venerdì 4 settembre 2015

Alla BETA un libro su TINO BRAMBILLA



A Sovico, in una grande sala-museo della Beta, sono esposti caschi e significativi cimeli che testimoniano la stretta collaborazione dell’azienda brianzola con l’automobilismo ed il motociclismo; il pezzo più importante della collezione è il musetto rosso della March 751 con cui Vittorio Brambilla vinse, pardon, trionfò, nel GP d’Austria a Zeltweg il 17 agosto 1975. Vittorio e Ernesto “Tino” Brambilla: un binomio di piloti ed elaboratori di macchine che sono entrati nella leggenda motoristica. 
© foto di gianmaria italia

Non potevano quindi non essere  la Casetta Beta, nel cuore dell'Autodromo, ad ospitare, giovedì 3 settembre, la presentazione del libro su Tino Brambilla e l’affluenza numerosa e qualificata all’evento ha confermato la leggenda.
Scritto da Walter Consonno, peraltro fratello del pilota Peo che da giovane lavorò come meccanico presso le Officine Brambilla, “Tino Brambilla, mi è sempre piaciuto vincere” raccoglie ed esprime, con testimonianze ed immagini, “quel mondo e quella Monza che non c’è più”, come ha ben sintetizzato Carlo Gaeta presentando l’opera. Una raccolta di esperienze umane e sportive introdotta dalla straordinaria prefazione scritta da Giorgio Terruzzi. E Terruzzi, al pari di altri giornalisti, fotoreporter ed appassionati tra cui il presidente dell'USSMB Pietro Mazzo, erano sotto la grande tenda dell’hospitality allestita nel giardino della Casetta Beta dove, a fare gli onori di casa, c’era Fabrizio Ciceri la cui famiglia ha legato, fin dall’inizio, la propria stima e amicizia ai fratelli Brambilla "Hanno rappresentato una parte sicuramente importante e significativa della nostra vita, non solo sportiva, ma soprattutto umana - mi ricorda con malcelata commozione Ciceri - che agli occhi dei più si è espressa soprattutto sotto forma di sponsorizzazione; una  collaborazione che ritengo fondamentale perchè i due fratelli abbiano potuto esprimersi al meglio e percorrere la luminosa carriera che conosciamo. Vittorio e mio papà erano nati, sebbene in anni diversi, lo stesso giorno ed erano soliti festeggiare il compleanno insieme. Un piccolo esempio, uno dei tanti indelebili ricordi che sicuramente hanno arricchito la nostra vita"  Una collaborazione che, come è facile rilevare, andava bel oltre il rapporto sponsor pilota.



© foto di gianmaria italia
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