domenica 17 novembre 2024

17 novembre, luci spente a San Siro

Non solo per il risultato (Italia Francia 1-3), che può anche starci visto il repertorio di cui dispone il pur ottimo Spalletti, ma il vergognoso ripetersi di fischi rivolti da alcune frange del pubblico durante gli inni nazionali, siano essi il francese o l'italiano. I commentatori della RAI hanno ammorbidito dicendo che erano pochi rispetto agli applausi; sarà, ma si sono sentiti e bene quelli da parte italiana mentre veniva eseguita La Marsigliese (onore invece ai nostri calciatori che l'hanno applaudita). Comprensibile che i tifosi francesi ce li abbiano restituiti. Questi comportamenti sono un riprovevole biglietto da visita che non ammettono giustificazioni. Indimenticabili i fischi italiani mentre si ascoltava l'Himno Nacional Argentino prima di Germania - Argentina (Mondiali Italia 90). Ma è mai possibile che tra noi ci siano tali imbecilli? Ricordiamoci che un inno, e così la bandiera, simboleggiano un paese, una nazione, la sua gente: vanno sempre rispettati.

venerdì 15 novembre 2024

Davide Dato ha danzato per il Presidente Mattarella

Con particolare gioia riporto qui la notizia che lo scorso 27 ottobre, Davide Dato - étoile dell’Opera di Stato di Vienna - venne invitato a danzare a Roma, nella Cappella Paolina per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di donazione di un clavicembalo artigianale al Palazzo del Quirinale. Davide era affiancato da Alice Firenze, anch'ella dell'Opera di Vienna. Il clavicembalo francese, un capolavoro realizzato interamente a mano dai fratelli Leita della Val Pesarina, simboleggia l’eccellenza artigianale italiana. Il concerto inaugurale, ideato dal dott. M° Gianmaria Paschini, è stato eseguito dalla prestigiosa Accademia Bizantina, diretta dal Maestro Ottavio Dantone, con la partecipazione della violista Maddalena Del Gobbo e, appunto, l'esibizione di Davide Dato visibile su https://www.youtube.com/watch?v=FrJX_W2-DuE La cerimonia ha celebrato il dialogo tra arti e tradizioni italiane, sottolineando il valore del talento e della cultura come strumenti di coesione nazionale. Per Dato, che mi ha dichiarato la sua immensa soddisfazione, davvero un punto d’orgoglio, si può affermare che il danzare in quell’occasione abbia rappresentato un ulteriore traguardo e riconoscimento nella sua brillante carriera. Si conferma così il prestigio internazionale di un artista che porta alto il nome dell’Italia nel mondo. Potremo tornare ad ammirare Davide in mondovisione il 1° Gennaio 2025 quando danzerà in occasione del concerto di Capodanno della Wiener Philharmoniker in diretta da Vienna diretto dal Maestro Riccardo Muti. Non posso chiudere questo post senza ricordare che a Davide Dato ho conferito il Premio ASI Italiani nel mondo 2021

giovedì 14 novembre 2024

"Presentiamo un libro in tv"

Non è proprio così semplice, perchè spetta all'emittente, pubblica o privata che, nel corso di un talk show - magari non necessariamente culturale o dal tema mirato - abbia per ospite l'autore o l'autrice di un libro ponendolo in evidenza. Può anche succedere che il tema della conversazione non sia strettamente legato al libro. Per indotto se ne suggerisce l'acquisto, quindi un evidente sgarbo ad altre opere e editori che, meno noti, non hanno una così significativa promozione attraverso la più efficace forma di comunicazione che è lo schermo televisivo nazionale. Una trasmissione, dove sovente l'ospite parlava del proprio libro, è ora migrata dalla RAI ad altra rete; tanti auguri, ma mi ero proprio indispettito perchè talvolta non era chiaro se fosse prevalente il valore dell'ospite o "la sua ultima opera". Sono ormai frequenti e l'avvicinarsi delle feste natalizie incrementerà queste "vetrine". Un esempio, e mi rammarica perchè sia coinvolta una conduttrice davvero capace e arguta (e a me simpatica) come Geppi Cucciari. Nella sua trasmisisione Splendida cornice (il giovedì su Rai3) trovano ospitalità autori che mettono in favore di telecamera il loro libro. Ma quante altre centinaia di autori avrebbero ambito ad un passaggio così visibile? Sarebbe stato possibile (sia da lei che in altre rubriche) anche per libri pubblicati on demand, vale a dire dove l'autore, dal nome non celebre o non celebrato, si paga di tasca propria la stampa? Ci preoccupiamo di coprire la marca di un'azienda affinchè non sia ripreso dalla telecamera, però diamo risalto all'autore di un libro senza precisare che si tratta di un messaggio pubblicitario. E' corretto?

lunedì 11 novembre 2024

"FERMIAMO L'ANTISEMITISMO"

La violenta caccia all’ebreo perpetrata da filopalestinesi la sera del 7 novembre ad Amsterdam, dove in decine hanno dovuto subire il loro tentativo di linciaggio, ha fatto rievocare l’ignominiosa Kristallnacht, la Notte dei Cristalli del novembre 1938.
Un doloroso anniversario per le comunità ebraiche sparse in tutto il mondo che, appena due giorni dopo, hanno ricevuto un supplemento oltraggioso a Milano da parte di alcuni partecipanti ad un corteo pro Palestina: hanno inneggiato ai pestaggi nella capitale olandese auspicando si ripetano anche in Italia. Quali provvedimenti a loro carico? La misura era colma. La Comunità ebraica di Milano ha immediatamente organizzato un presidio nella centralissima piazza San Babila per ieri, domenica 10 novembre, a cui hanno partecipato almeno 300 persone, sia di religione ebraica che semplici cittadini. Tante le bandiere d’Israele, ma anche alcune dell’Ucraina e della Georgia. Un’ora ben gestita da Franco Modigliani dell’Associazione 7 ottobre che ha introdotto numerosi interventi, da quello di Klaus Davi al Prof Ugo Volli, da Davide Romano (direttore del Museo Brigata Ebraica) al rabbino capo rav Alfonso Pedatzur Arbib.
Non sono mancati quelli di politici di entrambi gli schieramenti: la senatrice Mariastella Gelmini, la parlamentare del PD Lia Quartapelle e Alessandro Colucci (Noi con l’Italia), i consiglieri comunali Daniele Nahum e Gianmaria Radice. Significativa la testimonianza di Alessandro Litta Modignani che ha stigmatizzato come certa stampa abbia sminuito le aggressioni di Amsterdam confinandole a “scontri tra ultras del calcio” e non a una esplicita e pianificata azione politica. Davvero un parterre de rois a margine dei quali si è notata anche la presenza del consigliere regionale Manfredi Palmeri e dello storico David Bidussa. Toccante l’iniziativa di Eyal Mizrachi (Associazione Amici d’Israele) che, a conclusione dell’incontro, ha invitato tutti a intonare Am Yisrael Chai, Il Popolo d’Israele vive. (nelle foto di G.Italia: in alto una panoramica dove si notano, coperti dalla bandiera d'Israele, Eyal Mizrachi e Davide Romano; nella foto centrale Franco Modigliani e il rabbino Alfonso Pedatzur Arbib)

venerdì 8 novembre 2024

Amsterdam, vile attacco antiebraico

Ancora una volta, con il pretesto di protestare contro Israele, inermi israeliani sono stati attaccati da filopalestinesi. Ieri sera, a Amsterdam, in occasione della partita di calcio Ajax-Maccabi Tel Aviv, centinaia di mascherati hanno aggredito con coltelli e bastoni i tifosi israeliani fuori dallo stadio. Una violenta caccia all'uomo che non ha risparmiato nessuno, perfino olandesi che, terrorizzati, hanno dovuto dichiarare di non essere ebrei. Il peggio del peggio: la violenza contro chi, inerme, si trovava a subire un terrorismo vestito da aneliti filopalestinesi. L'abbiamo già visto il 7 ottobre 2023 quando, durante una festa musicale per celebrare lo Simchat Torah e lo Shabbat, vennero aggrediti migliaia di israeliani, tra cui una trentina di bambini; ci furono pure stupri e violenze a ragazze e la cattura di centinaia di ostaggi. Ora l'aggressione si replica in occasione del positivo e sano sostegno ad una squadra di calcio. Non ha bisogno di commenti la dichiarazione di Guglielmo Alessandro, re d'Olanda: "Abbiamo fallito nei confronti della comunità ebraica dei Paesi Bssi durante la Seconda Giuerra mondiale, e ieri sera abbiamo fallito ancora". Evidente che c'è dietro una pianificazione perchè non va scordata la manifestazione di un anno fa, proprio due giorni dopo quell'attacco: un centinaio di giovani filopalestinesi manifestò in piazza Mercanti a Milano con cori pro intifada e contro Israele di cui se ne chedeva la cancellazione. Chi li aveva manovrati? Dobbiamo temere una nuova caccia all'ebreo? Per scongiurarlo occorre che tutti, ma prorio tutti, istituzioni religiose comprese, prendano posizione.

venerdì 25 ottobre 2024

Bombe di ...liberazione?

Alla Storia non si può voltare le spalle, non si possono ignorare pagine tragiche; così, al dolore per gli oltre 600 civili milanesi tra cui i bimbi della scuola di Gorla, dobbiamo ricordare anche i 160 di Alessandria morti per opera di un altro bombardamento americano che fu addirittura biasimato dal comando provinciale del C.L.N. Era il 5 aprile 1945 quando, in pieno giorno, la città piemontese fu oggetto di un'altra feroce incursione aerea; nel suo Notiziario la Federazione Combattenti e Reduci di Torino così la descrive: "il risultato della carneficina fu drammatico: 160 morti e 500 feriti. Fra i morti 40 erano bimbi dell'Asilo Infantile Maria Ausiliatrice di via Gagliaudo". Questo il risultato sebbene l'obbiettivo fosse la stazione ferroviaria. Detto Notiziario aggiunge che già l'anno prima, il 30 aprile, Alessandria era stata oggetto di "un bombardamento e mitragliamenti a bassa quota". Vi si può anche leggere la distinzione tra bombardamento strategico (mirato a strutture quali fabbriche, raffinerie, nodi ferroviari, ponti, ecc.) e bombardamento a tappeto in cui una vasta area viene presa indiscriminatamente di mira con l'obiettivo di raderla al suolo. Riprendo un'altra precisazione: "Quando il fine principale dell'azione è quello di fiaccare il morale della popolazione civile colpendola direttamente si parla poi di bombardamento terroristico".

sabato 19 ottobre 2024

1944, quei Martiri di Gorla

In un periodo in cui contiamo a migliaia vittime innocenti di una guerra che oppone uno stato sovrano a formazioni che fanno del terrorismo la loro missione non possiamo non ricordare un'altra strage di innocenti, stavolta italiani: furono centinaia sotto le bombe del 15° stormo di B-24 dell'Air Force statuninense. Decollato da un aeroporto pugliese, doveva bombardare gli stabilimenti della Breda e della Pirelli a Nord di Milano: era il 20 ottobre 1944, ottant'anni fa. Si giustificarono riconoscendo che c'era stato "un errore di calcolo", ma su quegli aerei decisero ugualmente di "alleggerirsi" del carico, sebbene in pieno giorno e sulla città: 342 ordigni da 500 libbre. Un errore di calcolo per l'obiettivo strategico, ma colpire delle fabbriche voleva comunque dire che avrebbero ucciso centinaia di operai. Vennero invece colpiti i quartieri milanesi di Gorla e Precotto causando oltre 600 vittime. La scuola "Francesco Crispi" venne centrata in pieno, sotto le macerie perirono 184 bimbi, 14 insegnanti, la direttrice, 4 bidelli ed un'assistente sanitaria. Eppure, come altre che hanno interessato il nostro paese, non se ne è parlato per anni, una reticenza di cui vergognarsi. Oggi, a perenne ricordo, c'è un monumento-ossario, opera di Remo Brioschi, che cinque giorni fa è stato visitato dal Presidente Sergio Mattarella che si è poi affettuosamente intrattenuto con alcuni superstiti di quella tragedia.

giovedì 17 ottobre 2024

Leonardo, studente di Senigallia suicida o "ucciso" dal bullismo?

