sabato 31 marzo 2018

Irruzione francese a Bardonecchia

A Bardonecchia un gruppo di gendarmi francesi della Douane, vantando un accordo bilaterale del 1990 con l'Italia (decaduto a seguito di precise comunicazioni delle autorità italiane), ma senza preavvertire i colleghi italiani, sono entrati in locali delle Ferrovie Italiane assegnati ad una associazione che assiste i migranti.
L'esito dell'operazione è stato negativo...
Finalmente il nostro schieramento politico ha fatto fronte comune per deplorare, in varie forme, l'episodio e la Farnesina ha convocato l'ambasciatore francese Christian Masset.
Questa sera, sul canale Nove, veniva trasmesso il film Vento di Primavera.....
BUONA PASQUA


giovedì 29 marzo 2018

Però i grillini "populisti" rinunciano...

"In qualità di vicepresidente di Palazzo Madama ho scelto di rinunciare all'indennità di funzione pari a 3.112 euro al mese. Stiamo parlando di oltre 37.000 euro all'anno, 186.000 euro in una legislatura."
L'ha dichiarato Paola Taverna neoeletta vicepresidente del Senato della Repubblica che ha aggiunto: "Rinuncio inoltre agli altri benefit del tutto ingiustificati come le spese di rappresentanza, fino all'auto blu, perché per me già operare in Senato con questo grado di responsabilità  è un enorme onore e privilegio".
Onore alla Senatrice del M5s per questo atto alquanto significativo a cui affianchiamo quello di Roberto Fico che, appena eletto presidente della Camera, ha rinunciato all'indennità di funzione per tale carica (€ 4.668,45 mensili): una risposta non da poco per essere stati bollati di "populismo".
Fico riprende l'esempio della sua predecessora, Laura Boldrini, che il 21 marzo 2013 rinunciò a metà dell'indennità di funzione, all'uso dell'alloggio di servizio e al rimborso delle spese di viaggio e accessorie, così come ai rimborsi forfetari.
Iniziative lodevoli che dovrebbero essere prese ad esempio per chi dovrebbe intendere l'occupare cariche pubbliche come un servizio al Paese.
Detto ciò non ci si può astenere però dal considerare, rimanendo un questo ambito,  che ognuno dei due presidenti (Camera e Senato) ci sono i loro quattro vicepresidenti; ma quanto ci costa la politica.

venerdì 23 marzo 2018

Tagadà, gaffe sulla deputata Serracchiani

Nella trasmissione di oggi la condutrrice di Tagadà introduce la "senatrice Serracchiani*, no, non è senatrice; onorevole Serracchiani, ecc..."
A parte l'imprecisione iniziale che ci può stare, ecco un altro errore di conduttori tv che affibbiano il titolo di onorevole a un deputato.
Premesso che, dati alla mano, non esiste il titolo di onorevole perchè mai sancito, storicamente l'appellativo di onorevole vale sia per il senatore che per il deputato.
Ma quando ai nostri più popolari conduttori, televisivi e no, verrà spiegato tutto questo?
Mah, certo che se la televisione pretende di essere anche cultura deve adeguarsi, o no?

* che personalmente stimo dopo il senatore Claudio Barbaro

mercoledì 21 marzo 2018

Problemi derivati da sciopero servizi pubblici

E' alquanto raro che gli scioperi nelle strutture pubbliche generino solidarietà tra la gente per almeno due motivi:
- toccano servizi pubblici riducendone la disponibilità
- protestano dipendenti che hanno il posto fisso

Nel primo dei due il fermo dei trasporti interessa per la maggior parte dei casi altri lavoratori - danneggiandoli - che debbono ricorrere a problematiche alternative se non a perdite di ore lavoro (leggasi salario). Il caso più emblematico e recente è quello dei ferrovieri di Trenord che oggi  interessa il servizio regionale in Lombardia.
L'azienda ha sì messo a disposizione alcuni servizi sostitutivi, ma i disagi non sono stati indifferenti con soppressioni e basta leggere taluni commenti di passeggeri inferociti per capire il danno arrecato da una parte di lavoratori a decine di migliaia di "colleghi".
Nel secondo  non nascondo la motivazione principale che è stata addotta un paio di mesi fa quando sono stati rinnovati - dopo 8-9 anni - i contratti di gran parte di lavoratori statali. Chiariamo: non è che il mancato rinnovo di un contratto li abbia lasciati senza soldi, per qualche anno non ci sono stati aggiornamenti normativi e aumenti di stipendio, ma alla fine del mese quei soldi entravano comunque e lo sanno bene immobiliaristi e negozianti: a un dipendente pubblico con stipendio fisso il mutuo o la rateizzazione non si nega. In che ben diversa situazione operano, vivono i dipendenti di aziende private? No comment se non l'augurio che i dipendenti pubblici ne vivano preoccupazioni e angosce per un paio di mesi e poi ce lo riferiscano.
Posso aggiungere che il mondo della pubblica amministrazione rappresenta un grande campo dove coltivare voti?
Conclusione a viso aperto: lo sciopero in quei settori danneggia lavoratori e ceti non certo privilegiati, ci pensano sempre bene i sindacalisti? Non riescono proprio a concludere le trattative senza lasciare "morti e feriti" lungo il percorso?  Io non dimentico quella vergognosa interruzione del servizio ATM che il lunedì di una quindicina d'anni fa (e nevicava), lasciò a terra e fuori dai cancelli della metropolitana decine di migliaia di studenti e lavoratori causando loro danni ingentissimi.
Il traffico automobilistico divenne presto caotico ...con buona pace degli ambientalisti.

