sabato 16 maggio 2020

Quando la capacità di informare langue

La frenetica attesa che il governo liberalizzi i viaggi oltre la regione di domicilio, quando non per l'estero, sembra condizionato solo dalle partenze per le vacanze.
Secondo i nostri ministri e molti opinion maker il poter viaggiare è solo verso le spiagge e l'argomento principale è la distanza tra sdraio e ombrelloni, non ricordando che i correre dei bambini farà saltare tutti i perimetri.
Niente di più sbagliato: si viaggia anche per lavoro!
Infatti basta andare negli aeroporti e assistere alle chiamate all'imbarco per i voli di linea per scoprire quanto sono numerosi i passeggeri con la 24ore o la valigia di attrezzi: sono espressione di quell'Italia pulsante che sostiene la nostra economia. Lo stesso dicasi per i punti di frontiera terrestri dove non mancano autovetture di nostri pendolari in coda per uscire o rientrare.
Ne ho avuto dimostrazione il 6 maggio quando, per effettuare un servizio giornalistico, ho raggiunto il confine italo svizzero nel territorio comasco: era aperto il valico di Chiasso strada, vale a dire Ponte Chiasso. (foto)
la frontiera italo svizzera di Ponte Chiasso  ©
Mi sono quindi irritato oggi quando due tg nazionali (uno Rai e l'altro La7) hanno annunciato la decisione del governo di autorizzare, dal 3 giugno, i viaggi verso i paesi UE, anzi, uno dei due tg non l'ha neppure specificato.
Spero sia stata solo approssimazione e non ignoranza, ma i giornalisti di turno credono forse che l'Unione Europea sia circoscritta a Italia, Francia, Germania e Spagna?
Ebbene, non è stato detto che sarà ammesso anche verso l'area Schengen che a noi interessa moltissimo, infatti riguarda la Svizzera.
Invece, il governo ha autorizzato, da tale data, i viaggi verso l'area Schengen, vale a dire tutti i paesi UE più Svizzera e Norvegia.
Accesso vietato in Svizzera almeno fino al 3 giugno   ©
Ma ve l'immaginate un operatore d'affari che non può andare a Ginevra o Zurigo, perché la Svizzera non è UE,  ma in Lituania, Finlandia e Ungheria?
Ancor meno chiaro l'odierno comunicato stampa n° 46 diramato dal Consiglio dei Ministri. Infatti possiamo leggervi "Fino al 2 giugno saranno vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l'estero, salvo ecc..."
Solo per chiarezza: quell'in una regione doveva essere invece verso una regione perché in significa all'interno.
Conforta il fatto che "saranno comunque consentiti gli spostamenti tra la Città del Vaticano o della Repubblica di San Marino e le regioni confinanti."

per comunicarvi col blog scrivere a  gianmaria.italia@gmail.com 






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