Il mio post non può andare oltre la dichiarazione di suo padre Francesco distrutto dal dolore "La scuola sapeva tutto". Resta però da domandarsi: dove quegli insegnanti hanno taciuto? Dove non hanno adempiuto al ruolo di educatori di cui, sovente, si qualificano? Se hanno coscienza il rimorso li accompagnerà per il resto della vita.

mercoledì 2 ottobre 2024

Guerra in Libano: Unifil, la saggezza di Tajani e i bersaglieri del Governolo

Il conflitto in atto nel Sud Libano, da cui partono gli attacchi degli hezbollah contro i villaggi israeliani difesi dalla risposta delle truppe di Gersalemme, ha dato fiato a chi, dimentico del ruolo a cui è deputato, si preoccupa del contingente italiano inquadrato nella missione ONU Unifil. Tanto per chiarire: quei 1.200 nostri militari col casco blu (parte dei 10.500 militari provenienti da 46 diversi paesi) non si trovano in quel territorio per coercizione, sono una qualificata espressione di una libera scelta che non prevede il conteggio delle piante d'ulivo o di fichi d'India, ma per svolgere un'opera armata di dissuasione e di assistenza che è stata riconosciuta meritoria. Non ha quindi alcuna ragione l'insulsa preoccupazione per la loro permanenza e addirittura il rientro ipotizzato da incompetenti e perditempo: sono militari, non innocui bibliotecari, bidelli o cancellieri di tribunale. Molto appropriata ed esplicita la risposta che ha dato il ministro degli esteri e vicepresidente del consiglio Antonio Tajani: "Nessuna ipotesi di evacuazione del nostro contingente dal Libano." A proposito della presenza di militari italiani in Libano voglio ricordare con affetto quella svolta dal 2° battaglione Bersaglieri "Governolo" del 1982 che raccolse consensi e plausi a livello internazionale. Quei nostri fanti piumati respirarono l'odore del sangue, udirono il fragore delle esplosioni e vissero l'orrore dei combattimenti a Beirut portando onore all'Italia: nessuno si sognò di paventare anzitempo un loro rientro in patria. A quei ragazzi, seppure dopo 42 anni, ancora GRAZIE !!! Li immagino già pronti, sebbene sessantenni e magari nonni, pronti a tornare in azione: che fulgido esempio.

giovedì 26 settembre 2024

Addio a Luca Savadori, morto "a soli 32 anni". Certi giornalisti non cambiano mai.

Grande folla ha raggiunto stamane la chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Milano, per l'ultimo saluto a Luca Salvadori, pilota di motociclismo morto in Germania durante una gara su strada. In un articolo ho letto la precisazione "di soli 32 anni": una frase che più offensiva non poteva essere. Chi se ne importa se gli fosse capitato a 55 anni? Peccato, non è un caso isolato che ho già rimarcato e faccio appello all'Ordine dei Giornalisti perchè ricordi che la professione è fatta anche di sensibilità, di etica. Un'etica che invece ebbe la testata Moto.it che, a firma Maurizio Tanca, così scrisse in occasione della morte di Giulio Mauri, avvenuta sabato 30 giugno 2012 sul circuito di Vallelunga: "Scomparso a soli 66 anni il più noto giornalista italiano del settore trial." Ebbene, non si ha un'età limite per morire, per cui anche a 66 anni la morte è sempre prematura per tutti.

giovedì 12 settembre 2024

Ambientalisti a due facce

E'ormai noto che la Norvegia sia al primo posto nell'acquisto di auto elettriche la cui immatricolazione ha raggiunto il 90%. Un risultato che si dovrebbe tradurre in una graduale riduzione di CO2, il diossido di carbonio, nelle città. E' frequente che Oslo sia additata quale ammirevole esempio da imitare. Lo si sente in vari convegni dove si insiste sulla limitazione della circolazione delle auto a benzina o gasolio. Se prima c'era un'educazione all'uso di combustioni alternative meno inquinanti, negli ultimi anni la politica ha adottato mezzi coercitivi come la creazione di sempre più ampie green zone dove si accede solo a pagamento (come se il fare cassa purificasse l'aria). Si sconvolge la viabilità sottraendo sempre più spazio alle automobili (ne risentono poi anche quelle elettriche) per fare spazio a piste ciclabili, però deserte per varie ore al giorno. Un esempio di questa linea d'azione è Milano i cui esponenti ambientalisti citano e lodano Oslo: loro bravi mentre noi untori. Sfugge però un dato: la capitale norvegese ha 650.000 abitanti mentre il capoluogo lombardo il doppio; se poi si aggiungono i rispettivi interland scopriano che quasi la metà, il versante sud occidentale di Oslo, dà sul mare mentre l'area metropolitana milanese è circondata da cittadine e conta circa 3.300.000 abitanti, oltretutto è attraversata da arterie autostradali che la fanno tra le più trafficate d'Europa. Ma veniamo all'altra faccia dell'ambientalismo norvegese. Ce lo rivela un interessante articolo a firma Thomas Fischermann e Ricarda Richter pubblicato dal settimanale Die Zeit diretto dall'italo-tedesco Giovanni di Lorenzo. I giornalisti scrivono che, sebbene la Norvegia insista nel ricorso all'energia eolica, impegna alacremente le sue piattaforme marine, alquanto lontane dalla costa, incrementando le trivellazioni offshore per l'estrazione di petrolio e gas che poi vende a chi ne abbisogna. La Germania importa il 43% del loro gas naturale. Il risultato è un'impennata dei profitti: pecunia non olet? Sempre in questo loro articolo, "Verde ma non troppo" che troviamo sul n. 1578 di Internazionale, leggiamo "l'industria norvegese del petrolio e del gas può aprire nuovi giacimenti grazie agli enormi sgravi fiscali e agli incentivi agli investimenti di cui gode." E, per finire, ecco cosa dichiara il professor Sangesland dell'università di Trondheim: "Credo che la gente si stia rendendo conto che petrolio e gas saranno indispensabili ancora per decenni."

lunedì 9 settembre 2024

L'esemplare dedica di Jannik Sinner

Dopo l'applauditissimo successo di Sinner all'US Open di New York, il campione di San Candido ha avuto un toccante pensiero per la zia, alquanto malata "Non so per quanto l'avrò nella mia vita". Certo, l'avrebbe potuto affermare chiunque, ma quell'affettuosa dedica alla sua famiglia dimostra la solidità morale ed emotiva di Jannik. Posso additarla quale esempio a certi celebrati "tronisti", inconscienti di quanto sia effimera la loro popolarità?

sabato 7 settembre 2024

Oltraggio alla Marmolada

Che anche cime leggendarie come l'Everest siano state inquinate da rifiuti lasciati dalle decine di scalatori d'ogni provenienza che si sono cimentati sui suoi dorsali è cosa nota e riprovevole. Non avrei però immaginato che anche la Marmolada, il Ghiacciaio d'Italia, fosse stato inquinato da escursioni della domenica irrispettosi, ingrati della bellezza che offre da sempre la massima cima delle nostre Dolomiti. Da applaudire quindi l'iniziativa di Legambiente e dai volontari di varie associazioni ambientalistiche che in questi giorni ne hanno percorso i sentieri per raccogliere la spazzatura (fazzoletti, bottiglie, lattine e posate in plastica) abbandonati da questi maleducati, sedicenti amanti della montagna. Solo, e qui viene la mia costernazione, in tale raccolta, i volontari hanno anche trovato cimeli della Grande Guerra. Sì, perchè non è noto ai più, è proprio qui che c'è un Museo della Prima Guerra Mondiale, il Marmolada Grande Guerra 3000 metri che è il più alto d'Europa. Una palese testimonianza della presenza di centinaia di soldati che, dal 1915 al 1918, hanno qui sofferto e combattuto per la propria Patria. Ebbene, questi operatori ecologici del 2024 hanno raccolto e messo insieme alla pattumiera di maleducati anche resti del quotidiano sopravvivere delle truppe alpine dei due eserciti: i nostri Alpini, gli Schutzen e i Kaiserjager. Ciò che il ghiacciaio aveva custodito e tutelato per oltre un secolo nella sacralità della Montagna, è stato rivelato dal disgelo e messo in sacchi dell'immondizia da qualche ostinato ecologista che avrebbe dovuto, invece, lasciare dove era accompagnandolo magari con una affettuosa carezza. La Regina delle Dolomiti, dilaniata dalle bombe, non doveva essere oltraggiata da chi l'ha umiliata con sporcizie varie e da chi ne ha rivelato dolorose antiche ferite. Adesso è tornato a nevicare e la bianca coltre avrebbe nuovamente coperto quelle reliquie. No Signori miei, pur nella lodevole iniziativa ambientalista, non considero un totale successo questa "operazione di pulizia": benvenuta sì, ma meritava una qualificata selezione e mirata formazione.

