lunedì 26 dicembre 2022

DAVIDE DATO, dal successo di Buenos Aires a Vienna per il Concerto di Capodanno 2023

(photo credit Ashley Taylor, copyright) Il ballerino Davide DATO, dopo il successo nel ruolo di Principe nello Schiaccianoci (coreografia di Rufolf Nureyev) andato in scena al Teatro Colon di Buenos Aires, torna a Vienna dove è l'étoile del Teatro dell'Opera dal 2016. Davide Dato ha ottenuto molti riconoscimenti di portata internazionale: nel 2021 il Premio ASI Italiani nel mondo (ideato nel 2015 dal giornalista Gianmaria Italia), e il Premio Danza&Danza "Danzatore dell'anno 2021" e quest'anno il "Danzatore dell'anno" dalla rivista tedesca Tanz. Lo potremo ammirare in tv in occasione del Concerto di Capodanno che Rai2 manderà in onda il 1° Gennaio 2023 alle 13,30. dopo l'edizione del Tg2 (foto copyright Kosmas Pavlos)

lunedì 12 dicembre 2022

Frena la vendita di auto elettriche

Anche l'Italia, con un -26,7% nei primi 11 mesi dell'anno che si traduce in una vendita che si è fermata a 45.000 unità. Il calo, come ci informa il sito sicurauto.it, evidenzia che il calo è addirittura superiore a quello delle auto a benzina (-18,1%) e delle (ingiustamente demonizzate) auto diesel (-22,4%). Ma la situazione non è solo taliana, anche e soprattutto la Germania ha fatto registrare un calo evidente: dal 13,95% di immatricolazioni nel 2021 sono scesi al 9,68% Pure il Lussemburgo è sulla stessa linea: dal 10,51% è sceso all'8,04% Con percentuali minori, ma sempre indicativi di calo, sono le vendite in Italia, Grecia, Lutuania e Serbia. Un dato che dovrebbe fare riflettere i legislatori che vedono solo auto elettriche nel futuro dell'Europa. Intanto sia la Germania che Svezia e Svizzera, stanno tagliando gli incentivi all'acquisto di queste vetture perchè si rendono conto che l'elettricità bisogna orientarla, in via prioritaria, verso attività più produttive all'economia del Paese.

martedì 22 novembre 2022

Francia e solidarietà in mare, una opportuna integrazione

E' del 14, otto giorni fa, la notizia riportata dall'AGI Agenzia Italia: il fatto risale al Novembre 2021 cito "Quando la guardia costiera francese lasciò affogare 27 migranti nella Manica. Dalle indagini "emergono responsabilità dirette dei soccorritori francesi, sollecitati a più riprese, per il loro mancato intervento e un rimpallo con i colleghi britannici".

mercoledì 16 novembre 2022

Giorgia Meloni a Bali con la figlia? Ha fatto bene, molto bene.

Appena ho appreso che la nostra Premier aveva raggiunto Bali per il G20 portando con sè la figlia Ginevra ho subito affermato: ottima scelta, le sarà utile, non solo come mamma. Giorgia Meloni è sempre stata molto vicina a lei, senza mai confondere i due ruoli, e l'eccellente risultato elettorale lo conferma. La Presidente del Consiglio sa essere magnificamente anche Mamma Giorgia perchè sa ben interpretare entrambe le funzioni, ognuna nel suo spazio, nel suo momento. Siccome adora la sua bimba mi commuove immaginarla che averla avuta vicina, il poterla accarezzare, stringersela al petto, darle una carezza, un bacio prima e al termine di giornate e colloqui così intensi, saranno stati di grande stimolo. Mi auguro che questo continui per il bene suo e del nostro Paese. (foto da GazzettaTricolore)

venerdì 11 novembre 2022

La Francia e la solidarietà in mare. Ma da che pulpito?

C'è un gran clamore, anche da certa stampa nostrana, sulla nostra mancata accoglienza di 234 migranti e si sottolinea il mancato rispetto umano verso chi cercava in Europa, ma sbarcando in Italia, migliori condizioni di vita. Peccato che i transalpini si siano dimenticati di quando, negli anni '50 e '60, bloccavano al confine centinaia di emigranti italiani o, tuttora, le migliaia di africani respinti a Ventimiglia e Mentone o Calais. I francesi e taluni leader politici italiani hanno rimosso dalla memoria i 300 "sans papier" sloggiati a manganellate dalla chiesa di Saint Bernard a Parigi? Era il 28 giugno 1996. Perchè si ignora che negli ultimi 12 mesi l'Italia ha accolto quasi 90.000 persone (nel 2021 erano presenti 78.421 - fonte Unicef) e che dire delle 8.000 che doveva prendersi l'Europa? Solo 117. In fatto di solidarietà, di senso umano, consiglio ai "cugini" francesi di sfogliare qualche pagina di Storia: prima quella scritta dal nostro Salvatore TODARO. Comandante del sommergibile Cappellini, il 15 ottobre 1940 trasse in salvo l'equipaggio della nave nemica che, in azione bellica, aveva silurato.
Seconda: una vicenda che loro tengono tra le quinte, vale a dire la battaglia del 22 agosto 1914 a Rossignol (Belgio) dove, combattendo sotto la bandiera francese, la fanteria d'oltre mare lasciò sul campo, in un solo giorno, 22.000 algerini falciati dalle mitraglie germaniche. E che etnia avevano i soldati francesi che vediamo nel film La Ciociara? (nella foto di Gianmaria Italia il cimitero di Rossignol)

lunedì 7 novembre 2022

E' morto, aveva solo ...anni

Ad ogni decesso di bimbi o di giovani ecco che il giornalista di turno ha la (pessima) abitudine di aggiungere "aveva solo tot anni". L'ho accettato quando si trattava di banbini o, al massimo, di ragazzini: comprensibile anche per lo strazio che porta ai loro genitori, ma mai oltre. L'altro ieri il decesso ha interessato un ventiduenne: "aveva solo 22 anni". Allora cominci a domandarti: nessuna considerazione se ne avesse avuti 30? Ci ha pensato un titolo di oggi tra le notizie pubblicate da Yahoo: "Morto Aaron Carter, aveva solo 34 anni..." A questo punto una domanda è d'obbligo: quanti anni deve avere uno per morire senza muovere un poco di compassione? Davvero inopportuno, quando non offensivo per chi ha un'età maggiore, quel "solo"; dal mio punto di vista, quando apprendo che se ne va un novantenne, mi domando: spero che abbia potuto godersi la vecchiaia.

domenica 30 ottobre 2022

Abbiategrasso, ANPI e PD contestano ricorrenza El Alamein

Il Comune di Abbiategrasso, le Associazioni Bersaglieri, Carristi e Paracadustisti hanno lodevolmente voluto celebrare l'80° della Battaglia di El Alamein dove si immolarono migliata di nostri soldati; fu lì che si elevarono a perenne memoria le gesta eroiche della Folgore citate con rispetto anche dalle truppe nemiche, tanto da ricevere l'onore delle armi. Fra le iniziative programmate ad Abbiategrasso anche un lancio di 10 paracadustisti che avrebbero dovuto atterrare sul campo dell'oratorio. A parte la sfortunata sorte capitata a due di loro che sono caduti fuori dal prato (auguro si ristabiliscano presto), lascia l'amaro in bocca che alla vigilia le locali sezioni dell'ANPI e del PD abbiano contestato l'iniziativa adducendola inopportuna in un momento in cui c'è in corso una guerra: "non è il momento di retoriche sull'eroismo, ma della ricerca di urgenti strade di pace". Forse a detti signori è sfuggito che nessuno voleva celebrare la guerra, ma rendere omaggio a nostri soldati che combatterono per la Patria. Chissà se le stesse organizzazioni avranno da definire "retorico" il gesto compiuto l'altro ieri mattina dal Ministro della Difesa Guido Crosetto quando, dopo avere deposto una corona d'alloro all'Altare della Patria, si è inginocchiato davanti alla tomba del Milite Ignoto fermandosi in raccoglimento. Su Liberoquotidiano si può vedere il filmato di questa cerimonia https://www.liberoquotidiano.it/video/politica/33669345/crosetto-altare-patria-omaggio-milite-ignoto.html

giovedì 27 ottobre 2022

Telecronache sportive, quanto ha ragione Aldo Grasso!

Oggi, dal suo seguitissimo blog che troviamo su Corriere.it, il noto (e competente) critico di trasmissioni televisive, mette in rilievo quanto in molti stanno notando: le telecronache del calcio sono sempre più radiocronache. Grasso è ancora benevolo perchè da quando hanno affiancato al cronista ufficiale un esperto, le telecronache si trasformano sovente in conversazioni salottiere lontane da quanto avviene sul campo di gioco. Dopotutto si va allo stadio per guardare, non per ascoltare. Bene fa nel consigliare detto dialogo nell'intervallo o al termine della gara. E ne approfitto, sebbene manchino ancora poco più di tre mesi alle Olimpiadi invernali, per esortare chi farà le telecronache di pattinaggio di figura (o artistico) a non parlare durante l'esecuzione. E' assurdo che la splendida musica di accompagnamento sia coperta da commenti, per lo più di un tecnicismo che sfugge al 90% dei telespettatori, e comunque inutile. Raccomando alla RAI di imporre questa linea di condotta; grazie ...credo a nome di tutti.

sabato 22 ottobre 2022

Giorgia Meloni, non solo donna in politica

Devota figlia della signora Anna (basta osservarla in questa foto), amorevole mamma di Ginevra, fedele compagna di Andrea, affezionatissima sorella di Arianna e, glielo auguro, stimata presidente del nostro consiglio dei ministri.(foto da Corriere.it)

mercoledì 19 ottobre 2022

Sporcizia: Milano imita Roma?

