martedì 20 dicembre 2016

POLETTI sugli Italiani all'estero; possono bastare le scuse?

"Quelli che se ne vanno sono sempre i migliori, se ne vanno 100mila; sarebbe a dire che i 100mila bravi e intelligenti se ne sono andati e quelli che sono rimasti qui sono tutti pistola. Permettetemi di contestare questa tesi; io conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata perché questo paese non soffrirà moltissimo a non averla più tra i piedi"*, l'ha affermato il ministro Poletti.
Si spieghi meglio e non si trinceri dietro delle scuse ...tardive. Altro che "mi sono espresso male", si era espresso a chiare lettere e il tono non era certo dei più benevoli.
Mi ha deluso e, amareggiato, potrei rispondere: "Allora ministri come lui meglio non averli tra i piedi"?
Non basta gravarne molti di loro di  inique tasse sulla casa lasciata in Italia, ora li denigrano.
Quando un ministro della Repubblica, che per un certo verso ha parafrasato una sua collega che definiva choosy i nostri giovani senza che nessuno del governo la censurasse, dimostra come gran parte della classe politica sa ben poco di cosa rappresenta quella straordinaria classe di nostri connazionali  che, in centomila all'anno, si mette alla prova rischiando in proprio.
Quando si ricoprono certe posizioni occorre capirne di quello che si afferma e, comunque, riflettere.
Dato che non sono un politico il mio invito a dimettersi è quanto mai autorevole, non strumentale: servirà anche come insegnamento per i politici che ben poco sanno e magari quel poco male, su cosa significhi per un giovane Italiano lasciare la propria casa, la propria famiglia, i propri beni e andare a lavorare all'estero, all'estero dove vige la meritocrazia.
Ma Renzi, di cui il signor Poletti è stato ministro, non ha girato l'Europa per raccogliere i voti dai nostri connazionali per il Sì al referendum?
No comment.
Ripeto qui quando vado dichiarando da tempo: per come li conosco i nostri Emigranti portano onore all'Italia! Invito a leggere questa lettera pubblicata da L'Espresso
http://m.espresso.repubblica.it/attualita/2016/12/20/news/caro-poletti-avete-fatto-di-noi-i-camerieri-d-europa-1.291709
* Linguaggio certo alquanto fine e, comunque, se il ministro li conosce faccia anche i nomi, è un suo dovere, grazie; inoltre una  doverosa precisazione: 100mila i giovani che se vanno ogni anno mentre i 60 milioni hanno ogni età, compresa la sua.  

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