martedì 27 agosto 2024

CARO SCUOLA? VIVA L'USATO

Un interessante servizio mandato in onda da Mediaset mi ha stimolato a riflettere su una voce di bilancio che ogni anno incide sensibilmente sul bilancio familiare. Acquistare la dotazione è un appuntamento a cui non possono rinunciare in centinaia di migliaia per mandare a scuola i figli. Ma dove si può economizzare? Prima di tutto su taluni accessori perfettamente riutilizzabii anno dopo anno: astucci e zaini. Educhiamo i figli presuntuosi che la grffe tanto pubblicizzata non fa promuivere, anzi, fa solo “apparenza” e l’apparire NON è sostanza. Mandare il proprio figlio a scuola con sulle spalle lo zaino che riproduce questo o quel peronaggio tanto reclamizzato è un disdicevole biglietto da visita dei suoi genitori che hanno preferito cedere alle lusinghe di un messaggio dai mass media piuttosto che dalla intelligente convinzione che quello è solo un involucro di strumenti necessari a crescere, a migliora la propria cultura che, oltre alla scuola per qualche ora alla settimana, trova completamento in quanto si apprende tra le mura di casa sete giorni su sette. E poi uno sguardo ai libri di testo. Comprensibile che le varie materie siano proposte in forma sempre più adatta alle cosgnizioni, ma che dire di testi immortali come la Divina Commedia, I Promessi Sposi o la Bibbia? Signori insegnanti, perché suggerire questa o quell’edizione manzoniana e quanto ci dicono l’Antico e il Nuovo Testamento non li hanno scritti loro.

lunedì 19 agosto 2024

politica, non si ferma la macchina del fango

Non è casuale o fortuito avere messo l'iniziale minuscola a politica perchè la vera Politica non è quella praticata da certi avversari. Incapaci di rendersi conto della loro sconfitta, un risultato elettorale che li ha visti perdenti due volte: nel voto sulle schede e nell'affluenza ai seggi che, in taluni casi, ha rischiato di essere al di sotto della metà degli aventi diritti al voto. Ora brancolano nel buio. Questo a dimostrazione che il loro vociare, il loro forsennato cercare ascolto e visibilità, li porta a inscenare, attuale le fantasie più abbiette per contrastare l'avversario, il vincitore che ha ottenuto più consensi. Dopo la disdicevole macchinazione contro l'Addetto stampa (maiuscola voluta) del ministro Lollobrigida, ora si è pensato (male) di attaccare il Presidente del consiglio attraverso la sorella Arianna. Ma quanto siamo scesi in basso! Ah, per i fanghi preferisco quelli di Salsomaggiore e Abano Terme.

venerdì 16 agosto 2024

Atalanta: che lezione dai suoi tifosi

A Varsavia, nella finale per contendersi la Coppa UEFA della Champions League, la squadra bergamasca ha dovuto subire la supremazia del Real Madrid. Sebbene la gara sia terminata con un netto 2-0 (reti di Valverde e Mbappé) a favore degli spagnoli, i suoi tifosi, giunti nella capitale polacca per sostenere la Dea, hanno comunque commentato "Siamo comunque arrivati alla finale. Per noi la vittoria sul Liverpool in casa sua è stata la finale. Hanno meritato tutti", esprimendo così ammirevole spirito sportivo (filmato su Corriere.it). Davvero una esemplare dimostrazione di cosa significhi essere vicini ad una squadra e rispettare il risultato sul campo; complimenti di vero cuore, ...POTA

domenica 11 agosto 2024

Vannacci e i tratti somatici italiani

Ebbene sì, Generale Vannacci: la capitana Myriam Sylla è nata a Palermo da genitori ivoriani mentre la fuoriclasse Paola Egonu è nata a Cittadella, nella italianissima provincia di Padova, da genitori nigeriani e, chissà mai, è proprio vero che, secondo non so quali parametri, non avrebbero i tratti somatici italiani. Assoltamente d'accordo col Generale Vannacci se quei "tratti somatici" si raffrontano con la "intelligenza" di quei ragazzini di Vieste che hanno malmenato un loro coetaneo, o ad altri italiani purosangue che fanno della microdelinquenza il loro passatempo preferito. Forse che per taluni sia utile scomodare le teorie di Cesare Lombroso? Comunque, egregio Europarlamentare, avendo Lei onorato in divisa la Storia della Folgore (per la quale nutro da sempre un amore sconfinato), non può avere dimenticato chi erano e cosa hanno rappresentato gli Ascari eritrei arruolati dall'Italia durante la nostra presenza nell'Africa Orientale Italiana.

sabato 10 agosto 2024

Quei genitori di Vieste

Ne hanno dato notizia numerosi organi d'informazione mentre Repubblica.it ha pubblicato addirittura, seppur offuscando i soggetti, la scena del pestaggio subito da un dodicenne a Vieste, nel Gargano. Si vede un ragazzino con i calzoncini bianchi che, circondato da un gruppo di coetanei, viene deriso, preso ripetutamente a schiaffi, obbligato ad inginocchiarsi mentre altri riprendono la scena con i loro smartphone. Rivedere quella scena viene una ripulsa, c'è da domandarsi come sia stato possibile. C'è chi definisce la scena un rituale, un'iniziazione, ...ma di chi? Della vittima o dei suoi schiaffeggiatori che, forti del loro ruolo predominante, hanno insistito in quella violenta sopraffazione fisica e morale? Non so se saranno individuati e condotti davanti ad un magistrato. Lo auspico perchè li dovrà attendere l'essere rinchiusi in qualche istituto dove espiare una meritata pena, sottostare ad una doverosa educazione genitoriale. Sì, perchè mi riferisco a quei padri, a quelle madri che dovranno rendersi conto di avere mancato al loro ruolo. Per i ragazzini l'auspicio che ci pensino i prossimi anni di vita quando saranno perseguitati dal rimorso per il grave danno inferto ad un coetaneo che porterà, indelebili, i segni di cotanta umiliazione. Proprio a lui, a quell'indifeso ragazzino con i calzoncini bianchi, auguro un'adolescenza di pieno riscatto da quella vergognosa esperienza e potersi realizzare al meglio, diventare un papà che sappia educare in modo esemplare i propri figli.

martedì 6 agosto 2024

8 Agosto: a Marcinelle per onorare di tutti i nostri Emigranti

E' questa una data che il nostro Governo ha intitolato quale "Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo". Trae spunto dalla tragedia che alle 8,30 dell'8 Agosto 1956 sconvolse la miniera belga Bois du Cazier a Marcinelle, sobborgo di Charleroi, un incendio a quasi 1000 metri di profondità dove perirono in 262 di cui 136 italiani. Ma da una trentina d'anni quella dura vita nelle buie profondità è rievocata a Nembro, comune bergamasco della Val Seriana, dove è attiva l'Associazione Nembresi nel mondo che ogni anno istituisce la Festa dell'Emigrante. Ispiratore di questa manifestazione è il suo concittadino Lino ROTA, ex minatore di Marcinelle che quella mattina fu anche tra coloro che accorsero per portare soccorso. E' una lodevole manifestazione fortemente sostenuta dall'Amministrazione comunale, a cominciare dal sindaco Gianfranco RAVASIO e dalla sua vice Sara BERGAMELLI titolare dell'assessorato all'Istruzione e alla Cultura. Da sottolineare che la Festa si articola in una serie di iniziative quali uno spettacolo teatrale, rappresentazioni, cerimonie e incontri proseguirà fino a giovedi 8. (© nella foto in alto la torre a sinistra è quella del pozzo dove scoppiò l'incendio)

sabato 3 agosto 2024

TG2, ci mancava solo pugilessa

Odierno Tg delle 21; dopo il collegamento con Parigi per le Olimpiadi la giornalista commenta la querelle sull'algerina Imane Khelif chiamandola pugilessa. Che sia stato un modo per renderla ancora più ...femminile? Dopo l'abusato e orrendo soldatessa viene da chiedersi se certi giornalisti hanno un'adeguata conoscenza della grammatica italiana. Ma non c'è un caporedattore che controlla o siamo allo stesso livello? Per loro informazione si dice (e scrive) la pugile, la vigile, la soldata, ecc. Consultare on line il dizionario Treccani non costa proprio nulla, solo un poco di modestia.

giovedì 25 luglio 2024

PARIGI OLIMPIADI 2024, ARIANNA ERRIGO NOSTRA PORTABANDIERA

Domani l'Italia inizia l'avventura olimpica con i suoi 403 atleti (209 uomini e 194 donne); una partecipazione molto folta che supera quella di quattro anni fa a Tokio (384). Siamo molto vicini a loro e, a titolo personale, invio un affettuoso in bocca al lupo ad una persona che conosco da anni e che ho sempre ammirato: Arianna Errigo. Sarà lei che, con Gianmarco Tamberi, porterà il nostro Tricolore nella sfilata inaugurale. Un incarico meritatissimo sia per questa straordinaria schermitrice (25 medaglie d'oro: 10 ai Mondiali e 14 agli Europei oltre a una a squadre alle Olimpiadi di Londra), peraltro moglie e mamma affettuosissima, che per la Scherma italiana che vanta il primato olimpico per le medaglie conquistate: 140 di cui 49 d'oro.

venerdì 19 luglio 2024

UE, quando il M5stelle votò contro l'Italia

Se c'è un partito che farebbe bene a tacere invece che sbraitare contro il governo Meloni è il M5stelle al quale ricordo che nel marzo 2018 fu l'unico gruppo italiano a votare per l'insediamento in Olanda dell'EMA, Agenzia Europea per il Farmaco. Fu un trasloco da Londra ad altra sede resosi necessario quale conseguenza dell'uscita della Gran Bretagna dall'UE. C'erano in competizione Milano e Amsterdam e i "grillini" si distinsero votando per la città olandese. E' marginale che questa abbia ottenuto 507 voti a favore, resta la dimostrazione di quella prova di non "italianità" del M5stelle. Meditate gente, meditate.

UE, la coerenza di Giorgia Meloni

Solo parti avverse così oltranziste da ignorare quale sia il peso specifico della coerenza hanno potuto sbraitare che il voto contrario di Fratelli d'Italia alla rielezione di Ursula von der Leyen avrebbe isolato il nostro Paese. Non avevano invece notato che questa, nel suo discorso pre votazioni, aveva annunciato il varo del green deal entro i primi cento giorni dal suo eventuale insediamento; prometteva così ampi spazi ai programmi dei Verdi nella nascente legislatura dell'Unione Europea. E la riconoscenza si è avuta nel computo dei voti. Da tempo, in Italia e non solo, ci si sta lagnando che la rincorsa quasi ossessiva all'ambientalismo (comunque espresso) stava demolendo il patrimonio industriale, quindi economico di alcune nazioni. Giorgia Meloni, appena eletta Presidente del consiglio (ottobre 2022), aveva auspicato un "ambientalismo meno idelogico" perchè "la sostenibilità ambientale deve coniugarsi con quella economica". E associare FdI alla massa della Sinistra compiacente avrebbe, forse, portato qualche suo esponente nella cosiddetta stanza dei bottoni, ma certo messo poi il partito fra i correi di prossime infauste misure legislative di Bruxelles (il goverso gialloverde che abbiamo avuto nel 2018 insegna qualcosa). Bene dunque ha fatto la nostra Premier nel non partecipare all'ammucchiata e distinguersi: dignità e coerenza che lasceranno il segno.

giovedì 18 luglio 2024

DISAGI DAGLI SCIOPERI DEL TRASPORTO PUBBLICO

Le agitazioni nel trasporto pubblico si fanno sempre più frequenti creando disagio e malcontento. Nessuno mette in dubbio la legittimità dello sciopero; vorrei però richiamare l’attenzione sull’ordinanza 6787/2024 della Cassazione. La Corte così si è espressa: “lo sciopero deve ritenersi legittimo anche qualora comporti un eventuale danno alla produzione” Infatti, detto in termini semplici, lo spirito che ha animato questa agitazione delle maestranze è quello di combattere il padrone dal quale ci si attende un miglioramento delle condizioni di lavoro. E fin qui lo sa e comprende chiunque. Difficile è invece coniugare questa azione se di traduce in un danno alla collettività che proprio non ha alcuna colpa o responsabilità nelle rivendicazioni sul trasporto pubblico. Che colpa ne hanno altri lavoratori, così studenti o qualsiasi altro cittadino se si trovano improvvisamente a piedi o debbono ricorrere al veicolo privato (così sempre più colpito da limitazioni)? Perché quella minoranza di lavoratori del trasporto pubblico deve mettere in difficoltà la maggioranza dei cittadini? Cosa pensa di ottenere nel creare problemi a chi non può opporsi? Io penso che lo sciopero sia l’ultima arma quando la trattativa dialettica non porta risultati. Bene, ma perché devono subirne conseguenze coloro che sono estranei e incolpevoli in questa negoziazione?