venerdì 16 marzo 2018

Attentato di via Fani: che brutta parola dal Tg2

Il Tg2 ricorda la strage di via Fani non tralasciando alcun particolare dell'azione terroristica che portò al rapimento di Aldo Moro e all'uccisione dei suoi cinque uomini di scorta.
Nelle edizioni delle 13 e delle 20,30 ascoltiamo la narrazione del giornalista (peraltro lodevole nella globalità del servizio) che inizia dall'abitazione dello statista al n° 79 di via del Forte Trionfale fino all'agguato in via Fani;  ci racconta anche di come morì l'agente di P.S. Raffaele Iozzino (24 anni) che viaggiava nel sedile posteriore dell'Alfetta di scorta; "Iozzino, l'unico poliziotto della scorta che ha tentato una reazione uscendo e sparando almeno un paio di colpi prima che lo giustiziassero".
GIUSTIZIASSERO? Ma quando mai? Non c'è stato alcun atto di ...giustizia se non un delitto; certamente al giovane, coraggioso Iozzino vada invece un doveroso tributo e affettuoso ricordo da tutti noi.


giovedì 15 marzo 2018

EMA ad Amsterdam anche con voti italiani

Pare sia così perché oggi, nell'articolo scritto da Emanuele Bonini su  lastampa.it  intitolato Agenzia del farmaco. niente più speranze per Milano,   leggiamo:
"A sostegno del "Sì" condizionato dell'Ema  ad Amsterdam hanno votato i 5 Stelle, l'ex pentastellato Marco Affronte, ora in forza ai Verdi, e gli esponenti de L'Altra Europa con Tsipras Barbara Spinelli e Curzio Maltese, membri del Gruppo Sinistra Unitaria, (Gue)".
La notizia è stata ben riportata anche su ANSA.it.
Il Movimento 5 stelle si giustifica sostenendo che il documento che hanno approvato condiziona il trasferimento nella capitale olandese alla realizzazione della sede, in caso contrario si riaprirebbero i giochi; ma vale a dire che qualunque città dell'UE potrebbe candidarsi, non solo Milano eliminata per sorteggio.
I pentastellati hanno ha perso una significativa occasione per dimostrare la compattezza delle rappresentanze italiane e, giustificandosi con un comunicato alquanto opinabile,  hanno votato contro un importantissimo capitolo della nostra economia ...mentre ambiscono a guidare il governo.


martedì 13 marzo 2018

Cellulari accesi a teatro

"Signore, signori, tra poco assisterete ad un concerto per solo pianoforte, non è previsto l'accompagnamento di cellulari"; era questa la frase con cui, fino ad un paio d'anni fa, presentavo  concerti lirici, il pubblico sorrideva e si notava un febbrile aprire di borsette o mettere la mano nella tasca della giacca per spegnere il telefonino.
Al Metropolitan  di Catania sarebbe parso alquanto impropria una simile introduzione (anche perché non c'era il pianoforte) ma una parte degli spettatori non ha ritenuto opportuno spegnere il fido marchingegno e così la pièce "Due" in scena un paio di giorni fa e interpretata da Raoul Bova e Chiara Francini  è stata disturbata da squilli e cicaleccii.
Non deve essere stata cosa di poco conto se, nell'intervallo, un produttore dello spettacolo ha raccomandato di spegnere i cellulari: non ha sortito l'effetto sperato, così come le volute pause nella recitazione degli attori avrebbero dovuto lasciare intendere.
Il finale è noto: quale silenziosa protesta Raoul Bova non è tornato sul palco per ricevere gli applausi finali.
E' opinione diffusa che mettere a nanna un paio d'ore il telefonino non avrebbe sconvolto la serata di nessuno; sono indotto a pensare alla vanità di qualcuno: "Scusa, non posso restare al telefono perché, sai, sono a teatro". 



