lunedì 23 novembre 2020

Covid, "Parlatene che vi paghiamo"

Molti si saranno domandati come mai tale intensa e diffusa informazione sullo stato del coronavirus. Certo è la piaga del momento, una dolorosa pandemia che ogni giorno semina morte. Una situazione che muoverebbe qualsiasi fonte a fare inchieste, interviste, organizzare servizi, talk show e quant'altro serva a comunicare uno stato di cose che ha raggiunto livelli drammatici, sia sotto l'aspetto sanitario che economico. E' però passato all'insaputo di quasi tutti un provvedimento del Ministro dello Sviluppo economico che il 9 ottobre (Gazzetta ufficiale del 12) ha così decretato (lo si legge all'articolo 1) = 1. Alle emittenti radiofoniche e televisive locali che si impegnano a trasmettere i messaggi di comunicazione istituzionali relativi all'emergenza sanitaria all'interno dei propri spazi informativi e' riconosciuto, per l'anno 2020, un contributo straordinario per i servizi informativi connessi alla diffusione del contagio da COVID-19. = E' un bene che le emittenti locali abbiano un aiuto finanziario, ma sono certo che avrebbero fatto del loro meglio per informare anche senza un contributo.

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