Avevo già lanciato il mio pensiero nel post di un paio di giorni fa; ora approfondisco citando la fonte di questa vera e propria ingiustizia ai danni degli utenti/clienti onesti che, talvolta a prezzo di enormi sacrifici, pagano regolarmente la fattura del fornitore. Il tutto è racchiuso nel (lungo e cavilloso) testo della deliberazione 52/2018 dell'ARERA, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, quindi un organo statale.
Prima di questo documento, datato 1° febbraio 2018, c'è l'ancora più lungo (22 pagine) della deliberazione 50/2018 a firma del suo presidente Guido Bortoni che, in modo esplicito, riprendendo una sentenza del Consiglio di Stato, e soprattutto del Tar Lombardia secondo il quale "ha ritenuto legittima la regolazione dell'Autorità nella parte in cui attribuisce al venditore l'obbligo di fatturare e riscuotere gli oneri generali di sistema presso i clienti finali (gli utenti, quindi) , corrispondendo il gettito all'impresa distributrice; ciò in quanto, da un lato, è "soltanto con il venditore che il cliente finale intrattiene rapporti e non anche con il distributore" ecc... , viene scaricata sugli utenti (i finali utilizzatori) una parte dei mancati introiti.
Questo increscioso episodio dà fiato a chi ritiene che gli (strapagati) burocrati di Stato sappiano poco del mondo reale dove, pongo un esempio, un concessionario d'automobili non si rivale sugli altri clienti se qualcuno non finisce di pagare le rate della vettura che ha comprato. Gliela ritira, così i distributori di energia elettrica dovrebbero staccare la luce. E' così o no?
Totalmente condivisibile quindi la sintesi "Si socializzano i debiti ma si privatizzano i profitti".
E dato che l'ARERA fa capo al Ministero dello Sviluppo Economico sarà compito di Carlo Calenda correggere questo "svarione" e lasciare gli utenti finali liberi da un onere, qualunque esso sia e comunque del tutto incomprensibile ed inaccettabile; va quindi a lui l'appello di tutti gli Italiani onesti.
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