venerdì 30 giugno 2023

Il furto di un camper che umilia Milano

"Milan col coeur in man" è un detto che ha sempre inorgoglito i milanesi, ma da qualche anno deve essere caduto in obsolescenza. Ce lo conferma la disavventura vissuta da una famiglia turca. Leggo su alcuni quotidiani di oggi (Fanpage e Repubblica) che il signor Kenan Turker, con moglie e figlio di sette anni, decide di visitare qualche Paese del Mediterraneo cominciando dall'Italia e pone Milano fra le sue prime mete. Dopo pochi giorni, esattamente il 24 Giugno, la famiglia raggiunge il capoluogo lombardo col proprio camper. Lo lascia esattamente in corso XXII Marzo nel parco Formentano (o Marinai d'Italia), una zona borghese e semicentrale. I signori Turken vi pernottano e la mattina dopo si incamminano per visitare la città. Tornano nel pomeriggio ma il camper non c'è più! Qualcuno ipotizza che sia stato rimosso dalla Polizia locale, altri - ed è più realistico - che sia stato rubato. Apprendo che la famiglia, dopo la comprensibile costernazione (perchè quel veicolo rappresenta i risparmi di una vita e un tetto) avrebbe contattato telefonicamente le Forze dell'ordine, ma senza alcun risultato. Raggiunge allora un posto di Polizia ma, riporto sempre quanto leggo, "Ci hanno detto che non era possibile farci entrare subito perché erano impegnati e c’era già troppa gente all’interno. Ci hanno chiesto di aspettare circa tre ore sul marciapiede, in una giornata molto calda". I signori Turken pernottano in un hotel e la mattina dopo riprendono la ricerca, ma negli uffici della decantata "città europea" non trovano nessuno che parli inglese. Grazie al Google translate deducono che, non essendo stato rimosso dalla Polizia locale, il camper non può che essere stato rubato. Dai Turken traspaiono la costernazione per avere perso una loro dimora e la delusione per non essere stati considerati. Interrompono la vacanza e tornano in patria dopo un'affermazione che sarebbe offensivo definire sfogo: "Non torneremo mai più". Un biglietto da visita che avremmo preferito evitare. Purtroppo i camper sono tra gli obiettivi preferiti dalla malavita, ma questo non deve indurre alcuno all'abitudine, all'assuefazione, a trattare quel furto (e tutti gli altri fatti simili) come un semplice atto burocratico. Gli uffici preposti dovrebbero essere strutturati per essere al passo con l'internazionalità di una città che non può avere differenti velocità. Se lo affermo è perchè sei anni fa ho vissuto un tentativo di furto in altra nazione, nel Lussemburgo. Avevo lasciato l'auto parcheggiata in zona semicentrale e la mattina dopo trovai che era stato rotto un finestrino per sottrarne il contenuto. Chiamammo la Gendarmeria e, poco meno di 15 minuti dopo, sopraggiunse una vettura con targa civile: era la Polizia Scientifica. Il tempo di iniziare i rilievi ed ecco poi l'auto della Police Grand-Ducale per la constatazione del fatto e redigere il verbale; sulle fiancate delle loro auto la scritta Zesumme fur iech, vale a dire Insieme per voi.

Nessun commento:

Posta un commento