sabato 25 settembre 2021

Laura Ziliani, la vigile

Dopo avere sentito e risentito che le maggiori TV nazionali hanno dato notizia dell'arresto di due figlie della sventurata Laura Ziliani definendola vigilessa, ho preso carta e penna scrivendo alle Redazioni del Tg2, del TGR Lombardia e de La7 ponendo questa domanda: Avete mai sentito dire "la giudicessa?" Bene, lo stesso vale anche per la vigile, giammai la vigilessa perchè con questa desinenza è l'articolo che definisce il genere. Lo stesso vale, ormai è risaputo, per la soldata perchè vigilessa e soldatessa sono, oltre che errori, anche orrori. Mi chiedo perchè non consultano online i vocabolari Corriere o Treccani? Mah. Sia ben chiaro, la Rai e i maggiori organi d'informazione devono fare sì informazione, ma anche Cultura ...quella corretta.

martedì 21 settembre 2021

Sabbioneta, un concerto pianistico per emozionare

Vi rendo partecipi di un evento per me professionalmente importante, che arricchisce, soprattutto per il suo valore morale, la mia esperienza di presentatore di eventi musicali e teatrali: il concerto della pianista ANNA NODARI. Questa ragazza bresciana di 13 anni non finisce di stupire per la sua passione per la musica che ha abbracciato malgrado sia cieca e non udente. Affiancata dal Mo. Luca Tononi sarà domenica 26 settembre a Sabbioneta nello storico Teatro All'Antica o Teatro Olimpico voluto da Vespasiano Gonzaga nel XVI secolo. Sono in programma anche esecuzioni del fisarmonicista Lorenzo Martelli. Andrea Bocelli ha inviato una lunga quanto toccante lettera esprimendo tutto il proprio apprezzamento verso l'iniziativa e un affettuoso pensiero per la giovanissima Anna, lettera che avrò l'onore di leggere in apertura di serata. Voglio elogiare la Proloco di Sabbioneta e la generosa intraprendenza di Massimo Gualerzi per esserne stati i propulsori e di avermi coinvolto in questo straordinario evento che si avvarrà anche della partecipazione della Lega del Filo d'oro. La Proloco di Sabbioneta precisa che l'INGRESSO E' LIBERO - basta prenotarsi presso l'Infopoint di Sabbioneta tel 0375 221044 - info@turismosabbioneta.com

lunedì 20 settembre 2021

La cambiale sull'auto elettrica

Finalmente in prima serata, grazie all'odierna puntata di PRESA DIRETTA dal titolo La Rivoluzione Elettrica condotta con scrupolo da Riccardo Iacona, si sono evidenziati i problemi a monte per l'approvvigionamento di energia alle auto elettriche, vale a dire le materie prime destinate alle batterie. Stiamo parlando principalmente di litio e cobalto (indispensabili anche per smartphone, pc portatili e fotocamere digitali) le cui miniere sono, in massima parte, in Cile, Congo e Mongolia. Invito a rivedere questa inchiesta; sono emerse sia le monopolizzazioni da parte di taluni Paesi e aziende, oltre alle disumane condizioni del lavoro estrattivo. Già nell'ottobre 2018 l'Osservatorio Diritti aveva dedicato un toccante servizio intitolato "Auto elettriche: il prezzo pagato dai bambini del cobalto": bambini minatori che rischiano la propria salute per pochi centesimi al giorno. Ma per questa "modernizzazione" (il virgolettato è d'obbligo) andiamo a leggerci l'articolo di Omar Abu Eideh, "Auto elettriche, una transizione difficile" pubblicato il 4 marzo 2021 da Il fatto quotidiano. E imponiamo l'auto elettrica perchè sia la panacea per "una mobilità sostenibile"? Che ipocrisia. Se poi cerchiamo soluzioni alternative, ovviamente in Europa, ecco sorgere le difficoltà di reperimento dei siti e, sebbene individuati ecco la risposta, "Gli scavi e la polvere? Un poco più in là, grazie". Come dar loro torto? Se non si prospetta una soluzione efficace a breve termine per l'approvvigionamento delle materie prime per le batterie, figuriamoci se ci sarà una soluzione al loro smaltimento. Ma quello delle scorie radioattive non era uno dei cavalli di battaglia degli antinucleare? Di fronte a questo impressionante imbuto che convoglierebbe le richieste su pochissimi produttori (azzardato immaginare che ci strozzerebbero con le loro condizioni di vendita?) incombe la scadenza del 2035, l'anno in cui, secondo una decisione dell'UE, non potranno più essere messe in vendita auto a benzina e gasolio. In altri termini, centinaia di ben retribuiti eurodeputati, dimostrando una discutibile conoscenza della materia, hanno firmato una cambiale senza sapere con che denari l'avrebbero pagata. Tra loro anche nostri parlamentari che si candidano promettendo di fare gli interessi dell'Italia (come?) e comunque preoccupandosi subito di fare premettere On.le sui propri biglietti da visita. Domando: hanno deciso sull'onda di emotività (che ingenui), ordini di scuderia o, e sarebbe gravissimo, seguendo indicazioni di altri interessi? Sulla fiducia propendo per le prime due ipotesi e mi attendo che, sulla via di Strasburgo (quella di Damasco è ora poco praticabile) si ravvedano e, dimostrando una coerente flessibilità, spostino ben più in là i paletti del traguardo (salto nel buio è troppo horror).

