venerdì 17 agosto 2018

FORZA GENOVESI !!!

e domani, nel corso dei funerali di Stato, le telecamere (fatta eccezione per il Presidente Mattarella) non indugino sui politici: sarebbe una conferma per chi, comprensibilmente, ritiene questa come una  delle vergognose occasioni per fare passerella
non è proprio il caso.
e ai Genovesi, così duramente, impietosamente colpiti, un affettuoso  FORZA, AVETE GIA' DOMATO MOMENTI GRAVI, TENETE ALTA LA TESTA.

giovedì 16 agosto 2018

Dramma di GENOVA, frenata M5s

Ieri ero stato esplicito nell'invocare ponderatezza prima di annunciare la revoca della concessione alla Società Autostrade per l'Italia.
L'avevano, prima promesso e poi dichiarato Di Maio e Toninelli, due ministri del nostro governo, e ieri l'aveva confermato il Presidente Conte "senza attendere i tempi della giustizia".
Forse la notte ha portato consiglio perché oggi qualcosa è cambiato; nel pomeriggio gli organi di stampa hanno riportato un post apparso sul blog 5stelle: "Bene ha fatto il ministro delle infrastrutture ad evocare, qualora ce ne siano le condizioni,  anche il ricorso alla revoca della concessione...". 
Rivelando discordanze d'opinione nel governo il M5s si corregge aspettando l'esito del lavoro della Magistratura nell'accertare eventuali responsabilità, tuttavia "si esigono le immediate dimissioni dei vertici di Autostrade per l'Italia".
Tra evocare e revocare  la concessione (peraltro come cosa fatta) la differenza è alquanto significativa, frattanto il titolo Autostrade ha perso quasi il 22%....
Chi pagherà per queste svalutazioni e per la gogna mediatica inscenata sui social contro Autostrade e i Benetton?
Era meglio, come ho scritto ieri, attendere e preoccuparsi solo delle famiglie nel dolore e sostenere quella straordinaria gente impegnata nei soccorsi, i "provvedimenti disciplinari" avrebbero dovuto attendere.
Se il governo fosse un'azienda privata qualcuno sarebbe stato invitato alla porta, ma non è così.

mercoledì 15 agosto 2018

GENOVA: ha prevalso la parola sulla ponderatezza

Ebbene, il mio auspicio postato stamane è caduto nel vuoto; infatti i ministri Toninelli e Di Maio, davanti a decine di microfoni, hanno preannunciato quali saranno i provvedimenti sanzionatori a carico della Società Autostrade: disdetta del contratto e multa.
Ognuno ha libertà di parola, per cui...; mi sia però consentita una riflessione che parte da un punto amaro:
si stavano piangendo tragici lutti,  decine di ammirevoli soccorritori erano ancora impegnati in alacri lavori per liberare eventuali vite da sotto le macerie; una situazione contingente che non avrebbe impedito di rimandare a data da destinarsi certi "punti esclamativi".
Non era meglio verificare in dettaglio lo stato delle cose e delle cause, nonché la fondatezza delle colpe prima di annunciare così drastici provvedimenti contro la Società Autostrade?
Aggiungo due particolari di non poco conto:
la revoca della concessione è prevista olo in caso di "grave inadempienza", e questa è da provare:
Di Maio aveva altresì dichiarato: primo, che la concessionaria  paga tasse bassissime, poi addirittura di non pagarle perché controllata da una finanziaria che ha sede in Lussemburgo.
Signor Ministro, mi permetta due domande:
- vista l'esplicita accusa si scopre solo adesso che l'Autostrade "aggira o elude" il fisco italiano?
- ammesso che sia vero, perché non c'erano mai stati provvedimenti della Guardia di Finanza o degli organi competenti?
Nel pomeriggio il presidente Conte, terminata una riunione straordinaria del CdM, ha ufficializzato gli intenti del governo: "disporremo la revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia".
Un provvedimento punitivo, secondo me inopportuno in questo momento, che non migliora le gravissime conseguenze, morali e materiali, del crollo del ponte Morandi.
La Società Autostrade gestisce 3.000 km di rete viaria; disdirne subito la concessione potrebbe avere conseguenze pratiche non indifferenti, soprattutto se non è stata pronunciata una sentenza che lo motivi.

