mercoledì 11 ottobre 2023

Portogallo, pensioni non più tax free

Da qualche anno, esattamente dal 2009, ha fatto notizia l’espatriare di nostri pensionati in Portogallo dove avrebbero potuto incassare l’intero importo della pensione, vale a dire al lordo, senza vederla gravata di imposte. La condizione era quella di viverci, quali residenti stranieri “non abituali”, per almeno sei mesi all’anno e comunque per non più di dieci anni. Dai dati ufficialmente noti risulta che avrebbero finora aderito circa diecimila tra britannici, francesi e italiani attratti, oltre che dal beneficio, anche dalla stagione estiva che nella regione dell’Algarve è da Giugno a Settembre. C’è però un risvolto della medaglia che non va sottovalutato: il prendere la residenza portoghese significa perdere totalmente quella del paese di provenienza, e non è cosa di poco conto, soprattutto in termini sanitari. Ne ho testimonianze dirette. Se poi aggiungiamo che il portoghese non è tra le lingue più facili da parlare e comprendere ecco che si cerca rifugio in gruppi di altri connazionali. Dove? Al tavolino del bar o seduti su una panchina a parlare del tempo che fu, perché non si è protagonisti dove si è scelto ora di vivere. Tuttavia chi ne ha tratto maggior beneficio sono stati i britannici a cui, con lungimiranza, i portoghesi hanno riservato tanti campi da golf: almeno 16 in tutta l’Algarve tanto che all’aeroporto di Faro ci sono negozi che affittano sacche di mazze ed equipaggiamenti per questi sport. Ma quando ebbe inizio? Nel 2009, appunto, con l’esenzione totale; durò fino al 2020 quando, su proposta di una parlamentare socialista, il governo decise di gravare quelle entrate del 10%, una soglia che non ha scoraggiato l’arrivo di nuovi residenti. Però dal 2024 non ci sarà più perché la pensione sarà tassata interamente; in ogni caso quel “contratto” di residenza non decade per coloro che ne stanno già usufruendo. Perché questo cambio di rotta? Il Primo ministro Antonio Costa, di fronte alle rimostranze di molti suoi connazionali, ha dichiarato che si tratta di “una misura di ingiustizia fiscale che fa aumentare i prezzi degli immobili”, ma in realtà non solo di quelli. Certo potranno risentirne tutte quelle imprese immobiliari che hanno eretto enormi palazzi di appartamenti destinati a nuovi condomini. Per quei pensionati che volessero comunque continuare a godere di benefici sono rimaste altre destinazioni: in Bulgaria esenzione totale, Cipro aliquota del 5%, Grecia 7% per 15 anni, Romania 10%, Marocco esenzione sul 40% e comunque l’imposta massima è del 23%, Sud Africa esenzione totale, Tunisia esenzione sull’80%

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