mercoledì 24 aprile 2024

"Zanchini, lei è giornalista?"

Uno degli argomenti di cui si parla oggi è la domanda “Lei è ebrea, senatrice?” posta stamane da Giorgio Zanchini, conduttore di Radio anch’io (RAI Radio 1) a Ester Mieli. Da modesto giornalista che, oltre che su giornali, ha operato per anni solo in televisioni private, chiedo al giornalista della RAI se, prima di intervistare la senatrice, si era informato sui trascorsi ante militanza politica dell’ospite. Di Ester Mieli traggo qualche notizia da Wikipedia (che lodo e ringrazio): è nipote dello scrittore e superstite dell'olocausto italiano Alberto Mieli; si laurea alla Sapienza e consegue il diploma triennale in studi ebraici organizzato dall’UCEI (è l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane); è stata inoltre portavoce della comunità ebraica di Roma. Credo potrebbe bastare, in ogni caso non è stato inopportuno quanto scorretto porre quella domanda abbastanza retorica? Dottor Zanchini, se mi è permesso un parallelo: visto che di lei è noto il ragguardevole trascorso professionale, pensa che io possa chiederle: “Lei è giornalista?”

lunedì 22 aprile 2024

La RAI censura Scurati? Che dire di Porzûs?

La RAI avrebbe censurato il monologo di Antonio Scurati? E perchè dovrebbe? Lo mandi pure in onda perchè il clamore suscitato sta tramutandosi in un boomerang, infatti il suo monologo sta riscontrando un incredibile sold out. Piuttosto, perchè nessuno parla del silenzio che dal 2012 accompagna il film PORZUS, regia e soggetto di Renzo Martinelli? Questa pellicola, i cui diritti vennero acquistati dalla RAI, rievoca l'eccidio di diciassette partigiani cattolici e laico-socialisti perpetrato in Friuli nel febbraio 1945 ad opera di un gruppo di partigiani vicini al Partito Comunista Italiano.

domenica 14 aprile 2024

SOLDATESSE? Matita blu per errore de La7

Nell'odierno Tg de La7 (ore 13:30), che peraltro merita una lode per la completezza delle notizie, non può passare sotto silenzio il sentirci dire che in Libano il contingente italiano è composto da soldatesse e da soldati. Quanto mai ci si è presi la briga di consultare un vocabolario? Suvvia, il femminile di soldato è solo ed esclusivamente soldata, peccato che soldatesse l'abbia detto sia l'estensore dell'articolo che il giornalista in studio. Nel dubbio non sarebbe stato più semplice dire militari e basta? Comunque nello stesso errore incorrono anche loro colleghi di altre testate nazionali; solo una volta sentii una giornalita della RAI dire soldata, ...sarò distratto, ma non ho più avuto sue notizie.

mercoledì 10 aprile 2024

Tragedia di Suviana: tacciano le polemiche

Mentre i vigili del fuoco e i sommozzatori stanno ancora lavorando alacremente per recuperare i corpi degli sventurati morti nell'esplosione nella centrale idroelettrica di Suviana e si cercano i dispersi, ecco alzarsi le voci di chi innesca la polemica o, peggio, insegue un'occasione di visibilità. Non si spiegherebbe altrimenti l'alzare il dito inquisitore sul perchè e il percome c'erano quelle persone, che ci facevano, da chi dipendevano, eccetera. Non parliamo poi della immancabile denuncia dei subappalti. Che dire di quei parolai che, ignorando consolidate realtà operative, cercano microfoni per esporre punti di vista personalissimi o di appartenenza? Si occupano spazi sui media per dare risalto a proprie considerazioni, certo adesso inopportune. Si sta esprimendo gente senza un minimo rispetto della circostanza, dello straziante dolore dei familiari delle vittime, delle ansie di tutti coloro che sono loro vicini. Per favore, si taccia perchè si è sempre taciuto o ignorato prima e ora si chini rispettosamente il capo verso chi, vittima del lavoro, non è più tra noi.

lunedì 8 aprile 2024

"No al falso Made in Italy"