Quelle violenze di minorenni

Nel Bresciano si è ripetuto uno di quegli episodi, purtroppo non rari, che la cronaca edulcora come stalking ma che è invece l'antocamera della microdelinquenza. Infatti non si tratta di ossessive telefonate o fastidiosi pedinamenti, ma di vera e propria violenza, quasi sempre per cause del tutti risibili, frutto di una educazione sociale alquanto discutibile. L'episodio è accaduto lo scorso aprile nei pressi del Parco San Polo di Brescia da parte di una mezza dozzina di ragazze quindicenni ai danni di una loro coetanea "rea" di frequentare l'ex fidanzato di una di loro. Cosa ci sia di definitivo in una relazione tra teenagers è tutto da scoprire, certo non l'hanno ben compreso queste ragazze che, oltre alle ripetute minacce, avrebbero addirittura ripreso con i telefonini l'aggressione diffondendone il video sui propri profili "Instagram". Dopo le indagini condotte dalla Procura della Repubblica Minori di Brescia tre di loro sono state arrestate dal Comando Provinciale: dovranno restare ai domiciliari sotto la sorveglianza dei rispettivi genitori. E a questi che non hanno svolto un'accurata attenzione sul comportamento delle figlie basterà affermare che, per loro, erano delle brave ragazze?

giovedì 16 settembre 2021

Più attenzione, Signora Palombelli

Il titolo di questo mio post non si riferisce alla discussa frase sul femminicidio pronunciata da Barbara Palombelli durante una recente puntata di Sportello di Forum. Ha ricevuto molte osservazioni negative per cui la mia sarebbe del tutto inutile e stucchevole; oltretutto lei si è già giustificata e comunque risponderà delle proprie affermazioni. Quello che invece le voglio fare presente è un errore meno appariscente, tuttavia reale, che ha commesso durante una puntata di Forum dedicata al rientro di un uomo dal Portogallo dove si era trasferito per beneficiare dei locali benefici fiscali. La giornalista, introducento il contenzioso, affermò che in Portogallo e altre nazioni non si pagano tasse. Errore. Prima di tutto lo stato iberico era l'unico, fino all'anno scorso, a offrire la totale esenzione fiscale ai pensionati stranieri ivi residenti (beneficio per massimo 10 anni); secondo, a seguito della Finanziaria approvata il 6 febbraio 2020, dall'aprile 2020 in Portogallo viene applicata un'aliquota del 10% sulle nuove pensioni che arrivano dall'estero. Dato che nel corso di quell'udienza venne mandato in onda un esauriente servizio dove veniva espressamente precisato questo aggiornamento, ritengo che la signora Palombelli avrebbe dovuto, almeno per rispetto verso i telespettatori, correggersi. Non l'ha fatto, pazienza. Peccato, perchè l'informazione fornisce conoscenza, quindi Cultura; viste le popolari trasmissioni che conduce, disporrà di altre occasioni per dimostrare la propria lunga ed apprezzata esperienza.

