mercoledì 18 marzo 2020

Politici, quando si parla a vanvera.

La tragedia derivata dal Covid-19 sta rivelando limiti nell'ambito giornalistico come in quello politico.
Dopo talune discutibili dichiarazioni di giornalisti che si improvvisano tuttologi enunciando sentenze o dettatisenza spiegare come attuarli (il giornalista deve porre domande e fare cronaca, esprimere pareri solo se ne è assolutamente a conoscenza, non per sensazione personale), ecco in scena un membro del governo che, dimentico dei biasimi del presidente Conte verso chi aveva anticipato la bozza del suo primo decreto (8 marzo), fa supposizioni su prossimi provvedimenti aggiungendo perplessità e inquietudine a quanta ne abbiamo già.
Si tratta della signora Paola De Micheli, ministro dei trasporti, che stamane, nel corso di Agorà (Rai3), rispondendo alla domanda se il governo intende estendere i provvedimenti oltre il 3 aprile, avrebbe  detto: "Sono valutazioni che faremo nei prossimo giorni, ma non lo escludo". (fonte IlSole24Ore).
Oggi, 18 marzo, lei non esclude un provvedimento che riguarderebbe il dopo 3 aprile? 
Ipotizza che forse deciderete un qualcosa che interesserebbe l'intero Paese? Quale sarà non lo sa, però non lo esclude.
Ma, gentile Ministra, per la carica che ricopre, si è resa conto delle possibili conseguenze di cosa ha detto?  O si è chiari ed espliciti, oppure si tace.
Per fare dimettere madame Lagarde dobbiamo impegnare 27 paesi, con lei ne basta uno solo.

* "tutti i lavori si possono fare da casa" - ma quando mai?
"le aziende dovrebbero riconvertirsi subito nel produrre mascherine" - hanno le attrezzature pronte nel cassetto?
"la mascherina da forno serve per fare le crostate..." - meglio di niente e senza spendere enormità

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