E' questa la parola d'ordine che, guidati dalla Coldiretti, ha accompagnato migliaia di agricoltori e produttori di cibi italiani al Brennero. Una immensa macchia gialla che ha voluto controllare sì le importazioni di carni, formaggi e salumi che sarebbero poi state confezionate e messe in commercio come "italiane", ma dimostrare anche come l'Italia è attenta e non vuole subire furbate e contraffazioni. Ma, aggiungo io, l'attenziome non va rivolta solo alle materie prime, ma anche al prodotto finito che, sotto accattivanti etichette, si propone sugli scaffali dei supermercati. Un mio (modesto) consiglio: portate l'attenzione sull'etichetta, che sia PRODOTTO D'ORIGINE ITALIANA oppure COLTIVATO, ALLEVATO IN ITALIA perchè il semplice CONFEZIONATO IN ITALIA potrebbe essere un Cavallo di Troia per fare finire sulle nostre tavole cibi che di italiano hanno solo il ...confezionamento. Un po' pochino; l'orgoglio, la fierezza di essere Italiani passa anche dalle nostre tavole.

sabato 6 aprile 2024

Battaglia di Solferino, errore al Tg2

Stasera, nel corso di una corripondenza per il Tg2 da Parigi, la comunque sempre molto professionale Giovanna Botteri, citando la fermata Solferino sulla linea 12 del locale metro, ha detto che ricorda la battaglia del 24 giugno 1859 quando "i Francesi con i Piemontesi batterono gli Austriaci". Una inesattezza: a Solferino combattè solo l'esercito francese che, comandato da Napoleone III, ebbe la meglio su quello austriaco. I Francesi erano alleati dei Piemontesi di Vittorio Emanuele II che, quel giorno, si scontrarono invece con le truppe austriache del generale Benedek a San Martino (oggi San Martino della battaglia) dove poterono vincere dopo 14 ore di combattimenti. Solo per la cronaca: la cruenza di quelle battaglie ispirò il ginevrino Henry Dunant a istituire la Croce Rossa Internazionale.

venerdì 29 marzo 2024

Imputati in manette, ma solo in Ungheria?

Si fa un gran parlare delle manette ai polsi della signora Salis mettendo in secondo piano le scarse condizioni igieniche che le erano state riservate in carcere. Ha ragione il ministro Tajani nell'invitare a non trasformarlo in un caso politico, ma proprio certi politici e gran parte della stampa sono orientati in questo senso. Se capisco, ma non giustifico, i primi, sono critico verso quei colleghi che non aprono gli occhi sulla realtà italiana. Pochi anni fa ero stato convocato quale testimone dal Tribunale di Milano e nel corridoio, mentre aspettavo di entrare nell'aula, vidi arrivare una donna in manette. I due agenti che l'accompagnavano la fecero sedere sulla panca proprio davanti a me senza coprirle i polsi ...chiunque passasse la poteva vedere. Altra omissione giornalistica nostrana circa le catene ai piedi: sono utilzzate anche negli USA. Pochi anni fa apparve l'immagine di un'attrice che, colpevole di un reato non delittuoso (forse frode fiscale, non ricordo) entrò in aula con le catene sia ai polsi che alle caviglie. Recentissimo, solo del febbraio 2023, è quanto accaduto nel tribunale di Hillsboro, Oregon (non a Guantanamo...) dove ad un giovane erano appena state tolte manette e “cavigliere” ... e lui si è dato alla fuga (c'è il filmato su https://stream24.ilsole24ore.com/video ecc...). Domando: non ci sono argomenti che meriterebbero più attenzione mediatica?

giovedì 28 marzo 2024

Sciopero trasporti ferroviari, chi ne paga le conseguenze?

"Lo sciopero è un diritto" sappiamo e ci sentiano ripetere. Certo, ma la controversia non è tra la viaggiatori e una qualsiasi azienda commerciale o produttiva, è tra lavoratori e aziende di trasporto pubblico che deve le proprie economie proprio nel trasportare della gente. Gente che potrà ottenere anche il rimborso del biglietto pagato, ma non quelle onerose soluzioni alternative per rispettare indilazionabili impegni, oppure costosi pernottamenti in alberghi. Nessuno di offenda, ma c'è molta ideologia e superficialità nel difendere questa strategia che finisce sempre a gravare sulle spalle di chi non può permettersi repentini mezzi alternativi. E poi stiano zitti coloro che hanno pensato si scioperare nei giorni di sabato 23 e domenica 24 perchè è demagogico, quando non un insulto, definire "di piacere" i viaggi nel fine settimana perchè ci sono mille e una ragioni per mettersi in viaggio nel fine settimana, non ultimo quello dei pendolari. Quindi, messi da parte i tanti paroloni e definizioni tipo "disagi per i viaggiatori" quando sono stati invece dei problemi con conseguenti perdite economiche, resta da chiedere CHI PAGA? Se ne rendono conto coloro che hanno lasciato a piedi innocenti viaggiatori che hanno dovuto rimediare di tasca propria? Superfluo dire che "sono state rispettate le fasce protette" quando un biglietto ferroviario è spesso prenotato giorni prima della proclamazione dello sciopero. Nelle mie foto pubblicate qui: una istantanea del tabellone
partenze di domenica 24 Marzo a Roma Termini e una delle due code (fino a 80 metri) alle postazioni Trenitalia per avere informazioni o cercare viaggi alternativi che, per taluni, è stato possibile nei pochi posti ancora liberi sui treni di Italo ...il cui personale non ha scioperato. Cari lavoratori, cercate mezzi incisivi, efficaci per negoziare le vostre legittime rivendicazioni, ma vedete di non gravare sulle spalle e il portafogli di incolpevoli viaggiatori che, come tali, contribuiscono al vostro stipendio. Grazie.

