venerdì 18 dicembre 2020
COVID, un errore dietro l'altro
lunedì 7 dicembre 2020
COVID, che ne sanno di logistica?
mercoledì 25 novembre 2020
E' morto Diego Armando Maradona, senza le nostre scuse
lunedì 23 novembre 2020
Covid, "Parlatene che vi paghiamo"
mercoledì 18 novembre 2020
A ILARIA SALATINO il Premio ASI Italiani nel mondo
lunedì 9 novembre 2020
Quegli Italiani a cui non sappiamo offrire un futuro migliore
domenica 8 novembre 2020
Lezione di Economia dagli "inessenziali"
mercoledì 4 novembre 2020
Bonus mobilità, dove trovare i fondi
domenica 25 ottobre 2020
Covid, luci e ombre sul Dpcm firmato ieri
martedì 20 ottobre 2020
Contro il Covid anche inspiegabili provvedimenti e dichiarazioni
lunedì 19 ottobre 2020
Influencer contro ...l'influenza?
Lockdown a Natale? Che ne pensa il Presidente del Consiglio?
venerdì 16 ottobre 2020
ASI, ente messaggero dell'italianità
giovedì 15 ottobre 2020
Lockdown a Natale? Assolutamente ... forse. E i danni?
In un Paese come il nostro dove decine di migliaia di famiglie coniugano a fatica il pranzo con la cena, dove slittano o addirittura saltano i pagamenti di affitti e spese condominiali, c'è un governo che anticipa "a fantasia" provvedimenti di rara gravità: l'adozione del lockdown, ovvero della chiusura di esercizi e movimenti sotto Natale.
Il tutto era partito un giorno fa quando le agen zie di stampa avevano riportato una diochuarazio e del virologo Andrea Grisanti: "Un lockdown in Italia durante le feste di Natale potrebbe essere necessario per bloccare la diffusione del coronavirus e aumentare l'efficienza del tracciamento dei contagi sul territorio".
Quanto mai! Ecco allora inseguirsi le dichiarazioni dal Palazzo; leggiamo:
il presidente del CdM Giuseppe Conte (su Corriere.it): tre giorni fa lo escludeva, ma già martedi non era più così sicuro, tanto che ieri, a Capri: "Non faccio previsioni, le faccio sulle misure più idonee, adeguate e sostenibili per evitare il lockdown" E, per farsi capire meglio "Molto dipenderà dal comportamento dei cittadini".
Come dargli torto? Quando assistiamo alla spavalderia di chi ostenta il volto senza alcuna copertura, quando si irride chi invita a coprire il viso con la mascherina e si hanno sponsor perfino in Parlamento.
Poche ore fa il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, quindi uno nella giusta stanza dei bottoni, tranquillizza: "Con questi numeri di contagi è prematuro ipotizzare un lockdown a Natale. La dichiarazione del prof Crisanti si basava su dato in crescita dei contagi"
Ci conforta il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale San martino di Genova che, rispondendo indirettamente, oggi ha affermato: "Sparare che ci sarà una chiusura mette solo allarmismo in uno dei giorni più belli dell'anno. Noi clinici e medici dobbiamo essere più attenti. Le scelte di una nuova serrata spettano solo alla polirica"
E alla politica è giunto il messaggio netto della Confcommercio: "Fare prevalere la prudenza perché un lockdown a Natale sarebbe un disastro di proporzioni inimmaginabili."
mercoledì 23 settembre 2020
Alessia Morani sul Superbonus
Ho apprezzato le obiettive considerazioni e gli impegni dell'On. Alessia MORANI intervenuta oggi nella trasmissione FuoriTg di Rai3 (peraltro ben condotta da Maria Rosaria De Medici) su un tema molto attuale: il Superbonus 110% di cui ho già trattato in altri post.
Alessia Morani (sito MiseGov) |
Con lei, Sottosegretario allo Sviluppo Economico, sono intervenuti Francesco BURRELLI, presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e il giornalista RAI Niccolò BELLAGAMBA.
Si è parlato a lungo dei benefici che offre questo provvedimento legato al Decreto Rilancio; indiscutibile l'intento di aiuto alla ripresa dell'edilizia e la maggior diffusione del recupero energetico.
Restano però alcune perplessità, la maggiore delle quali è che in un'assemblea condominiale bastino solo 334/1000 - indipendentemente dal parere contrario di tutti gli altri condomini - per avviare i lavori con il Superbonus 110. Davvero sconcertante; un punto che il Ministero deve senz'altro correggere prima che il decreto sia convertito in legge, perché lede la libertà ...e il portafoglio dei singoli. Senza contare poi il rischio che, nell'adempimento burocratico, si incorra in qualche errore o difetto procedurale tali che l'Agenzia delle Entrate chieda indietro i soldi al privato.
