martedì 14 febbraio 2023

2035, non più motori a benzina e diesel. E i lavoratori?

L'Unione Europea, più esattamente socialisti, Verdi, liberali e 5 stelle, con una sensibilità solo a parole verso il mondo dei lavoratori, ha votato per il divieto, dal 2035, alla immatricolazione di veicoli a benzina e gasolio (gli endotermici, per chi vuole parlare difficile). Una decisione presa a maggioranza: 340 a favore, ben 279 contrari e 21 astenuti (forse non sapevano di cosa si stesse discutendo). Oltre all'innegabile fatto che i motori a trazione elettrica, pur essendo ad emissione zero, generano inquinamento a monte (nella produzione delle batterie e nel loro smaltimento), va tenuto conto il prezzo che si paga in termini di perdita posti di lavoro e tecnologia. Il nostro governo era stato più volte esplicito su tempi e metodi che l'UE aveva stabilito per escludere i motori a benzina e diesel. Proprio su quetso punto è stato esplicito il nostro ministro dell'Ambiente della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto: "Gli obiettivi ambientali non sono in discussione: benzina e diesel sono inquinanti per le nistrre città e incidono sull'effetto serra. Crediamo però che questa exit strategy debba condurre a medio termine a un comparto riconvertito più forte, con salde prospettive di sviluppo che tutelino professonalità e posti di lavoro. L'automotive italiana esprime da sempre talento ed eccellenza. Rappresenta il 20% del Pil ed è un comparto strategico che, considerando l'indotto, dà lavoro ad almeno 250.000 persone" A parere mio la decisione dei 340 europarlamentari è stata una scelta più ideologica che ragionata, quindi da rivedere.

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