mercoledì 15 aprile 2020

No aiuti di Stato ma autorevolezza di Governo

Il titolo era la sintesi di questo pensiero:
Non se ne esce con gli aiuti di Stato ma con un'autorevolezza di Governo.
In un Paese che ha voglie di riprendersi, di reagire, con un Popolo (iniziale maiuscola) che rifiuta orgogliosamente opinabili "redditi di cittadinanza" perché vuole essere protagonista aspettandosi una guida, un riferimento sicuro, un Governo che ha il dovere di essere attendibile in ogni suo passo, e che invece:
- contro il Covid 19 attua provvedimenti su scala nazionale solo dopo 40 giorni dalla proclamazione dello stato di emergenza nazionale: quanti i presi dalla chiusura di Codogno e di Vò Euganeo mentre fuori si seppellivano cadaveri;
- vara 4 modelli di autocertificazione in un mese per poter circolare senza essere in infrazione;
-  malgrado la dichiarata emergenza, ha lasciato disputare la partita di calcio Atalanta-Valencia del 19 febbraio (45.000 spettatori);
- preferisce nominare commissario per l'emergenza un (pur apprezzato) manager di finanze piuttosto che un valido esperto di logistica;
- dispensa prescrizioni sul lavarsi le mani, ma non concorda se per 20 - 40 o 60 minuti;
- invoca mascherine in ogni dove, ma lascia che "super esperti" duellino tra loro se sono inutili, utili o indispensabili;
- assiste all'obbligo di mascherine, incluse sciarpe e foulard in Lombardia, ma non ne individua le proficue logiche conseguenze per dettare analoghi provvedimenti nel resto d'Italia;
- non sa mettere d'accordo le politiche di prevenzione e violazione nelle sue 20 regioni;
- si arrovella cercando soldi per bonus e contributi per tappare le perdite di lavoratori autonomi mentre dipendenti privati vanno in cassa integrazione o si vedono decurtare stipendi - al contrario i dipendenti pubblici e i parlamentari sono tutelati al 100%
Come si può risollevare questa Italia?

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