Napoli: "...caratteristica della democrazia è il rispetto della persona..."

Così ha commentato pubblicamente Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, dopo avere ascoltato un intervento del consigliere comunale Aniello Esposito (dem) che aveva apostrofato come "pescivendola" Giorgia Meloni. Per la stima politica che invece sta godendo la nostra Presidente del Consiglio ho però l'impressione che le pescivendole di Napoli si siano sentite subito lusingate, onorate di tale raffronto. Dopo tutto il can can che la segreteria Schlein solleva dopo ogni stonatura della parte politica avversa, mi aspetto una pubblica reprimenda se non un esemplare provevdimento a carico del suo consigliere comunale.

lunedì 17 giugno 2024

MAZZO, addio grande Presidente

“Lei se la sentirebbe di venire a farci da speaker in autodromo?” Qualche attimo di titubanza per capire se era una battuta o una richiesta seria, allora lui aggiunse: “Non si tratta della Formula Uno ma del Festival dello Sport, lo facciamo ogni anno”. Sì, la richiesta era seria; “Certo, anche a piedi”, fu la mia risposta convinta a Pietro Mazzo, da pochi anni presidente dell’USSM, acronimo di Unione Società Sportive Monzesi. Gli ero appena stato presentato dal Cav. Gabriele Stefanoni, un altro indimenticabile amico che stamane l’avrà accolto Lassù, tra i migliori. Era la festa degli auguri organizzata nel dicembre 1996 dal Panathlon club Monza e Brianza, il mio esordio in Autodromo avvenne nel giugno successivo: era la 22a edizione e ne fui la voce fino alla 42a nel 2017. Ma per Mazzo la mia collaborazione non si limitò a quelle due giornate della kermesse e alla conferenza stampa di presentazione, divenni il suo addetto stampa e mi affidò anche altri importanti eventi. Un rapporto di straordinaria fiducia, di reciproca confidenza. Talvolta mi telefonava alle otto del mattino per riferirmi di questo o quell’incontro che aveva avuto il giorno prima, oppure voleva sentire il mio parere su un progetto, parere che quasi sempre non si discostava dal suo. Era un manager innato, sapeva aggregare e motivare, per questo in quegli anni ebbe vicina la collaborazione di amici straordinari come Riccardo Corio, Enrico Radaelli (entrambi in questa foto), il mitico segretario Carlo Poroli, l'instancabile Vincenzo Magni e che dire di Bruna Giussani e di Alfonso Marelli (seconda foto) fino alla vulcanica e indimenticabile Franca Casati, presidente del Panathlon?
Era legittimamente fiero delle capacità imprenditoriali dei suoi figli, Mauro e Roberto, e amava parlarmi dei loro hobby: la pesca e il calcio. Di riflesso si interessava anche del percorso professionale delle mie figlie di cui divenne il “nonno putativo”; ancora poche settimane fa mi raccomandò “salutami le bambine”. E le "bambine" lo veneravano. Un giorno una di loro, pianificatrice di pubblicità, gli suggerì di cambiare il nome del festival: “Presidente, di festival dello sport ce ne sono tanti, perché non distinguere il suo, dargli un'identità? Che ne dice di chiamarlo Monza Sport Festival?” E così fu il 22 Ottobre 2014; ovviamente non chiese nulla in cambio ma fu ricompensata da un convinto “grazie Donatella, mi piace” che valse più di qualsiasi moneta. Per chi lo apprende solo adesso valga quanto scritto nel sito ufficiale USSM e nel libro "40 anni di Festival" (in questa foto Pietro Mazzo e Donatella Italia il 13 giugno 2015)
E il nostro dialogo è proseguito anche dopo la straordinaria esperienza in USSM perché Pietro Mazzo fu un impareggiabile presidente, anzi, IL PRESIDENTE. Nella sua abitazione, colma di preziosi ricordi, c’è un mio dono per i suoi novant’anni: una scultura in vetro di Murano con la dedica “A Pietro Mazzo, una vita di vittorie”, un auspicio che ora rivolgo ai suoi amati figli perché proseguano nel suo nome verso nuovi successi.
Presidente, con l'ultima lacrima mi permetta un altro abbraccio e spero sia di un Arrivederci
proprietà riservata © per testo e foto

Paolo Signorelli, chi era costui?

E’ probabile che tra qualche giorno questa domanda, che Don Abbondio riferiva ad un filosofo greco, se la possano porre i più. Certo, passate le euroelezioni, a chi potranno mai interessare un paio di battute inserite in uno scambio di chat risalente a una mezza dozzina d’anni fa tra Paolo Signorelli e un suo amico? Chat peraltro relative all’indagine sulla morte di quest’ultimo. Ebbene, di tutto quanto loro si scrissero, sono emersi segmenti utili a certa stampa per gettare discredito su una persona rea, soprattutto, di essere stretto collaboratore di un ministro dell’attuale governo e, soprattutto, affine alla Presidente del Consiglio, dopotutto le elezioni europee erano dietro l’uscio. “Piatto ghiotto, mi ci ficco”, avrà pensato qualcuno; così su Paolo Signorelli, sebbene giornalista di lunga esperienza, ma colpevole di avere usato espressioni che neppure si ricordava e magari non più condivisibili, occorreva gettare tutto il discredito possibile fino a indurlo alle dimissioni da addetto stampa del Ministro. La sera di domenica 9 giugno l’attenzione era già indirizzata ai risultati elettorali che, dati alla mano, non erano stati minimamenti influenzati da quella campagna denigratoria. Certo, poco importa però se c’era stato un agnello sacrificale; va tuttavia ricordato che un apprezzato giornalista e affettuoso padre di famiglia era ormai senza lavoro. Mi si risponderà che si era trattato di un diritto di cronaca. Scusi, diritto di che?

giovedì 13 giugno 2024

Gaza, "E' giunto il momento della verità per tutti coloro che..."

E' questo l'incipit della riflessione di Federico Rampini pubblicata oggi sul Corriere della Sera. Cosa riguarda? Il 7 Ottobre 2023 una compagnia di miliziani della Brigata Ezzedin Al Qassam di Hamas è partita da Gaza e, penetrando in Israele, ha attaccato proditoriamente migliaia di giovani che stavano pacificamente partecipando al festival musicale Supernova. Oltre a causare 1200 morti e commesso efferatezze inaudite, hanno anche preso circa 250 prigionieri usandoli poi come ostaggi, per non dire scudi umani di fronte alla prevedibile reazione israeliana. Da quel momento, nella caccia ai terroristi, purtroppo le principali vittime sono state i civili palestinesi abitanti nella Striscia di Gaza; un fattore ben ipotizzabile che i politici palestinesi e tutti gli organismi filopalestinesi hanno impugnato per chiedere la condanna di Israele. Ora, dopo nove mesi, ecco che l'editorialista Federico Rampini pubblica sul Corriere un commento alle recenti dichiarazioni di Yahya Sinwar, leader di Hamas, secondo cui le vittime civili a Gaza "sono un sacrificio necessario". Aggiungo anche parte di quanto riporta il sito Il Dubbio: "Il Wall Street Journal aveva pubblicato in esclusiva ampi stralci dei messaggi privati inviati da Sinwar ai negoziatori. Messaggi in cui parla con disinvoltura della strategia del suo movimento e di quanto si stiano rivelando utili i morti palestinesi alla causa di Hamas." Invito a leggere entrambi gli articoli mentre auspico che ne vengano a conoscenza anche quei palestinesi che hanno visto loro famigliari "sacrificati" per la causa di Hamas. Allora c'è da chiedersi "Chi ha voluto la morte di civili palestinesi?". Che non siano stati considerati anche loro "scudi umani"?. Frattanto, c'è pure da chiedersi su quali basi concrete si siano pronunciati quei Paesi che hanno chiesto la condanna di Israele come colpevole di genocidio. Altra domanda: chi ha organizzato, dopo solo due giorni dal massacro del 7 Ottobre, la manifestazione pro Palestina svoltasi a Milano in piazza dei Mercanti? Lì, decine di giovani hanno inneggiato alla liberazione di quel territorio dalla presenza degli israeliani e, forse poco alfabetizzati di Storia, hanno altresì dichiarato: "No ai due stati, Israele non deve esistere!". Una palese intenzione di non volere la pace. Non ha indagato nessuno su tale repentina iniziativa che appariva come una ulteriore "uccisione" delle giovani vittime di quell'attacco al Supernova?

domenica 9 giugno 2024

Una fortezza si inchina per un Eroe

Per tutti quegli ignoranti che poco sanno, o si rifiutano di sapere della storia del popolo ebraico, Masada fu una fortezza sul Mar Morto: l'ultimo caposaldo giudaico che nel 74 d.C. resistette all'assedio dei romani. Un bastione difeso strenuamente fino all'ultimo uomo che, nel cuore degli Israeliani, rappresenta un simbolo di fierezza, di amore verso la propria patria, tanto che ci sono magliette con la scritta I am Masada. Se abbiamo avuto pazienza (...e intelligenza) nel seguire le vicende dall'attacco terroristico del 7 Ottobre 2023 fino ai giorni nostri, avremo anche colto lo spirito con cui una compagnia di militari israeliani ha condotto quell'operazione a Nuseirat che, malgrado il fuoco nemico, ha permesso la liberazione di Schlomi Zivi, Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Noa Arganami. Al di là della tattica e dell'alta preparazione professionale, quei soldati erano animati da una forza straordinaria: liberiamo i nostri compatrioti. Purtroppo in quell'operazione ha perso la vita un loro ufficiale, l'ispettore capo Arnon Zamora. Ora egli è giustamente additato come eroe e per tutti i giovani israeliani sia un nuovo simbolo. Chissà che a qualcuno non venga in mente di stampare magliette con la scritta I WANT TO BE ARNON ZAMORA. Un auspicio certo non effimero.

