sabato 21 dicembre 2019

L'ASI ricorda la tragedia di Marcinelle

Claudio Barbaro, Gianmaria Italia e la giornalista Simona Rolandi
Lo scorso 13 dicembre, a Roma, nel corso della cerimonia per il conferimento dei premi Sport & Cultura dell'ASI tenutasi nel Salone d'onore del CONI, ho consegnato al Senatore Claudio BARBARO, presidente nazionale dell'ASI, un'urna contenente del carbone.
Una vera e propria "reliquia" che avevo raccolto a Marcinelle, in quella miniera che nell'agosto del 1956 fu teatro di un'immane tragedia dove perirono 262 minatori di cui 136 italiani.
L'ASI annovera, fra le proprie numerose attività, il Premio Italiani nel mondo.

venerdì 20 dicembre 2019

ATM: "Reggersi ai sostegni"

Riporto qui quanto ho scritto oggi all'Ufficio reclami dell'ATM
Buongiorno, da alcuni giorni sui treni delle linee della metropolitana una voce dagli altoparlanti raccomanda di reggersi ai sostegni. Lo trovo appropriato, ma non sempre possibile attaccarsi ad un valido sostegno perché, per esempio, le aste orizzontali superiori sono alte e quelle verticali in numero insufficiente per tutti. Converrete tuttavia che, essendo all'indomani di taluni tristi incidenti, la vostra raccomandazione si presta anche a qualche considerazione, ne pongo una: che sia un modo per scaricarvi il problema nei confronti di un indennizzo assicurativo in caso di brusca frenata o, peggio, di incidente? Spero proprio di no... 
I migliori saluti e auguri.

Corriere.it del 20 dicembre riporta la notizia dei messaggi dagli altoparlanti e propone un video con la caduta generale dei passeggeri dentro una vettura della metro a causa di una brusca frenata (6 dicembre) che causò otto feriti. Chiunque può notare che caddero anche passeggeri che erano regolarmente seduti.
Sarebbe opportuno che ATM provveda con adeguati miglioramenti.

mercoledì 11 dicembre 2019

Giornalismo per migliorare l'approccio con i temi

Biblioteca di Casarile, uno scorcio dell'interno
Chi, in un compito in classe, non è rimasto un bel dieci minuti con la penna sospesa non sapendo come iniziare un tema?
Da una quindicina d'anni il giornalista Gianmaria Italia divulga  il concetto che un buon articolo di penna ben si può paragonare ad un tema scolastico, e i risultati gli hanno finora dato ragione. Ne ha parlato con le signore Cristina e Francesca, responsabili della Biblioteca comunale di Casarile, comune a sud di Milano, che, dando prova di encomiabile apertura mentale, hanno caldeggiato la proposta alle Insegnanti di Lettere della Scuola secondaria della cittadina che hanno risposto positivamente  offrendo pronta disponibilità. Questa lodevole sinergia ha permesso di fare vivere  alla trentina di studenti del terzo anno la possibilità di seguire una lezione un poco originale: il giornalismo applicato al tema.
E' stato un dono quello che Italia ha voluto riservare ai ragazzi illustrando loro suoi principi, e ne ha riportato questa opinione: "E' stata una conversazione oltremodo positiva, proficua; li ho visti attenti e partecipi, il loro  coinvolgimento è stato proprio lusinghieroincoraggiante. Aggiungo un grazie a Cristina e Francesca, così come alle Docenti di quelle due sezioni che mi hanno aperto le porte dopo aver adeguatamente preparato gli scolari alla lezione."
Preme sottolineare che la biblioteca comunale di Casarile si è già più volte distinta per appropriate iniziative nella promozione della Cultura nel territorio.
Che dire? COMPLIMENTI.
Biblioteca di Casarile, altra saletta

venerdì 6 dicembre 2019

EMIGRAZIONE ITALIANA - conferenza a Milano


L'Emigrazione italiana è un argomento di estrema attualità
Ecco in calendario una conferenza-dibattito dal titolo
UNA VALIGIA DI SPERANZE
L'evento è stato promosso dalla 
Biblioteca Gallaratese
grazie al suo responsabile, il Dott Andrea Mangini,  che ha così presentato l'evento:
I migranti sono sicuramente uno dei temi più complessi e controversi dell'agenda
politica nazionale ed europea. 
BiblioGallaratese non ha paura di affrontarlo ma da un punto di vista diverso, che ben poco spazio ha sui media.
Vediamo chi e quanti sono gli emigranti italiani.
E non parliamo solo di miniere, valigie di cartone o transatlantici ma di 130.000
persone soprattutto giovani, di cui 23.000 lombardi, che ogni anno espatriano.
Un flusso migratorio in continua crescita; nostri famigliari che cercano un lavoro,
una realizzazione all’estero, significative risorse che l’Italia sta perdendo.
Ne parliamo con Gianmaria Italia, esperto di Emigrazione italiana.

giovedì 6 febbraio, 18.00   ingresso libero
Biblioteca Gallaratese 
via Quarenghi 21 | Municipio 8   -   Milano 
(Centro Commerciale Bonola - di fronte all'Anagrafe)


mercoledì 27 novembre 2019

Telefonate strane, forse sospette?

"Buongiorno, sono Eulalia*, le telefono per una ricerca di mercato"
"Bene, domandi"
"Lei ha subito trattamenti di fisioterapia?"
"No"
"Ma quanti anni ha?"
"Cosa importa, magari ne può avere avuto bisogno un ragazzo, un giovanotto e non ancora un adulto"
E fino qui la conversazione ha una sua logica, ma ecco subito dopo la domanda:
"Quanti siete in famiglia?"
"Scusi, ma che c'entra la fisioterapia con il numero di quanti siamo in famiglia?"
La telefonata si interrompe.