Un emendamento migliorativo proprio dovuto, si vada almeno alla maggioranza semplice 501/1000.
Confido quindi nella saggezza del Ministro PATUANELLI e, per quanto ha manifestato nei suoi odierni interventi, nel buonsenso dell'On.le Morani che ha comunque promesso al presidente Burrelli una proroga del Superbonus 110 e del Bonus 90 per le facciate.
A margine considero errata e inopportuna l'affermazione di Bellagamba: "saranno lavori gratis". Non sarà affatto vero e per un semplice motivo: per recuperare i 2 punti di classe energetica si dovranno apportare tali onerose modifiche, oltre agli onorari dei professionisti, che si andrà oltre la cifra rimborsabile prevista dal Decreto.
lunedì 21 settembre 2020
L'altra faccia del Superbonus 110
Il tanto reclamizzato Superbonus 110%, emanato dal Decreto Rilancio, sta certo interessando tutta la vasta platea degli operatori, dall'edilizia agli amministratori e ai condomini.
L'intento dichiarato è quello di dare nuovo impulso alle imprese edili e ridurre sprechi energetici.
Buona cosa, ma nel primo caso non basterà limitarlo al 31 dicembre 2021 perché sarebbe come dare un bicchiere d'acqua ad un assetato nel deserto e poi abbandonarlo, occorrerà prolungare questo rifornimento di almeno tre anni.
Tuttavia mi domando se è tutto oro quello che luce. Ho qualche dubbio.
Circa il recupero energetico c'è un vincolo: lo Stato ti pagherà (fino a determinati importi scalari) solo se le opere adottate porteranno al recupero di almeno 2 classi energetiche: non è cosa semplice. (Applaudo intanto che nel 2019 le emissioni di gas serra sono diminuite del 4% rispetto all'anno prima).
Per questa scalata si dovranno effettuare lavori e adottare tali e tanti accorgimenti tecnici e burocratici il cui costo molto difficilmente rientrerà nel massimale stabilito per singola unità abitativa. E se non si è adempiuto più che perfettamente alle rigide norme (lo Stato non regala denaro a chicchessia ...salvo qualche reddito di cittadinanza) c'è il rischio che l'Agenzia delle Entrate ti chieda indietro tutti i soldi aggiungendo una penale.
domenica 20 settembre 2020
Il venti settembre nella storia d'Italia
E' questo il titolo del libro curato da Giovanni Spadolini e edito da Nuova Antologia nel 1970, che scomodo adesso proprio cinquant'anni dopo, a un secolo e mezzo dall'ingresso dei bersaglieri per Porta Pia.
Spadolini rievoca l'evento con queste parole che paiono anche un monito:
"L'Italia ha Roma!
Questo gran fatto è pieno di tante promesse e c'impone tanti obblighi quanta è la grandezza delle memorie che al nome di Roma si accompagnano."
giovedì 17 settembre 2020
Tamponi anti Covid, l'ammirevole risposta di Milano
Da oltre due mesi, nel più assoluto silenzio da parte della grande informazione, lontani dai flash dei fotografi, dalle telecamere e dai microfoni, una mezza dozzina di sanitari dell'Ospedale San Carlo Borromeo effettua il tampone faringeo.
Instancabili nei loro camici si avvicinano alle auto ed effettuano il prelievo di chi varca il cancello della grande struttura milanese, a San Siro. Affluiscono in tanti, la fila delle auto parte dalla via Olivieri, entra nel parcheggio esterno dove si snoda come un serpente; la gente aspetta in silenziosa pazienza e speranza che quella breve quanto importante analisi porti ad un esito negativo. C'è anche l'ansia di non essere arrivati in tempo: "Non si preoccupi, faremo il tampone a tutti", è la tranquillizzante voce che senti ripetere.
L'attesa può essere anche di quattro ore, e questo dà la dimensione del lavoro svolto dagli operatori del San Carlo per dodici ore consecutive, e mentre da nosocomi di altre parti d'Italia giungono lamentele di vario genere, ecco che qui c'è anche il personale che ti si avvicina portandoti bottigliette d'acqua per attenuare il fastidio del caldo; non parliamo poi del medico che conforta la bimba febbricitante offrendole un lecca lecca, e sa che le tornerà il sorriso.
Il tutto è gratuito.
Un lavoro ammirevole che non avrà un pur meritato riconoscimento dal Colle, anche solo un cenno di apprezzamento per questa gente che vive e conforta la tua attesa e da cui ti congedi, forse, con un semplice Grazie. Peccato per un'occasione persa.