domenica 2 giugno 2024

Una Valigia di speranze su Instagram

Il blog dedicato al mondo della nostra emigrazione sta dedicando spazio al Premio Italiani nel mondo che, ideato da Gianmaria Italia e sotto il patrocinio dell'ASI, sta raggiungendo nostri connazionali che si stanno distinguendo all'estero in Cultura, Sport e Imprenditoria. Ora è anche su instagram come valigia_di_speranze con immagini di alcune loro premiazioni. Ben gradita ogni segnalazione da indirizzare a gianmaria.italia@gmail.com

giovedì 30 maggio 2024

Agricoltura: si guardi l'origine, non basta la provenienza

"No al falso Made in Italy" è il titolo che diedi al mio post dell'8 Aprile. Per questo ho seguito con particolare attenzione il TG2 post di stasera dove si è toccato il serio problema sia della contraffazione che dei prodotti agricoli. Proprio questi stanno subendo una forte concorrenza da parte di aziende straniere che immettono sul nostro territorio cibi che ben poco hanno a che vedere con la qualità della nostra produzione. Durante il collegamento con la delegazione Coldiretti Campania il loro rappresentante è incorso in due errori che auspico, per il bene dell'agricoltura italiana, vengano tempestivamente corretti. Il primo riguarda chiedere la tutela della PROVENIENZA. Del tutto inutile perchè un prodotto può avere documenti di provenienza da un paese estero di cui si conoscono e apprezzano i sistemi di coltivazione o allevamento, invece quello potrebbe rappresentare solo il transito per merci ORIGINARIE da territori di cui si hanno seri dubbi sulla qualità. Un precedente ce lo diede la carne durante l'epidemia detta "mucca pazza" dovuta all'encefalopatia spongiforme bovina diagnosticata in un allevamento della Gran Bretagna. Probabilmente fui il primo giornalista a denunciare che bastava che lotti di carne arrivassero in Italia transitando dalla Francia (i cui allevamenti non erano stati intaccati dall'epidemia) e da qui, con nuovi documenti di trasporto, arrivassero in Italia. Facile, per i disonesti, immetterli poi liberamente immessi sul nostro mercato accompagnati dalla dichiarazione "provieniente dalla Francia". Solo ignoranza? Mah, tuttavia alquanto grave. Lo stesso discorso va fatto per il Made in Italy che per molti prodotti agricoli non tutela per nulla l'origine italiana; infatti basta che il pomodoro (cinese, per esempio) dopo essere inscatolato o trasformato in passata o concentrato di pomodoro, venga messo sul mercato come "Confezionato in Italia" o marcato "Made in Italy" per fuorviare l'attenzione del consumatore. Certo il prodotto finito, quello che troviamo sullo scaffale del negozio, è italiano; ma quale la sua origine prima della trasformazione? Per questo suggerisco ai vertici di Coldiretti, ma soprattutto al nostro ministro Lollobrigida, che stimo e so sensibile sull'argomento, di pretendere che i prodotti agricoli lavorati portino sempre la scritta "Allevato/Coltivato in Italia".

mercoledì 29 maggio 2024

Caivano: quanto ha fatto bene GIORGIA

Due occasioni per lodare Giorgia Meloni. La prima la sua presenza a Caivano dove, accompagnata dai ministri Andrea Abodi e Matteo Piantedosi, ha inaugurato lo splendido centro sportivo intitolato a Pino Daniele. L'altra è che ci ha offerto una ulteriore dimostrazione del perchè Giorgia Meloni fin dall'inizio abbia preferito farsi chiamare IL Presidente del Consiglio dei Ministri. Nel salutare il presidente De Luca si è espressa come doveva mostrando i ..."meloni" perchè, seppure avversaria politica, meritava rispetto. Sappiamo che Giorgia sa farlo in tutte le sedi per il bene del nostro Paese, di quell'Italia che per Giorgia è soprattutto Patria.

giovedì 23 maggio 2024

Finalmente SOLDATE

Le drammatiche e inquietanti immagini delle cinque ragazze israeliane sequestrate dai terroristi di Hamas, erano state presentate da tutti i media come soldatesse incorrendo in un madornale errore di grammatica e di stile. Mi sono premurato a scriverlo nel post di ieri e, soprattutto, nel farlo presente a varie redazioni. Sono lieto di constatare che sia il Corriere che Repubblica abbiano titolato, rispettivamente: "Il video del rapimento delle soldate israeliane..." e "Medio Oriente, soldate israeliane rapite..."

mercoledì 22 maggio 2024

Soldate israeliane in ostaggio, Hamas ne diffonde video choc

C'è ora da chiedersi come dormiranno, che reazione morale avranno i primi ministri di Irlanda, Norvegia e Spagna che, in forma autononima e in modo del tutto improvvido, hanno cercato un ulteriore momento di visibilità per dichiarare che i rispettivi Paesi stanno per riconoscere la Palestina. La Palestina di chi? Dell'Autorità Nazionale Palestinese di Mahmud Abbas oppure il movimento militare Hamas? Veniamo al video che sta mostrando a tutto il mondo il trattamento riservato a cinque ragazze israeliane, sono militari loro ostaggio. Qui abbiamo avuto una prova della leggerezza dilagante tra molti colleghi giornalisti nell'esprimersi in corretto italiano; incuria che si è palesata anche oggi nel presentare il servizio con cui i terroristi di Hamas hanno diffuso il filmato dove sono inquadrate le soldate (giammai soldatesse) israeliane tenute prigioniere. Può darsi che questi colleghi abbiano ancora in mente titoli di film leggeri anni '70? Siamo di fronte ad una tragica pagina dei nostri tempi che meriterebbe il dovuto rispetto. Se fate una ricerca noterete che anche nei titoli alcune testate si ripetono nell'errore scrivendo soldatesse, quasi come un copia e incolla. Suvvia, è davvero faticoso sfogliare un buon vocabolario dove cercare la declinazione al femminile di soldato onde evitare errori di grammatica? Per facilitare i pigroni ecco qui cosa leggiamo sull'autorevole Treccani: Il femminile regolare di soldato è soldata

venerdì 17 maggio 2024

Posto pubblico: da meritare ogni giorno

Se bastano titoli e superare esami per consentire l'accesso al posto pubblico, andrebbe anche inculcato nei neo assunti (e non solo a loro) che il loro stipendio proviene principalmente dai tributi (imposte e tasse), trasferimenti da enti pubblici e multe: denaro che in vario modo esce dal portafoglio degli italiani. Ma quanta considerazione viene a questi riservata? Con sempre più frequenza mi sto rendendo conto che gran parte dei dipendenti pubblici non si rende conto di questa realtà; sono sempre più numerose le restrizioni al rapporto diretto del cittadino con gli enti locali, con la pubblica amministazione. Oltre agli orari di accesso del pubblico c'è sovente la mancata risposta alle richieste dei cittadini. Ma non gliel'ha mai detto nessuno a certi funzionari sono lì perchè esiste il cittadino-contribuente e l'ente pubblico, qualunque esso sia, è stato istituito ...per il pubblico? Se mutassino il termine da utente a cliente avremmo una conferma a quanto auspicai nel post del 30 Aprile: proviamo ad avvicinare il rapporto e attenueremmo il distacco tra pubblico e privato.

sabato 11 maggio 2024

EuroSongContest il pubblico smentisce le strumentalizzazioni

Chi ha assistito stasera all'Eurovision Song Contest che si è tenuto a Malmoe (Svezia) avrà constatato quanto sia determinante il giudizio della gente da casa che col televoto ha smentito le giurie "di qualità" distribuite in 37 nazioni. Infatti, buona parte dei loro voti sono stati ribaltati da quella "popolare" che poi conta più di tutti perchè è quella che compra i cd e va ai concerti e soprattutto, come in questa occasione, non si lascia condizionare. Se la Svizzera, vincendo con Nemo che ha cantato The Code, ha potuto mantenere il primo posto che aveva ottenuto dalle giurie (365 voti diventati 591), marcata è la delusione per Francia e Italia che, rispettivamente dal secondo e quarto posto si sono trovate quarta e settima grazie alle centinaia di televoti che hanno premiato Croazia, Ukraina, Irlanda e Israele. Soprattutto quest'ultima è stata la sorpresa: dalla dodicesima posizione con 52 voti si è trovata quinta con 376 classificandosi prima di Irlanda e Italia in barba a tutte le polemiche che avevano accompagnato la partecipazione di Eden Golan. Ma ci si è resi conto della pressione emotiva che per una settimana ha subito questa cantante? Davvero vergognoso il comportamento del pubblico che l'ha fischiata riversando su di lei la disapprovazione verso Israele. Perchè mai? Ancora una volta, lo si è visto anche al Salone del Libro di Torino, non si è avuta la voglia (diciamo pure la maturità) di distinguere il ruolo degli artisti e della gente di cultura da contingenti situazioni politiche. Ci ha pensato la volontà di chi pensa e sceglie liberamente, quella che rifugge da strumentalizzazioni. Chiudo con una curiosità: la canzone del Regno Unito aveva ottenuto 46 voti dalle giurie, ma nessuno dal televoto rimanendo quindi a 46.

venerdì 10 maggio 2024

Presunto colpevole o presunto innocente?

