sabato 10 febbraio 2024
Oggi, Giorno del Ricordo, "per spazzare via la congiura del silenzio..."
"...congiura del silenzio che per imperdonabili decenni aveva avvolto la tragedia delle foibe, il dramma dell’esodo nell’oblio, nell’indifferenza" ha dichiarato oggi il Presidente del Consiglio GIORGIA MELONI davanti al sacrario di Basovizza. Ricordando le numerose volte che da giovane, senza alcuna veste pubblica, era venuta qui in affettuoso privato pellegrinaggio perchè per lei "Basovizza è un luogo del cuore …una storia da raccontare quando si torna a casa …" Oggi, nella veste di Presidente del Consiglio, svolge un alto compito e, rivolgendosi alle centinaia di persone giunte al Sacrario, Giorgia Meloni ha dichiarato: "Sono qui per assumermi l’impegno solenne perché venga trasmesso ai nostri figli quel testimone del ricordo che voi, con la vostra tenacia, con il vostro coraggio, col vostro orgoglio avete consentito ci venisse consegnato per i nostri figli e i nostri nipoti affinché la memoria di ciò che è accaduto, in barba a chi avrebbe voluto nasconderlo per sempre, non svanisca invece mai. Giuseppe Mazzini, un padre della nostra nazione, diceva che la patria è la famiglia del cuore e se è così voi che quella patria avete amato e così contribuito a costruire, siete la nostra famiglia. I vostri ricordi sono i nostri ricordi, le vostre lacrime sono le nostre lacrime, le vostre storie sono le nostre storie. …Siamo qui per ricordare degli innocenti trucidati, certo, ma siamo qui anche per chiedere ancora una volta perdono, a nome delle istituzioni di questa Repubblica per il silenzio colpevole che per decenni ha avvolto le vicende del nostro confine orientale e redere omaggio a tutti gli istriani, i giuliani e i dalmati che, per rimanere italiani, decisero di lasciare tutto case, beni, terreni …per restare con quello che i comunisti titini non potevano togliere loro e cioè l’identità. Così decisero di essere italiani due volte: italiani per nascita e italiani per scelta. … Finalmente, grazie alla legge 92 di vent’anni fa, il fiume carsico del ricordo ora è in superfice e risplende in tutta la sua bellezza alla luce del sole, una luce che nessun tentativo riduzionista, negazionista o giustificazionista di quella tragedia potrà mai oscurare." Subito prima di lei aveva parlato MASSIMILIANO FEDRIGA, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia che nel suo appassionato intervento aveva dichiarato: "qui c'è la testimonianza del sangue negato; …il futuro dell’Europa non si può costruire senza verità e oggi la Giornata del Ricordo è una testimonianza di verità”.
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