venerdì 22 marzo 2024

IGNORANZA, IMMATURITA’, IPOCRISIA

Nel bresciano una quindicenne accoltella una quattordicenne per motivi che sembrano di concorrenza sentimentale, baby gang imperversano utilizzando pistole come fossero ventagli, denunce e non, quasi ovunque. In compenso altri giovani, sventolando bandiere della cui storia conoscono poco e plaudono chi dà fuoco ad altra bandiera di un'altra storia di cui, probabilmente, sanno ancora meno. Ci confortano i loro coetanei che seguono un ammirevole Don Ciotti e, sotto il simbolo di Libera, protestano contro le mafie… salvo qualcuno che si imbuca e, in favore di telecamere, ostenta la sigla di un ente che c’entra poco con questa lodevole iniziativa. Questo il quadro che ci hanno proposto le ultime settimane. Qualche domanda è lecita. La prima ai genitori degli imbecilli che, invece di intervenire e interrompere la violenza, si improvvisano registifaidate: che interesse avete sulla crescita dei vostri figli? Non è il caso di mandare genitori e figli a fare dei corsi di abilitazione al ruolo, di maturità? Si revisionano autovetture anche ogni anno, e ai genitori che hanno maggiori resposabilità affidiamo la cultura del pettegolezzo e dell’effimero? Ah, quanto avevano ragione i dirigenti degli Alpini quando, un paio d'anni fa, chiesero un periodo di almeno sei mesi di naja per tutti, appena maggiorenni. Ma con una piccola modifica: non solo per l’amor di patria, ma di convivenza civica. E che ne sanno della Storia tutti coloro che, solo tre giorni dopo l’aggressione che almeno 1500 terroristi hanno perpetrato ai danni di centinaia di pacifici giovani israeliani che stavano cantando e ballando nel Sud Israele, hanno inscenato manifestazioni per la Palestina libera e, addirittura, la cancellazione di Israele. Ma non sanno che furono proprio gli arabi che nel 1948 rifiutarono l'ipotesi di due stati autonomi e indipendenti? Quell'8 Ottobre scorso ci furono 1400 persone rapite e ancora non sappiano della loro sorte, certo invece che molte donne furono violentate da quei terroristi che oggi si rifiutano di rilasciare. Chi manifesta in loro favore? Bene, manifestiamo pure per macro problemi di cui non conosciamo proprio cosa si possa fare per la loro soluzione, in compenso dimetichiamoci di educare appropriatamente i nostri figli. Inserite voi, gentili lettori, il titolo di questo post in qualsiasi parte i questa riflessione, grazie.

venerdì 8 marzo 2024

Ma gli scioperi dei trasporti sempre di venerdì? E pure l'8 Marzo?

"Dalla mezzanotte alle ore 21 di venerdì 8 Marzo è in atto uno sciopero nazionale del personale del Gruppo FS, Trenitalia e Trenitalia Tper, proclamato dalle organizzazioni sindacali. I treni possono subire variazioni o cancellazioni, ecc...", si legge in un comunicato di Trenitalia. Testo che, pur ricordando che ci saranno le fasce orarie di garanzia, desta qualche preoccupazione nella frase successiva: "L'agitazione sindacale può comportare modifiche al servizio anche dopo la sua conclusione". Purtroppo, comunque lo si voglia vedere, uno sciopero è un disagio per tutti, se non una perdita di denaro, sia per chi rinuncia a lavorare per fare valere le proprie attese, che per chi deve sopperire pagando di tasca propria servizi alternativi. E questo lo sappiamo da sempre. Detto ciò è lecito domandarsi perchè i sindacati scelgano prevalentemente la giornata di venerdì. Mi si risponderà che sono un ingenuo: perchè unendo il fine settimana ci saranno più adesioni e gli organizzatori potranno dichiarare "lo sciopero ha avuto un'alta partecipazione." Bella vittoria di Pirro, affermo, tuttavia aggiungo anche una riflessione: ma proprio l'8 di Marzo, quando tutti, ma proprio tutti, politici, sindacalisti e opinion maker si riempiono la bocca di retorica e demagogia per la tutela dei diritti delle donne, ecco uno sciopero che finisce proprio per danneggiare una fascia sociale debole, quale è la donna. Suvvia, almeno una dimostrazione concreta di rispetto gliela potevano dare. Sarebbe valsa più di un rametto di mimosa.

