giovedì 26 maggio 2022

Bistrattate Grammatica e Cultura italiane. Allora gli italiani assunti all'estero sono dei geni!

Più volte mi sono soffermato sulla precisa carenza grammaticale di molti (la stragrande maggioranza) di colleghi giornalisti che fanno delle parole un uso ordinario. Li definirei ignoranti perchè, nel dubbio, non esprimono alcuno sforzo di verifica. Un paio di esempi sono i femminili di professioni che fino a pochi anni fa erano quasi esclusivamente maschili. La cronaca di questi giorni ha riportato d'attualità la vicenda della sfortunata signora Laura Ziliani: non ho trovato un solo articolo che la citi come ex VIGILE, solo ex VIGILESSA. E dire che basterebbe sfogliare, anche online, il dizionario del Corriere: "Si dice Vigile, non Vigilessa". Oppure l'autorevole Treccani di cui riporto quanto scrive: "Per il personale di sesso femminile si usa in genere vigile preceduto dall'articolo femminile (la vigile sorveglia l'uscita dalla scuola, ecc.). Vedasi anche SOLDATO che viene declinato in SOLDATESSA. Orrore, è SOLDATA, da verbo assoldare. Altrettanto dicasi per VIGILE che diventa la VIGILE; ve lo immaginate il MILITARE declinato in MILITARESSA? Anni fa un noto uomo politico che, durante una cerimonia sportiva, si rivolse ad una ragazza definendola ATLETESSA. Non vado oltre per evitare di farvi spendere soldi in analgesici. Circa il livello di istruzione di nostri laureati (!!!) basti leggere il resoconto di un recente concorso pubblico. Ecco quanto titolava Repubblica il 21 maggio: "Flop del concorso in magistratura, agli esami scritti passa solo il 5,7%" e citava una dichiarazione del p.m. Luca Poniz, commissario d'esame: "Errori di diritto e di grammatica, ma anche candidati che non sanno andare a capo, io l'ho imparato in terza elementare. Errori marchiani di concetto, di diritto, di grammatica". Come mai oltre 100mila nostri connazionali espatriano? Dato che sono selezionatissimi non posso che affermare, senza tema di essere smentito, che sono dei geni. Non mi stancherò di ripetere che sono talenti in fuga. 8 giugno 2022 Grazie a Internet scopro adesso su Il Giornale un'iniziativa promossa nel febbraio 2018 da Vittorio Sgarbi per conoscere la fondatezza dei titoli di studio di Luigi Di Maio. Tra i commenti ne riporto due alquanto emblematici: (a firma Giovannimete) "Si vede che il nostro amico Sgarbi non ha i miei 39 annetti di insegnamento, altrimenti saprebbe che bocciare è quasi impossibile. Nei miei ultimi anni di servizio, ero cosciente di non avere più di due, tre alunni per classe...il resto solo cellularisti di professione". Invece, Giovanmario commenta: "Ma veramente, io indagherei più sulla preparazione e la professionalità dei suoi insegnanti.."

mercoledì 18 maggio 2022

maggio 1941 Amba Alagi - maggio 2022 Mariupol

Il 17 maggio 1941, sulle alture dell'Amba Alagi, nell'odierna Etiopia Orientale, le truppe italiane si arresero all'esercito britannico. I nostri 7.000 soldati, sotto il comando di Amedeo Duca d'Aosta, sfiniti dalla fame e dalla sete, nell'impossibilità di curare i feriti, si dovettero arrendere ai 40.000 dello schieramento britannico, sudafricano e indiano guidato dal generale Cunningham. Per riconoscenza verso l'ardimento e l'eroismo dimostrato, agli ufficiali italiani venne concesso il tenere la pistola e alle truppe l'onore delle armi. I nostri lasciarono la fortificazione passando davanti ai soldati nemici che resero loro gli onori schierandosi nel presentat'arm. Lo stesso giorno, ma ottant'anni dopo, finiti e stremati da quasi tre mesi di resistenza nell'acciaieria Azovstal, 264 soldati ucraini cedono all'esercito russo che li fa prigionieri. Non si sa se e quando torneranno alle loro case, potrebbero essere processati come criminali di guerra. Altri tempi.(foto da italianiinguerra.wordpress.com)

