giovedì 4 gennaio 2018

Shopper biodegradabile, un provvedimento boomerang

Gli echi della protesta sulla shopper a pagamento è arrivata ai piani alti del Ministero della Salute che aprirebbe ad una soluzione meno onerosa. Infatti, per quanto mi è dato oggi da leggere, è possibilista che il cliente, per non pagare quello messo a disposizione dall'esercizio commerciale, faccia la spesa  con un sacchetto biodegradabile portato da casa, a patto che sia monouso. Lo afferma il Ministero per bocca del suo Segretario generale Giuseppe Ruocco.
E fin qui siamo nella logica.
Il problema e la perplessità emergono quando leggiamo che, "per evitare il rischio di contaminazioni, il sacchetto non può essere utilizzato più di una volta" e "la responsabilità sulla idoneità del sacchetto è affidata al titolare dell'esercizio commerciale".
E qui proprio come non essere sconcertati? 
Come può un organo di governo, dopo che ha varato un decreto legge così pesante ed impopolare, lasciare all'ultimo anello della catena un onere di tale portata?
Dato che la stragrande maggioranza degli esercizi commerciali è rappresentato dalle catene di supermercati, la responsabilità ricadrà sulla cassiera?
Ma ne hanno parlato con la ministra Lorenzin prima di rilasciare questa affermazione? 
La mia impressione è che i partiti di Governo abbiano lanciato qualcosa senza rendersi conto che potrebbe essere un boomerang.
Un consiglio: si ritiri il d.l., tanto, così come formulato, non sembra proprio in assoluta linea con la direttiva UE, e preoccupiamoci invece dell'aumento di luce e gas

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