mercoledì 29 aprile 2020

Mascherine, quando affiora l'ignoranza

C'è l'ignorante che ignora perché non sa, mentre c'è chi, pur non sapendo, professa saccenza.
Rileggendo quanto scrissi il 7 marzo in un post trovo che i fatti mi danno ragione: non è così semplice riconvertite una produzione (i.e. nelle mascherine anti covid19) senza pensare ai costi e ai tempi per attuarla.
Le fabbriche italiane che, coraggiosamente, hanno intrapreso questa strada si sono dovute fermare: il prezzo calmierato di € 0,50 cad. non permette loro di coprire le spese; ecco allora che si devono spalancare le porte all'Estremo Oriente che fa arrivare in Italia la propria produzione (come avvenga si può solo immaginare)  a prezzi fortemente inferiori dei nostri. Una strada che sta utilizzando qualche ex personaggio politico che si è riconvertito al commercio d'importazione.
Qualche sedicente opinion maker che da tv pubbliche e private ci esterna i propri pensieri, abbassi le arie e qualcuno ne controlli le reali conoscenze.
Un parere personale?
O, per amor di Patria, acquistiamo quelle assolutamente made in Italy oppure facciamocele in casa con materiali adeguati.

giovedì 23 aprile 2020

MASCHERINE GRATIS

Non può che fare riflettere lo smodato, esagerato impiego di persone (costo?) nelle varie commissioni e task force istituite da Palazzo Chigi e dalla Protezione Civile per il Covid 19 perché è lecito domandarsi a cosa serve o fin dove sa o può operare il Ministero della Salute.
Tutto questo quando poi le Regioni operano - talvolta in modo molto oculato come la Lombardia - per interventi diretti a favore della popolazione.
Si veda il caso dell'ordinanza 528 dell'11 aprile a proposito delle mascherine, strumento ormai essenziale e di uso quotidiano.
Perché non fare come il Lussemburgo che ha spedito ad ogni famiglia un pacchetto con mascherine gratis, o il comune di Assago che le ha elargite a tutti gli ultra 65enni?
Per evitare vergognose speculazioni è bene che la Protezione civile disponga l'immediata gratuità di mascherine per ogni famiglia italiana. Le si ritirino presentando il codice fiscale/tessera sanitaria così da evitare i furbetti.  I team di Borrelli  e Arcuri ci hanno pensato?

Le farmacie abbassino i prezzi

In un momento in cui la prevenzione è vitale, sconcerta, quando non irrita, venire a conoscenza che si vendono mascherine - durata 1 giorno - per 10 (dieci) € l'una mentre il costo può essere, al massimo, di € 0,50 - vale a dire 50 centesimi l'una
Altrove il prezzo di vendita al pubblico è repentinamente passato da 1 a 3 €  cad.
Perché mai?
Aggiungo un'altra perla: 10 siringhe monouso* pagate € 4,20 in farmacia e solo € 1,60 al supermercato**  (ho verificato).
Lo facesse un qualsiasi negoziante sarebbe bollato come "ladro"; come la mettiamo quando è in gioco la salute?
La Federfarma imponga limiti massimi comunque ben al di sotto di cifre "da speculazione".
Io non mi permetto alcun giudizio, ma ecco il mio invito:
Cari farmacisti, diamoci una regolata ricordando che la Regione Lombardia ha emanato una ordinanza - la n° 528 dell'11 aprile - secondo la quale - art 1.1 - è obbligatorio circolare con la "mascherina o, in subordine, qualunque altro indumento atto a coprire naso e bocca" (per esempio una sciarpa o un foulard).
Io uso quelle fatte in casa con la  cartaforno oppure mettendo un elastico a pezze di camicia "igienizzate" all'interno da uno strato di carta (fazzolettino o cartacucina che getto al rientro a casa), ma in giro ne ho viste di tutte le fattezze, comunque efficaci e fuori da deplorevoli "leggi di mercato".

* con pezzetta disinfettante
** senza pezzetta disinfettante - ma la differenza di prezzo non è giustificata