Grazie a chiunque mi può fornire una spiegazione attendibile.


* nome di fantasia

lunedì 25 novembre 2019

Borraccetta in alluminio, proprio un'alternativa ecologica?

Aveva iniziato Sala, il sindaco di Milano, regalando migliaia di borracette in alluminio ad altrettanti alunni all'inizio dell'anno scolastico, gli farà eco in  Slow Food Campania il 28 novembre, tanto per citare alcune iniziative di catechizzazione alla tutela dell'ambiente.
Non ci è però dato sapere quanta energia e conseguente inquinamento comporterà la produzione di cotante borraccette;  e poi una domanda forse impertinente*: in regime di mercato ordinario quante ne avrebbero prodotte/vendute?
Ecco dunque una spiegazione, diciamo ecologica: chiunque, malvolentieri, vorrà disfarsene. Ritengo alquanto più difficile gettarla via con la stessa facilità di una bottiglietta di plastica (PET, polietilentereftalato riciclabile comunque al 100%) 
Perché allora non si insiste sull'educazione delle persone e si è più vigili con le amministrazioni locali affinché completino i piani di raccolta differenziata?
La plastica ci sarà sempre perché esprime oggetti di sempre più ardua sostituzione con altri materiali; la tecnologia italiana ha fatto passi da gigante, nel nostro Paese centinaia di fabbriche stanno dando lavoro a migliaia di padri di famiglia a cui nessun produttore di alluminio offrirà un rimpiazzo nel caso in cui, messa al bando la plastica, frutto del loro lavoro, si trovassero disoccupati.  
Oggi, in coda con me al supermercato, c'era una mamma che stava  spingendo avanti un pacco di bottigliette d'acqua da mezzo litro; a mezza voce commentò: "Mi rendo conto che non è ecologica ma mi serve per darla alla mia bambina".
Le risposi subito: "Ma perché mai deve giustificarsi, sentirsi colpevole? Un oggetto, qualunque esso sia, è contro l'ambiente se non è smaltito in modo corretto".
La signora mi sorrise confortata e mi accorsi che dalle altre casse mi stavano osservando; conclusi affermando: "Una bottiglia di vetro, igienico quasi per dogma, abbandonata in un'aiuola resterà sempre un pezzo di vetro, magari rotto, anche tra cinquant'anni come quella bottiglietta in plastica".
Aspetto smentite.
Intanto riporto quanto scrisse l'agenzia ADN Kronos lo scorso 14 agosto: "Dei 122 fiumi più inquinanti, quelli che contribuiscono per oltre il 90% allo sversamento di plastica in mare, 103 si trovano in Asia, 8 in Africa, 8 in Sud e Centro America e 1 in Europa".
L'Europa deve chiudere le proprie fabbriche di plastica per le colpe di altri, sia essi extra europei o, in modo più prossimo, di quelle amministrazioni pubbliche inadempienti con la raccolta differenziata?

* "le domande o sono impertinenti o non sono domande" mi rispose anni fa Gianni Agnelli

lunedì 18 novembre 2019

Ex ILVA, mercato e politica

Sulla grave situazione che si sta vivendo a Taranto per le sorti dell'ex ILVA si è già scritto e detto tanto e così sarà anche nei prossimi giorni; quello che invece non si è portato ad uguale livello è una considerazione sul mercato siderurgico europeo che sta già vivendo una palese crisi in paesi icone come Francia e Germania.
Si aggiunga che una settimana fa l'acquisto, da parte dei cinesi della Jingye, della British Steel, azienda  a lungo in amministrazione controllata, che ha stabilimenti a Scunthorpe e Teeside. Nell'accordo è stato programmato un investimento di 1,2 miliardi di sterline in dieci anni mirante alla competitività e miglioramento dell'impatto ambientale.
E intanto dall'India giunge, attraverso Le Monde, notizia che, "per la prima volga nella storia l'India ha perso dei posti di lavoro: 9 milioni dal 2012 al 2018"
Chi ci impedisce di pensare che il gruppo Arcelor Mittal, il più grande al mondo nella produzione dell'acciaio, intenda tutelarsi di fronte alla rafforzata concorrenza d'Oltremanica e si debba assistere, in un prossimo futuro, ad un'eutanasia di Taranto?
Che dire di qualche selfie in meno e un limite a dichiarazioni  esclamative per dedicarci a qualche lettura economica in più? 


lunedì 11 novembre 2019

EGEA HAFFNER, l’esule giuliana 30001

Il manifesto che ha rivelato la celebre foto, ora icona dell'Esodo giuliano dalmata ©
 “Vivevamo a Pola e la sera del 1° maggio 1945, verso le 8, due titini suonarono alla nostra porta di in via Epulo; chiesero di mio padre Kurt. Come mai?  Lo tranquillizzarono dicendo che dovevano condurlo al Comando per avere delle informazioni, cosa di poco conto, una pura formalità. Mio padre, rassicurato, uscì con il vestito che aveva addosso e una sciarpa al collo. Da quella sera non si seppe più nulla di lui.  Non avevo ancora 4 anni; in seguito i miei mi raccontarono che, qualche giorno dopo, videro la sciarpa del mio povero padre attorno al collo di un titino”.
Egea HAFFNER TOMAZZONI  ©

Comincia così la rievocazione che mi fa Egea Haffner di quell’episodio così tragico per la sua famiglia: “La mia famiglia non si diede pace nel cercare sue notizie e, sperando che comunque potesse ritornare, mia nonna, ogni sera,  gli teneva via un pezzo di pane”.
Egea venne a sapere che quella delle visite informali, “tranquillizzanti”, erano una consuetudine da parte dell’OZNA, la famigerata polizia politica slava, e toccò decine di famiglie di quella zona istriana. Si diffuse la notizia che centinaia di Italiani, accusati superficialmente di essere “fascisti” quando erano semplici funzionari pubblici o nostri militari, erano già stati passati per le armi, soprattutto gettati nelle foibe,  profonde grotte carsiche così numerose in quel territorio. Persone che, senza alcun processo e senza alcun valido motivo e comunque senza colpe, dopo essere stati malmenati , seviziati , venivano legati con filo di ferro dietro la schiena ad altri sventurati e gettati in quelle voragini dove, dopo un’atroce agonia, vedevano spegnere  la loro vita. Si suppone che il papà di Egea sia stato gettato nella foiba di Pisino.
Narrazione di quella tragedia umana, con altre testimonianze, sono state raccolte da Elena Tonezzer nel libro Volti di un esodo.

