martedì 12 luglio 2022

Il futuro è la bicicletta? Sì, ma per tutti!

Assisto a qualche conferenza dove si parla di energie rinnovabili, di sostenibilità, di motori elettrici, di piste ciclabili: tutti argomenti vassalli di uno occulto ma dominante: mettiamo fine ai motori endotermici, vale a dire non più benzina, gasolio, come neppure gpl e metano. Oltre alle parole ecco i fatti, o meglio, le opere: vantarsi di "creare" kilometri di piste ciclabili. Ma altro non è che fare dipingere delle strisce bianche e gialle a bordo strada riducendo lo spazio a tutti gli autoveicoli a motore, bus e camion compresi. L'ultima "trovata" demagogica che si troveranno i milanesi al rientro dalle vacanze ce l'ha anticipata Antonio Salinari, capogruppo di Forza Italia al Municipio 7 che l'ha denunciato sulle pagine del Giorno. Sarà la corsia riservata alle biciclette di via Novara, la più importante arteria dell'Ovest Milano perchè ricalca nientemeno che la Statale 11. E sapete da dove? Dalla città a Settimo Milanese, ignorando che quella lunga striscia d'asfalto sopporta un enorme traffico di pendolari da e per l'hinterland, oltre ad essere portatrice di veicoli piccoli, medi ed enormi interessati alla Tangenziale Ovest. Una scelta, mi permettano di affermarlo gli ideatori di siffatto progetto, che qualunque altro (molti ciclisti compresi) compendierebbe in questa definizione: "non sta nè in cielo nè in terra". Si, ma quelli di Palazzo Marino, la sede del Comune, hanno deciso così, forse più per ideologia che per senso di concretezza. Proprio a loro, a tutti quei dignitari che si muovono con autista o portaborsa, rivolgo un doveroso invito: diano l'esempio circolando anche loro su biciclette (ovviamente rispettando i semafori e non pedalando sulle strisce pedonali!). "Ma facendo così resterebbero senza lavoro i loro autisti", mi obietterà qualcuno. Bene, loro pedaleranno e gli assessori si accomoderanno sulla canna della bici. Ma saranno in buona compagnia perchè, quale conseguenza delle decine di migliaia di posti lavoro che direttamente o nell'indotto saranno persi per questa rivoluzione, tutti quegli ex lavoratori resteranno a piedi o, al massimo, ...in bicicletta. Ai demagoghi della bicicletta sempre e ovunque do l'appuntamento al primo acquazzone o nevicata. Si rimetteranno in auto, con buona pace allo sbandierato ecoambientalismo

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