venerdì 17 aprile 2020

Offese non solo da Die Welt

Quando sentiamo talune affermazioni, sovente improprie quando non offensive da politici d'oltre confine, mettiamoci in testa che ben difficilmente sono elaborazioni del loro pensiero filosofico o sociale (perché i grandi pensatori stanno scomparendo), ma di giornalisti che si dilettano ad esprimere personalissimi punti di vista o fanno "copia e incolla" di altrui esternazioni assolutamente opinabili. 
Ecco perché alcune firme si sono rivelate opinion maker.
Un esempio? Andiamo a pag 30 della rivista Internazionale (n°1353 - 10/16 aprile 2020), vi possiamo leggere uno stralcio dell'articolo "Una semplice domanda sul futuro dell'Europa"  a firma Helena Janeczek* per il bavarese Suddeutsche Zeitung:
..."quello che avviene in Italia non potrà mai ripetersi in Germania. Gli italiani sono casinisti indisciplinati, vivono in famiglie allargate e, ovviamente, hanno una sanità pubblica peggiore della nostra. Quando in Italia sono state adottate le misure restrittive, un commentatore britannico le ha definite una scusa per "fare la siesta"; nel Paesi Bassi si è parlato di stupidità e melodramma".

* (tedesca di origine polacca, naturalizzata italiana)

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