Egea Haffner autografa il libro Volti di un esodo ©
e la sua consegna a Gianmaria Italia ©
Ma chi è Egea Haffner, un nome sconosciuto ai più? E’ la bimba di cinque anni dai capelli a boccoli,  ritratta con una borsa da viaggio, un ombrello ed un cartello “Esule giuliana 30001” scritto da suo zio Alfonso: il numero dei polesani più 1, lei, che stavano lasciando la città istriana, ricca di vestigia romane, per andare in Italia. Un doloroso esodo forzato che, al termine della Seconda Guerra Mondiale, rischiava di trasformarsi in una diaspora.
Egea Haffner Tomazzoni accanto al baule con i beni della sua infanzia

“Era il luglio del 1946 - mi racconta ora nella sua bella casa di Rovereto dove dal 1972 vive con suo marito, l’Ingegner Giovanni Tomazzoni, una persona davvero gradevole e di profonda cultura – la destinazione sarebbe stata Cagliari dove viveva una sorella di mia madre. Fummo accolti con grande affetto e io giocavo con i miei cuginetti mentre mia madre lavorava come parrucchiera. Si rimase lì per otto mesi, poi decise di raggiungere Bolzano dove, nel frattempo, si erano sistemati mia nonna e i miei zii paterni. Erano partiti, come profughi, da Pola imbarcandosi sulla nave Toscana il 10 febbraio 1947. Dato che parlavamo sia italiano che tedesco la scelta di Bolzano fu dettata dalla opportunità di mettere a frutto il bilinguismo. Vi arrivammo in aprile sistemandoci in un alloggio non molto agevole e lì iniziò la mia vita da esule. Bolzano fu molto importante per la mia vita perché nel 1962 conobbi  Giovanni, il mio futuro marito che sposai nel 1966”.
Egea Haffner con suo marito Giovanni Tomazzoni

Malgrado le vicende dell’esodo avessero interessato circa 350.000 italiani delle terre giuliane, istriane e dalmate, per il resto del Paese non ci fu grande risonanza, anzi, in alcune località erano malvisti, osteggiati perché accusati di togliere posti di lavoro ai locali, ma ignari di quale dramma li aveva condotti lì, lontani dalla loro terra, privati della loro casa, dei loro beni.
Trasferitasi con la famiglia a Rovereto ha cresciuto con il marito Giovanni, le figlie Ilse e Roberta e coltivando un hobby significativo: la pittura. 
Accanto ad alcuni suoi quadri ©
Qui, nel 1997, grazie alla sensibilità del Museo Storico della Guerra, venne organizzata la mostra Istria: i volti dell’esodo. Per la sua realizzazione, che ebbe grande successo e dove intervenne, fra gli altri, anche Fulvio Tomizza, furono raccolti cimeli e foto di quelle tragiche giornate; a simboleggiarla quella foto di una bimba dai capelli a boccoli, l’Esule giuliana 30001.


Il 29 aprile 2006 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, su proposta di Silvio Berlusconi, conferì a Kurt Haffner, attraverso la figlia Egea, la "medaglia commemorativa del Sacrificio offerto alla Patria"
Le è appena giunta una notizia che le allarga il cuore: a Fertilia, comune nei pressi di Alghero che venne popolato del Dopoguerra da profughi istriani e dalmati, intendono creare un centro che ricordi l'esodo, si chiamerà proprio Egea. Lei  e  il marito sono stati invitati per la posa della prima pietra. 

Copyright, Le foto sono coperte dal diritto d'autore © proprietà riservata;