domenica 4 marzo 2018

Il Fabbisogno energetico si confronta con l'Ambiente

Giusto solo quattro anni fa, nel gennaio del 2014, il convegno Klimaenergy Klimamobility aveva rivelato che entro il 2040 il fabbisogno energetico mondiale aumenterà del 35%
Questo fabbisogno sarà soddisfatto principalmente da combustibili fossili e le emissioni di CO2 continueranno ad aumentare in tutto il mondo; certo tale fabbisogno tenderà a diminuire nei paesi dell'OCSE mentre aumenteranno in maniera consistente negli altri.
E' questa la chiave di lettura su cui occorre soffermarsi prima di perseguire la "strana" battaglia contro il diesel per autotrazione (quindi solo una parte del suo impiego) che alcune industrie e mass media (taluni con discutibile superficialità) hanno intrapreso nell'ultimo anno.
Della dichiarazione della sindaca Raggi a Città del Messico ho già detto mentre occorre soffermarsi su quelle di industriali che ritengo azzardate.
Come può, infatti,  il vertice di un’azienda annunciare che fermerà la produzione di un bene durevole come un’auto? Significa innanzitutto stopparne le vendite con conseguenze solo lontanamente immaginabili.
Domandiamoci innanzitutto quali saranno stati i commenti delle decine di migliaia di lavoratori di grandi marchi come Audi, Bmw, Mercedes e Volkswagen nell’apprendere che un motore che interessa il 50% della produzione ha gli anni contati; e i sindaci di varie città tedesche come Dusseldorf, Stoccarda, Lipsia vogliono limitarne la circolazione?
E' possibile che amministrazioni di grandi città chiudano tout court le porte a tutti gli autoveicoli a gasolio?
Possibile che non ci sia una linea di confine legata, per esempio, al centro storico?  
L'amministrazione di Parigi, ignorando l'alto impegno tecnologico avviato dal gruppo francese PSA (a cui fanno capo i marchi Citroen, DS, Opel, Peugeot e Vauxhall) per la produzione di motori diesel a bassissima emissione e ulteriormente dotati di AdBlue, ha annunciato la chiusura alle auto diesel nel 2025 (inizio o fine anno? in quale area?) Suvvia, un po' di chiarezza.
La stessa  limitazione, se andrà in porto, verrà adottata nel 2024 a Roma, ma nel solo centro città.
A livello di viabilità, perché è lì che ci si deve confrontare, non si è considerato che Milano e Roma sono circondate da Tangenziale e GRA percorsi ogni giorno decine di migliaia di autoveicoli privati e commerciali: i loro gas di scarico, per il naturale flusso delle correnti, si riversa sulla città. 
fermiamo gli automezzi a gasolio? Visti certi precedenti abbiamo presente quante auto e furgoni beneficerebbero di lasciapassare? Ci sarebbero anche delle ovvie fasce orarie e alla fine il risultato ottenuto sarebbe alquanto irrisorio, da vittoria di Pirro.  
E poniamo sullo stesso piano i motori  euro 3 con gli euro 6? Se non lo si fa vengono mortificate tutte le ricerche che, in pochi anni, hanno portato all'adozione di dispositivi sempre più efficaci, compreso il filtro anti particolato, fino all'AdBlue. 
Comunque gli automobilisti fanno rifornimento del gasolio che trovano nelle stazioni di servizio; perché colpire quindi  la vettura che hanno acquistato penalizzando l'onere di un bene che è stato un investimento? 
Alternativa ecologica è ricorrere alla trazione elettrica; il M5s ha messo nel suo programma 1.000.000 di auto elettriche. Entro quando? 
Bene, oggi in Europa quel mercato interessa solo l'1% delle autovetture, domandiamoci quando raggiungerà almeno il 5% dove e come produrremo il fabbisogno di energia necessaria anche per produrre i veicoli? E a quale prezzo per l'ambiente? Invito a leggere il recentissimo articolo a firma Andrea Silvuni su Avvenire 
https://www.avvenire.it/economia/pagine/auto-elettrica-inquina-piu-del-diesel 
il cui sommario è alquanto esplicito: Una ricerca americana certifica che la CO2 prodotta dai veicoli elettrici è inferiore a quelli a gasolio solo nei pochi Paesi dove l'elettricità proviene da fonti rinnovabili.  
L'Italia è forse in tali condizioni?  No, in Italia, con un valore equivalente a 170 g/Km di CO2   è comunque molto più alto rispetto ai diesel e ai benzina.
In ogni caso un'auto elettrica, a parte taluni limiti pratici, costa circa il 30-35% più di una a benzina o diesel e quando si parla di migliaia di euro in più una riflessione con i piedi per terra è dovuta.
E poi, in cauda venenum, troviamo anche chi ipotizza l’applicare delle accise sul gasolio da autotrazione. Basta fare intascare più soldi all'erario per pulire l'aria?
Suvvia, cui prodest questa guerra al diesel?