Le imitazioni non sempre riescono bene, tuttavia se Milano non può "vantare" branchi di cinghiali, ecco che presenta qualcosa di più umano: FECI. Una delle zomne di maggioor degrado, palesemente trascurate dagli addetti dell'AMSA (l'azienda che si occupa della nettezza urbana) è poco più a Sud di via Giambellino, via Richard e cavalcavia Don Lorenzo Milani: gran bei nomi che meriterebbero un accostamento più rispettoso. Invece vi abbondano rifiuti, da bottiglie di birra a contenitori di detersivi e altro. Siamo però arrivati alle feci, ovvero alla c...a umana immortalata da queste foto. Che dire? Passiamo ad una frase più esplicita: biasimo agli addetti dell'AMSA e a chi, più pagato, sovrintende all'opera del singolo netturbino

venerdì 7 ottobre 2022

Milano, inesorabile e iniqua Area B

Dal 3 ottobre, a Milano, in quell'ampio territorio chiamato Area B (il 72% della città) che la Giunta di Beppe Sala istituì per vietare l'accesso ad autoveicoli a motore, è aumentato il numero delle limitazioni estendendole ai veicoli diesel Euro 4, Euro 5 e a Benzina Euro 2. Si iniziò il 21 gennaio 2019 con l'interdizione ai veicoli a benzina Euro 0 e a gasolio 0, 1, 2, 3 e progressivamente nelle altre categorie fino al 2030. L'intento fu di ridurre al massimo la presenza di autoveicoli inquinanti nella città lombarda. Questa la teoria, ma una somma idea teorica perchè, in realtà, tutta la città metropolitana paga l'inquinamento generato dal sistema autostradale che le scorre a Nord, vale a dire la A4 (l'arteria di maggior traffico del Sud Europa), la A8 e la A9, ovvero quelle di collegamento con Varese, Como e i Laghi. Nel varare quel provvedimento restrittivo non si tenne in alcun conto che c'era (e persiste) una corrente d'aria proveniente da Nord Ovest, quella appunto che riversa sul capoluogo lombardo le esalazioni provenienti dal transito di migliaia motocicli, automobili, autocarri e autoarticolati: una massa enorme aumentata di anno in anno. Interessa soprattutto quel tratto autostradale dal quadrivio Fiorenza allo sincolo con viale Zara. Una trentina d'anni fa scrissi un articolo per il mensile La Voce dei Vigili Urbani e lo intitolai "la sporca dozzina", i kilometri che, all'incirca, separano quei due punti. Se misurassero la qualità dell'aria di Cusago (località oltre la Tangenziale Ovest) la troverebbero migliore rispetto a Quarto Oggiaro, Certosa e Fulvio Testi. Non è casuale che sulla A4, in zona Ciniello Balsamo, un anno fa abbiano costruito un tunnel lungo 500 metri come antinquinamento e antirumore. L'inflessibile Giunta milanese, pur di mantenere il programma di modalità e scadenze che si era prefissata nel 2019, ha però inesorabilmente applicato dal 3 ottobre scorso il divieto anche ai veicoli diesel Euro 4, Euro 5 e a Benzina Euro 2, pena multe fino a 658 euro e sospensione della patente per i recidivi. Purtroppo senza tenere in alcun conto che colpisce migliaia di automobilisti milanesi che, ancora in difficoltò economiche, possiedono e possono guidare solo questi veicoli. Perchè debba pagarlo la comunità milanese non è del tutto chiaro. In molti ritengono questo provvedimento ideologico e lontano dalla realtà a cui ogni saggio amministratore pubblico dovrebbe rivolgere la propria attenzione. Sconcerta che la Giunta Sala, così "di Sinistra", non ne tenga conto e rimanga irremovibile nella restrizione, "Che almeno si derghi di un anno per dare un poco di respiro alle scarse finanze di gran parte della nostra popolazione", invocano alcuni. C'è chi, invece, è più incisivo ed è il parere tecnico dell'Automobile Club Milano, con in testa il suo presidente Geronimo La Russa che l'ha definito "Un provvedimento contro gli automobilisti e la Milano produttiva. Fu già un errore quando venne progettato, figuriamoci oggi". A contestare politicamente l'Area B è lo schieramento milanese del Centro Destra presente a Palazzo Marino, sede del comune, che lunedi 3 ottobre ha simbolicamente occupato la sala consigliare esponendo cartelli con la scritta "AREA B STOP DIVIETI IDEOLOGICI" (vedi foto). Dato che il sindaco Sala si è dichiarato irremovibile nel provvedimento non resta che supporre, almeno stando a quanto ho descritto sopra, che la ragione della protesta abbia una sua valenza.

martedì 27 settembre 2022

Paolo Grimoldi, quell'ingenerosa esclusione

Per chi conosce la Lega Nord dalle sue origini il nome Paolo Grimoldi è alquanto noto. Vi approdò nel 1991 e subito si attivò fondando l'organizzazione giovanile e il Movimento Giovani Padani, di cui è stato anche presidente. La struttura si estese poi in Piemonte, Marche, Trentino e Umbria. Sebbene milanese di nascita la vita di Paolo si è sviluppata in Brianza e lì ha espresso al meglio tutto il suo attivismo meritando la carica di coordinatore federale dal 2002 al 2011. I consensi non tardarono e nel 2004 venne eletto Consigliere provinciale e solo due anni dopo anche alla Camera dei deputati dove sarà rieletto nel 2013. La sua presenza è assidua. Si prende a cuore i problemi portandoli a soluzione; da sottolineare, fra gli altri, la tutela dell'Autodromo: struttura brianzola ma eccellenza per tutti gli Italiani. E fermiamoci qui perchè potrebbe bastare. Non è bastato, invece, a chi stilò le liste di candidatura per queste ultime elezioni politiche perchè Grimoldi, anzichè essere messo capolista nel suo territorio, si trovò terzo. Dato che non c'era il voto di preferenza la Lega avrebbe dovuto ottenere così tanti voti in quel Collegio plurinominale da portare a Montecitorio sia il capolista Fabrizio Cecchetti che la seconda Elena Lucchini e Paolo Grimoldi: solo un sogno in un Collegio a cui spettano 8 seggi! Alla conta è passato solo Cecchetti a cui, sia ben chiaro, nessuno toglie meriti. Resta però il giustificato rammarico di un uomo che ha dato tantissimo per sostenere quel partito che identificava i suoi ideali, nonchè lo sbigottimento per qualunque "esterno" che lo ha conosciuto e apprezzato. (foto ©)

lunedì 26 settembre 2022

Elezioni politiche, una riflessione sul voto

Il risultato elettorale che ha comportato il successo di Fratelli d'Italia, ma soprattutto di Giorgia Meloni, è ovviamente oggetto di dibattiti interni ed internazionali. Tutti i partiti stanno riflettendo perchè i numeri sono indiscutibilmente alti. Per qualcuno si tratta di una sconfitta, per altri di "tenuta" e altri, seppur non vincendo, di un successo. Ognuno può esprimersi come vuole; tuttavia, guardando i voti per la Camera, un raffronto con i risultati delle Politiche 2018 è doveroso: Fratelli d'Italia è passato dal 4,3% al 26% - il PD dal 18,7 al 19,1 (alla vigilia i sondaggi gli assegnavano il 23%) - il Mov. 5 stelle dal 32,7 al 15,4 - la Lega dal 17,4 all' 8,8 e Forza Italia dal 14% all'8,1% Ora leggo che Emma Bonino (+Europa) ha chiesto il riconteggio dei voti perchè gliene mancano alcune migliaia per superare la linea di sbarramento del 3%, vale a dire essere in Parlamento o no.In tema di riflessioni ne aggiungo una che, in verità, è un dubbio: ogni tanto sentiamo che questo o quel politico è stato inquisito per "voto di scambio": cioè, prometteva qualcosa in cambio di voti. Domando a chi ne sa di leggi: ma gli impegni presi per elargire il reddito di cittadinanza, soprattutto in certe province d'Italia e ripagati da decine di migliaia di voti, prefigurano quel reato o no?

martedì 13 settembre 2022

Superbonus 110%, ancora scoperta l'ipotesi di scorporo cantine

Oggi, in Senato, c'è stata la mediazione tra governo e partiti: "si risponderà solo in caso di dolo o colpa grave. Per le cessioni di crediti antecedenti maggio si godrà della limitare le responsabilità solo dopo aver acquisito i visti di conformità" (fonte Repubblica.it). E' un provvedimento in extremis che lascia però scoperto un punto che potrebbe costare carissimo alle casse dello Stato: lo scorporo delle cantine. Dato che, seza una espressa normativa al riguardo, un proprietario potrebbe frazionare l'immobile, accastastarlo in più unità immobiliari: esempio più palese le cantine. Dato che, in un condominio, l'assegnazione del Superbonus sarebbe di € 40.000 per i primi 8 immobili e € 30.000 per i sucessivi è ben chiaro quale sarebbe l'ammontare di intervento (e spesa per lo Stato). Se navighiamo in internet leggiamo una diffusa perplessità su questa opzione, c'è chi la definisce una "furbata"; da parte di taluni funzionari dell'Agenzia Entrate si arriccia il naso e si chiede: "Se la cantina è interrata, ben venga l'incentivazione ai lavori edilizi, ma dove si ravvisa l'esigenza di una efficienza energetica?" Me lo chiedo anch'io (e non sarò il solo), ma se lo sono domandato i politici che, pur già con la valigia in mano, debbono salvaguardare le finanze del nostro Paese? Ci riempiamo la bocca di demagogia tipo salvaguardiamo9 l'ambiente per i nostri figli". Bene, ma nel frattempo cerchiamo di non lasciare loro dei debiti. (© foto di Gianmaria Italia)

domenica 11 settembre 2022

Elisabetta II, nume tutelare del Regno Unito

8 Settembre 2022 si è spenta Elizabeth Alexandra Mary Windsor, ovvero Elisabetta II, la Regina del Regno Unito. Nacque il 21 aprile 1926 a Mayfair, quartiere di Londra. Cosa ha rappresentato in 70 di regno? Il suo "nume tutelare", come l'ha ben definita Anna Maria Abram. Credo che, più di ogni altra definizione, ci dica quale è stato il rapporto che ha legato alla sua gente e rappresentato per tutto il mondo la Regina Elisabetta. Che il Cielo le sia lieve.

mercoledì 31 agosto 2022

Politiche 2022, un motivo per scoraggiare il voto

Sono molteplici le ragioni per cui un elettore non vada a votare, rinunci al suo legittimo diritto di esprimere una volontà. E' inutile e potrebbe essere anche offensivo biasimarlo perchè è la stessa politica, o meglio, i suoi massimi gestori che fanno ogni sforzo per scoraggiare questa scelta. Uno dei motivi lo troviamo in quanto stanno riportando oggi alcuni giornali: l'avere collocato in una posizione marginale, che si tradurrebbe in una quasi impossibile rielezione, un deputato a cui il suo partito dovrebbe invece essere solo riconoscente. Come per lui chissà quali altri casi potremmo individuare. Potrebbe essere motivo di delusione, disaffezione per chi dà al voto quel significato ancor più specifico, mirato, che è la scelta del candidato inteso come diretto interprete dell'elettore. Potremmo aspettarci questa riflessione: "Perchè votare quel partito se non premia chi merita?".

