giovedì 27 febbraio 2020

CODOGNO, eroismo e biasimo

Da una settimana gli infermieri del reparto Medicina dell'ospedale di Codogno non ricevono il cambio dai colleghi.
Per maggiore chiarezza ricordo che  il 21 febbraio, proprio in quell'ospedale, venne scoperto il virus su un paziente italiano e quella squadra (Dana, Fabio e Giovanna) aveva preso servizio il giorno prima.
Prima ancora che dalle pagine del Corriere ne aveva denunciato questa discrepanza Il Fatto Quotidiano sei giorni fa quando la squadra lavorava già da 30 ore. Ha fatto loro degna eco Huffingtonpost.
Ora la situazione si è fatta incresciosa e molto pericolosa per l'eventuale rischio che contraggano il virus.
Ora tutti i tg nazionali smettano di aprire i notiziari con i consueti bollettini di guerra e riportino questa notizia.  Non è forse questo un argomento concreto per i talk show che invece invitano opinion maker disquisendo "del nulla" per nulla concludere?
Se ne sono resi conto quei politici che fanno la passerella davanti alle telecamere ostentando numeri, competenza e strana tranquillità? Che provvedimenti hanno intenzione di prendere?
E quei colleghi che, senza alcun giustificato motivo, rinunciano a dare il cambio, con che spirito restano a casa?
Come saranno guardati dagli eroici* infermieri che hanno lasciato soli nella battaglia contro il virus?
Si autosospendano o cambino mestiere, se non domicilio per non essere additati con sprezzo dai vicini.
Intanto, a quei tre infermieri tuttora in servizio vada il pensiero riconoscente dell'Italia intera, il mio modesto abbraccio e sia avviata subito la pratica di conferimento della medaglia d'oro al valor civile.

* per chi sminuisse questo aggettivo ricordo: una settimana lavorando con abnegazione in un ambiente contagiato per assistere giorno e notte una ventina di pazienti. Serve altro?

INTEGRAZIONE Consiglio la lettura del pensiero di Massimo Gramellini (Tre infermieri - pubblicato su Corriere.it il 29 febb)

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