sabato 9 dicembre 2023

IMU, quando è difficile accettarla

Dicembre, periodo di pagamenti alla pubblica amministrazione. C’è tuttavia un’ imposta che proprio è difficile comprendere e tantomeno condividere. Quella che si applica anche sulle case degli iscritti al’AIRE, vale a dire dei nostri emigranti. Partì da un' iniziativa del governo Monti - d.l. 201/2011 – che lasciò alla discrezione dei singoli comuni applicare la massima aliquota (quella come “altri fabbricati”) sulla casa, seppur vuota e sfitta, lasciata in Italia. Furono tuttavia centinaia quelle amministrazioni, anche capoluoghi di provincia e di regione, che mantennero l’esenzione; non invece città come Milano e Roma che accettarono subito quella nuova possibilità di introito. Alquanto disdicevole fare cassa sul frutto di sacrifici e che, peraltro, rappresenta un legame con il paese di origine. Nel 2014 il governo Renzi, con la legge 80/2014, tolse ogni possibilità di scelta con un provvedimento abbastanza curioso. La legge 80 del 23 maggio 2014 - art 9 bis - stabilì infatti che potevano essere esentati dall'IMU solo quegli immobili di proprietà di emigranti in pensione. Apparentemente potrebbe essere una carezza dopo un sonoro ceffone, ma resta una soluzione che lascia sconcertati. Infatti è ovvio domandarsi: ma quando mai conviene a un emigrante pensionato continuare a vivere all'estero lasciando in Italia la propria casa vuota e sfitta?

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