giovedì 14 maggio 2015

PENSIONI, VERSO UNA SOLUZIONE INCOSTITUZIONALE?

Dopo la boutade del sottosegretario Enrico Zanetti, che meritava immediate dimissioni, ecco profilarsi una soluzione che, con tutta probabilità, avrà medesima sorte dell'infausto provvedimento della ministra Fornero: incostituzionalità.
Tutti stiamo leggendo e ascoltando anticipazioni secondo cui che il governo sarebbe orientato a selezionare i rimborsi in base al reddito, fissando addirittura un tetto.
Pare non sia bastata la lezione dell'incostituzionalità, prontamente dichiarata, del PRELIEVO DI SOLIDARIETA' sulle pension superiori ai 90mila euro annui (quelle sì che sono vere pensioni d'oro), ora ci si vorrebbe accanire su coloro a cui viene riconosciuta una pensione (lorda) superiore ai 3mila euro; quelli che, nella realtà, trasferiscono il loro assegno (non superiore ai 2mila euro) in aiuti ai figli e nella spesa quotidiana.
Ancora una volta ecco profilarsi una soluzione ideologica e classista dimenticando tre cose essenziali:
- sulla base di quale stipendio percepiscono le pensioni gli ex dipendenti pubblici? Non dimentichiamo che quella dei privati è calcolata sulla base degli ultini 5 - 8 anni di lavoro.
- di quanto l'INPS ha ripianato il deficit dell''INPDAP?
- quand'anche l'attuale pensione sia retributiva, abbiamo mai calcolato quanto gettito hanno fornito all'erario i lavoratori tramite l'IRPEF?
Smettiamola di invitare ai talk show dei portavoce di questa o quella casta davvero privilegiata e diamo corso a leggi che cancellino definitivamente ogni forma di vitalizio agli ex politici.

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