lunedì 25 novembre 2019

Borraccetta in alluminio, proprio un'alternativa ecologica?

Aveva iniziato Sala, il sindaco di Milano, regalando migliaia di borracette in alluminio ad altrettanti alunni all'inizio dell'anno scolastico, gli farà eco in  Slow Food Campania il 28 novembre, tanto per citare alcune iniziative di catechizzazione alla tutela dell'ambiente.
Non ci è però dato sapere quanta energia e conseguente inquinamento comporterà la produzione di cotante borraccette;  e poi una domanda forse impertinente*: in regime di mercato ordinario quante ne avrebbero prodotte/vendute?
Ecco dunque una spiegazione, diciamo ecologica: chiunque, malvolentieri, vorrà disfarsene. Ritengo alquanto più difficile gettarla via con la stessa facilità di una bottiglietta di plastica (PET, polietilentereftalato riciclabile comunque al 100%) 
Perché allora non si insiste sull'educazione delle persone e si è più vigili con le amministrazioni locali affinché completino i piani di raccolta differenziata?
La plastica ci sarà sempre perché esprime oggetti di sempre più ardua sostituzione con altri materiali; la tecnologia italiana ha fatto passi da gigante, nel nostro Paese centinaia di fabbriche stanno dando lavoro a migliaia di padri di famiglia a cui nessun produttore di alluminio offrirà un rimpiazzo nel caso in cui, messa al bando la plastica, frutto del loro lavoro, si trovassero disoccupati.  
Oggi, in coda con me al supermercato, c'era una mamma che stava  spingendo avanti un pacco di bottigliette d'acqua da mezzo litro; a mezza voce commentò: "Mi rendo conto che non è ecologica ma mi serve per darla alla mia bambina".
Le risposi subito: "Ma perché mai deve giustificarsi, sentirsi colpevole? Un oggetto, qualunque esso sia, è contro l'ambiente se non è smaltito in modo corretto".
La signora mi sorrise confortata e mi accorsi che dalle altre casse mi stavano osservando; conclusi affermando: "Una bottiglia di vetro, igienico quasi per dogma, abbandonata in un'aiuola resterà sempre un pezzo di vetro, magari rotto, anche tra cinquant'anni come quella bottiglietta in plastica".
Aspetto smentite.
Intanto riporto quanto scrisse l'agenzia ADN Kronos lo scorso 14 agosto: "Dei 122 fiumi più inquinanti, quelli che contribuiscono per oltre il 90% allo sversamento di plastica in mare, 103 si trovano in Asia, 8 in Africa, 8 in Sud e Centro America e 1 in Europa".
L'Europa deve chiudere le proprie fabbriche di plastica per le colpe di altri, sia essi extra europei o, in modo più prossimo, di quelle amministrazioni pubbliche inadempienti con la raccolta differenziata?

* "le domande o sono impertinenti o non sono domande" mi rispose anni fa Gianni Agnelli

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