mercoledì 24 agosto 2022

Elezioni politiche, lettera a un "non" candidato

La forte riduzione dei parlamentari, anziché prospettarci una schiera ben selezionata di deputati e senatori, soprattutto espressione di quanto di meglio l'Italia possa avere come propri amministratori pubblici, ha rivelato una forsennata corsa a collocare candidature quanto più favorevoli all'elezione. Oltre a quel deplorevole riservare posti in prima fila a fidatissimi amici, a parenti ufficiali e non, mi ha fortemente deluso che persone altamente meritevoli di una considerazione non abbiano avuto il riconoscimento di una candidatura di primo livello (in terza fila ci metti l'esordiente). E' stato così anche per un valido dirigente di partito che tanto aveva fatto per il territorio, e da questo era stato recentemente premiato con un alto numero di voti di preferenza. Gli ho allora scritto questa lettera : Caro Paolo, queste liste elettorali mi sono sembrate un forzoso mezzo per piazzare parenti e affini.Non so come reagirà quell'elettorato che riflette prima di votare. Confermo la mia idea che il PGDSQ (sigla è di fantasia) avrebbe dovuto invece premiare dirigenti come te che hanno dimostrato di valere sul campo ...e non nei salotti o nei corridoi delle segreterie di partito.

martedì 16 agosto 2022

Quando Cottarelli voleva tagliare le pensioni

Il PD, "partito dei lavoratori e dei pensionati" candida Carlo Cottarelli al Senato. Lecito, ma dimentica che l'economista era favorevole al taglio delle pensioni. L'aveva proposto solo otto anni fa quando era commissario della spending review per il governo Letta; "sarebbe corretto intervenire sopra una certa soglia, ma è una scelta politica", dichiarò. Su Corriere-Economia si cita la sua affermazione "sarà necessario toccare le pensioni d'oro e d'argento" In che senso? Da che importi? Meno male che Renzi mise poi in un angolo quell'idea: "non è giusto chiedere un contributo a chi prende duemila euro di pensione al mese". E ora, se verrà eletto, Cottarelli potrebbe mettere in atto questo suo progetto alquanto impopolare e lontanissimo dalla realtà economica che vede i genitori pensionati quale sostegno ai figli. Ecco, professor Cottarelli, se diventerà senatore le consiglio di osservare più da vicino la vita dei pensionati, informarsi meglio come conduce la propria esistenza un anziano, toccare con mano cosa vuole dire amministrare concretamente l'Italia, e non solo scrivere progetti. Non voglio apparire populista (e poi, che male ci sarebbe?), ma le chiedo: in quella sua spending review aveva previsto di tagliare anche gli emolumenti ai parlamentari, così come il loro più facile accesso alla pensione?

Renato Pozzetto ricoverato per un malore

RENATO POZZETTO è conosciuto e ammirato da tutti come attore, ma il sapere che è stato ricoverato in ospedale ci preoccupa tutti perchè pensare a lui è pensare ad un amico, un caro amico. Quindi, Renato, riprenditi subito perchè non possiamo fare a meno della tua compagnia. TAAC!

lunedì 8 agosto 2022

Addio a VILLIAM VECCHI, grande portiere del Milan

Carlo Ancelotti con suo figlio David giunti apposta da Madrid, Gianluigi Buffon. Mauro Tassotti e altri, ma nessuno dell'A.C.Milan al funerale celebrato nella chiesa di Fellegara a Scandiano (Reggio Emilia). Proprio un'ombra sullo stile che avevamo sempre riconosciuto al club rossonero. Vecchi era cresciuto nelle giovanili del Milan, in prima squadra, come vice di Cudicini, difese la porta dal 1967 al 1974 e rimase altri anni come allenatore dei portieri. Vinse uno scudetto e due Coppe Italia, 2 Coppe delle Coppe e una coppa dei Campioni. Celebre la sua prestazione a Salonicco, il 16 maggio 1973, in occasione della Finale contro il Leeds per la Coppa delle Coppe. Il Milan vinse 1-0 con rete di Luciano Chiarugi, ma il migliore in campo fu proprio il portiere rossonero che, con applauditissime parate, difese il vantaggio.

venerdì 5 agosto 2022

L'altra faccia del Superbonus 110

Non passa settimana che non si apportino aggiornamenti a questo provvedimento che tanto ha interessato il mondo edilizio e ambienti collegati. Proprio oggi leggo del malcontento espresso proprio da questo settore per il quale è stato creato il Superbonus. Si lamentano delle continue modifiche alla cessione del credito. Ah, certo, comunque io metterei la sordina alle mie lamentele quando, (non ultimo sull'argomento) denunciò il presidente Draghi: in un solo anno i costi di materie prime e manodopera sono lievitati di almemo il 30%, un incremento che ricadrà sulle casse dello Stato e poi sulle nostre tasche. Quelli indiscutibilmente soddisfatti sono invece quei professionisti chiamati ad effettuare rilevazioni per avviare le procedure di accesso a questa importante facilitazione, gli asseveratori e gli amministratori che godranno di un introito extra grazie alla commissione (1 o 2%) sul valore dei lavori straordinari che interesseranno il condominio loro affidato. In questa baraonda di correzioni pro questa o quella corporazione sembra essere più saggia la via scelta da coloro che hanno preferito fermare tutto e rinunciare, ben consapevoli che l'attingere a scappatoie e azzardate interpretazioni potrebbe portare al rischio di pagare onerose penali. Un esempio è dato dallo scorporo delle cantine che taluni condomini vorrebbero adottare sfruttando il contributo destinato ad ogni unità immobiliare: se scorporo la cantina dall'appartamento ottengo due unità immobiliari. In un noto quotidiano nazionale una lettrice l'ha definita "una furbata all'italiana per prendere più soldi". Perchè, chiedo io, dobbiamo distinguerci? A chi ho recentemente posto questo quesito mi ha risposto: "se la sua cantina è sotto terra perchè la deve coibentare?" Lo spirito del legislatore che ha generato il Superbonus 110 era quello di risollevare il settore edilizio attraverso interventi per l'efficienza energetica, che risultati ottieni raddoppiando il numero delle unità immobilari scorporando la cantina? Allora domando a chi lo invoca nel mio condominio: chi ringraziamo se all'Agenzia delle Entrate ci bocciano questo espediente? Con tutto rispetto, anche all'AdE dovrebbero, quando rispondono alle interpellanze, usare linguaggi e termini meno burocratici, certo più espliciti, chiari. Chiederli più comprensibili per non sbagliare è osare troppo?

mercoledì 3 agosto 2022

4 agosto Affettuoso ricordo di SPADOLINI

Il 4 agosto 1994 si spegneva la luce di un grande uomo di cultura che, prestato alla politica, l'aveva saputa nobilitare. Non è un caso che GIOVANNI SPADOLINI sia stato il primo laico eletto alla presidenza del consiglio Seppe fare rivolgere uno sguardo di maggiore rispetto all'Italia. Perchè il titolo Affettuoso ricordo? Perchè ebbi l'onore di intervistarlo, a Milano, nel corso di un congresso del Partito Repubblicano (foto). Resta per me indimenticabile quando, dopo un suo discorso al Teatro Odeon, gli avvicinai mia figlia Daniela, che allora aveva due anni, come a indicarle fin da allora un uomo simbolo dell'Italia. Sebbene impegnato, il Presidente le mise un braccio attorno, quasi come un nonno. Dal 24 aprile 1992 al 14 aprile 1994 fu Presidente del Senato. Con tutto il dovuto rispetto credo che ben pochi, dopo di lui, abbiano saputo rappresentare quella carica, la seconda del nostro Stato, con così straordinaria autorevolezza. Resta ancora nella memoria quando, per un solo voto, il 16 aprile non fu rieletto perchè il Centrodestra gli preferì Carlo Scognamiglio. Fu un colpo fatale per lui che aveva saputo interpretare al meglio le istituzioni. Penso, e so di non trovare pareri contrari, ma sarebbe stato anche un pregevole Presidente della Repubblica, meritevole outsider nella scelta tra Andreotti, Forlani e Scalfaro. Ebbene, mi resta il dubbio che su quel fiorentino, dottore in giurisprudenza, professore ordinario di storia contemporanea e direttore di importanti quotidani come Il Resto del Carlino e il Corriere della Sera, abbia influito quella cocente delusione, perchè, meno di quattro mesi dopo, se ne andava. Addio Presidente SPADOLINI, compianto dall'Italia intera. (nella foto© esclusiva Giovanni Spadolini dopo essere stato intervistato da Gianmaria Italia)

martedì 2 agosto 2022

Calenda: gaffe o autogol?

Cinque giorni fa, nel corso di una improvvisato dialogo con dei giornalisti, alla domanda: "Di Maio potrebbe essere un problema?", Calenda rispose: "Veramente non so di chi lei stia parlando". Una tale affermazione da parte di un europarlamentare nei confronti del nostro Ministro degli Esteri non è cortese, lascia almeno sorpresi. Adesso che è stato siglato l'accordo politico Letta-Calenda varrebbe la pena di domandarsi: e se i voti che otterrà Impegno Civico dovessero tornare utili alla coalizione di centrosinistra; o, addirittura, se il PD lo candidasse nel proporzionale in Campania, Di Maio resterebbe sempre uno sconosciuto? E se domandasse: "Calenda, chi?" E, chiedo invece io: cosa risponderà Calenda all'opinione pubblica quando la Sinistra imporrà nuove tasse?

sabato 30 luglio 2022

AGGRESSIONI per riprese video e indifferenti spettatori, ma non sempre

Tutti i mezzi di comunicazione hanno fatto circolare le raccapricciannti immagini delle brutali aggressioni avvenute davanti alla Stazione Centrale di Milano e a Civitanova Marche. Nel primo caso un diciassettenne di origine tunisina è stato preso a bottigliate e calci in testa; nel secondo, peraltro per futili motivi, si è addirittura concluso con la morte di un nigeriano, Alika Ogrochukwu. In entrambi i casi le scene sono state ripresa da passanti: quei loro filmati saranno poi certo utili documentazioni ai fini delle indagini, ma anche sorprendenti perchè non si vede alcun altro passante che interviene per cercare di interrompere quella violenza. La deplorazione è stata unanime per questa immobilità che può essere attribuita a paura o, peggio, codardia. Possibile che nessuno si sia sentito in dovere di stimolare altri ad intervenire? In due o tre avrebbero forse impedito il compiersi del delitto. In compenso ecco a Civitanova il susseguirsi di chi lascia mazzi di fiori e messaggi di esecrazione. Non è però sempre così. Il giorno successivo, a Monteforte Irpino, un ventenne nigeriano ha ucciso a martellate un negoziante cinese e ferito gravemente un cliente, un 49enne bulgaro, che aveva cercato di fermare quella furia omicida. Tuttavia, di questo episodio, forse perchè non c'erano state riprese video, non c'è stato uguale clamore mediatico... Chissà perchè.

giovedì 21 luglio 2022

Laurence J. Peter: una lettura per i nostri politici

Il Principio di Peter, ovvero un libro che consiglio ai nostri politici, sia per quelli epserti, navigati, che per quelli alle prime armi. Il senso è questo: "Ogni individuo sale nella scala gerarchica fino al proprio livello di competenza".

Draghi verso un nuovo partito? Sarebbe molto utile all'Italia.

