martedì 21 novembre 2017

MILANO perde Agenzia Europea Farmaco

Ma Milano non l'ha persa al sorteggio tra due buste (Amsterdam e Milano); così come non si deve recriminare se, dopo i tempi supplementari, un giocatore sbaglia un rigore senza pensare alle occasioni mancate nei 90' più supplementari di gioco: bisognava andare prima in gol .
Ha ragione il presidente della Lombardia Roberto Maroni: l'intero nostro Governo, o almeno una squadra di autorevoli ministri, e non solo un sottosegretario avrebbero dovuto essere presenti a Bruxelles durante le votazioni.
E  l'EMA non l'ha persa solo Milano (890 posti di lavoro diretti), ma il nostro intero Paese; il capoluogo lombardo ha giocato tutte le carte disponibili, per cui non si può tacere quanto siano stati colpevoli il Governo e la politica italiana a cui non piace la crescente ìmportanza di Milano, ma anche l'informazione nazionale che per giorni ha preferito mettere in prima pagina le diatribe all'interno della sinistra (minuscolo d'obbligo) per le dichiarazioni di Bersani, D'Alema, Pisapia e altri loro compagni. Oggi è invece il primo titolo: che delusione!
E non ci può certo consolare il fatto che in Italia ci siano altre due agenzie europee: Efta per la sicurezza alimentare e la quasi sconosciuta Etf , Fondazione europea per la formazione.
Ora la sconfitta occupa i primi titoli: troppo tardi, era meglio agire prima, durante la gara.
Occorreva fare squadra, corpo unico per mostrare il volto dell'Italia a cui posti di lavoro e entrate avrebbero fatto ben più comodo al nostro bilancio che non i retaggi delle impopolari restrizioni imposteci dal ministro Fornero e dal governo Monti. 

lunedì 13 novembre 2017

Il Mondiale boccia il calcio italiano

L’esito della partita di San Siro, dove la Nazionale svedese ha fermato sullo 0-0 quella italiana eliminandola dal Mondiale, è l’epilogo già scritto della china discendente intrapresa dalla nostra squadra nell’ultimo decennio.
Abbiamo voluto vivere sugli allori del trionfo di Berlino (2006) ma dimenticando che poi hanno fatto seguito due eliminazioni consecutive dal primo turno del Mondiale.
L’unico rammarico l’ho per Gigi Buffon che non meritava di finire la ventennale carriera in Nazionale con questa eliminazione. A fine gara, tra le lacrime, ha proferito parole nobili, ...che siano ricordate.
Sorrido per certi commenti di telecronisti che, stupiti per l’improduttività dei nostri calciatori in campo, non facevano che ripetere che gli avversari erano meno forti di noi, così è stato anche per la gara al Meazza: gli Svedesi,  “meno forti di noi”, ci hanno lasciato a casa e parteciperanno a Russia 2018!
Occorre avere l’umiltà a tutti i livelli, quando si affida la Nazionale ad un ct bisogna mettersi in testa che, molto probabilmente, sarà già un bel traguardo che la nostra squadra si qualifichi per le semifinali. 
Ora il Calcio italiano deve guarire dall'esterofilia che l'ha afflitta negli ultimi 6-7 anni dove bastava che un giocatore avesse un'H in più, una K o una Y nel proprio nome per incoronarlo come un talento, salvo poi rispedirlo a casa, a garanzia scaduta, con viaggio pagato. Si devono riscoprire i vivai e le scuole calcio; i club devono rimandare i propri osservatori nei campi di periferia alla ricerca di talenti in erba. Solo così, disponendo di quantità, potremo individuare la qualità. 
Che dire del pubblico che ha fischiato l'Inno svedese? Ora avrà tutto il tempo per fischiare sé stesso.