martedì 13 febbraio 2024

Corsa del Ricordo, successo sportivo e morale

L'edizione romana della Corsa del Ricordo, che quest’anno ha goduto anche del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha scaldato gli animi e commosso tutti coloro che hanno rivolto lo sguardo ad un doloroso momento della nostra Storia. Si è disputata a Roma (non a caso, nel quartiere Giuliano Dalmata) l'11 Febbraio in occasione della Giornata del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata. E’ un evento, iniziato nel 2014, che ben coniuga il cimento sportivo con la celebrazione storica; un momento che, soprattutto per chi ha vissuto lo strazio dell’esodo dalle terre istriane, giuliane e dalmate, ha toccato nel profondo. E' un fiore all'occhiello di ASI Associazioni Sportive e Sociali Italiane, ma ormai patrimonio morale della nazione. Merito di tutto questo va a Roberto Cipolletti, suo ideatore, e al Presidente Nazionale dell’ASI Claudio Barbaro che lo ha sempre fortemente sostenuto. Queste belle immagini, su cui si può cliccare per allargarle, sono tratte dal dettagliato resoconto leggibile nel sito www.asinazionale.it

sabato 10 febbraio 2024

Oggi, Giorno del Ricordo, "per spazzare via la congiura del silenzio..."

"...congiura del silenzio che per imperdonabili decenni aveva avvolto la tragedia delle foibe, il dramma dell’esodo nell’oblio, nell’indifferenza" ha dichiarato oggi il Presidente del Consiglio GIORGIA MELONI davanti al sacrario di Basovizza. Ricordando le numerose volte che da giovane, senza alcuna veste pubblica, era venuta qui in affettuoso privato pellegrinaggio perchè per lei "Basovizza è un luogo del cuore …una storia da raccontare quando si torna a casa …" Oggi, nella veste di Presidente del Consiglio, svolge un alto compito e, rivolgendosi alle centinaia di persone giunte al Sacrario, Giorgia Meloni ha dichiarato: "Sono qui per assumermi l’impegno solenne perché venga trasmesso ai nostri figli quel testimone del ricordo che voi, con la vostra tenacia, con il vostro coraggio, col vostro orgoglio avete consentito ci venisse consegnato per i nostri figli e i nostri nipoti affinché la memoria di ciò che è accaduto, in barba a chi avrebbe voluto nasconderlo per sempre, non svanisca invece mai. Giuseppe Mazzini, un padre della nostra nazione, diceva che la patria è la famiglia del cuore e se è così voi che quella patria avete amato e così contribuito a costruire, siete la nostra famiglia. I vostri ricordi sono i nostri ricordi, le vostre lacrime sono le nostre lacrime, le vostre storie sono le nostre storie. …Siamo qui per ricordare degli innocenti trucidati, certo, ma siamo qui anche per chiedere ancora una volta perdono, a nome delle istituzioni di questa Repubblica per il silenzio colpevole che per decenni ha avvolto le vicende del nostro confine orientale e redere omaggio a tutti gli istriani, i giuliani e i dalmati che, per rimanere italiani, decisero di lasciare tutto case, beni, terreni …per restare con quello che i comunisti titini non potevano togliere loro e cioè l’identità. Così decisero di essere italiani due volte: italiani per nascita e italiani per scelta. … Finalmente, grazie alla legge 92 di vent’anni fa, il fiume carsico del ricordo ora è in superfice e risplende in tutta la sua bellezza alla luce del sole, una luce che nessun tentativo riduzionista, negazionista o giustificazionista di quella tragedia potrà mai oscurare." Subito prima di lei aveva parlato MASSIMILIANO FEDRIGA, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia che nel suo appassionato intervento aveva dichiarato: "qui c'è la testimonianza del sangue negato; …il futuro dell’Europa non si può costruire senza verità e oggi la Giornata del Ricordo è una testimonianza di verità”.