venerdì 17 aprile 2020

Dagli USA l'esempio di Alba Coraini

ALBA CORAINI negli USA

Dear Editor, 
I am Alba Coraini and I work as Internal Medicine physician in a community Hospital near Boston, North Shore Medical Center at Salem, MA. I am writing to you as I feel I have, as a doctor and as Italia, the responsibility to share my insight of the COVID 19 global pandemic and raise my voice to ask an immediate nationwide   quarantine”
(Caro Direttore, sono Alba Coraini e lavoro quale medico di Medicina interna in un ospedale di comunità vicino a Boston, il North Shore Medical Center di Salem, Massachusetts. Le sto scrivendo perché sento, da medico e da italiana, la responsabilità di esprimere la mia opinione sulla pandemia del Covid19  e levare la mia voce per chiedere un’immediata quarantena in tutta la nazione)
Iniziava così la lunga accorata lettera che la dottoressa Coraini scrisse qualche settimana fa al direttore del New York Times evidenziando il preoccupante dilagare del Covid 19 negli USA; esortava quel governo a prendere immediati provvedimenti simili a quelli adottati in Italia. Era la fine di marzo e nel nostro Paese si contavano già 97.689 contagiati dal coronavirus e si piangevano 10.779 morti e Alba, riferendosi ai nostri tragici momenti, evidenziava lo strazio di figli e figlie che non potrebbero stringere le mani dei loro cari nei loro ultimi aneliti di vita – “Thousands of sons and daughters who couldn’t hold the hands of their loved ones in their last breaths”, le sue parole.
ALBA CORAINI presso il North Shore Medical Center - Massachusetts (USA)
“Perché sto dicendo questo? – lei aggiunse – perché gli USA sono come l’Italia di 3 settimane fa. Il quadro che ci si presenta oggi in questa Nazione, che è oggi la mia casa e il luogo dove lavoro, sta muovendo gli stessi passi dell’Italia e del resto dell’Europa. Stiamo coltivando una bomba ad orologeria con la potenzialità di fare milioni di vittime e comportando un tremendo impatto sull’economia nazionale. Contiamo già casi in ogni Stato e lo riscontro perfino nel mio ospedale, qui nel Massachusetts”.
Alba Coraini è una giovane scienziata milanese che da un anno opera negli USA dove è stata chiamata  (unica italiana prescelta) dall'Harvard University Medical School. 
ALBA CORAINI all'Humanitas
Tuttavia non è nuova negli USA; partì, allora diciassettenne, per frequentare un anno scolastico a St. Louis nel Missouri, dove fece i dovuti confronti tra i due paesi, e capì dove veramente viene riconosciuto il merito.  Era appena maggiorenne quando, alla fine del suo percorso scolastico durante il quale aveva conseguito il diploma di maturità del Liceo classico “Tito Livio” e il diploma ottenuto alla Pacific High School di St. Louis (entrambi con il massimo dei voti) si appassionò allo studio del cervello sul quale ha redatto una tesi all’esame di maturità e illustrato il caso di un suo paziente, malato di SLA, nella tesi di laurea conseguita all'Humanitas University nel 2016 con 110/110 e lode.
A titolo personale, oltre che renderle questo pubblico elogio, sono particolarmente fiero di averle conferito, insieme all'amico Marco Contardi - presidente di ASI Lombardia - il Premio Italiani nel mondo (8 maggio 2019)
Gianmaria Italia e Marco Contardi le consegnano il Premio ASI Italiani nel mondo
Da una figura di così alto livello non potevamo attenderci che concludesse la sua lettera al Direttore del New York Times con altre parole se non queste:
“I, as doctor, will do whatever it is needed to take care of the patients who will come through the hospital door and I will use my best knowledge and all my heart to cure the sick. It is my job and I was born for this.”
(Io, quale medico, farò qualsiasi cosa possa servire nel prendere cura dei pazienti che varcheranno la porta dell’ospedale e userò il meglio della mia conoscenza e tutto il mio cuore per curare la malattia. E’ il mio lavoro e sono nata per questo).



Offese non solo da Die Welt

Quando sentiamo talune affermazioni, sovente improprie quando non offensive da politici d'oltre confine, mettiamoci in testa che ben difficilmente sono elaborazioni del loro pensiero filosofico o sociale (perché i grandi pensatori stanno scomparendo), ma di giornalisti che si dilettano ad esprimere personalissimi punti di vista o fanno "copia e incolla" di altrui esternazioni assolutamente opinabili. 
Ecco perché alcune firme si sono rivelate opinion maker.
Un esempio? Andiamo a pag 30 della rivista Internazionale (n°1353 - 10/16 aprile 2020), vi possiamo leggere uno stralcio dell'articolo "Una semplice domanda sul futuro dell'Europa"  a firma Helena Janeczek* per il bavarese Suddeutsche Zeitung:
..."quello che avviene in Italia non potrà mai ripetersi in Germania. Gli italiani sono casinisti indisciplinati, vivono in famiglie allargate e, ovviamente, hanno una sanità pubblica peggiore della nostra. Quando in Italia sono state adottate le misure restrittive, un commentatore britannico le ha definite una scusa per "fare la siesta"; nel Paesi Bassi si è parlato di stupidità e melodramma".

