sabato 10 agosto 2024

Quei genitori di Vieste

Ne hanno dato notizia numerosi organi d'informazione mentre Repubblica.it ha pubblicato addirittura, seppur offuscando i soggetti, la scena del pestaggio subito da un dodicenne a Vieste, nel Gargano. Si vede un ragazzino con i calzoncini bianchi che, circondato da un gruppo di coetanei, viene deriso, preso ripetutamente a schiaffi, obbligato ad inginocchiarsi mentre altri riprendono la scena con i loro smartphone. Rivedere quella scena viene una ripulsa, c'è da domandarsi come sia stato possibile. C'è chi definisce la scena un rituale, un'iniziazione, ...ma di chi? Della vittima o dei suoi schiaffeggiatori che, forti del loro ruolo predominante, hanno insistito in quella violenta sopraffazione fisica e morale? Non so se saranno individuati e condotti davanti ad un magistrato. Lo auspico perchè li dovrà attendere l'essere rinchiusi in qualche istituto dove espiare una meritata pena, sottostare ad una doverosa educazione genitoriale. Sì, perchè mi riferisco a quei padri, a quelle madri che dovranno rendersi conto di avere mancato al loro ruolo. Per i ragazzini l'auspicio che ci pensino i prossimi anni di vita quando saranno perseguitati dal rimorso per il grave danno inferto ad un coetaneo che porterà, indelebili, i segni di cotanta umiliazione. Proprio a lui, a quell'indifeso ragazzino con i calzoncini bianchi, auguro un'adolescenza di pieno riscatto da quella vergognosa esperienza e potersi realizzare al meglio, diventare un papà che sappia educare in modo esemplare i propri figli.

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