venerdì 9 febbraio 2024

11 Febbraio a Roma la CORSA DEL RICORDO

Una manifestazione che unisce l’agone competitivo di una prova atletica a quella del più elevato sentimento patrio è la CORSA DEL RICORDO organizzata dall'ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane (che quest'anno celebra il Trentennale dalla fondazione) e FIDAL, con l'alto patrocinio del CONI e delle Associazioni Giuliano Dalmate. Siamo ormai all’undicesima edizione e domenica 11 Febbraio si disputerà a Roma la prima delle 10 gare in programma. Sì, ben dieci gare che nelle prossime settimane vedremo in altrettante città della nostra penisola (Aversa, Catania, Latina, Milano, Novara, San Felice Circeo, San Vito dei Vito Normanni e Trieste) perché questa lodevole manifestazione, ideata da Roberto Cipolletti e ben sorretta da Alessandro Cochi e da Claudio Barbaro (Presidente nazionale dell’ASI) vuole tenere vivo il ricordo più affettuoso verso le centinaia di migliaia di nostri connazionali che vennero espulsi dall’Istria e dalle terre giuliano dalmate nel secondo Dopoguerra.
Un esodo che interessò colpevolmente anche taluni italiani. Una pagina dolorosissima nella nostra Storia che costò anche la vita di migliaia di italiani barbaramente trucidati o gettati nelle foibe carsiche. Consiglio di consultare il sito https://www.endu.net/it/events/corsa-del-ricordo/

10 Febbraio: RED LAND (Rosso Istria) su Rai3 alle 20,35

Ecco una splendida e intelligente alternativa al Festival di Sanremo per la sera del 10 Febbraio. Parlo del film RED LAND - Rosso Istria che ben difficilmente rivedremo proiettato in tv. E' la storia ben ricostruita delle efferatezze comunisto-titine ai danni delle popolazioni italiane in Istria dopo l'armistizio dell'8 Settembre 1943. Riscopriamo cosa sono state le foibe dove migliata di nostri connazionali vennero gettati, dopo sevizie, dalla milizia titina. Un vero capolavoro di Maximiliano Hernando Bruno che ne ha curato regia, sceneggiatura (con Antonello Bellucco) e coproduzione; nel cast figurano Franco Nero e Selene Gandini (qui nella foto di Gianmaria Italia) nella parte di Norma Cossetto che venne stuprata dalla soldataglia titina, oltre a Geraldine Chaplin, Vincenzo Bocciarelli, Sandra Ceccarelli, Alvaro Gradella e Maria Vittoria Casarotti.

e adesso si rimedi con Vola Colomba bianca vola

Solo i più ortodossi e ostinati fan di Sanremo 2024 possono definire un successo questo festival malgrado l'immane impegno organizzativo dietro le quinte. Certo primi fra tutti coloro che debbono abbigliarlo nel migliore dei modi nei confronti degli sponsor perche l'avere lasciato acceso il televisore senza guardarlo difficilmente si coniuga bene con l'indice di ascolto. Ci si preoccupa sempre che la RAI, quale rete di Stato, debba essere vicina alla gente perchè entra nelle loro case; ebbene, chiediamoci quanto sia Festival che il conduttore canti Ciao Bella Ciao. Allora, dato che sabato 10 ricorre il Giorno del Ricordo, si abbia il dovere morale (lasciamo da parte quello professionale) per commemorare l'esodo di oltre 300mila Italiani e coloro che, a causa dell'oppressione slavo-comunista, persero la vita, anche dopo atroci sevizie, perchè uccisi direttamente o gettati nelle foibe. Gentile Amadeus, che ne pensa di cantare Vola colomba? E' perfettamente in sintonia con il festival perchè lo vinse nel 1952 grazie alla splendida voce di Nilla Pizzi, e poi certe frasi come "Vorrei volar laggiù dov'è il mio amor che, ingincchiata a San Giusto, prega con l'animo mesto - Fummo felici uniti e ci han divisi - Pensa allepene sofferte" hanno espliciti riferimenti storici. E mi fermo qui, altrimenti scomodo La campana di Trieste (Le ragazze di Trieste) cantata da Claudio Villa o da Luciano Pavarotti.