Ci sarebbe da dire che questa iniziativa della Sanità lombarda, che non si mette in posa davanti a microfoni e telecamere, è uno schiaffo morale ai suoi detrattori, ma qui si bada alla concretezza, si guarda alla realtà sperando di debellare il contagio.
Da queste pagine, con un ideale abbraccio, il mio Grazie per quello che fanno e, lo si riconosca, anche un apprezzamento per chi l'ha organizzato.
NY, il Sindaco si sospende lo stipendio
A New York gli effetti del coronavirus si stanno facendo sentire anche nelle finanze della città della Grande mela le cui casse si sono svuotate.
Un rimedio? Il sindaco Bill de Blasio si è tolto lo stipendio per almeno una settimana, così i suoi collaboratori e i dipendenti comunali che "resteranno a casa per una settimana senza stipendio".
lunedì 14 settembre 2020
Prorogato il Superbonus 110 ?
Si fanno sempre più insistenti le voci che il decreto Superbonus 110 venga esteso fino alla fine del 2022
mercoledì 9 settembre 2020
Ciclisti contromano? Lo permetterà il Codice della strada.
Attraverso il decreto "semplificazioni" si sta varando una mini variazione al Codice della strada.
Tre i capitoli principali: installazione di autovelox anche nei centri urbani, autorizzare anche i netturbini a rilevare le infrazioni, ma soprattutto istituire nelle città strade dove sarà permesso ai ciclisti di andare contromano.
Nell'assoluta certezza che ci sono moltissimi ciclisti che rispettano i semafori e non invadono arbitrariamente i marciapiedi, mi domando a cosa serva poi fissare loro il limite di velocità a 30 km/h quando gli agenti della Polizia locale non fermano ciclisti che attraversano col rosso o pedalano sulle strisce pedonali. Non si dimentichi che la bicicletta è un veicolo a tutti gli effetti: punto 1 lettera C dell'art 47 del Codice della strada.
Giustificazione? "Se quando li fermo cadono è capace che la colpa è mia."
Se c'è un utente vulnerabile sulla strada è solo il pedone; chiediamogli cosa ne pensa quando un ciclista gli sfreccia davanti o, già successo, investe chi esce da un portone o da un negozio.
Qualcuno sussurra, anche a voce alta, che sono vincolati da "disposizioni che arrivano dall'alto". Allora io rispondo che è solo un disdicevole gioco politico. Non si può pensare diversamente se guardiamo le corsie riservate ai ciclisti a Milano in una strada così trafficata e commerciale come corso Buenos Aires. Non bastano i gruppi di ciclisti che, sempre a Milano, da un paio d'anni si fanno beffa della Polizia locale percorrendo contromano molte vie del centro?
Allora, cari esperti estensori di queste variazioni, mettete in bella evidenza i vostri volti e i vostri nomi perché al primo incidente grave, diretta conseguenza di queste "concessioni", sapremo chi ringraziare.
giovedì 27 agosto 2020
Monza, cuore e motori al Gran Premio di F1
“Il 2020 sarà un anno indimenticabile.
Facciamo in modo che quei valori alti, nobili e universali che lo sport incarna,
ce lo facciano ricordare come l’anno nel quale l’umanità riuscì a sconfiggere
una delle piaghe più gravi che l’umanità era stata chiamata ad affrontare”, ha
dichiarato il presidente dell’ACI Angelo
Sticchi Damiani aprendo stamane la conferenza stampa di presentazione del 91° Gran
Premio d’Italia che si disputerà a Monza il 6 settembre. Sarà una gara alquanto
anomala, unica nella storia del circuito monzese perché, a causa del Covid 19, le vetture correranno
tra tribune deserte.
Una perdita d’immagine e
finanziaria non indifferente se pensiamo che a marzo erano già pervenute circa
30mila prenotazioni e si sperava di raggiungere il record dello scorso anno
quando si ebbero circa 200milla spettatori. La SIAS, l’ente che gestisce l’autodromo,
ha dichiarato che in ottobre tutte le prenotazioni saranno rimborsate. Ci sarà
anche un ragguardevole danno economico di cui soffrirà tutto l’indotto diretto
e indiretto della kermesse.