Adunata Alpini: accuse ignominiose

Quest'anno il Corpo degli Alpini ha celebrato i 150 anni dalla fondazione. Tuttavia, quello che mai ci saremmo aspettati di sentire dire è che agli Alpini si potessero affibiare accuse per il loro comportamento. E' successo a Rimini e per la prima volta, dopo che le Penne nere avevano sfilato per una dozzina di ore tra entusiastici applausi. La medesima accoglienza festosa era stata in città come Bergamo, L'Aquila, Torino, Piacenza, Treviso, Asti, Trento, Milano. E proprio in queste ultime che io, orgogliosamente bersagliere, volli essere presente per esprimere, con la mia modestissima presenza, il meritato tributo di riconoscenza a questi uomini che hanno sempre rappresentato al meglio l'Italia.
Non è un caso che il Capo dello Stato abbia sempre voluto essere vicino a loro che sono un ammirevole esempio di attaccamento ai migliori valori della Patria, sia in tempi di guerra che di pace. Mi ha sconvolto che, per la prima volta dopo oltre 90 (novanta) adunate che hanno sempre visto la partecipazione di decine di migliaia di Alpini, accompagnati da famigliari e amici, ci siano state lamentele per "molestie sessuali". Ma quali "molestie" se il sentirsi apprezzare in modo rispettosamente festoso potrebbe fare solo piacere? Suvvia! Stento a crederci per più motivi: cominciamo col dire che, conclusasi la leva nel 2004, l'età degli Alpini si è alzata e domando ai suoi denigratori: non essendosi mai macchiati di alcuna colpa quando erano più giovani lo dovrebbero fare oggi che, come minimo, sono sulla quarantina? Chi li accusa è mai stato in mezzo a loro, ha mai percepito tutta quella coinvolgente atmosfera di sano spirito di corpo che a tutto potrebbe preludere che alla maleducazione? Non entro nei meriti specifici delle singole denunce che, per quanto leggo, vanno dalle 150 alle 500. Immediato chiedersi: ma una denuncia è un atto formale, possibile che non si possa essere più precisi? Adesso viene fuori che ci sono stati casi analoghi anche in precedenti adunate. Posso allora ipotizzare che sia una strumentalizzazione ideoligica? Certo sarà un caso, ma sembra che le dichiarazioni di quanto, presumibilmente accaduto, arrivino da una certa parte politica o magari da associazioni che hanno colto l'occasione per avere un poco di richiamo. Per quanto possa valere la mia testimonianza affermo che in nessuna occasione, io che ero tra la folla, ho assistito a comportamenti irriguardosi. Tuttavia, non pensando che le accuse siano fantasiose, è inqualificabile dare così prevalenza mettendo in sottordine quanto di fieramente valido esprimano sempre gli Alpini. Ammiro quindi Sebastiano Favero, il presidente nazionale dell'A.N.A., che ha voluto pubblicamente chiedere scusa. Perchè così fanno i signori, quand'anche non soggettivamente responsabili.

martedì 17 maggio 2022

Dove l'Ucraina ha già vinto

Non ha sorpreso nessuno la vittoria della canzone Stefania eseguita dal gruppo ucraino Kalush Orchestra all'Eurovision Song Contest. A parte i 192 voti ricevuti dalle giurie di qualità, sono stati i 439 che le hanno tributato i telespettatori che, da ogni parte d'Europa, hanno affidato al televoto la loro preferenza e il loro affetto verso l'Ucraina. Va guardato il video che accompagna la canzone: è stato girato tra le rovine di una città ucraina distrutta dalle bombe... E poi la standing ovation che il pubblico ha tributato al presidente Zelensky quando si è collegato con la cerimonia d'apertura del Festivall di Cannes. Per concludere questa breve riflessione lascio la parola a Mickhail Khodaryonok, un analista militare russo che, durante un recente dibattito presso il canale televisivo Russia1 (ripreso da Repubblica.it) ha dichiarato, senza tanti giri di parole: "Il nostro comando militare dovrebbe attenersi ad un sano realismo politico militare. Se vai oltre il realismo, presto o tardi la realtà della storia ti colpirà così duramente che te ne pentrai ...E, per quanto possiamo odiare ammetterlo, il mondo intero è contro di noi..."

giovedì 12 maggio 2022

"Siamo Manager in famiglia", se ne è discusso a Casarile

"Siamo manager in famiglia, consigli per il nostro vivere quotidiano" è il tema trattato dal giornalista Gianmaria Italia martedi 10 e proposto dalla Biblioteca civica di Casarile, comune dell'hinterland milanese. All'appuntamento, introdotto dalla signora Francesca Semplici, ha partecipato un selezionato gruppo di operatori della Cultura e del mondo economico. In apertura si è voluto distinguere la figura del dirigente da quella del manager. Infatti, secondo Italia, questi può non essere un dirigente, mentre non sempre un dirigente si rivela manager nella sua vera accezione, nella sua capacità di gestire i collaboratori e quindi il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Obiettivi che, come espresso dal titolo, possono benissimo fare parte della nostra quotidianità. Infatti, nell'incontro durato quasi un'ora e mezza, sono stati illustrati e dibattuti tutti quei punti, quali motivazione, delega e coinvolgimento, possono rendere più proficua la conduzione famigliare e lavorativa. La biblioteca "Il giardino dei libri" di Casarile si sta rivelando molto attiva anche nella ricerca e nella promozione di utili incontri "d'élite culturale".