mercoledì 7 febbraio 2024

Subito due gaffe al Festival

L’ospite a sorpresa di martedì 6 al Festival è stata Federica Brignone, splendida e plurititolata campionessa di sci (tre medaglie olimpiche e altrettante mondiali, tanto per sintetizzare.) E perché mai “ospite a sorpresa”? Perché non sai chi hai trovato prima, magari Sinner? Sorvoliamo. Proprio perché “a sorpresa” è stata una palese indelicatezza, edulcorata in gaffe, avere invitato sul palcoscenico del Festival la principale rivale della sfortunatissima Sofia Goggia che, in pieno recupero di risultati, si era appena infortunata a Ponte di Legno. Un incidente particolarmente grave perché le ha interrotto una stagione così promettente. Un invito proprio da non farsi. Ma la seconda gaffe, quella che ha conquistato i titoli dei giornali, è stato il mancato saluto (peraltro nel copione) di Federica a Sofia. Occorreva ricordarlo sul gobbo? Mah. Certo che i tempi del Festival sono stringatissimi perchè non parlerà neppure delle prossime Olimpiadi in terra italiana. E’ polemica, scrivono alcuni giornali, ma io correggo in constatazione. Certo non ho proprio i titoli per criticare chi ha mancato, ma constato (non polemizzo) su questa duplice gaffe che personaggi, colori e suoni hanno poi messo tra le quinte. Certo la colpa è dei tempi televisivi, si dirà. Ma se all’indomani ci sarà certamente chi esulterà per il numero di televisori accesi sul Festival, non ci ricorderemo buona parte dei cantanti in gara e le loro canzoni. Resterà certo l’amaro in bocca il non avere ascoltato quell’attesa parola di conforto verso una straordinaria campionessa che i giornalisti avevano giustamente osannato per le sue imprese sportive, e che ora, ancor più, dovrebbero esserle accanto nel momento della sofferenza.

martedì 6 febbraio 2024

Quando Sanremo tornerà ad essere solo il Festival della Canzone Italiana?

Ogni edizione del Festival di Sanremo, sebbene sia "della Canzone Italiana", ci presenta ospiti che della canzone hanno ben poco da spartire. Negli anni abbiamo visto e ascoltato sempre più personaggi che ci hanno propinato pagine di saggezza, ma anche loro pensieri (talvolta poco condivisibili, comunque applauditi dalla platea), certo diametralmente opposti al tema musicale della serata. Quest'anno, tra gli altri, hanno poi aggiunto l'invito a Jannik Sinner. Secondo le intenzioni avrebbe alzato l'indice d'ascolto? Non credo proprio e, saggiamente, questo straordinario tennista si è dimostrato un super campione anche di buonsenso declinando. E' venuta poi l'accoglienza degli agricoltori a cui, a ben guardare, proprio non manca la visibilità sia delle loro proteste che delle loro rivendicazioni. Se siamo alla ricerca di ulteriore audience è legittimo domandarsi se si teme una flessione di ascolti; come mai se da una settimana non c'è programma RAI che non inserisca pubblicizzazioni del 74° Festival? Addirittura sul tg un servizio dell'arrivo del convoglio speciale Trenitalia che trasportava a Sanremo personale e attrezzature per la manifestazione canora (quindi non solo, verrebbe da aggiungere). Neanche fosse il viaggio di S.S.Giovanni XXIII ad Assisi del 1962. L'ultima perla, cito da Repubblica.it, è arrivata dalla conferenza stampa dove, rispondendo ad una specifica domanda di Enrico Lucci, Amadeus e Mengoni hanno cantato Bella ciao dichiarando "Siamo antifascisti". Completo riportando anche la conclusione del pezzo giornalistico che è firmato da Roberta Lancellotti: al Memoriale della Shoah un giornalista chiese al Presidente del Senato se, in quell'occasione, si sentiva un po' antifascista. La Russa non rispose ma, appropriatamente, poi commentò: "Non svilire questi momenti con queste cose". Mi sento di aggiungerlo anch'io, perchè il troppo stroppia. Indimenticabile questa affermazione di Pippo Baudo: "Ci sono l'indice d'ascolto e quello di gradimento".