vedi anche   unavaligiadisperanze.blogspot.com 

martedì 29 ottobre 2019

La schiena diritta di AUTOMOBILE CLUB MiLANO

"Il bando alle vetture a gasolio in vigore da febbraio renderà inutilizzabili quasi 600 mila automezzi costruiti tra il 1999 e il 2010 e complicherà la vita a molte persone e categorie lavorative. Molte le alternative strategiche per combattere l'inquinamento. Ma si preferisce la solita scorciatoia dei divieti"
Questo il sommario che, sotto il titolo Diesel Ko! Ma la verità? che, a firma Giorgio Goggi introduceva un articolo pubblicato sul numero di Via! Magazine (dicembre 2018) edito dall'Automobile Club Milano.
Si potevano leggere tutte le conseguenze negative che la Zona B di Milano, vale a dire il progressivo fermo degli autoveicoli a gasolio, avrebbe provocato su migliaia di cittadini. A titolo personale aggiungo che si è trattato di un infierire su chi non può permettersi di cambiare l'auto; iniziativa di chi, invece, per il proprio ruolo, viaggia con vetture pagate dai contribuenti.
A conferma dell'autorevolezza delle sue tesi Goggi (docente di urbanistica e già assessore del Comune di Milano) illustrava anche le soluzioni alternative ad un inquinamento attribuibile solo in parte al traffico cittadino. Ma tant'è che la giunta di Sala ha voluto privilegiare la demagogia alla ragione.
Si può solo auspicare che le programmate prossime limitazioni vengano posticipate o, meglio ancora, mitigate.
Intanto non mi sembra che l'intensa campagna propagandistica per orientarci verso l'auto elettrica, o almeno ibrida, ci abbia detto come saranno smaltite le batterie al litio una volta che le vetture saranno rottamate. 
E veniamo a quest'altro sommario che troviamo a pag 8 di Via! Magazine -  ottobre 2019:
"Monopattini elettrici: un mezzo ad alto tasso di pericolosità e vietato dal Codice. Il Governo è intervenuto con poche regole, ma ben confuse. La moda dilaga, infatti scorrazzano liberamente sotto gli occhi degli agenti del traffico che ...lasciano fare."
Introduce l'articolo"Sarà pure una moda, ma pare incoscienza" a firma di Maurizio Gussoni, direttore responsabile della rivista.
Che dire? Ancora una volta l'Automobile Club Milano, lontana da benevoli accondiscendenze,  mette in campo tutta la propria competenza per un'autorevole analisi della situazione viabilistica che sfugge a quei politici che difettano nel cogliere e gestire la mobilità, vale a dire il primo realistico confronto che ognuno di noi ha aprendo l'uscio di casa. 
A loro un suggerimento: prestino occhio e riflessione a queste letture che fanno testo, ne trarrebbe maggiore vantaggio la collettività che hanno voluto amministrare. 

venerdì 25 ottobre 2019

Sempre crescente il numero dei nostri emigranti

La valigia, piena di speranze, sulla porta di casa
Sono ormai 5.288.281 unità i nostri connazionali che hanno preso la residenza all'estero, pari all'8,8% della popolazione in Italia.
Questo il dato ufficiale al 1° gennaio 2019 che ci fornisce oggi la Fondazione Migrantes nel suo Rapporto Italiani nel mondo giunto alla XIV edizione e scrupolosamente curato da Delfina Licata. 
Erano 5.114.469 esattamente un anno fa, vale a dire + 173.812. Una forte differenza, un notevole incremento rispetto al 1° gennaio 2017 che era stato di 140.527
Marcata la provenienza meridionale con il 48,9% dal Sud, 35,5% dal Nord (18% dal Nord Ovest e 17,5% dal Nord Est) e il 15,6% dal Centro. Negli ultimi anni primeggiano le migrazioni dalla Lombardia con 22.803 espatri, Veneto 13.329, Sicilia 12.127, Lazio 10.171 e Piemonte 9.702
Divisi per età contiamo 794.467 (15%) minori; fra i 18 e i 34 anni sono 1.178.717 (22,3%), tra i 35 e 49 anni 1.236.654 (23,4%) mentre 1.009.659 (19,1%) tra i 50 e 60 anni.
Gli over 65 sono 1.068.784 (20,3%)
Quasi la metà, vale a dire il 45,7% sono fra i 18 e i 49 anni,  una fascia d'età produttiva di vere e proprie eccellenze che cerca e trova all'estero una legittima aspirazione. 
la milanese Alba CORAINI, scienziata a Boston (USA)
Questi i numeri che confermano la costante crescita, ma sono fredde cifre dietro le quali solo le specifiche famiglie sanno quanto una partenza abbia rappresentato e una perdita di importanti risorse per il  nostro Paese che non ha saputo rispondere. Preoccupante quel 45,7% di Italiani  fra i 18 e i 49 anni: neolaureati e nostri connazionali che cercano all'estero quella realizzazione che non hanno trovato in patria.
Per concludere una piccola osservazione a chi scrive "si sono spostati all'estero", come se fosse traslocare da un quartiere all'altro. E' invece una piaga che, anno dopo anno, allarga i propri confini.
Una dolorosa realtà che ci accompagna da una quindicicina d'anni, basti pensare che nel 2014 gli emigranti italiani erano già 4.636.647 - vale a dire il 7,6% dei residenti in Italia. Se pensiamo che nel 2005 i residenti all'estero erano 3.106.251 e oggi 5.288.281 l'incremento di 2.182.030 unità in 15 anni deve farci riflettere. 



martedì 22 ottobre 2019

Torna la denominazione ALTO ADIGE

Dopo la figuraccia e il discredito ad ampio raggio sulla delibera discriminatoria con cui il consiglio provinciale di Bolzano aveva annullato le parole Alto Adige e Altoatesino (mio post del 18) ecco il marcia indietro: la giunta provinciale di Bolzano ha approvato un disegno di legge ad hoc con cui "Provincia di Bolzano" sarà sostituito con "Alto Adige"; in altri termini si ritorna allo status originale. 
Lo ha annunciato Arno Kompatscher, presidente della provincia autonoma di Bolzano.
Una figuraccia da parte della SVP e dei partiti che, con incongruenza, avevano voluto l'annientamento della terminologia italiana. Qualcuno di loro ha voluto minimizzare adducendo ad equivoci, errate interpretazioni, ecc..; un impacciato e balbettante marcia indietro. 
Come avevo scritto il 18 il solo partito italiano a votare contro alla delibera tirolese (o filo austrialoide) era stato Fratelli d'Italia, sugli altri solo uno muto sguardo di commiserazione per la loro deprecabile astensione. 
La denominazione Alto Adige non nacque nel 1923, come taluni vogliono fare credere, ma riprende quell'ampio dipartimento del Regno Napoleonico d'Italia (1810-1816) che, con capoluogo Trento, includendo Bolzano e numerosi comuni sia di lingua italiana che tedesca, si chiamava ALTO ADIGE.
E, per una doverosa riconoscenza storica, furono ben 60.000 i trentini arruolati  nel 1914 dall'impero austro-ungarico, in 11.400 caddero combattendo per Vienna.