L'inchiesta su Giovanni Toti ha indotto il ministro della Giustizia Carlo Nordio ad affermare: "Mi ha colpito che qualcuno si attende che sia l'indagato a dimostrare la sua innocenza, questa è una bestemmia in una civiltà democratica. È l'accusatore che deve dimostrare la colpevolezza dell'indagato. Aspettiamo gli esiti di questa fisiologica dinamica del processo"*. E' di una lampante esemplarità che porto all'attenzione di quei colleghi giornalisti che, sia in questa come in altre, espongono gli indagati all'attenzione dell'opinione pubblica senza sottolineare con adeguato rilievo che si è di fronte ad una indagine che avrà il suo corso. Quel suo corso che talvolta porta al totale proscioglimento dell'indagato senza però averne pari rilievo. Mi riferisco ad altre vicende, pure recenti, che hanno interessato mass media pronti a dare notizia di un avvio di indagine sotto titoloni, scordandosi però della loro conclusione. (* da Ansa.it)

domenica 5 maggio 2024

GIORGIA MELONI onora l'Adunata dei BERSAGLIERI

Dal 2 al 5 Maggio Ascoli Piceno ha ospitato la 71a Adunata Nazionale dei Bersaglieri che, nella giornata conclusiva, ha ricevuto la visita di Giorgia MELONI. La sua presenza, oltre che unanimemente gradita ed apprezzata, sorprende piacevolmente perchè, quasi sempre, a questo evento annuale dei Fanti piumati mandano al massimo un Sottosegretario. Grande gioia quindi e poi, con particolare simpatia, si è assistito alla applauditissima corsa del Presidente del Consiglio con passo bersaglieresco. I Bersaglieri, corpo che nasce nel 1836 per iniziativa dell'allora capitano del Reggimento Guardie Alessandro Ferrero de La Marmora, sono stati gloriosi protagonisti della Storia d'Italia: dalla spedizione in Crimea nel 1855 alla Guerra italo-turca passando attraverso la Seconda e Terza Guerra d'Indipendenza e la presa di Porta Pia, la Guerra d'Eritrea, la Prima e Seconda Guerra mondiale con pagine di straordinario eroismo in Russia, fino ai giorni nostri con la partecipazione (primo corpo italiano composto peraltro da volontari di leva) alla missione di pace Italcon in Libano (1982) e un eccetera che riempirebbe pagine di emozionante orgoglio nazionale. Concludo per sottolineare che il 3° Reggimento Bersaglieri è l'unità delle nostre Forze Armate più decorata d'Italia. Quanto sarebbe utile dedicare un incontro nelle nostre scuole secondarie di primo grado (ex scuola media) per fornire ai ragazzi un imprinting educativo all'Amore di Patria. Molto bene ha dunque fatto Giorgia MELONI ad onorare questa Adunata; si è visto che ha partecipato con affetto personale oltre che istituzionale: le si deve gratitudine. Altrettanto bene ha fatto l'Associazione Nazionale Bersaglieri a scegliere la città marchigiana (è la terza volta, la prima fu nel 1991 e poi nel 2004) che ha dato il meglio per accogliere l'evento riempiendo queste giornate con iniziative di alto interesse storico e culturale; sarà certamente così anche l'anno prossimo a Marsala. L'unico neo, non va taciuto, è stata la telecronaca della RAI che, comunque dovuta, non ha offerto il meglio che ci si potesse aspettare dall'emittente nazionale: per esempio portare nelle case degli italiani inquadrature della zona di preparazione alla sfilata, quindi con i partecianti ancora non ordinati, ma soprattutto i frequenti stacchi sulla commentatrice nella sua postazione microfonica: che pro? La regista, di cui volentieri non riporto il nome, non sembra avere dato il meglio di sè, peccato. I Bersaglieri e l'Italia meritavano maggiore qualità.

giovedì 2 maggio 2024

Parte il GIRO senza Milano

Il 4 Maggio parte il Giro d'Italia n°107, un tracciato di km 3400,8 suddivisi in 21 tappe; la prima inizierà a Venaria Reale (Torino) e si concluderà domenica 26 Maggio a Roma. Una tappa isolata, questa, avulsa da qualsiasi itinerario perchè i corridori raggiungeranno con aereo la capitale dopo avere percorso i 184 km da Alpago a Bassano del Grappa. Roma è destinata a diventare la tappa finale anche delle prossime edizioni. Addio quindi agli arrivi in piazza del Duomo e ancor meno nello storico Vigorelli. A titolo di curiosità aggiungo che il punto più meridionale sarà Napoli; questo Giro non toccherà: Basilicata, Calabria, Friuli, Puglia, Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta.

martedì 30 aprile 2024

E se "privatizzassimo" la Polizia locale?

Immagino già la levata di scudi di tutti quegli agenti che, nella loro divisa, con fischietto e paletta sarebbero pronti ad inveire contro di me che, con questa domanda, ritengono li voglia estromettere da quella posizione di dipendente pubblico alle dirette dipendenze del sindaco, loro massimo referente. E invece no, non vi do questo cruccio, vorrei invece capire cosa c'è di diverso tra il vigile urbano (che non si offendeva se a Milano lo definivamo ghisa) e quella nuova collocazione di aggregati alla schiera delle Polizie (anno 1986). Solo chi si ricorda quando, per quasi una dozzina d'anni, collaborai per riviste molto vicine alla Vigilanza urbana ha conferma della mia attenzione verso il loro lavoro. In redazione ero una delle poche firme iscritte all'Ordine dei Giornalisti e sottolineavo, fra gli altri, il positivo ruolo di front line, di dialogo della pubblica amministrazione con i borghesi, con la gente senza divisa insomma, che ogni giorno si rivolgeva loro per cercare una soluzione, un consiglio, o anche una tutela. I Vigili urbani (maiuscola d'obbligo, a parere mio) erano e restano davvero la prima linea, i primi affidabili interlocutori. Quei ghisa, seppur nella loro severa divisa nera e senza l'ausilio di autovelox e telecamere, erano l'interfaccia che umanizzava il governo politico. Quella politica che oggi si esalta se vince una tornata elettorale, ma non si cura se ottiene la maggioranza dei voti validi in un appuntamento dove sempre meno cittadini si avvicina alle urne per un voto amministrativo o politico. No, nessun timore cari agenti della Polizia locale, non sono proprio il fautore di un vostro scorporo dalla pubblica amministrazione, tutt'altro: per me siete quelli di sempre. Non generalizzo l'invito alla "privatizzazione"; lo rivolgo invece a coloro di cui auspico che abbiano un atteggiamento verso e non contro il pubblico perchè questo è il loro primo interlocutore. Osservino la foto, di cui darò poi la spiegazione, e li invito ad uscire da quella torre che si sono costruiti attorno, che interpretino il loro ruolo cercando ed accettando il dialogo senza alcun intento punitivo che invece ravviso in taluni provvedimenti. Ho sempre avuto e ho assoluto rispetto verso i rappresentanti della Polizia locale e mi aspetto sia un sentimento condiviso da tutti. Purtroppo ho trovato chi snobba chi scrive loro per cercare chiarezza. Vivete tra codici, regolamenti, norme attuative, eccetera non sempre di facile interpretazione per i non addetti ai lavori che rischiano di cadere in errore, quell'errore che può muovere invece la mannaia punitiva di una sanzione. Noi, popolo senza divisa, ci confrontiamo invece con altri regolamenti, tra questi le ferree leggi del mercato del lavoro e magari anche l'avanzare dell'età. Sono a chiedervi di "privatizzare" la vostra attività prendendo come esempio l'ambiente dell'imprenditoria privata; osservate come lavorano i suoi dipendenti che sono coscienti di rapportarsi ogni giorno con dei clienti, non con degli utenti. Sono consapevoli che, senza di loro, probabilmente dovrebbero fare altro. Di questo, lo dico per esperienza vissuta, ne sono consapevoli gli agenti della Polizia locale di Trento che addito ad esempio positivo: nella loro giacca gialloblù su cui spicca lo scudetto con l'aquila di San Venceslao, sono sì severi, ma aperti al dialogo, al confronto e alla collaborazione. Come promesso, ecco spiegata la frase nella foto, vale a dire ZESUMME FIR IECH che è sulle fiancate delle auto della Polizia del Lussemburgo (unica gendarmeria): significa INSIEME PER TE (© foto, proprietà di Gianmaria Italia)

mercoledì 24 aprile 2024

"Zanchini, lei è giornalista?"

Uno degli argomenti di cui si parla oggi è la domanda “Lei è ebrea, senatrice?” posta stamane da Giorgio Zanchini, conduttore di Radio anch’io (RAI Radio 1) a Ester Mieli. Da modesto giornalista che, oltre che su giornali, ha operato per anni solo in televisioni private, chiedo al giornalista della RAI se, prima di intervistare la senatrice, si era informato sui trascorsi ante militanza politica dell’ospite. Di Ester Mieli traggo qualche notizia da Wikipedia (che lodo e ringrazio): è nipote dello scrittore e superstite dell'olocausto italiano Alberto Mieli; si laurea alla Sapienza e consegue il diploma triennale in studi ebraici organizzato dall’UCEI (è l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane); è stata inoltre portavoce della comunità ebraica di Roma. Credo potrebbe bastare, in ogni caso non è stato inopportuno quanto scorretto porre quella domanda abbastanza retorica? Dottor Zanchini, se mi è permesso un parallelo: visto che di lei è noto il ragguardevole trascorso professionale, pensa che io possa chiederle: “Lei è giornalista?”

lunedì 22 aprile 2024

La RAI censura Scurati? Che dire di Porzûs?

La RAI avrebbe censurato il monologo di Antonio Scurati? E perchè dovrebbe? Lo mandi pure in onda perchè il clamore suscitato sta tramutandosi in un boomerang, infatti il suo monologo sta riscontrando un incredibile sold out. Piuttosto, perchè nessuno parla del silenzio che dal 2012 accompagna il film PORZUS, regia e soggetto di Renzo Martinelli? Questa pellicola, i cui diritti vennero acquistati dalla RAI, rievoca l'eccidio di diciassette partigiani cattolici e laico-socialisti perpetrato in Friuli nel febbraio 1945 ad opera di un gruppo di partigiani vicini al Partito Comunista Italiano.

domenica 14 aprile 2024

SOLDATESSE? Matita blu per errore de La7

Nell'odierno Tg de La7 (ore 13:30), che peraltro merita una lode per la completezza delle notizie, non può passare sotto silenzio il sentirci dire che in Libano il contingente italiano è composto da soldatesse e da soldati. Quanto mai ci si è presi la briga di consultare un vocabolario? Suvvia, il femminile di soldato è solo ed esclusivamente soldata, peccato che soldatesse l'abbia detto sia l'estensore dell'articolo che il giornalista in studio. Nel dubbio non sarebbe stato più semplice dire militari e basta? Comunque nello stesso errore incorrono anche loro colleghi di altre testate nazionali; solo una volta sentii una giornalita della RAI dire soldata, ...sarò distratto, ma non ho più avuto sue notizie.

mercoledì 10 aprile 2024

Tragedia di Suviana: tacciano le polemiche

Mentre i vigili del fuoco e i sommozzatori stanno ancora lavorando alacremente per recuperare i corpi degli sventurati morti nell'esplosione nella centrale idroelettrica di Suviana e si cercano i dispersi, ecco alzarsi le voci di chi innesca la polemica o, peggio, insegue un'occasione di visibilità. Non si spiegherebbe altrimenti l'alzare il dito inquisitore sul perchè e il percome c'erano quelle persone, che ci facevano, da chi dipendevano, eccetera. Non parliamo poi della immancabile denuncia dei subappalti. Che dire di quei parolai che, ignorando consolidate realtà operative, cercano microfoni per esporre punti di vista personalissimi o di appartenenza? Si occupano spazi sui media per dare risalto a proprie considerazioni, certo adesso inopportune. Si sta esprimendo gente senza un minimo rispetto della circostanza, dello straziante dolore dei familiari delle vittime, delle ansie di tutti coloro che sono loro vicini. Per favore, si taccia perchè si è sempre taciuto o ignorato prima e ora si chini rispettosamente il capo verso chi, vittima del lavoro, non è più tra noi.

lunedì 8 aprile 2024

"No al falso Made in Italy"

