lunedì 17 giugno 2024

MAZZO, addio grande Presidente

“Lei se la sentirebbe di venire a farci da speaker in autodromo?” Qualche attimo di titubanza per capire se era una battuta o una richiesta seria, allora lui aggiunse: “Non si tratta della Formula Uno ma del Festival dello Sport, lo facciamo ogni anno”. Sì, la richiesta era seria; “Certo, anche a piedi”, fu la mia risposta convinta a Pietro Mazzo, da pochi anni presidente dell’USSM, acronimo di Unione Società Sportive Monzesi. Gli ero appena stato presentato dal Cav. Gabriele Stefanoni, un altro indimenticabile amico che stamane l’avrà accolto Lassù, tra i migliori. Era la festa degli auguri organizzata nel dicembre 1996 dal Panathlon club Monza e Brianza, il mio esordio in Autodromo avvenne nel giugno successivo: era la 22a edizione e ne fui la voce fino alla 42a nel 2017. Ma per Mazzo la mia collaborazione non si limitò a quelle due giornate della kermesse e alla conferenza stampa di presentazione, divenni il suo addetto stampa e mi affidò anche altri importanti eventi. Un rapporto di straordinaria fiducia, di reciproca confidenza. Talvolta mi telefonava alle otto del mattino per riferirmi di questo o quell’incontro che aveva avuto il giorno prima, oppure voleva sentire il mio parere su un progetto, parere che quasi sempre non si discostava dal suo. Era un manager innato, sapeva aggregare e motivare, per questo in quegli anni ebbe vicina la collaborazione di amici straordinari come Riccardo Corio, Enrico Radaelli (entrambi in questa foto), il mitico segretario Carlo Poroli, l'instancabile Vincenzo Magni e che dire di Bruna Giussani e di Alfonso Marelli (seconda foto) fino alla vulcanica e indimenticabile Franca Casati, presidente del Panathlon?
Era legittimamente fiero delle capacità imprenditoriali dei suoi figli, Mauro e Roberto, e amava parlarmi dei loro hobby: la pesca e il calcio. Di riflesso si interessava anche del percorso professionale delle mie figlie di cui divenne il “nonno putativo”; ancora poche settimane fa mi raccomandò “salutami le bambine”. E le "bambine" lo veneravano. Un giorno una di loro, pianificatrice di pubblicità, gli suggerì di cambiare il nome del festival: “Presidente, di festival dello sport ce ne sono tanti, perché non distinguere il suo, dargli un'identità? Che ne dice di chiamarlo Monza Sport Festival?” E così fu il 22 Ottobre 2014; ovviamente non chiese nulla in cambio ma fu ricompensata da un convinto “grazie Donatella, mi piace” che valse più di qualsiasi moneta. Per chi lo apprende solo adesso valga quanto scritto nel sito ufficiale USSM e nel libro "40 anni di Festival" (in questa foto Pietro Mazzo e Donatella Italia il 13 giugno 2015)
E il nostro dialogo è proseguito anche dopo la straordinaria esperienza in USSM perché Pietro Mazzo fu un impareggiabile presidente, anzi, IL PRESIDENTE. Nella sua abitazione, colma di preziosi ricordi, c’è un mio dono per i suoi novant’anni: una scultura in vetro di Murano con la dedica “A Pietro Mazzo, una vita di vittorie”, un auspicio che ora rivolgo ai suoi amati figli perché proseguano nel suo nome verso nuovi successi.
Presidente, con l'ultima lacrima mi permetta un altro abbraccio e spero sia di un Arrivederci
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