GENOVA, dopo la "favoletta" meglio tacere

La tragedia del crollo, per taluni prevedibile, ha innescato subito una ridda di voci, meglio ancora grida e proclami accusatori che hanno avuto il solo scopo di irritare. Nel frattempo decine di ammirevoli soccorritori scavavano tra le macerie del ponte per salvare delle vite.
Le uniche dichiarazioni che ho apprezzato sono state quelle dei Presidenti della Repubblica e del Consiglio; Mattarella e Conte hanno sovrastato chiacchiericci e polemiche con pacatezza e propositività; oggi saranno in visita alcuni ministri da cui mi aspetto solo un rispettoso silenzio. 
Dopotutto dovrebbe essere "il governo del fare" ...non del parlare.

lunedì 13 agosto 2018

Gli ALPINI per il ripristino del servizio militare


L'ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI, coerente con quanto dichiarò lo scorso 7 febbraio (mio post dell'8) ribadisce con questo comunicato stampa  la necessità di ripristinare un periodo obbligatorio di servizio militare. Io, sebbene non sia stato un Alpino, ne condivido valori e contenuti e sono lieto che alla proposta si siano associati i BERSAGLIERI e i FANTI; auspico che lo facciano anche  tutte le altre Associazioni d'Arma.


L’Associazione Nazionale Alpini, esprimendo il pensiero di circa 400.000 soci, si inserisce nel dibattito politico in corso sul tema del ripristino della leva obbligatoria, ed esprime le seguenti considerazioni e motivazioni.Oggi, a 13 anni dalla sua sospensione, si avverte la necessità di colmare un vuoto educativo che sta toccando in maniera trasversale tutti gli ambiti della società, dalla scuola alla famiglia, dalla Chiesa alla politica.
L’Associazione Nazionale Alpini, come altre Associazioni d’Arma, chiedono alla politica di interessarsi di un problema culturale ed educativo. Si tratta di tornare a seminare nelle nuove generazioni il senso della responsabilità verso quello che è il bene comune».
Di fatto noi chiediamo il ripristino di un periodo di servizio obbligatorio dei giovani a favore della Patria nelle modalità che la politica vorrà individuare. Non sfugge, che il concetto educativo nelle nuove generazioni oscilla tra il polo delle competenze e quello del mito del buon selvaggio, ovvero l’idea che debbano crescere liberi perché poi arriverà la stagione delle responsabilità ».
il Presidente Sebastiano FAVERO

L’idea è appunto quella di chiedere ai giovani di assumersi la responsabilità attraverso un servizio al Paese, incontrando una sensibilità che sta crescendo non solo nelle associazioni d’Arma ma anche tra la gente, nel popolo. Tale servizio non necessariamente deve essere un servizio armato ma sicuramente un ausilio alle istituzioni militari e non ma sempre rivolto al bene comune della Patria.
Ricordando che l’art. 52 della nostra Costituzione non è stato cancellato e quindi l’obbligo al servizio dovrebbe imporsi come elemento cardine, allo stesso modo dell’obbligo scolastico, perché dire ad un giovane “se non hai voglia non partecipare”, significa escludere proprio coloro che sono più disattenti a queste tematiche. Noi la sensibilità al servizio abbiamo potuto assimilarla sotto naja, oggi dovrebbe essere ugualmente un bagaglio formativo imprescindibile per un giovane che si appresta ad entrare nella società.
Certo, non siamo perfetti, ma le prove della bontà di cosa siamo le abbiamo da quasi un secolo sotto gli occhi.
Qualcuno di chi ci governa si è mai chiesto come mai l’Ana è una delle realtà più attive nel mondo della solidarietà? E qualcuno si è mai chiesto come faccia ad elargire 70 milioni di euro in solidarietà ogni anno? Ecco, lo Stato dovrebbe concorrere a ricreare urgentemente un terreno in cui ogni giovane debba essere educato e poter crescere in coscienza civica, per sfuggire alla desertificazione del senso comune. Si tratta di una necessità che si avverte sempre più forte nel Paese analogamente ad un senso di smarrimento, per il venir meno di punti di riferimento certi, a tutto vantaggio di un individualismo che sembra frantumare il senso di responsabilità civile e sociale. Nel chiedere il ripristino di un servizio obbligatorio per tutti i giovani, maschi e femmine, crediamo sia possibile creare le condizioni per un rilancio morale e sociale del nostro Paese, evitando di consegnare questa speranza esclusivamente al mercato.
Daniele CAROZZI   vice presidente Ass.Naz.Bersaglieri