Ce lo stiamo chiedendo, ma lo stile del Prof Mario Draghi ci ricorda che, a differenza di taluni suoi colleghi, non vive di politica, di partiti che hanno un rilievo insignificante sulla scena nazionale. No, Mario Draghi non si lascerà tentare da queste sirene, sebbene il nostro Paese avrebbe ancora tanto bisogno di lui. Eppure il ruolo internazionale che, grazie a Draghi, ha assunto l'Italia, mi porta ad insistere in questa riflessione; nel frattempo, davanti alla porta del già Presidente della Banca centrale europea, saranno presto in coda coloro che gli offriranno lusinghiere posizioni internazionali. D'altronde, fin quando nostri aspiranti statisti non avranno capito la differenza tra autorevolezza e autorità... Prof Draghi, potrebbe rimboccarsi nuovamente le maniche e mantenere l'Italia a galla?

Mettere in crisi DRAGHI? Niente di più imperdonabile

Che Fratelli d' Italia abbia spinto per il ricorso anticipato alle urne è giustificabile da due fattori: è partito all'opposizione e, stando ai sondaggi, godrebbe dei favori dell'elettorato. Ma è grave che a mettere benzina sul fuoco sia stato il M5s? Domandiamoci a cosa porteranno il prof Conte (chi era prima di diventare Presidente del Consiglio?) e la strana alleanza Lega con Forza Italia nel non sorreggere apertamente il Governo Draghi: tutto questo non porterà allo sperato esito favorevole, anzi, ci saranno più voti al PD e a Calenda. Che errore! Il Paese che opera, che vive del quotidiano lavoro e non dei privilegi "da onorevole", non premierà questa scelta scellerata. Grazie comunque Mario, ci hai dato una visibiità internazinale che non vivevamo, forse, dai tempi di Giovanni Spadolini. Peccato, resterai immortale mentre i tuoi nemici saranno saranno già politicamente defunti.

martedì 12 luglio 2022

Il futuro è la bicicletta? Sì, ma per tutti!

Assisto a qualche conferenza dove si parla di energie rinnovabili, di sostenibilità, di motori elettrici, di piste ciclabili: tutti argomenti vassalli di uno occulto ma dominante: mettiamo fine ai motori endotermici, vale a dire non più benzina, gasolio, come neppure gpl e metano. Oltre alle parole ecco i fatti, o meglio, le opere: vantarsi di "creare" kilometri di piste ciclabili. Ma altro non è che fare dipingere delle strisce bianche e gialle a bordo strada riducendo lo spazio a tutti gli autoveicoli a motore, bus e camion compresi. L'ultima "trovata" demagogica che si troveranno i milanesi al rientro dalle vacanze ce l'ha anticipata Antonio Salinari, capogruppo di Forza Italia al Municipio 7 che l'ha denunciato sulle pagine del Giorno. Sarà la corsia riservata alle biciclette di via Novara, la più importante arteria dell'Ovest Milano perchè ricalca nientemeno che la Statale 11. E sapete da dove? Dalla città a Settimo Milanese, ignorando che quella lunga striscia d'asfalto sopporta un enorme traffico di pendolari da e per l'hinterland, oltre ad essere portatrice di veicoli piccoli, medi ed enormi interessati alla Tangenziale Ovest. Una scelta, mi permettano di affermarlo gli ideatori di siffatto progetto, che qualunque altro (molti ciclisti compresi) compendierebbe in questa definizione: "non sta nè in cielo nè in terra". Si, ma quelli di Palazzo Marino, la sede del Comune, hanno deciso così, forse più per ideologia che per senso di concretezza. Proprio a loro, a tutti quei dignitari che si muovono con autista o portaborsa, rivolgo un doveroso invito: diano l'esempio circolando anche loro su biciclette (ovviamente rispettando i semafori e non pedalando sulle strisce pedonali!). "Ma facendo così resterebbero senza lavoro i loro autisti", mi obietterà qualcuno. Bene, loro pedaleranno e gli assessori si accomoderanno sulla canna della bici. Ma saranno in buona compagnia perchè, quale conseguenza delle decine di migliaia di posti lavoro che direttamente o nell'indotto saranno persi per questa rivoluzione, tutti quegli ex lavoratori resteranno a piedi o, al massimo, ...in bicicletta. Ai demagoghi della bicicletta sempre e ovunque do l'appuntamento al primo acquazzone o nevicata. Si rimetteranno in auto, con buona pace allo sbandierato ecoambientalismo

domenica 10 luglio 2022

Riflessione per i dipendenti pubblici che scioperano

Una ventina d'anni fa un amico, direttore commerciale di un'industria di macchine utensili, mi confidò: "Gianmaria, in Piemonte, appena Agnelli o De Benedetti annunciano la messa in cassa integrazione di Fiat o Olivetti, non vendi più una lavatrice, un frigorifero, nessun ti fa più rateizzazioni, si salvano solo i dipe denti pubblici". Bene,siamo in Estate, periodo di viaggi, di necessità di usufruire di mezzi pubblici e, chissà perchè, impatti in qualche sciopero che ostacola o, addirittura, impedisce la serena realizzazione dei nostri progetti. Perchè? Scioperano negli aeroporti, nei trasporti pubblici, o altrove quando, ancor più deprecabile, inciampi nella flemma di coloro che, coperti dallo smart working (brutto dire lavoro a distanza o telelavoro?) producono meno di quanto dovrebbero dare tra le pareti dell'ufficio. Ma a quest individui (signori?) è mai stato ricordato che hanno un posto pubblico, quindi tutelato ben più di quello di un dpendente privato? Orsù, diamoci da fare. grazie.

mercoledì 29 giugno 2022

Quelle audaci esercitazioni di oggi che facevano già i nostri bersaglieri 45 anni fa

Premessa: il commento che vi accingete a leggere l'ho già anticipato una ventina di ore fa alla Redazione di Repubblica perchè riguarda un filmato che la testata aveva pubblicato il giorno 27. Si vedevano soldati ucraini che si esercitavano a passare sotto dei carri armati. "Un addestramento estremo", precisava l'articolo di accompagnamento aggiungendo "lo fanno anche i marines". Dovete sapere che l'identico esercizio, peraltro con qualche audace passaggio in più, lo praticavano già 45 anni fa i bersaglieri del Reggimento Legnano. Peccato che nessuno si sia mai preoccupato di celebrare quell'alta preparazione dei nostri fanti piumati. Tuttavia, quel Reggimento, cambiato il nome in Battaglione Governolo, passerà alla Storia perchè, sotto il comando del Gen. Franco Angioni, sarà scelto, insieme ai parà della Folgore, per la Missione Italcon in Libano (1982-1984) dove riceverà elogi e onori.

Aeroporti: non passano le bibite ma puoi comprarle (più costose) al duty free. Perché mai?

Estate, tempo di viaggi soprattutto per chi non fa dell'aereo un mezzo frequente per i propri spostamenti. Così ecco che, del tutto ingenuamente, trovi il passeggero che al check in, dopo avere consegnato la propria valigia per l'imbarco in stiva, ha una borsa con qualche oggetto che intende tenersi in cabina. Niente di male se non pensi che ci sarà anche il controllo dello scanner dove l'attenzione degli addetti è - giustamente - rigorosa. Succede quello che è accaduto ad una persona che ieri era in coda davanti a me in un aeroporto europeo. Oltre alla borsa, al pc e un paio d'altre cose, cintura e orologi compresi, messi bene in vista sulla vaschetta del nastro trasportatore, ha anche una cassettina in legno contenente una pregevole bottiglie di liquore: l'aveva avuta in regalo da un amico proprio poche ore prima di partire. Questo ha spiegato all'operatore, e la buona fede era palese. No risoluto, non può imbarcarla. Il passeggero, superata la costernazione, non può certo abbandonare quel ben di Dio, anche solo per rispetto per chi gli ha fatto il dono. Che fa? Apre la cassettina, toglie la bottiglia, la stappa e beve un paio di abbondanti sorsate; poi conserva come ricordo il tappo e la cassettina vuota (è ammessa) e getta la bottiglia nel bidone dei rifiuti posto accanto al nastro trasportatore. Gli altri passeggeri che hanno seguito la scena gli esprimono solidarietà e l'operatore al controllo gli chiede sorridendo se quel liquiore era buono. Il pollice alzato sostituisce la bocca che è piena. Qualche decina di metri dopo attraversiamo l'ampia area dei duty free shops dove sono in bella mostra beni di ogni genere, bottiglie di liquori comprese che, invece, potremmo liberamente comprare e portare sull'aereo. Completamente d'accordo che il controllo dei bagagli serva ad impedire che a bordo vadano oggetti pericolosi (la lista è alquanto lunga e rivela anche articoli inimmaginabili), ma quello della bottiglia di liquore (come anche dell'innocua acqua minerale o succo di frutta) respinta prima dello scanner non trova proprio giustificazione visto che poi una bottiglietta da mezzo litro d'acqua qui la trovi a € 2,50 è legittimo porre questa domanda: che i filtri della procedura antiterrorismo servano, seppur indirettamente, agli interessi dei negozi nei duty free?

domenica 5 giugno 2022

Le molestie sessuali sul treno? Più facile (e opportuno) attaccare gli Alpini

Ebbero una ridondanza nazionale, oltretutto rimarcate in modo davvero inqualificabile, le presunte "molestie sessuali" commesse da partecipanti all'Adunata degli Alpini a Rimini. Basta rileggere le cronache di quei giorni con definizioni che, a parere mio, furono solo indecorose da parte di qualche cronista, per cogliere tanta immeritata gogna ai danni delle nostre Penne nere che troviamo invece attivamente presenti dove c'è da prodigarsi nel bene. Ho partecipato alle recenti Adunate di Asti, Trento e Milano e non ho colto alcuna notizia di "molestie sessuali". Per l'eco che c'è stato invece nel dopo Rimini ritengo si sia inscenata una subdola azione per demolire una delle immagini più fulgide delle nostre Forze Armate. Suvvia, la leva miltare è terminata una ventina d'anni fa e pensate che alpini di quarant'anni si perdano in scemenze di infimo spessore? Non ho trovato invece identico risalto mediatico per le palesi malefatte di taluni giovinastri che, accomunati dall'imperativo "qui le donne bianche non entrano" hanno inveito contro sei ragazze minorenni sul treno regionale che il 2 giugno da Verona era diretto a Milano. Di quanto sia stato grave l'episodio riporto un brano tratto da Repubblica: "Una giornata di vacanza a Gardaland poi finita nel peggiore dei modi. Acceerchiate, palpeggiate, derise. Prima gli insulti anche a sfondo razzista ... poi le mani addosso, gli abusi...". Per evitare un peggioramento della situazione le giovani non chiamarono le forze del'ordine ma informarono i propri genitori che allertarono il 112. Esito? Non ebbero adeguato riscontro. Allora si proceda per una sollecita e approfondita inchiesta interna e nel frattempo che tutti gli organi di informazione diano comunque adeguato risalto a questa indegna vicenda ai danni delle sei ragazze, altrimenti avremmo conferma che qualche neo da parte degli Alpini (se c'è stato), fu solo un vergognoso pretesto. E se invece fosse stata una bieca montatura?