E' questa la parola d'ordine che, guidati dalla Coldiretti, ha accompagnato migliaia di agricoltori e produttori di cibi italiani al Brennero. Una immensa macchia gialla che ha voluto controllare sì le importazioni di carni, formaggi e salumi che sarebbero poi state confezionate e messe in commercio come "italiane", ma dimostrare anche come l'Italia è attenta e non vuole subire furbate e contraffazioni. Ma, aggiungo io, l'attenziome non va rivolta solo alle materie prime, ma anche al prodotto finito che, sotto accattivanti etichette, si propone sugli scaffali dei supermercati. Un mio (modesto) consiglio: portate l'attenzione sull'etichetta, che sia PRODOTTO D'ORIGINE ITALIANA oppure COLTIVATO, ALLEVATO IN ITALIA perchè il semplice CONFEZIONATO IN ITALIA potrebbe essere un Cavallo di Troia per fare finire sulle nostre tavole cibi che di italiano hanno solo il ...confezionamento. Un po' pochino; l'orgoglio, la fierezza di essere Italiani passa anche dalle nostre tavole.

sabato 6 aprile 2024

Battaglia di Solferino, errore al Tg2

Stasera, nel corso di una corripondenza per il Tg2 da Parigi, la comunque sempre molto professionale Giovanna Botteri, citando la fermata Solferino sulla linea 12 del locale metro, ha detto che ricorda la battaglia del 24 giugno 1859 quando "i Francesi con i Piemontesi batterono gli Austriaci". Una inesattezza: a Solferino combattè solo l'esercito francese che, comandato da Napoleone III, ebbe la meglio su quello austriaco. I Francesi erano alleati dei Piemontesi di Vittorio Emanuele II che, quel giorno, si scontrarono invece con le truppe austriache del generale Benedek a San Martino (oggi San Martino della battaglia) dove poterono vincere dopo 14 ore di combattimenti. Solo per la cronaca: la cruenza di quelle battaglie ispirò il ginevrino Henry Dunant a istituire la Croce Rossa Internazionale.

venerdì 29 marzo 2024

Imputati in manette, ma solo in Ungheria?

Si fa un gran parlare delle manette ai polsi della signora Salis mettendo in secondo piano le scarse condizioni igieniche che le erano state riservate in carcere. Ha ragione il ministro Tajani nell'invitare a non trasformarlo in un caso politico, ma proprio certi politici e gran parte della stampa sono orientati in questo senso. Se capisco, ma non giustifico, i primi, sono critico verso quei colleghi che non aprono gli occhi sulla realtà italiana. Pochi anni fa ero stato convocato quale testimone dal Tribunale di Milano e nel corridoio, mentre aspettavo di entrare nell'aula, vidi arrivare una donna in manette. I due agenti che l'accompagnavano la fecero sedere sulla panca proprio davanti a me senza coprirle i polsi ...chiunque passasse la poteva vedere. Altra omissione giornalistica nostrana circa le catene ai piedi: sono utilzzate anche negli USA. Pochi anni fa apparve l'immagine di un'attrice che, colpevole di un reato non delittuoso (forse frode fiscale, non ricordo) entrò in aula con le catene sia ai polsi che alle caviglie. Recentissimo, solo del febbraio 2023, è quanto accaduto nel tribunale di Hillsboro, Oregon (non a Guantanamo...) dove ad un giovane erano appena state tolte manette e “cavigliere” ... e lui si è dato alla fuga (c'è il filmato su https://stream24.ilsole24ore.com/video ecc...). Domando: non ci sono argomenti che meriterebbero più attenzione mediatica?

giovedì 28 marzo 2024

Sciopero trasporti ferroviari, chi ne paga le conseguenze?

"Lo sciopero è un diritto" sappiamo e ci sentiano ripetere. Certo, ma la controversia non è tra la viaggiatori e una qualsiasi azienda commerciale o produttiva, è tra lavoratori e aziende di trasporto pubblico che deve le proprie economie proprio nel trasportare della gente. Gente che potrà ottenere anche il rimborso del biglietto pagato, ma non quelle onerose soluzioni alternative per rispettare indilazionabili impegni, oppure costosi pernottamenti in alberghi. Nessuno di offenda, ma c'è molta ideologia e superficialità nel difendere questa strategia che finisce sempre a gravare sulle spalle di chi non può permettersi repentini mezzi alternativi. E poi stiano zitti coloro che hanno pensato si scioperare nei giorni di sabato 23 e domenica 24 perchè è demagogico, quando non un insulto, definire "di piacere" i viaggi nel fine settimana perchè ci sono mille e una ragioni per mettersi in viaggio nel fine settimana, non ultimo quello dei pendolari. Quindi, messi da parte i tanti paroloni e definizioni tipo "disagi per i viaggiatori" quando sono stati invece dei problemi con conseguenti perdite economiche, resta da chiedere CHI PAGA? Se ne rendono conto coloro che hanno lasciato a piedi innocenti viaggiatori che hanno dovuto rimediare di tasca propria? Superfluo dire che "sono state rispettate le fasce protette" quando un biglietto ferroviario è spesso prenotato giorni prima della proclamazione dello sciopero. Nelle mie foto pubblicate qui: una istantanea del tabellone
partenze di domenica 24 Marzo a Roma Termini e una delle due code (fino a 80 metri) alle postazioni Trenitalia per avere informazioni o cercare viaggi alternativi che, per taluni, è stato possibile nei pochi posti ancora liberi sui treni di Italo ...il cui personale non ha scioperato. Cari lavoratori, cercate mezzi incisivi, efficaci per negoziare le vostre legittime rivendicazioni, ma vedete di non gravare sulle spalle e il portafogli di incolpevoli viaggiatori che, come tali, contribuiscono al vostro stipendio. Grazie.

venerdì 22 marzo 2024

IGNORANZA, IMMATURITA’, IPOCRISIA

Nel bresciano una quindicenne accoltella una quattordicenne per motivi che sembrano di concorrenza sentimentale, baby gang imperversano utilizzando pistole come fossero ventagli, denunce e non, quasi ovunque. In compenso altri giovani, sventolando bandiere della cui storia conoscono poco e plaudono chi dà fuoco ad altra bandiera di un'altra storia di cui, probabilmente, sanno ancora meno. Ci confortano i loro coetanei che seguono un ammirevole Don Ciotti e, sotto il simbolo di Libera, protestano contro le mafie… salvo qualcuno che si imbuca e, in favore di telecamere, ostenta la sigla di un ente che c’entra poco con questa lodevole iniziativa. Questo il quadro che ci hanno proposto le ultime settimane. Qualche domanda è lecita. La prima ai genitori degli imbecilli che, invece di intervenire e interrompere la violenza, si improvvisano registifaidate: che interesse avete sulla crescita dei vostri figli? Non è il caso di mandare genitori e figli a fare dei corsi di abilitazione al ruolo, di maturità? Si revisionano autovetture anche ogni anno, e ai genitori che hanno maggiori resposabilità affidiamo la cultura del pettegolezzo e dell’effimero? Ah, quanto avevano ragione i dirigenti degli Alpini quando, un paio d'anni fa, chiesero un periodo di almeno sei mesi di naja per tutti, appena maggiorenni. Ma con una piccola modifica: non solo per l’amor di patria, ma di convivenza civica. E che ne sanno della Storia tutti coloro che, solo tre giorni dopo l’aggressione che almeno 1500 terroristi hanno perpetrato ai danni di centinaia di pacifici giovani israeliani che stavano cantando e ballando nel Sud Israele, hanno inscenato manifestazioni per la Palestina libera e, addirittura, la cancellazione di Israele. Ma non sanno che furono proprio gli arabi che nel 1948 rifiutarono l'ipotesi di due stati autonomi e indipendenti? Quell'8 Ottobre scorso ci furono 1400 persone rapite e ancora non sappiano della loro sorte, certo invece che molte donne furono violentate da quei terroristi che oggi si rifiutano di rilasciare. Chi manifesta in loro favore? Bene, manifestiamo pure per macro problemi di cui non conosciamo proprio cosa si possa fare per la loro soluzione, in compenso dimetichiamoci di educare appropriatamente i nostri figli. Inserite voi, gentili lettori, il titolo di questo post in qualsiasi parte i questa riflessione, grazie.

venerdì 8 marzo 2024

Ma gli scioperi dei trasporti sempre di venerdì? E pure l'8 Marzo?

"Dalla mezzanotte alle ore 21 di venerdì 8 Marzo è in atto uno sciopero nazionale del personale del Gruppo FS, Trenitalia e Trenitalia Tper, proclamato dalle organizzazioni sindacali. I treni possono subire variazioni o cancellazioni, ecc...", si legge in un comunicato di Trenitalia. Testo che, pur ricordando che ci saranno le fasce orarie di garanzia, desta qualche preoccupazione nella frase successiva: "L'agitazione sindacale può comportare modifiche al servizio anche dopo la sua conclusione". Purtroppo, comunque lo si voglia vedere, uno sciopero è un disagio per tutti, se non una perdita di denaro, sia per chi rinuncia a lavorare per fare valere le proprie attese, che per chi deve sopperire pagando di tasca propria servizi alternativi. E questo lo sappiamo da sempre. Detto ciò è lecito domandarsi perchè i sindacati scelgano prevalentemente la giornata di venerdì. Mi si risponderà che sono un ingenuo: perchè unendo il fine settimana ci saranno più adesioni e gli organizzatori potranno dichiarare "lo sciopero ha avuto un'alta partecipazione." Bella vittoria di Pirro, affermo, tuttavia aggiungo anche una riflessione: ma proprio l'8 di Marzo, quando tutti, ma proprio tutti, politici, sindacalisti e opinion maker si riempiono la bocca di retorica e demagogia per la tutela dei diritti delle donne, ecco uno sciopero che finisce proprio per danneggiare una fascia sociale debole, quale è la donna. Suvvia, almeno una dimostrazione concreta di rispetto gliela potevano dare. Sarebbe valsa più di un rametto di mimosa.

martedì 13 febbraio 2024

Corsa del Ricordo, successo sportivo e morale

L'edizione romana della Corsa del Ricordo, che quest’anno ha goduto anche del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha scaldato gli animi e commosso tutti coloro che hanno rivolto lo sguardo ad un doloroso momento della nostra Storia. Si è disputata a Roma (non a caso, nel quartiere Giuliano Dalmata) l'11 Febbraio in occasione della Giornata del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata. E’ un evento, iniziato nel 2014, che ben coniuga il cimento sportivo con la celebrazione storica; un momento che, soprattutto per chi ha vissuto lo strazio dell’esodo dalle terre istriane, giuliane e dalmate, ha toccato nel profondo. E' un fiore all'occhiello di ASI Associazioni Sportive e Sociali Italiane, ma ormai patrimonio morale della nazione. Merito di tutto questo va a Roberto Cipolletti, suo ideatore, e al Presidente Nazionale dell’ASI Claudio Barbaro che lo ha sempre fortemente sostenuto. Queste belle immagini, su cui si può cliccare per allargarle, sono tratte dal dettagliato resoconto leggibile nel sito www.asinazionale.it

sabato 10 febbraio 2024

Oggi, Giorno del Ricordo, "per spazzare via la congiura del silenzio..."