domenica 21 gennaio 2024

30 Km/h cui prodest?

L’adozione del limite di velocità a 30 km/h nel Comune di Bologna sta facendo discutere; ci si domanda perché non ci sia stata pari eco anche a Milano dove la specifica segnaletica c'è già da qualche mese, probabilmente perché non sono state ancora attivate le rilevazioni elettroniche e quindi elevate le contravvenzioni. Indipendentemente dal parere negativo espresso dai partiti dell’opposizione in entrambi i Consigli comunali, è contraria anche l’ACI Milano che, con tutto rispetto per chi emana divieti, ha un'autorevole esperienza in tema di traffico e viabilità. A sostenerne invece la validità sono una serie di argomentazioni che mi sembrano più superficiali, ideologiche, che di sostanza. Cominciamo con l’inquinamento. Sarebbe certo abbattuto se, senza interruzioni, percorressimo entro il limite dei 30 km/h una strada di almeno un paio di chilometri (in pianura potremmo anche viaggiare in seconda tenendo il minimo). Cosa impossibile nella rete viaria cittadina dove il passare frequentemente tra le marce inferiori sarebbe certo più inquinante. Serve a tutelare i ciclisti? Ma quali? Si potrebbero evitare i contatti se sia loro che le auto mantenessero ognuno il proprio corso di marcia. Avete mai notato ciclisti che, pur di non fermarsi, continuano a pedalare accanto ad autobus e camion nelle curve dove è ridotta la visibilità di chi è al volante? Il limite, in questo caso, rischia di essere pura demagogia elettorale anche perché non ho ancora sentito un esponente politico biasimare pubblicamente quei ciclisti che ignorano il semaforo rosso o pedalano disinvolti contromano o sul marciapiede. Vogliamo aggiungere l'estemporanea guida dei monopattini elettrici? Ho l'impressione che il limite dei 30 km/h l’abbiano deciso più i politici che i tecnici della materia perché non credo proprio che addetti ai lavori come i vigili urbani avrebbero espresso parere favorevole tout court. Riscontro con autovelox? Mi chiedo se si è verificato che velocità raggiunge un'auto subito dopo aver svincolato un incrocio, quindi pochi secondi dopo aver inserito la seconda marcia. Attenzione che facilmente si è già sui 35-37 km/h, quindi in infrazione e, con la spada di Damocle di ricevere una fotomulta, non ritengo sia prudente guidare ansiosi con l'occhio fisso sul tachimetro. Anche il più irriducibile ambientalista comincerà a storcere il naso appena gli arriverà da pagare la contravvenzione. A favore dell'iniziativa della Giunta di Bologna si associano i pensieri dei Sindaci di Treviso e Nuoro. Con il dovuto rispetto è un supporto che non regge. Ce lo siamo chiesto quanti abitanti hanno queste città? Poco meno di 400mila a Bologna, 85mila Treviso e 35mila a Nuoro. Una situazione viabilistica forse più governabile rispetto a Milano che conta 1.400.000 abitanti e per almeno sei ore al giorno è interessata dal ragguardevole traffico in entrata e uscita dei pendolari. Da un articolo della Redazione ANSA (8 luglio 2016) riprendo due brani della relazione presentata dall'Anci alla Conferenza nazionale sulla mobilità sostenibile: "Ogni giorno Milano accoglie, per studio e lavoro, 474.680 city users", molti meno Roma e Napoli. Più avanti: "Nelle città metropolitane ci si muove prevalentemente in auto (65,9%), a piedi o in bici il 19,2% e con i mezzi pubblici il 12,4%." Allora, chiedo, perchè vogliamo renderci la vita ancora più difficile? Cui prodest? Forse solo a una improduttiva demagogia perchè credo che, alla prova dei fatti, tale divieto sia destinato a sollevare soprattutto del malcontento. A chi rendere conto se si raccoglieranno più problemi che frutti e constateremo di avere speso tanto denaro pubblico in inutile segnaletica verticale e orizzontale? Le arrabbiature le lasciamo fuori contabilità. Nei fondamentali del management si insegna a prefiggersi obiettivi concreti e realizzabili. Domando a chi ha deciso per tale provvedimento, compreso chi votò per ordine di partito più che per consapevolezza, se ci ha riflettuto bene. Presumo che un più rigoroso controllo del limite dei 50 km/h darebbe risultati più soddifacenti.