mercoledì 1 giugno 2022

REFERENDUM, un quesito potrebbe mettere in pericolo le donne

Perchè? Vediamo cosa tratta una delle norme che ci saranno sottoposte nel Referendum abrogativo del 12 giugno, la troveremo nella scheda arancione. Il quesito è un poco lungo e tratta misure cautelari detentive, la "reiterazione del reato": comma 1 lettera c) dell'articolo 274 del codice di procedura penale. Giulia Siviero, su L'Essenziale, ritiene che rispondendo SI "diventerà molto difficile, se non impossibile, intervenire contro i reati di violenza di genere". Perchè? Il pericolo della reiterazione è la fattispecie a cui si fa riferimento nella quasi totalità dei casi per applicare le misure cautelari. Va ricordato che queste non riguardano solo la custodia in carcere ma anche l'allontanamento dalla casa familiare o anche il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Abrogando la reiterazione si lascerebbe al giudice la facoltà della custodia cautelare solo a: pericolo di fuga, inquinamento delle prove, e rischio di commettere gravi delitti con uso armi o altri mezzi di violenza personale. La preoccupazione sollevata da Giulia Siviero deriva da un dato Istat: il 95% dei reati per violenza di genere sono commessi senza uso di armi, per esempio uno zoccolo, un piatto o, temibili, le mani. In questi casi un pubblico ministero o un giudice potrebbe adottare una misura cautelare?

giovedì 26 maggio 2022

Bistrattate Grammatica e Cultura italiane. Allora gli italiani assunti all'estero sono dei geni!

Più volte mi sono soffermato sulla precisa carenza grammaticale di molti (la stragrande maggioranza) di colleghi giornalisti che fanno delle parole un uso ordinario. Li definirei ignoranti perchè, nel dubbio, non esprimono alcuno sforzo di verifica. Un paio di esempi sono i femminili di professioni che fino a pochi anni fa erano quasi esclusivamente maschili. La cronaca di questi giorni ha riportato d'attualità la vicenda della sfortunata signora Laura Ziliani: non ho trovato un solo articolo che la citi come ex VIGILE, solo ex VIGILESSA. E dire che basterebbe sfogliare, anche online, il dizionario del Corriere: "Si dice Vigile, non Vigilessa". Oppure l'autorevole Treccani di cui riporto quanto scrive: "Per il personale di sesso femminile si usa in genere vigile preceduto dall'articolo femminile (la vigile sorveglia l'uscita dalla scuola, ecc.). Vedasi anche SOLDATO che viene declinato in SOLDATESSA. Orrore, è SOLDATA, da verbo assoldare. Altrettanto dicasi per VIGILE che diventa la VIGILE; ve lo immaginate il MILITARE declinato in MILITARESSA? Anni fa un noto uomo politico che, durante una cerimonia sportiva, si rivolse ad una ragazza definendola ATLETESSA. Non vado oltre per evitare di farvi spendere soldi in analgesici. Circa il livello di istruzione di nostri laureati (!!!) basti leggere il resoconto di un recente concorso pubblico. Ecco quanto titolava Repubblica il 21 maggio: "Flop del concorso in magistratura, agli esami scritti passa solo il 5,7%" e citava una dichiarazione del p.m. Luca Poniz, commissario d'esame: "Errori di diritto e di grammatica, ma anche candidati che non sanno andare a capo, io l'ho imparato in terza elementare. Errori marchiani di concetto, di diritto, di grammatica". Come mai oltre 100mila nostri connazionali espatriano? Dato che sono selezionatissimi non posso che affermare, senza tema di essere smentito, che sono dei geni. Non mi stancherò di ripetere che sono talenti in fuga. 8 giugno 2022 Grazie a Internet scopro adesso su Il Giornale un'iniziativa promossa nel febbraio 2018 da Vittorio Sgarbi per conoscere la fondatezza dei titoli di studio di Luigi Di Maio. Tra i commenti ne riporto due alquanto emblematici: (a firma Giovannimete) "Si vede che il nostro amico Sgarbi non ha i miei 39 annetti di insegnamento, altrimenti saprebbe che bocciare è quasi impossibile. Nei miei ultimi anni di servizio, ero cosciente di non avere più di due, tre alunni per classe...il resto solo cellularisti di professione". Invece, Giovanmario commenta: "Ma veramente, io indagherei più sulla preparazione e la professionalità dei suoi insegnanti.."

mercoledì 18 maggio 2022

maggio 1941 Amba Alagi - maggio 2022 Mariupol

Il 17 maggio 1941, sulle alture dell'Amba Alagi, nell'odierna Etiopia Orientale, le truppe italiane si arresero all'esercito britannico. I nostri 7.000 soldati, sotto il comando di Amedeo Duca d'Aosta, sfiniti dalla fame e dalla sete, nell'impossibilità di curare i feriti, si dovettero arrendere ai 40.000 dello schieramento britannico, sudafricano e indiano guidato dal generale Cunningham. Per riconoscenza verso l'ardimento e l'eroismo dimostrato, agli ufficiali italiani venne concesso il tenere la pistola e alle truppe l'onore delle armi. I nostri lasciarono la fortificazione passando davanti ai soldati nemici che resero loro gli onori schierandosi nel presentat'arm. Lo stesso giorno, ma ottant'anni dopo, finiti e stremati da quasi tre mesi di resistenza nell'acciaieria Azovstal, 264 soldati ucraini cedono all'esercito russo che li fa prigionieri. Non si sa se e quando torneranno alle loro case, potrebbero essere processati come criminali di guerra. Altri tempi.(foto da italianiinguerra.wordpress.com)

Adunata Alpini: accuse ignominiose

Quest'anno il Corpo degli Alpini ha celebrato i 150 anni dalla fondazione. Tuttavia, quello che mai ci saremmo aspettati di sentire dire è che agli Alpini si potessero affibiare accuse per il loro comportamento. E' successo a Rimini e per la prima volta, dopo che le Penne nere avevano sfilato per una dozzina di ore tra entusiastici applausi. La medesima accoglienza festosa era stata in città come Bergamo, L'Aquila, Torino, Piacenza, Treviso, Asti, Trento, Milano. E proprio in queste ultime che io, orgogliosamente bersagliere, volli essere presente per esprimere, con la mia modestissima presenza, il meritato tributo di riconoscenza a questi uomini che hanno sempre rappresentato al meglio l'Italia.
Non è un caso che il Capo dello Stato abbia sempre voluto essere vicino a loro che sono un ammirevole esempio di attaccamento ai migliori valori della Patria, sia in tempi di guerra che di pace. Mi ha sconvolto che, per la prima volta dopo oltre 90 (novanta) adunate che hanno sempre visto la partecipazione di decine di migliaia di Alpini, accompagnati da famigliari e amici, ci siano state lamentele per "molestie sessuali". Ma quali "molestie" se il sentirsi apprezzare in modo rispettosamente festoso potrebbe fare solo piacere? Suvvia! Stento a crederci per più motivi: cominciamo col dire che, conclusasi la leva nel 2004, l'età degli Alpini si è alzata e domando ai suoi denigratori: non essendosi mai macchiati di alcuna colpa quando erano più giovani lo dovrebbero fare oggi che, come minimo, sono sulla quarantina? Chi li accusa è mai stato in mezzo a loro, ha mai percepito tutta quella coinvolgente atmosfera di sano spirito di corpo che a tutto potrebbe preludere che alla maleducazione? Non entro nei meriti specifici delle singole denunce che, per quanto leggo, vanno dalle 150 alle 500. Immediato chiedersi: ma una denuncia è un atto formale, possibile che non si possa essere più precisi? Adesso viene fuori che ci sono stati casi analoghi anche in precedenti adunate. Posso allora ipotizzare che sia una strumentalizzazione ideoligica? Certo sarà un caso, ma sembra che le dichiarazioni di quanto, presumibilmente accaduto, arrivino da una certa parte politica o magari da associazioni che hanno colto l'occasione per avere un poco di richiamo. Per quanto possa valere la mia testimonianza affermo che in nessuna occasione, io che ero tra la folla, ho assistito a comportamenti irriguardosi. Tuttavia, non pensando che le accuse siano fantasiose, è inqualificabile dare così prevalenza mettendo in sottordine quanto di fieramente valido esprimano sempre gli Alpini. Ammiro quindi Sebastiano Favero, il presidente nazionale dell'A.N.A., che ha voluto pubblicamente chiedere scusa. Perchè così fanno i signori, quand'anche non soggettivamente responsabili.

martedì 17 maggio 2022

Dove l'Ucraina ha già vinto

Non ha sorpreso nessuno la vittoria della canzone Stefania eseguita dal gruppo ucraino Kalush Orchestra all'Eurovision Song Contest. A parte i 192 voti ricevuti dalle giurie di qualità, sono stati i 439 che le hanno tributato i telespettatori che, da ogni parte d'Europa, hanno affidato al televoto la loro preferenza e il loro affetto verso l'Ucraina. Va guardato il video che accompagna la canzone: è stato girato tra le rovine di una città ucraina distrutta dalle bombe... E poi la standing ovation che il pubblico ha tributato al presidente Zelensky quando si è collegato con la cerimonia d'apertura del Festivall di Cannes. Per concludere questa breve riflessione lascio la parola a Mickhail Khodaryonok, un analista militare russo che, durante un recente dibattito presso il canale televisivo Russia1 (ripreso da Repubblica.it) ha dichiarato, senza tanti giri di parole: "Il nostro comando militare dovrebbe attenersi ad un sano realismo politico militare. Se vai oltre il realismo, presto o tardi la realtà della storia ti colpirà così duramente che te ne pentrai ...E, per quanto possiamo odiare ammetterlo, il mondo intero è contro di noi..."

giovedì 12 maggio 2022

"Siamo Manager in famiglia", se ne è discusso a Casarile

"Siamo manager in famiglia, consigli per il nostro vivere quotidiano" è il tema trattato dal giornalista Gianmaria Italia martedi 10 e proposto dalla Biblioteca civica di Casarile, comune dell'hinterland milanese. All'appuntamento, introdotto dalla signora Francesca Semplici, ha partecipato un selezionato gruppo di operatori della Cultura e del mondo economico. In apertura si è voluto distinguere la figura del dirigente da quella del manager. Infatti, secondo Italia, questi può non essere un dirigente, mentre non sempre un dirigente si rivela manager nella sua vera accezione, nella sua capacità di gestire i collaboratori e quindi il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Obiettivi che, come espresso dal titolo, possono benissimo fare parte della nostra quotidianità. Infatti, nell'incontro durato quasi un'ora e mezza, sono stati illustrati e dibattuti tutti quei punti, quali motivazione, delega e coinvolgimento, possono rendere più proficua la conduzione famigliare e lavorativa. La biblioteca "Il giardino dei libri" di Casarile si sta rivelando molto attiva anche nella ricerca e nella promozione di utili incontri "d'élite culturale".

domenica 17 aprile 2022

Milano Municipio 7 - consiglieri chiedono la rimozione del Crocifisso. E' opportuno?