Gianni STUCCHI presidente Ass. Naz. del Fante


Don Bruno FASANI

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domenica 12 agosto 2018

Cicale a Milano, non le sentono solamente i politici

Da almeno un mese le mie passeggiate o il sostare sul balcone di casa, qui a Milano, è accompagnato dal frinire delle cicale e da qualche ape che si infila tra i fiori, circa le zanzare ...lasciamo perdere.
Non è un fatto nuovo in città perché già nel settembre del 2012 un forum del Corriere della Sera riportava le soddisfatte dichiarazioni di milanesi secondo i quali, per godere di tranquillità e aria pulita, conveniva resta in città.
Non fu un caso isolato perché, giusto nell'agosto di cinque anni fa, in un articolo sulle pagine del Giorno, Massimiliano Mingoia riportava il ritrovato piacere dell'ascoltare il frinire delle cicale che, come le api, sono indice di aria pulita. In quell'occasione il giornalista raccolse scrupolosamente anche una dichiarazione di Carlo Monguzzi, consigliere comunale, che così si esprimeva: "E' un buon segno, testimonia il recupero della biodiversità all'interno della città. E la diminuzione dell'inquinamento."
Ho sempre ammirato lo schietto intento ambientalistico dell'Ing Monguzzi, mi stupisce però che perduri nella sua discutibile lotta al diesel ...comunque espresso, anche quando la colpa dell'inquinamento da autoveicoli non è creato in città.
A Milano la qualità dell'aria è migliorata, anche quella dei motori, ce lo dicono api, calabroni e cicale.

venerdì 10 agosto 2018

DI MAIO: meno autotrasporti perché file al posto della merce


Dopo la frase attribuita nel settembre 2011 all’allora ministro Gelmini* a proposito di un ipotetico tunnel tra il Cern di Ginevra e i laboratori del Gran Sasso per il passaggio dei neutrini, oggi dobbiamo riflettere su una frase di un altro ministro.
Di Maio, ospite di In Onda (La 7 – giovedì 9 agosto 2018), opinando sulla TAV ha dichiarato:
“Oggi le nuove autostrade sono quelle digitali; se le merci stanno diminuendo sul traffico merci tra Torino Lione e su tante altre tratte è perché sta cambiando il flusso di merci e il flusso di dati; molto spesso si trasferisce solo il file e non più la merce”
Mentre cerco di immaginare quale file sostituisca la merce, sembra che al Ministro non siano noti alcuni dati alquanto opposti forniti lo scorso marzo dalla Confetra: "Nell'autotrasporto nazionale il carico completo aumenta del  6,1% e il collettame del 3,1%. Nell'internazionale il traffico nei valichi aumenta del 7,4%"
Interessante anche quanto rivela Confartigianato nel suo autorevole focus dello scorso luglio:
"Nel primo trimestre del 2018 nel trasporto terrestre si registra in Italia una crescita del fatturato del 4% in linea con il +3,8% dell'Unione Europea. Il trend congiunturale positivo è confermato dalla crescita del 5,4% del traffico autostradale di mezzi pesanti nel primo bimestre del 2018."
La relazione della Confartigianato mette anche in evidenza il forte aumento dei trasporti effettuati dai Paesi dell'Est a scapito dei vettori nazionali; comunque, che stia diminuendo il traffico merci...
Sarebbe stato più opportuno che Di Maio avesse preventivamente interpellato il suo compagno di squadra Danilo Toninelli, quale ministro dei trasporti