L’organizzazione, curata
dall’ACI e dalla SIAS, ha ideato due iniziative originali che hanno come base
la generosità e la riconoscenza. Prima fra tutte quella chiamata Face For Fan
che permetterà di “essere presenti” in foto, vale a dire farsi ritrarre su
delle sagome che saranno poste sulla tribuna centrale; a questi appassionati,
che potranno prenotarsi sul sito www.faceforfan.com
, si chiederà un contributo minimo di 40 euro; l’intero ricavato sarà ripartito
su tre istituzioni sanitarie: l’ospedale Policlinico di Milano, l’Istituto Lazzaro
Spallanzani di Roma e l’associazione onlus Brianza per il Cuore di Monza.
Insomma, una gara di solidarietà accanto a quella motoristica.
L’altra è di riconoscenza verso chi si è tanto adoperato nella cura dei contagiati dal coronavirus: 250, tra medici, infermieri, operatori del 118 e della Protezione Civile saranno gli unici spettatori presenti in autodromo. Prima della gara ci sarà un’esibizione del coro e della fanfara degli Alpini e il circuito sarà sorvolato dalle Frecce Tricolori. Una situazione quindi del tutto unica che non poteva lasciare insensibili anche la Liberty Media, la società che detiene il Formula One Group, che ha aggiunto un anno ai cinque concordati con Monza per la concessione del Gran Premio.
G. Redaelli, D. Allevi, A. Fontana, A. Sticchi Damiani, G. Malagò e G. La Russa (foto di G. Italia)Questo,
in sintesi, quanto hanno annunciato nella conferenza stampa tenutasi giovedì 27
agosto davanti al Palazzo della Regione Lombardia il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani, il presidente del CONI
Giovanni Malagò, il presidente della
Regione Attilio Fontana, il sindaco di Monza Dario Allevi, il presidente della
SIAS Giuseppe Redaelli e il presidente dell’Automobile Club Milano Geronimo La
Russa che ha ricordato che nel 2022 l’autodromo monzese festeggerà un secolo di
vita.
mercoledì 26 agosto 2020
Milano, altre ciclabili per altri errori?
Milano sta avviando i lavori per la via ciclabile che, lungo il viale Monza, collegherà corso Venezia a Sesto San Giovanni, zona Marelli. Il percorso si unisce a quello che da piazza S.Babila, lungo corso Buenos Aires, arriva a p.le Loreto.
A questo riguardo vale la pena ricordare le polemiche sorte, non per ragioni politico-sociali ma per palesi difetti nella segnaletica orizzontale e per quei disagi, quando non definibili pericoli, che stanno interessando ciclisti, pedoni e automobilisti.
Da mesi il Comune di Milano, attraverso sondaggi proposti online, chiede pareri sulle "aspettative ambientalistiche" dei suoi cittadini. A quanto pare, vuoi per il tipo di domande, vuoi per lo scarso interesse, non so quanta autorevolezza e attendibilità si possa dare alle risposte. Certo è che, essendo quell'itinerario corrispondente al primo ramo della metropolitana (anno 1965), chi usa l'auto su quel tratto lo fa per assoluta inderogabile necessità e sacrificare ulteriore spazio alla carreggiata è alquanto azzardato.
Un dato è certo: la Giunta del sindaco Sala ha intrapreso una politica piuttosto incisiva, per non dire imperativa, sui temi ambientalistici che fanno discutere e che hanno sollevato non poche autorevoli contestazioni, (leggi Automobile Club Milano).
lunedì 24 agosto 2020
Verona Vicenza Padova, solidarietà alla loro gente
Un violento nubifragio ha colpito con inaudita violenza la città scaligera e i territori vicentini e padovani; un ulteriore colpo a quella gente sempre operosa che, come nel resto del nostro Paese, sta faticosamente riprendendosi dopo le conseguenze del coronavirus.
Sono affettuosamente vicino a tutti loro e a chi stanno patendo per questa calamità augurando un pronto riscatto.
sabato 22 agosto 2020
22 agosto 1914 La pagina più sanguinosa della storia francese.
Proprio il 22 agosto del 1914, ovvero le jour le plus sanglant de l'histoire de France
In terra belga, esattamente a Rossignol, la Francia patì la più sanguinosa delle sua pagine di guerra, e a patirne furono i soldati algerini che, sia lì come altrove, combatterono sotto la bandiera francese. Si ritiene che non meno di 27.000 suoi soldati caddero sotto i colpi delle mitraglie e dei cannoni germanici.
domenica 16 agosto 2020
TG, commenti proprio insensibili
"Ieri, sebbene fosse Ferragosto, sono proseguite le ricerche del piccolo Gioele..."
"Sebbene fosse Ferragosto?"; ma come, la morte, le sorti di una vita sono condizionate da una festività?