"Ritengo da sempre che la politica sia servizio al cittadino e che per raggiungere risultati che diano aiuto e soddisfazione a tutte le persone che risiedono o svolgono attività nel nostro municipio sia necessario coniugare competenza, concretezza e capacità di ascolto e collaborazone". E'un brano che ho tratto della presentazione ufficiale di Silvia Fossati che, dopo le Elezioni amministrative dello scorso ottobre a Milano, venne eletta presidente del Municipio 7 (un vasto territorio che comprende Baggio, Quarto Cagnino, De Angeli, Forze Armate, San Siro). Una posizione sancita da un rimarchevole risultato. Quella sua introduzione è nel sito ufficile del Comune dove, inoltre, si legge che è laureata in fisica ed è un'apprezzata manager: simboli di concretezza. Quella stessa concretezza citata proprio in quel brano e che ho sempre auspicato nei manager delle istituzioni pubbliche. La vorrei intendere anche come una linea guida per l'attività del suo Municipio. Per questo sono sorpreso nel leggere che taluni esponenti della Sinistra che governa quella parte di Milano presentino una mozione per rimuovere il Crocifisso esposto nella loro aula consiliare. Signori Consiglieri, e per rispettosa conoscenza Signora Presidente, ma vi pare che, a parte la tragica situazione mondiale che stiamo vivendo, togliere quel Crocifisso sia espressione di concretezza, di risposta alle esigenze dei cittadini del vostro (e mio) territorio? Vedete, per 12 (dodici) anni (1980-1992) io sono stato consigliere e capogruppo di un partito laico dell'allora Consiglio di Zona 18 (92.000 abitanti); di quell'istituzione fui anche vicepresidente nell'ultimo biennio. Eravamo nella stessa aula dove voi oggi discutete e deliberate. Tutti noi eravamo accomunati dall'onere-onore di consiglieri eletti da gente che ci aveva affidato il compito di prenderci a cuore loro esigenze reali, problemi che ognuno affrontava ogni volta che usciva di casa: viabilità, mezzi pubblici (il Piano zonale dei trasporti del 1984 porta la mia firma), lavori pubblici, sanità, scuola, cultura, sport e vi posso dire che, per fare degli esempi, nessun consigliere del PCI, di Rifondazione Comunista o altri si era mai posto l'obiettivo di rimuovere il Crocifisso dai locali pubblici. Solo per informazione di chi mi legge: si sappia che, allora, noi consiglieri di zona percepivamo un solo compenso: un gettone di presenza di 20.000 lire (pari oggi a 10 euro) per ogni seduta di consiglio. Sedute che sovente erano affollate, ben partecipate dai cittadini perchè sapevano che interpretavamo le loro attese. Sommessamente chiedo: questa mozione rispecchia proprio la concreta volontà di oltre 170.000 persone che ogni giorno si confrontano con quelle realtà primarie che si chiamano famiglia, salute, affitto, mutuo, bollette da pagare, rette scolatiche e quant'altro per fare crescere i figli? Quando non doversi anche preoccupare di un vacillante posto di lavoro.

lunedì 11 aprile 2022

"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli"

Dopo il 24 febbraio, quando il mondo si rese conto che i 130.000 soldati russi, accampati con i propri mezzi militari al confine dell'Ukraina, non si erano limitati a delle innocue manovre militari ma stavano invadendo quello stato indipendente e sovrano seminandovi terrore e morte, ecco che, accanto alle esecrazioni, si sono fatti notare gli sbandieratori dell'iride con la scritta PACE (e mi sta benissimo) e quelli che hanno ritenuto opportuno ricordarci l'art. 11 della nostra Costituzione. Buona cosa anche questa, solo che si sono sempre limitati alle primissime parole L'Italia ripudia la guerra fermandosi lì dove non c'è alcuna punteggiatura, e per chi non conosce per intero il testo pensa che il nostro Paese, aiutando Kiev, sia guerrafondaio. Nient'affatto e visto che ora anche l'ANPI si allinea con un manifesto, che peraltro sta sollevando più di una polemica, io mi limito a ricordare che sarebbe opportuno proseguire la frase per fare capire meglio da che parte stiamo: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;..." Non polemizzo ma constato, così come constato che l'illustratore del manifesto ANPI ha messo alle finestre delle bandiere che hanno poco a che spartire con il nostro Tricolore, sembrano più quelle dell'Ungheria...salvo che non si voglia ricordare la Rivolta ungherese dell'ottobre 1956 contro i carri armati sovietici .... Spunto per Indro Montanelli che nel 1960 scrisse un testo teatrale dal titolo I sogni muoioni all'alba, lavoro che venne poi trasformato in film.

domenica 10 aprile 2022

Gli italiani accolgono i profughi ukraini, ma non furono sempre così benevoli

Gli oltre 3 milioni di ukraini che stanno fuggendo dal loro paese dopo la cruenta invasione russa dimostrano quanta generosità si stia esprimendo nelle nazioni confinanti e altrove che li accoglie. L'Italia non è da meno e finora a circa 70 mila è stata offerta loro ospitalità, talvolta c'è quasi un'ammirevole competizione nel proporsi nell'accoglienza. Azione assolutamente ammirevole. Quello che è sfuggito ai più è che solo due mesi fa, il 19 febbraio, si celebrava il Giorno del Ricordo. Una triste ricorrenza per quasi 400mila nostri connazionali che furono costretti, quando non sotto la minaccia delle armi titine, certo con un futuro di oppressione sotto lo stivale jugoslavo, a lasciare le loro case, i loro beni in Istria e Dalmazia. Non trovarono però la stessa benevolenza dagli altri italiani, anzi. Ancora adesso quei profughi ricordano con mestizia le ostilità degli italiani residenti che vedevano nei nuovi arrivati dei concorrenti nel posti di lavoro. Per non parlare dell'ignobile gazzarra inscenata da sindacalisti e comunisti nella stazione di Bologna che il 18 febbraio 1947 si opposero alla sosta del treno che trasportava centinaia di esuli istriani sbarcati il giorno prima ad Ancona. I più facinorosi impedirono alle Dame di San Vincezo di avvicinarsi ai profughi e, addirittura, gettarono a terra e sui binari pane e latte, un minimo bene per rifocillarsi che era stato predisposto dalla Pontificia Opera di Assistenza e dalla Croce Rossa Italiana. Una macchia che resterà indelebile nella memoria storica e, spero, un rimorso nella coscienza di quei mascalzoni: non a caso quel convoglio viene ricordato come il Treno della vergogna. E' bene che oggi si sia prodighi di accoglienza verso questa gente sventurata che fugge da una nazione dove l'esercito russo sta perpetrando violenze di ogni genere, ma si abbia sempre uno sguardo benevolo verso chi fugge dalla sopraffazione straniera.

martedì 29 marzo 2022

Calcio, da vili fischiare gli inni nazionali

Nel momento in cui gran parte del mondo si indigna o si commuove per l'Ucraina che subisce una sanguinosa aggressione, c'è chi, nell'anonimato di uno stadio, fischia gli inni nazionali. L'hanno fatto in tanti al Barbera di Palermo a danno dei giocatori ospiti prima della partita Italia-Macedonia del Nord e oggi molti turchi a Konya, contro l'Inno di Mameli prima di Turchia-Italia. Indelebile, tuttavia, quella nostra macchia prima della Finale mondiale Germania-Argentina a Roma (8 luglio 1990) quando, dimenticando i milioni di loro connazionali emigrati in Argentina, molti spettatori italiani si distinsero riprovevolmente fischiando l'Himno Nacional; meno male che nel suo testo troviamo questa frase: "E i liberi del mondo rispondono: Al gran popolo argentino, Salve!". Negli stadi pullulano veri e propri imbecilli che vanno sì ad incitare dei giocatori, ma ignorano che giocano per La Nazionale, debbono lealmente vincere per sè stessi e per un Paese, e quello stesso Paese è nell'inno che cantano con fierezza prima della gara. Se appena conoscessimo un paio di strofe coglieremmo il senso patrio di un popolo; ecco un brano di quello della Macedonia del Nord: "...Non piangere cara madre Macedonia, Alza la testa orgogliosamente in alto, Vecchi, giovani, uomini e donne si alzino in piedi!...". E come noi legittimamente pretendiamo sia rispettata la nostra nazione, si abbia la dignità di rispettare anche quella degli altri che è rappresentata dal suo inno, dalla sua bandiera. Non ho il titolo per proporlo, ma auspico che UEFA e FIFA autorizzino lo speaker dello stadio a fare sospendere l'esecuzione di un inno quando il pubblico lo fischia, è una vigliaccata che non può passare sotto silenzio: una Nazione è anche in quelle note, e non va offesa.

lunedì 21 marzo 2022

ASI, l'ente che ha a cuore i nostri emigranti

Claudio Barbaro, oltre che senatore della Repubblica, è da quasi trent'anni presidente di ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane. Fra i suoi punti di merito c'è anche quello di avere condiviso e sorretto un'iniziativa propostagli nel dicembre 2015: istituire un premio per quei nostri connazionali che, residenti all'estero, spesso lontani dai rifletori della cronaca, della popolarità, sovente eccellono nella loro attività e, seppur indirettamente portano onore all'Italia. "Dobbiamo fare sentire loro, dichiarò allora, che nel nostro Paese, seppure lontano, c'è chi non li ha dimenticati e vuole gratificare quello che fanno". Nacque così il Premio ASI Italiani nel mondo che, sotto forma di una targa, senza alcun fine commerciale e, tantomeno, speculativo, in sei anni ha raggiunto sedici italiani in undici diverse nazioni. L'ultimo, in ordine di tempi, è un sacerdote, il bresciano Don Lino Zani che nella sua Ossimo, paesino della Valle Camonica, decise, fin dall'ordinazione, di fare il missionario. Elesse il Brasile sua terra di apostolato, ma soprattutto di dialogo ed elevazione della classe sociale. E tutti gli vogliono bene tanto che due municipalità brasiliane, Itaobim e Jenipapo de Minas, gli hanno conferito la cittadinanza onoraria. Don Lino non poteva mancare nell'Albo d'oro dei premiati e così l'apposita commissione che valuta le candidature, l'ha unanimemente proposto.
Il risultato è scritto nella targa che ieri, a Roma, Claudio Barbaro ha mostrato a tutti i partecipanti al Consiglio Nazionale dell'ASI: "A Don Lino Zani per avere scelto, quale missione di vita, di elevare la dignità degli umili". E quel missionario, schernendosi con ammirevole umiltà, lo ha ringraziato con un emozionante messaggio che sintetizzo così: "Come è possibile premiare un prete sconosciuto in un posto sconosciuto? Forse come rapresentante di tutti quegli italiani che, anonimamente, lavorano all'estero e cercano di costruire un mondo di pace, fraternità e giustizia". Come non tributargli affetto, stima e riconoscenza? All'ASI fanno capo 12.000 associazioni, 38.000 tecnici, 109 strutture territoriali e 90 settori e coordinamenti tecnici (qui sotto il Consiglio Nazionale ASI)

giovedì 17 marzo 2022

Taranto, spregevoli insulti alla fregata Carabiniere

Sassate, oltre ad insulti del tipo "Bastardi, assassini" e quant'altro del più becero vocabolario di certi "pacifisti" nostrani hanno accolto ieri l'entrata della fregata Carabiniere nel porto di Taranto. Non c'è alcuna giustificazione legata alla guerra in Ucraina per la quale certi epiteti andrebbero eventualmente indirizzati a ben altri soggetti. Che aggiungere se non che non può esserci un dignitoso domani per chi oltraggia i nostri marinai, le nostre Forze armate? Riconoscenza, invece, unita a solidarietà e affetto a donne e uomini imbarcati sulla nave Carabiniere.