sabato 19 ottobre 2019

Grillo contro il voto degli anziani

"Ci sono semplicemente troppi elettori anziani e il loro numero sta crescendo. Il loro voto non dovrebbe essere un privilegio perpetuo...", questo un brano dell'ultima affermazione di  Beppe Grillo che troviamo sul suo blog e che ci riportano testate come Il Corriere della Sera, il Messaggero, Il Sole 24 Ore, Repubblica, ecc.*
Premesso che se non dovessero  più votare, non dovrebbero neppure essere eletti (!),  questa ipotesi, seppur intesa come provocazione, è un'offesa a circa 13 milioni di Italiani e all'art 48 della Costituzione. 
Il voto non è un "privilegio", una concessione, ma un diritto sacrosanto conquistato dal nostro Paese, da coloro che oggi Grillo vorrebbe emarginare.
Non circoscriviamola ad una boutade da spettacolo, ma la dichiarazione di un leader politico, più esattamente del partito di maggioranza relativa che ha espresso il Presidente del Consiglio; e io temo che possa anche trovare terreno fertile tra quegli esaltati pronti a seguire qualsiasi "estemporaneità".
Ha dunque ben ragione Giorgia Meloni nell'appellarsi al Quirinale affinché il Capo dello Stato intervenga con risolutezza censurando e condannando una simile affermazione.

venerdì 18 ottobre 2019

La provincia di Bolzano sempre meno italiana

Secondo il consiglio provinciale di Bolzano le diciture Alto Adige e Altoatesina spariscono dal burocratese locale e vengono sostituite dalle tedesche Provinz Bozen - Sudtirol
La proposta era partita dai 2 consiglieri del Sud Tiroler Freiheit appoggiata dai 15 della SVP e dai 2 della Freiheitlichen
Una decisione presa nella seduta dell'11 ottobre che rispecchierebbe "l'attuazione del diritto dell'Unione Europea e il costante adeguamento allo stesso dell'ordinamento giuridico della Provincia"; a me sembra invece  più di retroguardia e invito gli Alto Atesini a valutare bene quanti benefici hanno ottenuto "sotto" l'Italia, mentre i nostri connazionali rimasti in Istria e Dalmazia....
Alla fine, una volta posto in votazione, il dlp 30/19 ha ottenuto  24 sì, 1 no (Fratelli d'Italia) e 5 astensioni.
Se quei 24 voti potrebbero avere una spiegazione etnica, davvero non capisco il mettere la testa sotto la sabbia dei consiglieri PD, M5s e Lega Alto Adige perché rappresentanti di partiti assolutamente italiani: la loro astensione è deplorevole.
Pensate che, durante la seduta, si era perfino dibattuto se scrivere Provincia in minuscolo; ma come? loro così austrianofili hanno dimenticato che, in tedesco, i sostantivi hanno l'iniziale maiuscola? Ebbene, quell'emendamento è passato con 16 sì, 9 no ed un'astensione, per cui leggeremo provincia e non più Provincia.
Ammirevole l'immediata risposta di ASI Associazioni Sportive Sociali Italiane: il suo comitato di Bolzano ha mutato la denominazione in ASI Alto Adige. Questo vuole dire avere la schiena diritta!

domenica 13 ottobre 2019

Addio ERMINIO

Erminio Ferranti, probabilmente il più celebre fotoreporter di Monza, ci ha lasciati qualche giorno fa a 80 anni ponendo fine ad una malattia che, negli ultimi tempi, lo aveva maggiormente tormentato.
Era chiamato l'Ammiraglio perché, come ricorda bene il giornalista Marco Pirola su Nuova Brianza, ebbe in dono il cappello di ammiraglio dal comandante di una portaerei USA a Nizza. 
Non è semplice scrivere di qualche persona, soprattutto se ti è  amica, che viene a mancare; posso solo dire di lui quanto racconterei a chiunque, cominciando da quella celebre foto che amava donare a pochi eletti autografandola: un cielo buio solcato da un fulmine e in primo piano una fase del GP di F1 del 2008 a Monza vinto dal giovanissimo Sebastian Vettel che inaugurava così la sue serie di successi.
Erminio fu generoso amico di molti; mi donò anche altre foto, come una serie straordinaria della cerimonia inaugurale dei Giochi Special Olympics che presentai in autodromo nel giugno 2010 (chi mai se la ricorda?). 
Erminio FERRANTI poco prima della cerimonia Special Olympis (foto di Nuccia Ferranti)
Mi coinvolse in un episodio che ricordo ancora con simpatia. Sul circuito, dove sono sono stato speaker per 21 anni per conto dell'USSMB, doveva transitare una gara ciclistica; Erminio mi diede le chiavi della sua auto, dopo aver alzato il portellone posteriore si sdraiò nel bagagliaio e mi disse: "Sali e guida davanti al gruppo mentre io li fotografo".
Non nascondo che per me fu una serie di emozioni: guidare sull'asfalto del mitico autodromo, tenermi a debita distanza dai ciclisti (con i commissari di gara che imprecavano) e stare attento che Erminio non cadesse!
Fu un'esperienza unica e alla fine mi elogiò.

