martedì 23 aprile 2019

Lussemburgo, morto l'ex Granduca Jean


Alla vigilia delle elezioni europee, l'Italia che si vanta di essere uno dei Paesi fondatori della CEE, ignora un lutto che ha colpito uno dei cinque partner che nel 1957 sottoscrissero quel trattato di Roma: la morte, oggi, di S.A.Reale il Granduca Giovanni di Lussemburgo, aveva 98 anni.
Figlio della Granduchessa Giuseppina Carlotta di Nassau e del principe Felice di Borbone-Parma, passò in esilio gli anni dell'occupazione nazista e nel 1944 partecipò, a fianco delle forze alleate, alla liberazione del suo Paese (1)
Nel 1964, a seguito dell'abdicazione della madre, assunse il titolo di granduca.
Nel 2000, dopo 36 anni di saggia amministrazione del piccolo ma florido stato, aveva abdicato a favore del figlio Henri.
La notizia è stata riportata da Rainews.it, Il Giornale e Il Messaggero; totalmente però ignorata dagli altri maggiori mass media italiani e dalle news televisive: proprio una sgradevole falla nell'informazione nazionale.


(1) dall'Enciclopedia Treccani
foto soggetta a copyright Daniela Italia

mercoledì 17 aprile 2019

IVA, il voltafaccia del governo

Nel giro di sole 48 ore il ministro dell'Economia Tria smentisce i vicepresidenti del suo governo dichiarando oggi che l'aumento dell'IVA e delle accise sulla benzina sono confermati dal 2020 "in attesa di alternative".
Da serio professionista, nel rispetto dell'incarico affidatogli, il Prof Giovanni Tria si rende conto che la coperta è troppo corta e, con le uscite finanziarie ideate dal governo e approvate dal Parlamento, non si rischia il raffreddore ma una broncopolmonite.
Per esempio, un provvedimento come il reddito di cittadinanza - demagogico come istituto ed esagerato nell'assegno da elargire e per le spese nel gestirlo ...leggi navigator - rappresenta un esborso smodato tutto rivolto a catturare voti, ma a perdere credibilità interna ed internazionale.
Un aumento dell'iva ricadrà sul portafoglio degli onesti contribuenti mentre rappresenterà un motivo in più per evadere il fisco.



mercoledì 10 aprile 2019

Salvini, nuova regolamentazione delle scorte

"Che i poliziotti non siano autisti o accompagnatori. Rivedere le scorte"
E' questa la sintesi di uno dei passaggi del discorso tenuto dal ministro Matteo Salvini nel corso della festa per il 167° della fondazione della Polizia di Stato
Ma Salvini non è nuovo ad affermazioni di questo tipo, già nel novembre del 2018 aveva dichiarato che 585 scorte, pari all'impiego di oltre 2000 tra donne e uomini, erano eccessive, comunque da rivedere in base alle reali esigenze di tutela. Allora si trattava di 910 poliziotti, 776 carabinieri , 290 finanzieri e 96 agenti della Polizia penitenziaria.
Il Ministro non vuole togliere protezione, ma ritiene, come peraltro già evidenziato da altre forze militarizzate, dedicare i soggetti in divisa ai compiti per cui sono stati specificatamente arruolati e addestrati.