lunedì 14 marzo 2022

Caro carburanti: accise e speculazioni, ...che abbia ragione Cingolani?

E' sulla bocca di tutti la lamentela per il repentino aumento dei carburanti. Si giustificano quali conseguenze per la crisi bellica in Ucraina, ma non si tollerano più le accise, si alcune delle quali si fa anche dell'ironia. Singolarmente di tratta di tasse anche alquanto vetuste che però nessuno della "stanza dei bottoni" si sogna di definire obsolete; basti pensare alla prima, quella della Guerra d'Etiopia (1935-1936) e della crisi di Suez (1953). Hanno fatto seguito quelle per le ricostruzioni post calamità naturali come quella del Vajont (1963), l'alluvione di Firenze (1966) oltre a quelle in Toscana e Liguria del 2011. E poi i terremoti: Belice (1968), Friuli (1976), Irpinia (1980), L'Aquila (2009) e in Emilia (2012). Ci sono state accise anche per finanziare le missioni di pace dell'ONU: Libano (1982-1983) e Bosnia (1996). Interventi poi minori sfuggiti ai più, ma la più onerosa si deve al finanziamento del decreto "Salva Italia" del 2011 voluto dal governo Monti che ha inciso per € 0,082 al litro. Per il 2022 le accise ammontano a € 728,40 ogni 1000 litri di benzina e € 617,40 ogni 1000 litri di gasolio. Nessun governo ha finora messo mano a cancellazioni perchè si sommano allo specifico costo del carburante, il tutto è gravato di iva (22%), quindi ulteriore denaro nelle casse dell'Erario. Il tagliare le accise è ora un terreno fertile per qualche politico in perenne campagna elettorale che si impegna in quell'azione, non ci riuscirà e allora eccolo edulcorare il risultato come una loro rimodulazione. Ci sono poi delle palesi speculazioni, non si spiegherebbe altrimenti come in Italia continua ad aumentare il prezzo dei carbranti mentre nel Granducato del Lussemburgo, dove peraltro l'IVA (che lì si chiama TVA ed è solo del 17%) il prezzo è diminuito: otto giorni fa il gasolio costava € 172,40 al litro e oggi è € 1,695 al litro. Forse ha ragione il ministro Roberto Cingolani.

domenica 13 marzo 2022

dedica all'Ucraina: Se bastasse una canzone

..Se bastasse una vera canzone per convincere gli altri. Si potrebbe cantarla più forte, visto che sono in tanti. Fosse così. Non si dovrebbe lottare per farsi sentire di più.... Se bastasse una vera canzone per parlare di pace. Si potrebbe chiamarla per nome aggiungendo una voce. E un'altra poi, e un'altra poi finchè diventa di un solo colore più vivo che mai.... Dedicato a tutti quelli che sono allo sbando. Dedicato a tutti quelli che hanno provato ad inventare una canzone per cambiare. Dedicato a tutti quelli che stanno aspettando. Dedicato a tutti quelli che sono venuti su con troppo vento; quel tempo gli è rimasto dentro. In ogni senso hanno creduto, cercato e voluto che fosse così. (Piero Cassano, Adelio Cogliati, Eros Ramazzotti)

venerdì 11 marzo 2022

Guerra: disinteresse per propri interessi?

A coloro che, purtroppo, diffondono via whatsapp e social messaggi del tipo "No armi all'Ucraina - Togliere le sanzioni", con obiettivi ben contrari alla realtà fatta da una arbitraria invasione di uno stato sovrano, indipendente, non si può che definirle indegne del buon senso e rispondere ricordando questo pensiero del teologo e pastore protestante tedesco Martin Niemoller: "Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perchè rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perchè mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato perchè mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perchè non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare". (Martin Niemoller 1892-1984)

domenica 6 marzo 2022

Invasione dell'UCRAINA, bombe e ...negazionisti

Non bastavano i missili sulle città, le mitragliate sulle famiglie ucraine che, inermi e terrorizzate, cercavano scampo dall'ingiustificata quanto famelica invasione. No, è tutta una messinscena, piagnucolamenti ingiustificati perchè la cosiddeetta "operazione speciale" si è resa necessaria per eliminare politici filonazisti. Solo che stiamo invece assistendo un'invasione simile a nazista del settembre 1939. E poi le esecrazioni, le dichiarazioni di condanna da parte dell'UE servirebbero solo ad aizzare l'odio cieco verso il governo risso e la pololazione russa e bielorussa" Tutte scuse per acquistare armi da guerra come missili e mitragliatori da fornire ai militari ucraini e ai civili "del tutto impreparati ad usarle". Vengono chiusi porti e spazio aereo, e altri argomenti che hanno il preciso intento di sviare, dirottare l'attenzione, le responsbailità del conflitto in altra direzione. E dire che quei 130mila soldato russi e convogli militari, macchine da guerra fatte confluire sul confine ucraino erano state giustificate come una legittima esercitazione sul proprio suolo patrio. Solo che quelle "esercitazioni" si sono cimentate oltre, hanno varcato il confine cimentandosi contro centri abitati portando sgomento e vittime. Che lo dicano esponenti politici di Mosca è comprensibile, fa parte del ruolo, ma che anche taluni nostri politici, giornalisti e gente comune trovino opportuno mistificare palesi realtà affollando social media per sostenere il contrario dell'evidenza è alquanto disdicevole.

martedì 1 marzo 2022

"Ucraini, respingete i russi a parolacce"

E' questa la più ovvia deduzione dopo aver ascoltato le dichiarazioni di nostri senatori all'esterno di Palazzo Madama, malgrado avessero approvato all'unanimità l'odierno discorso di Draghi sulla gravissima crisi in Ucraina e l'invio di armamenti come missili antiaerei Stinger, mortai, mitragliatrici e armi anticarro. A parte i distinguo ascoltati durante il dibattito al Senato che espressi fuori, davanti al microfono dei giornalisti, alcuni esponenti politici avevano lasciato intendere che agli ucraini non sarebbe stato opportuno dare armi. Estremamente pomposi nell'esprimere solidarietà, ma, seppur inconsciamente, "alleati" con Mosca nel privare il popolo ucraino, così ingiustamente invaso, assediato e martoriato, della possibilità di difendersi con ogni mezzo lecito contro la vorace espansione russa. Fino a ieri le uniche forniture d'ambito militare sarebbero state esclusivamente di difesa personale come elmetti e giubbotti antiproiettili. Legittimo chiedersi se sarebbero stati sufficienti contro chi bombarda da aerei e carri armati, chi semina terrore e occupa militarmente la tua terra. Il motivo? Per taluni ideologico, per altri, probabilmente, il restare fedeli ad un'amicizia che, dopo il declino di Putin, dovrà essere messa in conto.

giovedì 10 febbraio 2022

Giorno del Ricordo ancora più triste

La celebrazione del Giorno del Ricordo assume, per chi ha avuto l'onore di conoscere Egea Haffner, una connotazione ancora più triste. E mi rammarica (quando non mi irrita) pensare a tutti coloro che si soffermano su quella foto così emblematica della bimba che, con la sua borsa ed un cartello, sta per lasciare Pola ed imbarcarsi verso il resto dell'Italia, un'Italia patria sovente ingrata, e non pensare a quello che è stato poi il seguito.
Il mio pensiero va a Giovanni Tomazzoni, devoto compagno di vita di Egea; sì, proprio lei, l'ex bimba "esule giuliana 30001". Dopo una lunga malattia, sopportata con un'ammirevole dignità e sorretto altrettanto ammirevolmente dalla Famiglia, le sue sofferenze si sono concluse. Poche settimane fa ha chiuso serenamente e per sempre gli occhi e sento il dovere di commemorarlo proprio oggi, Giorno del Ricordo. Ho avuto il grande onore si conoscere Egea e Giovanni nella loro casa di Rovereto (foto in alto) e, con riconoscente commozione, ripercorro quel paio d'ore trascorse conversando e conoscendo la triste realtà di quell'esodo, ma anche le reciproche premure tra due compagni di vita da additare come esempio. Sono grato a lui, all'Ingegner Giovanni Tomazzoni, per l'utile documentazione che mi fornì. Lui, che aveva un pregevole trascorso professionale, fu invece prodigo di notizie sull'Esodo e, solo su mia insistenza, mi mostrò una medaglia d'oro quale premio della sua attività ingnegneristica. Proprio una gran bella persona. Addio e grazie per l'esempio che hai lasciato. (nella foto Egea e Giovanni Tomazzoni) - riproduzione riservata.

mercoledì 2 febbraio 2022

Festival: scherza coi fanti, ma lascia stare i santi

L'autobattesimo di Achille Lauro è stato, a modesto parere mio, un boomerang per l'artista perchè oggi si è parlato più del gesto che della canzone. Mentre S.E. Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia - San Remo, diramava la sua esecrazione, tanto dovuta quanto incontrovertibile, l'Osservatore Romano dava una lezione di stile con un comunicato di cui riporto la frase finale: "Da questo punto di vista difficilmente dimenticheremo la recita del Padre Nostro, in ginocchio, di un grande artista rock come David Bowie*. Non ci sono più i trasgressori di una volta" che una persona a me molto cara ha così commentato: Chapeau. Vorrei però andare indietro con la memoria a quando Peppino Gagliardi si presentò sul palco del Festival edizione 1966 con una corona del rosario tra le mani...e in favore di telecamera. Apriti cielo! Piovvero critiche da ogni parte. Tuttavia, per immediata spiegazione del cantante, non fu una trovata scenica, ma la conseguenza che, da perfetto credente, aveva atteso il momento di andare sul palco ...pregando. Così, con l'emozione e la concitazione che solo chi partecipa al Festival può capire, il rosario gli rimase in mano. Bene, ad Achille Lauro la ciotolina d'acqua non gli era rimasta casualmente in mano e, dato che il senso della religiosità è stata esplicita, non posso che riandare ad un episodio tragico: la reazione violenta e sanguinosa, nel 2015, contro la redazione di Charlie Hebdo che aveva irriso Maometto. Ricordo anche come la commentò il Papa mentre era su un aereo, ma non la ripeto. Dico però la mia: occorre rispettare i simboli di tutte le fedi religiose, sempre. (*1992 - Freddie Mercury Tribute)

sabato 29 gennaio 2022

Quirinale, benrimasto Presidente, ma chi ringraziare e...biasimare?

