sabato 13 luglio 2019

INPS e lotta alla plastica, spot discutibili

Da qualche settimana gli schermi tv portano nelle nostre case due spot non commerciali che meritano una doverosa riflessione: INPS e lotta alla plastica monouso.
Li trovo entrambi discutibili, ognuno per le sue ragioni.
Visto che l'INPS è l'istituto nelle cui casse converge la maggior parte dei contributi previdenziali (quando non scialuppa di salvataggio per enti decotti) appare alquanto fuori luogo come ci è proposto: "La previdenza che accompagna la vita degli italiani". Oltretutto, anche il target a cui si rivolge, i cittadini tra i 18 e 35 anni sembra stridere con quella che è la temuta realtà che aspetta i giovani di oggi: una pensione di sopravvivenza.
Ogni campagna promozionale, soprattutto se televisiva, costa; per cui, mentre ci si arrovella per allontanare sempre più il nostro arrivo all'agognata pensione, non era invece il caso che si fossero risparmiati quei denari? Pochi o tanti sono sempre una spesa. 
la plastica nel nostro uso quotidiano - copyright, proprietà riservata

Diversa la considerazione su quanto servizi giornalistici e varie campagne tv stanno divulgando contro la plastica, soprattutto quella monouso.
Le spiagge coperte di bottiglie e oggetti in plastica hanno due localizzazioni e cause:
- da litorali ben lontani dall'Italia; alla fine di aprile ci arrivarono impressionanti immagini dell'Oceano Indiano nei pressi di Durban. Si trattava di tonnellate di rifiuti portati da un'alluvione. 
- sulle spiagge italiane ci sono due colpevoli: le amministrazioni locali che non si sono dotate di appropriati servizi di raccolta (anche solo un adeguato numero di cestoni dove riporre i rifiuti) e la maleducazione dei singoli cittadini.
spiaggia tra Quarteira e Vilamoura - copyright, proprietà riservata
Questa mia foto è di poche settimane fa: Algarve, regione del Portogallo, dove puoi percorrere centinaia e centinaia di metri su rena finissima senza trovare un solo bicchiere o bottiglia di plastica, magari solo lembi di reti da pesca o innocui gabbiani. 
La plastica rappresenta un patrimonio tecnologico, un settore industriale importante ed è stato un ottimo punto d'arrivo per risolvere decine di problemi quotidiani, sia per la praticità che per l'economia.  
Trentacinque anni fa mi trovavo a Grado per un servizio giornalistico e un pescatore mi mostrò una lunga cicatrice sulla pianta del piede: "Sono passato sopra una bottiglietta rotta coperta dalla sabbia. Inutile fare tante differenze ecologiche: quel pezzo di vetro sarà stato lì da mesi, anni, ma lo resterà anche tra dieci anni".
Una logica incontrovertibile. 
Il bene e il male non stanno nelle cose, ma in come si utilizzano. Si punisca chi non ne fa un uso cosciente e responsabile.

(cliccare sulla foto per allargarla)

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