Addio Erminio, ti siamo grati in tanti, soprattutto la Storia dello Sport di Monza

giovedì 10 ottobre 2019

Curdi, diaspora e irriconoscenza

Quando il 7 ottobre le truppe USA  lasciarono le posizioni di stanza nel Nord della Siria in molti, anche a Washington, espressero il timore che la Turchia ne avrebbe approfittato per invadere il territorio curdo.
Era un'ovvia constatazione perché i convogli armati di Ankara avevano già da tempo i motori accesi ed si apprestavano a mettersi in marcia.. Si sparavano i primi colpi d'artiglieria e seguivano i bombardamenti aerei a cui la diplomazia mondiale rispondeva con ulteriori "efficaci" preoccupate dichiarazioni e messaggi di circostanza; questo mentre i curdi  cominciavano a contare i propri morti e fuggivano e  a decine di migliaia fuggivano andando a creare nuovi campi di profughi.
Altro che terroristi; questa offensiva porta dolore, si stanno uccidendo dei civili, uomini, donne, bambini.
Pressato dalle evidenze Trump ha dichiarato di non avere ritirato le proprie truppe, ma di avere "solo delocalizzato in altre basi un centinaio di truppe speciali". E allora come mai è bastato questo limitato trasferimento per lasciare il campo libero ai carri armati turchi? 
C'è qualche inquietante somiglianza con altri tristi momenti storici dove le truppe poste a vigilare si voltarono dall'altra parte mentre dietro le loro spalle avvenivano i massacri, ricordiamo Srebrenica (luglio 1985) e Sabra el Shatila (settembre 1982)
Il Kurtistan ha una sua etnia, un suo popolo di circa 25 milioni distribuito in Turchia, Iran, Iraq e, in misura minore, Siria. Una diaspora di cui è primariamente colpevole il Trattato di Sèvres (1923) che li ignorò; nel ridisegnare i confini mediorientali non tenne conto della loro realtà, calpestando cosè gli artt 62-64 con cui si garantiva ai Curdi la possibilità di ottenere l'indipendenza all'interno di uno Stato con un perimetro definito dalla Società delle Nazioni, ma quando mai? Era doveroso assegnare uno Stato ad un popolo, non un popolo ad uno Stato, ...che comunque non arrivò mai.
Eppure i curdi hanno più volte fatto sentire la loro voce rivendicando, come altri, uno spazio, di terra; se lo aspettarono già nel 1991 dopo aver collaborato con gli USA nella Guerra del Golfo, ma furono delusi.
Oggi, dopo essersi impegnati schierando sul campo uomini e donne per combattere il Daesh, si sentono traditi, e tutto il mondo se ne rende conto.
Questo stato di cose, lo leggiamo su l'ANSA, sta permettendo a miliziani affiliati all'ISIS di tornare ad attaccare i curdi siriani...
Si rischia il genocidio di un popolo.
E' tempo che gli USA, così attenti nel loro ruolo di gendarmi della pace, tornino sui loro passi e le voci delle massime potenze impongano il ritiro delle truppe di Ankara, ne va della vita di migliaia di innocenti.


martedì 1 ottobre 2019

Stipendi di Stato? Ha ragione Brambilla

Ho appena sentito una affermazione dell'imprenditore Gian Luca Brambilla su Tagadà-La7.
Lui, imprenditore monzese tuttodunpezzo, ha appena dichiarato che occorre tagliare gli stipendi statali di certi personaggi che non sto a ripetere perché io ne dimenticherei alcuni ...o tanti
La mia opinione, guardando quanto guadagnano i nostri giovani laureati in Italia (e domandiamoci perché i talenti espatriano), è che la loro retribuzione vada commisurata al valore dell'individuo, ma anche a quanta concorrenza può esserci sul mercato per analoga capacità e competenza.
Mi e vi domando quindi: 
certi strapagati boiardi di Stato valgono davvero le centinaia di migliaia di euro del loro emolumento annuo, sia per le specifiche capacità che per il peso sulla concorrenza?
Io credo che non siano insostituibili e comunque fuori dall'ordinamento del nostro Paese non troverebbero analoga retribuzione.
Quindi, dato che il loro stipendio proviene dai contributi, cioè da quanto pagano gli Italiani, invito ad essere misurati, parsimoniosi, senza eccedere; rispetto le loro capacità ma si può vivere decorosamente anche con 100/120mila euro all'anno, c'è chi manda avanti una famiglia con la metà.

Quella "Liberazione" rimossa

Esperia, Vallecorsa, Castro dei Volsci, Pastena, Pontecorvo, Sant'Angelo, San Giorgio a Liri, Pignataro Interamma, Ceccano; ma anche Lenola, Patrica, Pofi, Isoletta, Vallemaio, Campodimele, Spigno Saturnia, Supino e Morolo sono tranquilli paesi del Frosinate tra i Monti Aurunci e la Valle del Liri: feriti, profanati per avere pagato un altissimo tributo alla Seconda Guerra mondiale per i bombardamenti angloamericani, lutti e distruzione alla ricerca di bersagli militari tedeschi, ma che colpirono centinaia di civili. 
Salendo a Milano come non citare i Piccoli Martiri di Gorla?*
Questo prima, e poi le scorrerie dei goumier, circa 12000 soldati marocchini, avanguardia delle truppe coloniali francesi agli ordini del generale Alphonse Juin, capo del CEF, l'esercito costituito dal governo in esilio del movimento Francia libera.
un goumier (da wikipedia)
Le brutalità, le violenze che questi uomini in djellaba di lana marrone striata di bianco hanno perpetrato sulla gente inerme sono sconosciute ai più.
A Vallecorsa, dove neppure le suore dell'ordine del Preziosissimo Sangue furono risparmiate dalle violenze sessuali, ci furono mariti che cercarono di opporsi a queste violenze su moglie e figlie, ma furono freddati da colpi di mitra.
Lo scrive Gigi Di Fiore nella sua Controstoria della Liberazione (saggi BUR) dove possiamo anche leggere: "Più genericamente, quando parlavano delle donne che incontravano nel corso delle loro marce, i militari marocchini le chiamavano qahba. Puttane, per definizione. E allora non c'era nulla di male, dopo i combattimenti, a considerarle prede facili di cui disporre. Ritenevano fosse un loro diritto".
Oltre allo choc, all'assoluta mancanza di rispetto umano, si devono aggiungere le conseguenze per le malattie veneree come, sifilide o endometrite blenorragica, tanto per citarne alcune trasmesse alle innocenti vittime.
Sì, nessuno tace queste efferatezze, ma sono state confinate in una parola, Marocchinate, che assimileremmo più ad un assortimento di articoli esotici da bancarella, oppure ad una ragazzata piuttosto che ad una macchia di efferatezze in gran parte impunite.
Possiamo ringraziare Alberto Moravia nel suo La Ciociara che Vittorio De Sica e Cesare Zavattini hanno trasferito in un film straordinariamente diretto dallo stesso De Sica e magistralmente interpretato da Sofia Loren a cui andò un meritatissimo Oscar.