giovedì 18 gennaio 2024

Quando la politica offende lo sport

Avere in uno stadio o in un palazzo dello Sport una squadra israeliana è sovente motivo di manifestazioni ostili ben lontane dal tifo. E' capitato anche stasera al Centre National Sportif Coque di Lussemburgo. Purtroppo anche in numerose altre occasioni sono frequenti i casi in cui la presenza di atleti israeliani è pretesto per contestazioni estranee alla passione agonistica. Stavolta, per le qualificazioni ai Mondiali di pallamano 2025, erano in campo le formazioni di Lussemburgo e Israele per la gara di ritorno. In quella di ieri la squadra del Granducato aveva vinto per 31 a 28 mentre oggi hanno subito la rimonta degli israeliani che, vincendo per 35 a 27, proseguono il cammino nel torneo e affronteranno la Slovacchia. Questo sul terreno di gioco mentre in tribuna un gruppo di scalmanati ha fischiato e sventolato bandiere della Palestina e del BDS (boicottaggio anti Israele) perfino durante l'esecuzione dell'inno israeliano. Possiamo ben comprendere quale ansia pervada qualsiasi atleta israeliano quando inizia ogni competizione in un tale clima di ostilità. Anche nell'agosto del 2016 decine di bandiere della Palestina vennero esposte da spettatori scozzesi prima, durante e dopo la gara di Champions League tra il Celtic Glasgow e Hapoel Be'er Sheva. Ci fu invece violenza in un'altra partita, stavolta amichevole (sic!), disputatasi nel luglio 2014 a Bischofshofen (Austria) tra Lille e Maccabi Haifa. Verso fine gara alcuni manifestanti, sventolando bandiere della Palestina, entrarono in campo aggredendo a pugni e calci i giocatori israeliani sotto lo sguardo sconcertato dei francesi. Ma l'antisemitismo varca anche i confini della conoscenza. Una decina d'anni fa la squadra di pallacanestro del Maccabi Tel Aviv, una delle più titolate in Europa, venne a giocare a Milano e sulla gradinata un gruppetto di scalmanati cominciò ad inveire contro di loro esponendo anche una grande croce. Premesso che c'è ancora da domandarsi come abbiano fatto a introdurla, non devono averne avuto chiaro il senso, certamente dimostrarono anche una certa ignoranza perché la crocifissione non era un supplizio ebraico, bensì romano. Tanto per scomodare la Storia, Marco Licinio Crasso riservò una atroce fine a centinaia di prigionieri seguaci di Spartaco: li fece crocifiggere lungo la via Appia da Capua a Roma (era il 71 a.C.). Sono alcuni degli episodi di intolleranza che, sotto i falsi abiti del tifo, oltraggiano i sani valori dello Sport. Fanno male perchè siamo lontani anni luce dallo spirito olimpico quando, nell'antica Grecia, si sospendevano tutte le ostilità, niente guerre per onorare i Giochi. Probabilmente quanto accaduto a Monaco, in occasione delle Olimpiadi del 1972, non ha insegnato nulla.

giovedì 11 gennaio 2024

OGNI SUCCESSO ALL'ESTERO...

Ogni successo ottenuto da un Italiano all'estero è momento d'orgoglio per qualsiasi nostro connazionale emigrato.

sabato 6 gennaio 2024

SOSTENIAMO L'ITALIANITA' NEL MONDO

Sono ormai stufo di leggere o sentire che questo o quel personaggio celebre o celebrato dai media è discendente da qualche nonno o trisavolo emigrante italiano. Bene, lodiamo allora l'avo che, con coraggio e spesso a prezzo di enormi sacrifici, ha lasciato la propria casa, la terra, parenti e amici per cercare fortuna lontano, quasi sempre oltre Atlantico. D'altronde, conta ormai oltre 6milioni la popolazione di Italiani residenti all'estero, vale a dire quanto quella del Triveneto, ma più di Emilia Romagna, Piemomte, Sicilia, Campania, tanto per dare un esempio; è una "regione" di nostri connazionali che, sparsi per il mondo, continua ad aumentare di anno in anno. Gente di cultura, imprenditori, operai, manager, ricercatori, pensionati o artisti che, nella loro quotidianità, sono il marchio dell'Italia che si distingue. Dal Dicembre 2015, sotto l'egida dell'ASI, ente nazionale a cui sono iscritte 12.500 associazioni e che poggia su 110 strutture territoriali, ho istituito il Premio Italiani nel mondo.
Vuoi per conoscenze dirette o raccogliendo utili segnalazioni ho finora premiato 21 Italiani sparsi in vari angoli del mondo: dagli Usa alla Svezia, dalla Gran Bretagna al Brasile, dal Lussemburgo al Canada e dall'Austria a Bermuda. Ci sono noti esponenti dello Sport, docenti universitari, professionisti, imprenditori, un direttore d'orchestra, una regista teatrale, una scienziata, perfino un missionario da 40 anni in Brasile, e da tutti loro la continua riconoscenza verso questa Italia che non li ha dimenticati, anzi. La ricerca continua grazie anche a chi sta leggendo queste mie righe. Se conoscete qualche connazionale che all'estero si sta distinguendo per la sua attività, oppure ha un trascorso degno di nota, segnalatelo scrivendo a gianmaria18@yahoo.it La partecipazione è assolutamente gratuita e non è legata ad alcun marchio commerciale, è solo un affettuoso gesto di riconoscenza verso esempi di lodevole italianità nel mondo. (nelle foto alcuni dei premiati: in alto Geno Auriemma coach Nazionale femminile USA di basket, qui sopra Bruno Roncarati decano presidente Alpini nel Regno Unito e qui sotto la regista Luisella Suberni Piccoli che ha creato una pregevole compagnia teatrale in Lussemburgo)