venerdì 10 settembre 2021

Deplorevole negare il dramma delle Foibe

A diciotto anni di distanza, vale a dire dall'istituzione della legge n. 92 del 30 marzo 2004 con cui si è voluto "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra..." c'è chi si ostina a negare o, quantomeno, sminuire quella che è stata una tragedia italiana. Una tragedia che dovrebbe quindi toccare la memoria e la sensibilità di tutti noi. Purtroppo il colpevole silenzio per quasi sessant'anni ha fatto sì che due generazioni di nostri connazionali non abbiano avuto notizia delle violenze patite da altri italiani. Questi negazionisti, con le loro spesso estemporanee osservazioni, non sanno di riaprire ferite mai cicatrizzate E' di questi ultimi giorni la presa di posizione di Ascanio Celestini che su Facebook arriva a chiedere l'abolizione del Giorno del ricordo. Nelle foibe furono gettati italiani di ogni categoria sociale: operai, insegnanti, militari, funzionari dello Stato, quindi espressioni di tutti noi. Sorprende che gran parte di quello che una volta si autoproclamava "arco costituzionale" non abbia preso posizione censurando questa iniziativa. Dove sono tutti quelli che in ogni sede, occupando anche larghi spazi dell'informazione nazionale, diedero addosso a Claudio Durigon chiedendone le dimissioni da sottosegretario all'Economia solo perchè aveva chiesto di riportare i giardinetti di Latina, il parco Falcone e Borsellino, all'originale intitolazione Arnaldo Mussolini, il fratello minore del Duce? Avevano addirittura tacciato Durigon di apologia del fascismo. Eppure non chiedeva altro che di ripristinare una denominazione ufficiale da decenni. Nessuno se ne era accorto che era stata in essere fino al luglio 2017? Ora perchè questi paladini della democrazia tacciono? Vogliono tornare a declassare i nostri poveri caduti?

martedì 7 settembre 2021

Svizzera-Italia: gli azzurri deludono gli Italiani

Delusione per i 12mila italiani, tutti nostri emigranti, che domenica 5 hanno raggiunto il St Jakob Park di Basilea; erano lì per ammirare e applaudire da vicino i nostri calciatori campioni d'Europa augurandosi di vederli vincere nuovamente, ma vittoria non c'è stata. Il pareggio a reti inviolate è come un limbo, abbiamo peraltro fallito un rigore. Accanto all'onesta ammissione del nostro ct Mancini: "Abbiamo avuto troppe occasioni, dovevamo vincere" proprio da latte alle ginocchia sentire invece: "La palla non voleva entrare" oppure "Siamo alla 36a partita utile consecutiva". Dovevamo andare a Basilea per scoprire che i palloni sono "discoli e disubbidienti" e che le partite non sono tutte uguali? Le gare non vanno intese solo per la conquista dei punti in classifica, ma per quanto sanno dimostrare a chi, mettendo mano al portafoglio, va allo stadio non solo per vedere la gara ma per sostenere i noostri calciatori, farli sentire a casa. E quei tifosi non sono gli stessi di Milano, Roma o Napoli, sono i nostri connazionali che vivono all'estero, che il giorno dopo vogliono ritornare sul luogo di lavoro con il sorriso di chi ha saputo essere vincente; e loro sono dei vincenti perchè, da stranieri, fanno una doppia fatica rispetto a noi, italiani in patria, per emergere nella società. Ma questo non è sempre facile da capire, e mi domando se ne hanno mai colto il significato quando all'estero ci vanno solo dopo avere accettato ingaggi da milioni di euro. D'altronde, se non ne fanno parola neppure i nostri telecronisti RAI, che talvolta si perdono in stucchevoli dissertazioni tecniche, cosa dobbiamo attenderci? Ad Auro Bulbarelli, direttore di Rai Sport, un garbato invito: spiegalo loro, grazie.

domenica 5 settembre 2021

Paraolimpiadi, che Italia straordinaria

Straordinaria non solo per il cospicuo numero di medaglie: 69 (14 oro, 29 argento, 26 bronzo), ma per avere rivelato quel grande mondo di pratica sportiva che centinaia di nostri atleti hanno saputo abbracciare per superare la propria disabiità che, in taluni casi, è particolarmente grave. Ci hanno emozionato tantissimo. A tutti, a coloro che sono saliiti sul podio e agli altri che si sono esemplarmente impegnati per raggiungerlo, vada l'ammirazione di tutta l'Italia.