Non c'è stato bisogno che il nuovo o la nuova Presidente della Repubblica avesse lo stesso stile di Sergio Mattarella perchè lui è rimasto lì al suo posto. Sia chiaro, c'è rimasto più per quella volontà popolare che gli Italiani gli hanno tributato in decine e decine d'occasioni ben prima ancora di questa assise elettorale che ci ha invece mostrato l'incapacità di una vasta schiera di politici di essere all'altezza della situazione. Da almeno due mesi Mattarella aveva esplicitamente dichiarato di non essere disponibile per proseguire il mandato, e non l'aveva fatto certo per altezzosità, ma argomentandolo bene. Da un paio di giorni avevano persino concluso il trasloco dalla sua abitazione di via Libertà, a Palermo. Niente da fare. Certi cosiddetti grandi elettori, pur con tutto il tempo che avevano avuto per individuare una figura degna di rappresentarci dal Colle, non ne sono stati capaci. Davvero risibile, per chi ha seguito ogni giorno le fasi del grande appuntamento, la soddisfazione di taluni leader che ieri si pavoneggiavano davanti a microfoni e telecamere sostenendo che il trattenere Mattarella al Quirinale era stata la loro scelta ideale. Mancava solo che esclamassero "Mattarella l'ho inventato io" che la sceneggiata era stata completa. L'hanno "trattenuto" perchè, cercando ogni possibile difetto in questo o quel candidato, ne avevano escluso l'eleggibilità: non ci hanno fatto una bella figura, così come quei franchi tiratori che promettevano il voto e poi in segreto... Calo un velo pietoso su qualche importante esponente della Sinistra che si è preoccupato più di gettare ombre su pur validi esponenti espressi dal Centrodestra che esporsi con uno proprio. Sono curioso di sapere come si comporteranno quando li incroceranno dopo averne esaltato le ...lacune. Per l'Italia che vive del proprio, che soprattutto convive con preoccupazioni quotidiane, il rimanere di Sergio Mattarella non può che essere un buon risultato verso la stima che gli riserva il Paese, ma politicamente è un ripiego. A livello funzionale ci permette di avere ancora Mario Draghi alla guida del governo (dove tuttavia andrebbero corretti i rapporti) e non, come in molti ipotizzavano, al Quirinale. Al "nuovo" Capo dello Stato faccio sommessamente, e con molta umiltà, osservare: ieri sera, nel Suo breve discorso, Lei si è rivolto ai parlamentari e ai delegati reginali ringraziandoli "per la fiducia espressa nei miei confronti". Caro Presidente, oggi più che mai la fiducia in Lei la esprimiano noi che viviamo lontano dai velluti di certi palazzi romani. Concludo con una nota che, pur facendo ormai parte di un inutile passato, non va domenticata: Forza Italia non avrebbe fornito tutti i voti promessi a Elisabetta Casellati, mentre Fratelli d'Italia si consola con il successo personale del suo candidato Carlo Nordio al quale avrebbe garantito tutti i propri 63 voti: l'ex magistrato ne ha ottenuti 90.

mercoledì 26 gennaio 2022

Letta per il NO a prescindere

Enrico Letta, appena nominato segretario del PD, espose subito tre punti, tre obiettivi cardine della sua guida: la maggiore età a 16 anni, lo ius soli e il divario di genere. Almeno i primi due non mi parvero certo prioritari e molto significativi per dare un'impronta da segretario di un così grande partito. In questi giorni dove la cronaca si è cimentata nel raccogliere previsioni e orientamenti, magari più dagli opinion maker che dai partiti, Letta si è distinto nel giudicare le proposte del Centrodestra senza opporne una propria. Il no comunque, solo perchè le candidature arrivavano dalla sponda politica opposta, non ha dato un grande smalto all'attesa managerialità di questo uomo che pure ha un trascorso politico davvero ragguardevole: europarlamentare, presidente del Consiglio per dieci mesi, sottosegretario di Stato e tre volte ministro. Quando si respinge la candidatura di Maria Elisabetta Alberti Casellati, ovvero l'attuale (e peraltro apprezzata) presidente del Senato, definendola "candidatura assurda,farebbe saltare tutto" e si oppone un veto, senza specifiche motivazioni, anche alla terna proposta dal Centrodestra: Carlo Nordio, Marcello Pera e Letizia Moratti, lascia almeno perplessi. Che dire? Il mio auspicio è che si abbia un (o una) Presidente della Repubblica come Carlo Azeglio Ciampi o Sergio Mattarella, a prescindere da cosa possa pensarne Enrico Letta.

martedì 25 gennaio 2022

Quirinale, lo sgarbo a Spadolini

Vincenzo Scotti, più volte ministro e storico esponente della DC, ha ricordato lo scorso dicembre a La Stampa, e confermato pochi giorni fa in una intervista a Rai2, che nel 1992 Giovanni Spadolini, in quel periodo Presidente del Senato (luglio 1987-aprile 1994), risultava tra gli eleggibili al Colle per sostituire Francesco Cossiga. C'erano state già alcune decine di voti a suo favore e, nel ballottaggio con Vassalli, avrebbe potuto avere i consensi necessari. Ne era convinto tanto che, lo afferma Scotti, stava già predisponendo il discorso di investitura. Purtroppo ci fu l'attentato a Capaci contro il giudice Falcone e le forze politiche preferirono orientarsi su un esponente della DC: Oscar Luigi Scalfaro, che in quel periodo era Presidente della Camera. Scotti ricorda che la decisione fu dei socialisti che, dimentichi di come Spadolini fu un apprezzato primo dei Presidenti del Consiglio non democristiano, non l'appoggiarono per il Quirinale dirottando la preferenza su Scalfaro. Ma non fu la sola delusione patita dall' "Uomo di Cultura prestato alla Politica": la mancata riconferma a Presidente del Senato. Avvenne il 16 aprile 1994 quando il Centrodestra gli oppose Carlo Scognamiglio xche lo suoperò di un solo voto. Toccante fu la presenza voto del senatore a vita, lo storico Leo Valiani. Seppur in cagionevoli condizioni di salute, non mancò alle votazioni per dare il suo contributo all'amico Spadolini che si spense meno di quattro mesi dopo: 4 agosto 1994. Per la nuova Presidenza della Repubblica io ho una preferenza che non è fra quelle più citate: Maria Elisabella Alberti Casellati, l'attuale Presidente del Senato, vale a dire, la seconda carica dello Stato. Avvocato, laureata in giurisprudenza e diritto canonico. E' persona sobria che non ha mai dtao modo di essere chiacchierata e, per chi tanto se l'aspetta, una donna. E per chi la vuole intendere anche in chave politica, è vicina a Berlusconi senza però avere alcuna commistione in qualsivoglia neo.(nella foto quando intervistai Giovanni Spadolini nel 1984)

lunedì 17 gennaio 2022

Calcio, gli arbitri continuano a sbagliare

Il clamoroso errore del signor Serra nell'odierna gara Milan-Spezia ha dimostrato che non c'è maggior valorizzazione e professionismo delle (ex) giacchette nere: quali esseri umani sono soggetti all'errore, magari anche determinante. Per il club rossonero non sarà certo una consolazione sapere che per l'arbitro Serra ci sarà una lunga assenza dai campi di gioco. Quando, anni prima dell'avvento del VAR, si discuteva e i depositari del sapere calcistico riempivano pagine di giornali e ore nei talk show auspicando appunto che il professionismo della classe arbitrale avrebbe cancellato tutti i suoi errori, c'è da chiedersi quanta concretezza ci sia stata in quelle previsioni. Ho seguito per 15 (quindici) campionati il Calcio femminile (ero l'unico a livello nazionale) e posso testimoniare che un arbitro che si avvicina a questo impegno ha sempre la coscienza di prepararsi al meglio per misurarsi sul campo a pari livello dei giocatori. Gli errori sono nella natura umana, solo che con società che sono quotate in borsa certo sarebbe bene rivedere i regolamenti e domandarsi se il fischio finale debba sancire indelebilmente il risultato conseguito sul campo.

domenica 9 gennaio 2022

E se l'indumento usato diventasse spazzatura?

Poco più di un anno fa, esattamente il 23 dicembre 2020, Repubblica pubblicò un interessante articolo a firma Daniele Di Stefano: Che fine fanno i nostri abiti usati. Il sommario "Ogni secondo l'equivalente di un camion carico di vestiti viene bruciato o portato in discarica. Dal 2025 scatta l'obbligo di istituire la raccolta differenziata dei rifiuti tessili che l'Italia ha anticipato al primo gennaio 2022". Nella sua ricerca Di Stefano metteva in evidenza anche un aspetto poco noto, o forse del tutto ignorato dai più: quando noi mettiamo un indumento dismesso nei cassoni gialli che troviamo nelle strade non facciamo alcuna beneficienza, missione invece svolta da onlus, Caritas o parrocchie. Il nostro indumento è invece gestito dai Comuni che, mediante un bando, l'affidano ad aziende che lo mettono sul mercato. Sorpresi? Bene, è invece ben più sorpredente quanto ci mostra video.corriere.it/moda-usa-getta-deserto-cile: una vera e propria collina di indumenti usati e tossici è nel deserto montuoso di Acatama (Cile); si calcola che siano circa 39mila tonnellate all'anno. Rappresentano quanto eliminato da singoli privati, scarti di produzione o, si legge nell'articolo. "capi donati in beneficienza provenienti da Stati Uniti, Canada, Europa e Asia"

venerdì 7 gennaio 2022

Festa del Tricolore

Festeggiare i 225 della nostra bandiera,simbolo della nostra Patria, è onorare il nostro Paese, la sua Storia che ha avuto anche i nostri genitori e noi stessi protagonisti. Che il Tricolore sia sempre motivo d'orgoglio.