* che tuttavia non ne fu direttamente responsabile


venerdì 3 agosto 2018

Milano vara l'Area B "a basso inquinamento"

Ieri, 2 agosto (con mezza Milano già in vacanza),  la Giunta milanese su proposta dell'assessore Marco Granelli, ha approvato l'area B definita "zona a traffico limitato e a basse emissioni inquinanti".
Leggendo la delibera  si scopre che, a conti fatti, il basso inquinamento è tutto da constatare; oltretutto,come ho già scritto il 17 giugno, le limitazioni solo solo punitive e risulteranno impopolari.
Pochi giorni fa, interpellando alcuni Vigili urbani, sembrava che la cerchia fosse quella della circonvallazione esterna (linea 90-91), perché allargarla ulteriormente?
Ma la colpa di questo risultato è anche del CentroDestra che due anni fa non ha saputo raggiungere la maggioranza proponendo un, pur rispettabile, Signor Parisi, che però non  aveva l'appeal necessario per contrastare efficacemente un Signor Sala reduce dalla proficua popolarità dell'esperienza Expo.
Ciononostante Milano disse al CentroDestra che era presente, bastava cercare quel poco in più che suggerii a Maria Stella Gelmini e ai dirigenti di Forza Italia a cui rimprovero la piccola differenza dui voti 4.938!!!.
Purtroppo, prima con Pisapia (l'IMU a carico degli Emigranti milanesi) e ora con la presunzione di ridurre il PM10 del  14% nel 2019 la Milano operosa paga gabelle non sue.
Pura demagogia che, spero, possa cadere nel vuoto perché la politica sta camminando su una strada ben diversa da quella percorsa dal Paese reale.
Auspico che una visione più realistica della questione e l'opposizione smorzino questo provvedimento assolutamente inutile ed ancor più dannoso perché, allargando la cerchia rende più ardua la ricerca dei mezzi pubblici di collegamento verso l'interno della città.
Probabilmente la Giunta milanese  non è stata informata che la maggior incidenza di inquinanti su Milano proviene da Nord Ovest, dal traffico veicolare delle autostrade, pertanto non sono e non saranno le limitazioni alle autovetture diesel che entrano in  città a "bonificare" l'aria di Milano.
Il provvedimento, con tutto il dovuto rispetto personale, appare solo demagogico; un'attuazione a quanto il sindaco Sala annunciò lo scorso giugno senza però confrontarsi con la realtà che ho appena citato. Oltretutto mortifica tutti i risultati positivi conseguiti nell'evoluzione tecnologica: filtro antiparticolato, i vari livelli di euro (5 e 6 veramente ammirevoli) per finire con l'AdBlu.
Ricordo altresì che l'alternativa auto elettrica sta già confrontandosi con una indiscutibile realtà: quale sarà il prezzo ambientale che si pagherà in termini di produzione di energia se si arrivasse all'ambizioso traguardo del 5% di auto elettriche in EU?
L'intervento va indirizzato su un'ulteriore "pulizia" del gasolio non punendo chi se ne avvale per le esigenze della quotidiana mobilità
Caro Assessore Granelli, ammirevole l'intento per una Milano sempre più pulita, ma ritengo impropria la via intrapresa; La invito a rivedere metodi, tempi e cause.