giovedì 2 settembre 2021

Strage di VERGAROLLA, interrompere un silenzio di 75 anni

Era il pomeriggio di domenica 18 agosto 1946 a Vergarolla, la spiaggia di Pola, quando accadde una tragedia di immani proporzioni. Centinaia le persone presenti perchè era in programma una gara natatoria, la Coppa Scarioni organizzata dalla storica società sportiva Pietas Julia. Sull'arenile erano da tempo accatastate 28 mine antisbarco, ordigni comunque inoffensivi perchè privi di detonatore. Il particolare era noto da tempo, tanto che i bagnanti vi stendevano sopra i loro indumenti e gli asciugamani. C'era un'aria di spensieratezza, si viveva un significativo momento di distrazione dai grevi pensieri per la temuta annessione alla Jugoslavia. Alle 14,15 la tranquillità venne interrotta da una esplosione tanto potente che fu avvertita a chilometri di distanza. Nove tonnellate di esplosivo che dilaniarono i corpi e causarono più di cento vittime, tra cui molti bambini, e non meno di duecento i feriti. Immediata la generale esecrazione; i britannici, che avevano la sovrintendenza del territorio, diedero incarico ad una Corte militare d'inchiesta per stabilire cause e colpevoli. Si fermarono alla prima parte confermando almeno che gli ordigni erano notoriamente inoffensi, ma restò senza esito la ricerca di mandanti ed esecutori del vigliacco e truce attentato: chi aveva innescato le mine? Per gli Italiani d'Istria (90% dei residenti) quello apparve come un minaccioso segnale da parte delle autorità titine che si erano già macchiate di violenze sulla popolazione, per indurli ad abbandonare il territorio. Come ho detto, ed è noto, da allora non si arrivò mai ad individuare i colpevoli di quella strage, anche perchè una sottolineata giustificazione dovuta a situazioni geopolitiche, non incoraggiavano alcuna specifica indagine delle sofferenze patite dai nostri connazionali in quel confine orientale italiano. D'altronde solo dopo 60 anni, grazie al presidente Cossiga, si abbattè il muro di omertà sulle foibe. Eppure lo Stato avviò subito inchieste per attentati che, pur nella loro tragicità, avevano avuto un numero inferiore di vittime, vale a dire la strage alla stazione di Bologna (1980), di piazza Fontana a Milano (1969), di piazza della Loggia a Brescia (1974) e dello stesso anno quella sul treno Italicus. Ora, dopo 75 anni, si deve fare luce, e senza più reticenze, anche su quanto avvenne a Vergarolla; lo si deve alle famiglie delle vittime, a coloro che hanno patito sulle loro carni straziate, alla Comunità giuliano dalmata, all'Italia.
Si accinge a compiere un atto ufficiale il senatore Claudio Barbaro che ha annunciato la presentazione di un'interrogazione per l'istituzione di una commissione d'inchiesta "affinchè venga promossa una definitiva raccolta di evidenze, documentazioni e testimonianze capaci di fare emergere, finalmente, la verità". L'iniziativa non è un episodio isolato, rientra in quell'attenzione che Barbaro, quale presidente dell'ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane, ha rivolto alle vicende che hanno interessato nel secondo Dopoguerra il territorio giuliano dalmata. E' infatti merito dell'ASI l'istituzione nel 2014 della Corsa del Ricordo per commemorare l'esodo di quelle popolazioni e le vittime delle foibe, si disputa a Roma e Trieste coinvolgendo atleti di livello nazionale. Proprio oggi Barbaro ha ufficializzato questo nuovo obiettivo nel corso di una tavola rotonda che, condotta da Valentina Fasolato e trasmessa da Adnkronos, ha visto gli interventi della storica Maria Ballatin, della presidente dell'Associazione Dalmata Carla Isabella Cace, del campione olimpico ed europeo di marcia Abdon Pamich, del presidente di ASI Lazio Roberto Cipolletti, del regista Alessandro Quadretti e di un testimone, Giuseppe Berdini, che in quel tragico 18 agosto perse entrambi i genitori. (nella foto al centro il sen. Claudio Barbaro)

Catasto: onerosa riforma che danneggerà i proprietari di case

Quasi tutti i sindaci lamentano che le casse comunali languono, ma non spiegano se spendono appropriatamente le loro risorse (non potrebbero essere incrementate applicando alla lettera il codice della strada a tutti, ma proprio tutti i veicoli?). In loro soccorso potrebbe arrivare la riforma del catasto. Questa, infatti, sta bussando alle porte e al portafoglio. Milano, che già ha allineato l'Imu ai massimi livelli, potrebbe aumentrarla del 174%. Il fatto è che questo inciderà anche sui canoni d'affitto ponendo i proprietari, soprattutto i piccoli, nella condizione di non ritenere più utile avere inquilini oppure aumentare legittimamente il canone. E' sotto gli occhi di tutti la crisi degli alloggi, sia per la loro indisponibilità che per l'estrema ed onerosa fatica per un proprietario di liberare l'appartamento di fronte ad un inquilino moroso. Questo non può essere sempre ritenuto "parte debole" da molti giudici, altrimenti, oltre al calo demografico, ci saranno sempre più appartamenti vuoti (o arbitrariamente occupati) mettendo in seria crisi l'edilizia abitativa. Il parlamento deve valutare questa realtà o si troverà di fronte ad una nuova occasione di turbativa sociale.