martedì 30 dicembre 2014

Se "bocconiano" fa più notizia?

Per il delitto di Garlasco (morte di Chiara Poggi) la Magistratura ha recentemente condannato Alberto Stasi, l'informazione l'ha spesso citato come "il bocconiano". Due giorni fa, a Milano, una ragazza ha aggredito l'ex fidanzato; lei si chiama Martina Levato ma  subito dopo stampa e televisione (e perfino un pm) la definiscono "la bocconiana". Mi domando perchè ci si premuri di precisare che il/la colpevole ha studiato in quell'università: è assolutamente indispensabile? Non c'erano alternative? E dire che la ricerca di sinonimi è tra i fondamentali nel giornalismo. Purtroppo è stato così anche per un altro personaggio balzato alla "miglior" cronaca: "bocconiana". Viene da chiedersi
se faccia più notizia.
Legittimo quindi il risentimento; ho chiamato il centralino dell'università e mi hanno informato che in molti avevano già telefonato per esprimere la loro indignazione.
Mi associo, ma sottolineo che, primariamente, la mia contrarietà è a carattere generale: considero inopportuno citare qualsiasi nome di scuola/università e aziende quando non hanno, come in questo caso, alcuna attinenza con l'evento.

Viene comunque da chiedersi come mai non abbiamo mai letto di qualche malefatta opera di un ex Statale, ex Cattolica, ex Luiss, ex Sapienza, ex Sancarlino ecc... Può darsi che "non faccia notizia" mentre invece, quando si coglie questo segno distintivo, pare si sia presi dal bisogno di evidenziarlo e qualche effetto si coglie. Ho chiamato il centralino della Bocconi e mi hanno informato che in molti avevano già telefonato per esprimere la loro indignazione.
Alcuni post che ho letto a commento dell'aggressione di Milano confermano la mia disapprovazione, cionostante le varie testate non hanno apportato le dovute correzioni. Sono indotto a credere che nel giornalismo si stia scrivendo una pagina strana che mi lascia perplesso. Occorre mettervi la parola fine e per alcuni buoni motivi:
1) Dove sono finite preparazione, professionalità e deontologia giornalistiche?
2) Ci si rende conto che l'Università Luigi Bocconi ha laureato prestigiosi esponenti dell'Economia italiana? Decine di loro sono nomi celebri (Andrea Agnelli, Giovanni Cobolli Gigli, Claudio Dematté, Filippo Saccomanni,  Vittorio Grilli, Marco Tronchetti Provera, Elio Zagato, solo per citarne alcuni). Così come Emma Bonino e Carla Sozzani, il compositore Giacomo Manzoni, i professori Guglielmo Tagliacarne e Nouriel Roubini e altri.... Con loro anche migliaia di nostri connazionali meno illustri che, dopo essere passati con la loro laurea "tra i leoni" di via Sarfatti,  si sono distinti all'estero portando prestigio all'Italia.
E cito ora, separatamente per dargli il merito che gli spetta, colui che fu presidente del Cda della Bocconi dal 1976 alla morte (4 agosto 1994): Giovanni Spadolini, un illuminato Uomo di Cultura prestato alla politica (dove si rivelò uno dei nostri migliori statisti)
Colpire, seppur indirettamente, la Bocconi è ledere un simbolo, un'eccellenza dell'Italia. Andiamo avanti così, facciamoci pure del male.

Auspico che l'Ordine dei Giornalisti prenda gli appropriati provvedimenti, altrimenti non avrei più senso mantenerne l'iscrizione.

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