Oltre al  Controstoria della Liberazione, scritto da Gigi Di Fiore, meritano una lettura libri che "fanno testo" come La colpa dei vincitori (Piemme editore) della francese Eliane Patriarca, oppure un'altra penna francese, Frédéric Jacques Temple nel suo Les Eaux Mortes 
C'è poi Napoli '44 scritto da Norman Lewis (ediz. Adelphi) che The Saturday Review ha definito "uno dei dieci libri da conservare sulla Seconda Guerra Mondiale". Tra le sue pagine troviamo queste righe: "Tutte le donne di Patrica, Pofi, Isoletta, Supino e Murolo sono state violentate. A Lenola il 21 maggio stuprarono cinquanta donne, e siccome non ce n'erano abbastanza per tutti, violentarono anche i bambini e i vecchi..."  
Vi risparmio il seguito della narrazione.

20 ottobre 1944 ore 11,24 del mattino, periferia Est  di Milano, Scuola Francesco Crispi: morirono 184 bambini, 14 insegnanti, la direttrice della scuola, 4 bidelli e un'assistente sanitaria

domenica 15 settembre 2019

Giornata Europea Cultura Ebraica

Oggi, in 88 località italiane e in 34 Paesi europei si è celebrata la XX edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica.
La prima, in Italia, fu ospitata in una sola città, Casale Monferrato, in vicolo Salomone Olper (un patriota che fu rabbino anche qui) dove da oltre 400 anni sorge una Sinagoga.
Quella di quest'anno ha come fil rouge I sogni, una scala verso il cielo  mentre quella del 2018 era Storytelling, Le storie siamo noi.
L'agenda delle manifestazioni nelle varie città è stata alquanto ricca di eventi significativi. A Roma, nell'antico quartiere ebraico Portico d'Ottavia mentre a Torino è stata organizzata una "passeggiata dal ghetto alla Mole Antonelliana che, ricordiamolo, nacque come sinagoga. Milano l'ha celebrata nella Sinagoga centrale di via della Guastalla dove Rav Alfonso Arbib, rabbino capo della Comunità ha accolto Nadav Tamir, presidente del Peres Center for Peace (intervistato poi dal giornalista Gabriele Nissim) e Gioele Dix che, con una performance di oltre un'ora, ha strappato applausi dal pubblico che ha affollato ogni angolo del tempio.
Sabbioneta, che ha nella sinagoga di via Bernardino Campi e nel cimitero ebraico due straordinari momenti d'interesse storico, ha proposto concerti e danze ebraiche e visite guidate.
Ho un particolare attenzione verso questa cittadina mantovana perché vi ho ambientato il mio romanzo L'Inquisitore di Sabbioneta la cui presentazione ufficiale avvenne proprio il occasione della Giornata della Cultura Ebraica il 2 settembre 2012
Fu l'evento clou, diciamo la novità in un paese che vanta già molti propri motivi d'interesse; ebbi la  prestigiosa presenza dell'assessore provinciale alla Cultura Francesca Zaltieri.
Sono ancora grato di questo privilegio all'allora presidente della Pro loco Alberto Sarzi Madidini e al mio grande amico Massimo Gualerzi.
La presentazione a Sabbioneta
l'assessore Francesca ZALTIERI


Parte del pubblico

Alberto SARZI-MADIDINI,  G.ITALIA  e Massimo GUALERZI

La bambola, una delle protagoniste del romanzo, è custodita nel Museo delle bambole di Sabbioneta
altri illustri lettori:

il giornalista Ferruccio DE BORTOLI



Gianni LOCATELLI (ex direttore RAI) e Andrea JARACH

l'attore e regista GIOELE DIX che è citato nel romanzo
l'Ambasciatore d'Israele NAOR GILON
Libreria Di Pellegrini - esponenti Comunità ebraica Mantova
Circolo Tennis Monza: Anna BIRAGHI, G.Italia e Carlo CEVENINI

sabato 14 settembre 2019

Autobiografia per immagini

Oltre trent'anni trascorsi impugnando un taccuino per un'intervista, un microfono per presentare un convegno, un concerto, un musical, o magari una macchina fotografica; oppure mettendomi davanti ad una telecamera o allo schermo di un computer per scrivere reportage, comunicati stampa o romanzi si potrebbero sintetizzare in alcune immagini?
Ci ho provato ed eccole.
Un tributo a tutti coloro che sono stati protagonisti di quegli incontri durati minuti, ore o ...anni; così, doveroso il grazie a chi ha avuto fiducia nelle mie capacità professionali e a quegli Amici che hanno contribuito a questa mia carriera alquanto poliedrica vissuta tra Cultura, Economia, Politica e Sport. 
Ringrazio altresì i fotografi che mi hanno gentilmente messo a disposizione le loro opere.