* (tedesca di origine polacca, naturalizzata italiana)

giovedì 16 aprile 2020

Bocconiani sul podio

Ieri Vittorio COLAO alla guida della task force per la ripresa nel dopo virus; oggi Carlo BONOMI designato alla presidenza di Confindustria 
Entrambi sono imprenditori, quindi con una reale diretta conoscenza del mondo economico (non cattedratici), e si sono laureati alla Bocconi confermando quindi l'alto livello di questo ateneo milanese.
Molti bocconiani operano all'estero distinguendosi e portando grande onore all'Italia.
Confidiamo nel loro impegno.

mercoledì 15 aprile 2020

No aiuti di Stato ma autorevolezza di Governo

Il titolo era la sintesi di questo pensiero:
Non se ne esce con gli aiuti di Stato ma con un'autorevolezza di Governo.
In un Paese che ha voglie di riprendersi, di reagire, con un Popolo (iniziale maiuscola) che rifiuta orgogliosamente opinabili "redditi di cittadinanza" perché vuole essere protagonista aspettandosi una guida, un riferimento sicuro, un Governo che ha il dovere di essere attendibile in ogni suo passo, e che invece:
- contro il Covid 19 attua provvedimenti su scala nazionale solo dopo 40 giorni dalla proclamazione dello stato di emergenza nazionale: quanti i presi dalla chiusura di Codogno e di Vò Euganeo mentre fuori si seppellivano cadaveri;
- vara 4 modelli di autocertificazione in un mese per poter circolare senza essere in infrazione;
-  malgrado la dichiarata emergenza, ha lasciato disputare la partita di calcio Atalanta-Valencia del 19 febbraio (45.000 spettatori);
- preferisce nominare commissario per l'emergenza un (pur apprezzato) manager di finanze piuttosto che un valido esperto di logistica;
- dispensa prescrizioni sul lavarsi le mani, ma non concorda se per 20 - 40 o 60 minuti;
- invoca mascherine in ogni dove, ma lascia che "super esperti" duellino tra loro se sono inutili, utili o indispensabili;
- assiste all'obbligo di mascherine, incluse sciarpe e foulard in Lombardia, ma non ne individua le proficue logiche conseguenze per dettare analoghi provvedimenti nel resto d'Italia;
- non sa mettere d'accordo le politiche di prevenzione e violazione nelle sue 20 regioni;
- si arrovella cercando soldi per bonus e contributi per tappare le perdite di lavoratori autonomi mentre dipendenti privati vanno in cassa integrazione o si vedono decurtare stipendi - al contrario i dipendenti pubblici e i parlamentari sono tutelati al 100%
Come si può risollevare questa Italia?

lunedì 13 aprile 2020

Olanda, sempre pura e immacolata?

Con una superficialità professionale, figlia di ignoranza in materia, mi capita sovente di sentire o leggere che il Lussemburgo è annoverato fra i "paradisi fiscali".
Un  luogo comune che, soprattutto da chi si occupa di informazione, è ampiamente superato.
Superato soprattutto da un paese, anch'esso dell'UE e, come il Granducato, fra i fondatori delle Mercato Comune Europeo, base, fondamento della tanto appetita Unione Europea.
Sto parlando dell'Olanda. 
Mentre in Lussemburgo sempre più rigorose norme disciplinano le attività economico-finanziarie che finiscono per farne apprezzare la scelta per gli investimenti, i Paesi Bassi sono ormai ai primi posti come insediamento di aziende che trovano tra i tulipani il modo di fare fiorire anche i loro redditi. Consiglio a tutti, una tra le tante fonti, l'articolo Olanda doppio volto: paradisi fiscali dietro il rigore fiscale a firma di Roberto Galullo e Angelo Mincuzzi pubblicato su IlSole24Ore.

https://24plus.ilsole24ore.com/art/olanda-nazione-paradossi-paradisi-fiscali-dietro-rigore-conti-pubblici-ADBWLHJ?s=hpf 

Proprio l'Olanda che non riesce a cancellare dalla sua Storia un passato di commercio di schiavi; ci volle il trattato anglo-olandese del 4 maggio 1818 per bloccare i viaggi di vascelli zeppi di schiavi.
Un paese che, pur vantando nella casa di Anna Frank uno dei monumenti più amati ed apprezzati, pecca tra molti suoi abitanti di antisemitismo*. 
Allora, cari amici, se non riusciamo ad ascoltarla, mettiamoci la mano sulla coscienza prima di allineare il vostro Nee al Nein tedesco per opporvi alle nostre richieste di coronabond. 

* in un rapporto Algemeiner Journal nel 2018 gli episodi di antisemitismo in Olanda sono stati più di 200 (+ 19% rispetto all'anno prima), così la Francia (+74%), Germania (+60%) e Regno Unito (+16%)  

venerdì 10 aprile 2020

Ma Die Welt si era proprio inventato tutto?