"...congiura del silenzio che per imperdonabili decenni aveva avvolto la tragedia delle foibe, il dramma dell’esodo nell’oblio, nell’indifferenza" ha dichiarato oggi il Presidente del Consiglio GIORGIA MELONI davanti al sacrario di Basovizza. Ricordando le numerose volte che da giovane, senza alcuna veste pubblica, era venuta qui in affettuoso privato pellegrinaggio perchè per lei "Basovizza è un luogo del cuore …una storia da raccontare quando si torna a casa …" Oggi, nella veste di Presidente del Consiglio, svolge un alto compito e, rivolgendosi alle centinaia di persone giunte al Sacrario, Giorgia Meloni ha dichiarato: "Sono qui per assumermi l’impegno solenne perché venga trasmesso ai nostri figli quel testimone del ricordo che voi, con la vostra tenacia, con il vostro coraggio, col vostro orgoglio avete consentito ci venisse consegnato per i nostri figli e i nostri nipoti affinché la memoria di ciò che è accaduto, in barba a chi avrebbe voluto nasconderlo per sempre, non svanisca invece mai. Giuseppe Mazzini, un padre della nostra nazione, diceva che la patria è la famiglia del cuore e se è così voi che quella patria avete amato e così contribuito a costruire, siete la nostra famiglia. I vostri ricordi sono i nostri ricordi, le vostre lacrime sono le nostre lacrime, le vostre storie sono le nostre storie. …Siamo qui per ricordare degli innocenti trucidati, certo, ma siamo qui anche per chiedere ancora una volta perdono, a nome delle istituzioni di questa Repubblica per il silenzio colpevole che per decenni ha avvolto le vicende del nostro confine orientale e redere omaggio a tutti gli istriani, i giuliani e i dalmati che, per rimanere italiani, decisero di lasciare tutto case, beni, terreni …per restare con quello che i comunisti titini non potevano togliere loro e cioè l’identità. Così decisero di essere italiani due volte: italiani per nascita e italiani per scelta. … Finalmente, grazie alla legge 92 di vent’anni fa, il fiume carsico del ricordo ora è in superfice e risplende in tutta la sua bellezza alla luce del sole, una luce che nessun tentativo riduzionista, negazionista o giustificazionista di quella tragedia potrà mai oscurare." Subito prima di lei aveva parlato MASSIMILIANO FEDRIGA, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia che nel suo appassionato intervento aveva dichiarato: "qui c'è la testimonianza del sangue negato; …il futuro dell’Europa non si può costruire senza verità e oggi la Giornata del Ricordo è una testimonianza di verità”.

venerdì 9 febbraio 2024

11 Febbraio a Roma la CORSA DEL RICORDO

Una manifestazione che unisce l’agone competitivo di una prova atletica a quella del più elevato sentimento patrio è la CORSA DEL RICORDO organizzata dall'ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane (che quest'anno celebra il Trentennale dalla fondazione) e FIDAL, con l'alto patrocinio del CONI e delle Associazioni Giuliano Dalmate. Siamo ormai all’undicesima edizione e domenica 11 Febbraio si disputerà a Roma la prima delle 10 gare in programma. Sì, ben dieci gare che nelle prossime settimane vedremo in altrettante città della nostra penisola (Aversa, Catania, Latina, Milano, Novara, San Felice Circeo, San Vito dei Vito Normanni e Trieste) perché questa lodevole manifestazione, ideata da Roberto Cipolletti e ben sorretta da Alessandro Cochi e da Claudio Barbaro (Presidente nazionale dell’ASI) vuole tenere vivo il ricordo più affettuoso verso le centinaia di migliaia di nostri connazionali che vennero espulsi dall’Istria e dalle terre giuliano dalmate nel secondo Dopoguerra.
Un esodo che interessò colpevolmente anche taluni italiani. Una pagina dolorosissima nella nostra Storia che costò anche la vita di migliaia di italiani barbaramente trucidati o gettati nelle foibe carsiche. Consiglio di consultare il sito https://www.endu.net/it/events/corsa-del-ricordo/

10 Febbraio: RED LAND (Rosso Istria) su Rai3 alle 20,35

Ecco una splendida e intelligente alternativa al Festival di Sanremo per la sera del 10 Febbraio. Parlo del film RED LAND - Rosso Istria che ben difficilmente rivedremo proiettato in tv. E' la storia ben ricostruita delle efferatezze comunisto-titine ai danni delle popolazioni italiane in Istria dopo l'armistizio dell'8 Settembre 1943. Riscopriamo cosa sono state le foibe dove migliata di nostri connazionali vennero gettati, dopo sevizie, dalla milizia titina. Un vero capolavoro di Maximiliano Hernando Bruno che ne ha curato regia, sceneggiatura (con Antonello Bellucco) e coproduzione; nel cast figurano Franco Nero e Selene Gandini (qui nella foto di Gianmaria Italia) nella parte di Norma Cossetto che venne stuprata dalla soldataglia titina, oltre a Geraldine Chaplin, Vincenzo Bocciarelli, Sandra Ceccarelli, Alvaro Gradella e Maria Vittoria Casarotti.

e adesso si rimedi con Vola Colomba bianca vola

Solo i più ortodossi e ostinati fan di Sanremo 2024 possono definire un successo questo festival malgrado l'immane impegno organizzativo dietro le quinte. Certo primi fra tutti coloro che debbono abbigliarlo nel migliore dei modi nei confronti degli sponsor perche l'avere lasciato acceso il televisore senza guardarlo difficilmente si coniuga bene con l'indice di ascolto. Ci si preoccupa sempre che la RAI, quale rete di Stato, debba essere vicina alla gente perchè entra nelle loro case; ebbene, chiediamoci quanto sia Festival che il conduttore canti Ciao Bella Ciao. Allora, dato che sabato 10 ricorre il Giorno del Ricordo, si abbia il dovere morale (lasciamo da parte quello professionale) per commemorare l'esodo di oltre 300mila Italiani e coloro che, a causa dell'oppressione slavo-comunista, persero la vita, anche dopo atroci sevizie, perchè uccisi direttamente o gettati nelle foibe. Gentile Amadeus, che ne pensa di cantare Vola colomba? E' perfettamente in sintonia con il festival perchè lo vinse nel 1952 grazie alla splendida voce di Nilla Pizzi, e poi certe frasi come "Vorrei volar laggiù dov'è il mio amor che, ingincchiata a San Giusto, prega con l'animo mesto - Fummo felici uniti e ci han divisi - Pensa allepene sofferte" hanno espliciti riferimenti storici. E mi fermo qui, altrimenti scomodo La campana di Trieste (Le ragazze di Trieste) cantata da Claudio Villa o da Luciano Pavarotti.

mercoledì 7 febbraio 2024

Subito due gaffe al Festival

L’ospite a sorpresa di martedì 6 al Festival è stata Federica Brignone, splendida e plurititolata campionessa di sci (tre medaglie olimpiche e altrettante mondiali, tanto per sintetizzare.) E perché mai “ospite a sorpresa”? Perché non sai chi hai trovato prima, magari Sinner? Sorvoliamo. Proprio perché “a sorpresa” è stata una palese indelicatezza, edulcorata in gaffe, avere invitato sul palcoscenico del Festival la principale rivale della sfortunatissima Sofia Goggia che, in pieno recupero di risultati, si era appena infortunata a Ponte di Legno. Un incidente particolarmente grave perché le ha interrotto una stagione così promettente. Un invito proprio da non farsi. Ma la seconda gaffe, quella che ha conquistato i titoli dei giornali, è stato il mancato saluto (peraltro nel copione) di Federica a Sofia. Occorreva ricordarlo sul gobbo? Mah. Certo che i tempi del Festival sono stringatissimi perchè non parlerà neppure delle prossime Olimpiadi in terra italiana. E’ polemica, scrivono alcuni giornali, ma io correggo in constatazione. Certo non ho proprio i titoli per criticare chi ha mancato, ma constato (non polemizzo) su questa duplice gaffe che personaggi, colori e suoni hanno poi messo tra le quinte. Certo la colpa è dei tempi televisivi, si dirà. Ma se all’indomani ci sarà certamente chi esulterà per il numero di televisori accesi sul Festival, non ci ricorderemo buona parte dei cantanti in gara e le loro canzoni. Resterà certo l’amaro in bocca il non avere ascoltato quell’attesa parola di conforto verso una straordinaria campionessa che i giornalisti avevano giustamente osannato per le sue imprese sportive, e che ora, ancor più, dovrebbero esserle accanto nel momento della sofferenza.

martedì 6 febbraio 2024

Quando Sanremo tornerà ad essere solo il Festival della Canzone Italiana?

Ogni edizione del Festival di Sanremo, sebbene sia "della Canzone Italiana", ci presenta ospiti che della canzone hanno ben poco da spartire. Negli anni abbiamo visto e ascoltato sempre più personaggi che ci hanno propinato pagine di saggezza, ma anche loro pensieri (talvolta poco condivisibili, comunque applauditi dalla platea), certo diametralmente opposti al tema musicale della serata. Quest'anno, tra gli altri, hanno poi aggiunto l'invito a Jannik Sinner. Secondo le intenzioni avrebbe alzato l'indice d'ascolto? Non credo proprio e, saggiamente, questo straordinario tennista si è dimostrato un super campione anche di buonsenso declinando. E' venuta poi l'accoglienza degli agricoltori a cui, a ben guardare, proprio non manca la visibilità sia delle loro proteste che delle loro rivendicazioni. Se siamo alla ricerca di ulteriore audience è legittimo domandarsi se si teme una flessione di ascolti; come mai se da una settimana non c'è programma RAI che non inserisca pubblicizzazioni del 74° Festival? Addirittura sul tg un servizio dell'arrivo del convoglio speciale Trenitalia che trasportava a Sanremo personale e attrezzature per la manifestazione canora (quindi non solo, verrebbe da aggiungere). Neanche fosse il viaggio di S.S.Giovanni XXIII ad Assisi del 1962. L'ultima perla, cito da Repubblica.it, è arrivata dalla conferenza stampa dove, rispondendo ad una specifica domanda di Enrico Lucci, Amadeus e Mengoni hanno cantato Bella ciao dichiarando "Siamo antifascisti". Completo riportando anche la conclusione del pezzo giornalistico che è firmato da Roberta Lancellotti: al Memoriale della Shoah un giornalista chiese al Presidente del Senato se, in quell'occasione, si sentiva un po' antifascista. La Russa non rispose ma, appropriatamente, poi commentò: "Non svilire questi momenti con queste cose". Mi sento di aggiungerlo anch'io, perchè il troppo stroppia. Indimenticabile questa affermazione di Pippo Baudo: "Ci sono l'indice d'ascolto e quello di gradimento".