(Cliccare sulle foto per allargarle. Queste immagini sono protette dal Copyright, ©  tutti i diritti sono riservati)


intervistando Gianni AGNELLI - Assolombarda 8 marzo 1997

Sindaco Dario ALLEVI, Enrico RADAELLI (CONI), Pietro MAZZO, Franco BARESI e G.Italia

ottobre 2008 - preparazione concerto di Anna JENCEK




maggio 2009 - intervista a Eyal  MIZRAHI per BrianzaChannel

con Moni OVADIA - febbraio 2010

Aeroporto di Bresso con Gabriele STEFANONI per il battesimo dell'aria a decine di ragazzi disabili;
fu un grande e impareggiabile Amico


Monza - ad uno dei 21 Festival dello Sport presentati per l' USSMB



con un grande presidente: Pietro MAZZO, 21 anni di reciproca collaborazione in fiducia e affetto


un'altra delle  presentazioni del  FESTIVAL DELLO SPORT, dietro c'è Pietro MAZZO
Monza 2002 - premiato dal presidente Pietro MAZZO


Autodromo: Enrico RADAELLI, Pierluigi MARZORATI e Pietro MAZZO


Sala stampa Autodromo: con Claudio VIGANO' - presidente SIAS Monza

con  l'ex ciclista Giorgio ALBANI indimenticabile campione e dirigente sportivo

sul podio delle premiazioni dell'Autodromo di Monza
Franca CASATI:  per 10 anni brillante presidente del Panathlon Monza Brianza, ne fui suo addetto stampa per 8
al microfono di BRIANZA CHANNEL

con lo schermitore Martino MINUTO al Panathlon Monza Brianza

Monza, dicembre 2016 - presentazione premio VALORI DI SPORT  (il nome lo ideai io)

2019 - con l'attrice Selene GANDINI protagonista del film Red Land

2014 - intervistando Gianni MADDALONI
febbraio 2016 - annuncio il Premio Italiani nel Mondo al campione Andrea GALBIATI



presentazione di concerto Fanfara Carabinieri a Caprino Bergamasco (foto Tenente Frambosi Bg)

Lussemburgo, maggio 2014 - davanti all'ingresso di una  miniera

Lussemburgo con la Prof. Maria SARTORI PLEBANI  e suo Marito

a lei il  Premio Italiani nel Mondo 2016 - settore Cultura

Maria Luisa CALDOGNETTO, lodevole promotrice Cultura italiana in Lussemburgo

 agosto 2019 - davanti alla miniera di Marcinelle - Bois du Cazier



2017 Vicenza - con Luigi Geno AURIEMMA, coach Nazionale femmin.USA basket
consegna Premio ASI Italiani nel mondo - settore Sport



con la campionessa di scherma Arianna ERRIGO


un giovanissimo Yuri CHECHI in Forza e Coraggio si cui ero addetto stampa

Presentatore e voce narrante negli spettacolari musical dell'Astro Roller Skating
con Luisa BIELLA, presidente di Astro Roller Skating (foto di FedericoVertemati)

Tra le 200 artiste-pattinatrici dell'Astro Roller Skating


2011 - presentazione serie concerti per organo a Ossimo (BS)

2014 - concerto Fanfara III  Btg Carabinieri Lombardia




il suo direttore M.llo capo Andrea BAGNOLO







Monza, premio allo scalatore Nando NUSDEO 

a Torino, dopo un convegno, con Nino BENVENUTI

a Bergamo con Mario MANGIAROTTI 

Cardinale Dionigi TETTAMANZI

2002 p.za Duomo - cerimonia Commemorazione Battaglia di EL ALAMEIN 

con Mirko TREMAGLIA
intervista a Francesco STORACE - TeleRegioneToscana 

intervista al Sen. Claudio BARBARO - TeleRegioneToscana


Prato, moderatore di convegno, tra Francesco STORACE e Sebastiano CAMPO

Panathlon - congresso 11 maggio 2011

presentazione concerto lirico per Croce Rossa Italiana




intervistato da TELEBOARIO

giugno 2010 in Autodromo - Cerimonia inaugurazione XXVI edizione Giochi internazionali Special Olympics con un protocollo cerimoniale di alto profilo. 8.000 spettatori tra cui i 52 sindaci della Brianza presenti con la fascia tricolore.

l'inizio della cerimonia con accanto due gradevolissimi co-presentatori,  DANIELE e ILARIA
 

Igor CASSINA

 sopra Roberto FORMIGONI e sotto Annalisa MINETTI
a GALLINARI: "Spostiamoci Danilo, ci stanno piombando addotto i paracadutisti!"

con Annalisa ADDESA, giovanissima atleta Special Olympics

una delle mie 21 presentazioni del Festival dello Sport - Autodromo Monza

interevista a Don MAZZI per Brianzanews



Presentazione Premio ASI Italiani nel mondo di cui sono l'ideatore

2017 Fiuggi - premio Italiani nel mondo a  Delfina LICATA - Fondazione Migrantes

Presentatore di concerti lirici del soprano Daniela STIGLIANO 

Paderno Dugnano con magnifici pianisti, i Maestri Luigi RIPAMONTI, Laura BELTRAMETTI e Ennio POGGI

L.BELTRAMETTI, Emanuele SERVIDIO, E. POGGI e Daniela STIGLIANO

preparazione della scaletta con la Ma. Laura BELTRAMETTI 

Maestro Ennio POGGI
Non poteva mancare il Calcio Femminile, 15 anni a livello nazionale (Telereporter, Globo Tv, Video Broadcasting, Goal Flash) che voglio racchiudere in questo riconoscimento ufficiale che fui il primo giornalista a ricevere dalla FIGC - LND. Doveroso ricordare ed elogiare l'impareggiabile presidenza di Natalina Ceraso Levati. 




CONCLUSIONE: Ti accorgi che il mondo sta cambiando quando un presunto competente ti mette al pari di un esplicito incompetente

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