Mi sono particolarmente indignato leggendo l'invito del quotidiano tedesco all'UE perché non elargisca denaro all'Italia, altrimenti quei soldi finirebbero alla mafia.
Sono giornate drammatiche per il nostro Paese e quei finanziamenti diventerebbero vitali per i nostri conti pubblici.
Bene ha quindi fatto Di Maio a protestare con Berlino chiedendo di prendere le distanze da tale affermazione, d'altronde era suo dovere quale ministro degli esteri
Dopo poche ore ci siamo però resi conto che la stessa "indicazione" l'aveva data Beppe Grillo in un incontro del 2014 a Strasburgo. 
Se ne può vedere la registrazione sui siti del Corriere.it, Repubblica.it  e dell'AGI Agenzia Giornalistica Italia   https://www.agi.it/politica/video/2020-04-09/grillo-mafia-die-welt-8297050/
tuttavia non mi sembra che ne abbiano parlato reti nazionali tv.
Che dire? 
Comunque il Presidente del consiglio non si sente imbarazzato? 

giovedì 9 aprile 2020

Addio CARLO

Se ne è andato Carlo POROLI
Carlo Poroli, primo a sinistra, accanto a Giorgio Albani, Antonio Casati e G.Italia
Ieri, a Melegnano, si è spento un grande Amico dello Sport; una figura straordinaria per dedizione all'Unione Società Sportive Monzesi di cui è stato per tantissimi anni un impareggiabile segretario e fedele supporto al presidente Pietro Mazzo che in questa mia foto lo sta abbracciando.

Carlo è stato per me un maestro nei primi anni dei 21 che ho dedicato all'USSMB e sempre un fedele amico.
Ora, lassù, troverai modo di pedalare insieme ai tuoi amici come Giorgio Albani...
Grazie ancora Carlo
Gianmaria

domenica 5 aprile 2020

COVID 19 - Coprirsi naso e bocca con mascherine o simili

Da oggi in Lombardia si deve circolare con naso e bocca coperti; lo dispone l'ordinanza emessa dalla Regione Lombardia n° 521 firmata dal presidente Attilio Fontana il 4 aprile che introduce piccole ma interessanti novità, una di queste è appunto:
l'obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere sé stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe 
Una misura abbastanza ovvia che pressoché tutti già spontaneamente adottano senza aver atteso disposizioni istituzionali e che sta per essere diramata anche dalla Regione Toscana (presidente Enrico Rossi). 
Non si capisce quindi l'obiezione del sindaco di Milano Sala  dichiarandola "disorientante" solo perché a Roma Borrelli ha dichiarato che "non è indispensabile".  Ma come, proprio lui che con il commissario Arcuri sta sollecitando mascherine in ogni dove?
D'altronde, quando il 31 gennaio un governo dichiara lo stato d'emergenza nazionale per sei mesi, ma prende provvedimenti solo  quaranta giorni dopo...
Sembra che Sala cerchi la polemica: "Mascherine obbligatorie, allora la Regione le fornisca". Ma, per favore, si legga bene l'ordinanza, bastano anche sciarpe o foulard!
Pare invece "disorientante" la sua dichiarazione, caro Sindaco, proprio lei che lo scorso settembre ha voluto alimentare la campagna delle borraccette d'alluminio per l'acqua (probabilmente oggi non molto consigliabili...) per condannare le bottigliette in pet che invece sono oggi quantomai utili.
Ritengo che in un momento in cui si dibatte se la distanza dal nostro interlocutore deve essere di almeno un metro o quasi due,  il provvedimento della Regione Lombardia sia quanto mai opportuno e la stessa OMS sta ritenendo vitale l'uso delle mascherine. Oltretutto, lo ripeto, l'ordinanza della Regione Lombardia, considerando coloro che non possono approvvigionarsene, non obbliga alle mascherine, ma lascia spazio ad altre comuni coperture come sciarpe o foulard.
Per favore, Signor Sindaco, vediamo di non  fare una crociata anti Regione Lombardia; che sia solo perché retta da una giunta di colore diverso dalla sua e da quella del governo? In tal caso lei è stato spiazzato dal presidente della Toscana: Enrico Rossi ha la tessera del PD...
Grazie.

venerdì 3 aprile 2020

Riflessioni su un certo egoismo europeo

Dopo la gaffe della signora Christine Lagarde (ma era proprio una gaffe?), che in seguito si è corretta, recentemente abbiamo ascoltato le parole di Ursula von der Leyen (quale presidente della Commissione europea) e ieri pure lei è tornata sui suoi passi elogiando l'Italia. Allora non posso non ricordare un pensiero di John Adams: "Ci sono due modi per sottomettere, schiavizzare una nazione: uno è la spada e l'altro controllare il suo debito".
Aggiornamento ai tempi attuali: "Militari e carri armati oppure l'intervento di banche e il potere sulla moneta" (Sandra Wagenknecht)