Niente da fare; davvero sconcertante questo incipit del servizio dalla Sicilia mandato in onda oggi alle 13,30 da un noto tg nazionale. Ma non è la sola perla che ci riservano i telegiornali; quante volte abbiamo sentito dire, per esempio, "morto a soli due anni...", e perché, se ne aveva sei pace all'anima sua?
Io mi domando a che livello di scarsa professionalità sono scesi certi colleghi a cui manca anche la sensibilità. Ma quelle emittenti, e parlo di nazionali, non hanno un caporedazione che controlli?
Mi offro a metà del loro stipendio.
venerdì 7 agosto 2020
TG3, grave omissione sulla Zona rossa nella Bergamasca
L'odierna edizione del Tg3 (ore 12) ha riservato un servizio sulla mancata adozione della Zona rossa durante l'epidemia da coronavirus. Tuttavia se si ascolta quanto enunciato non si precisa che il Governo ignorò le raccomandazioni del CTS, il Comitato tecnico Scientifico. Per cui, dall'ascolto del servizio, appare ai più che la Regione Lombardia, malgrado le segnalazioni e l'arrivo di 250 militari, lasciò libera circolazione nelle aree di Alzano Lombardo e Nembro con le gravi conseguenze che sappiamo.
I fatti furono ben diversi, ma lo si può apprendere solo leggendo il giornalismo scritto*: il CTS il 3 marzo informò il Ministero della Salute con un verbale che chiedeva la chiusura dei due comuni "per limitare la diffusione dell'infezione", ma Conte dichiara ora di non averlo mai visto. Forse lui no, ma il ministro Speranza e/o suoi collaboratori che curavano la corrispondenza ufficiale? Inviati i militari? Certo, ma senza alcun ordine operativo, quindi ...inutili loro malgrado.
Che dire dopo le sassate scagliate contro Presidente e Assessore alla Sanità della Lombardia? Che suggerire a Conte e alleati? Meno passerelle e più attenzione alla realtà di una regione che merita solo un reverente inchino verso chi è stato colpito dal Covid19 e tanto credito dal nostro Paese
* per esempio lastampa.it
giovedì 6 agosto 2020
BARBARO: lo Sport dei tanti che meritano di essere visti e ascoltati
Con il nostro provinciale di Bergamo, qualche giorno fa, commentando quelle immagini che hanno fatto commuovere tutti noi, con dieci pagine di necrologi fitte di volti e di nomi; con chi era abituato ad alzare la serranda della propria palestra ogni giorno e alla stessa ora o con chi in quella palestra ci lavorava; con chi stava per premere il grilletto della pistola da starter, dopo aver sognato tutto l’anno l’inizio del proprio evento.
In questo periodo di emergenza epidemiologica e di forzata permanenza abbiamo anche pensato a come contribuire a dare un senso al presente e, parallelamente, arginare le problematiche che da questo presente sorgeranno.
Uno sguardo all’attualità: siamo riusciti a estendere le coperture assicurative all’attività motoria in casa; stiamo per dare vita a un piccolo progetto di laboratorio sociale come quello legato all’hashtag #AsiSportInCasa: l’invito è quello di inviarci foto e video legati all’attività casalinga; e poi le lezioni a distanza e la nostra attività di divulgazione attraverso sito e social.
E uno sguardo al futuro, a quello che sarà dopo questo periodo. A ciò che rimarrà, frutto anche degli sforzi di tutti noi, oggi. Perché nulla sarà più come prima.
È apparso da subito evidente come le Istituzioni del mondo sportivo non avessero ben chiaro quale fosse il problema di carattere generale. Come è apparso sin troppo evidente, c’è stato un deficit di rappresentanza, nei confronti del governo, da parte del mondo dello sport.
Un deficit di rappresentanza non certo nel Calcio - che, semmai, sui tavoli più importanti della politica e dei media, ha vissuto momenti di grande confusione e decisioni sovrapposte e contraddittorie rimbalzate però in ogni dove - ma quanto di tutto un mondo meno alla ribalta come quello delle palestre, delle piscine, di chi lo sport lo promuove ogni giorno, di quel mondo che è stato sempre al suo posto, fedele al suo dovere, quello di stare vicino ai cittadini: promuovendo sani stili di vita, facendo crescere i nostri figli con quelle regole legate al sacrificio, al rispetto per il prossimo, alla capacità di saper vincere e di saper incassare le sconfitte, specchio della vita. Presidio per la salute e traino per il Sistema Paese. Supplendo anche a tante carenze pubbliche.
Un presidio, un traino ignorato sin dalle prime riunioni a Palazzo Chigi quando Coni, Sport e Salute o anche le rappresentanze del sindacalismo autonomo, non sono stati chiamati in occasione del tavolo convocato dal Premier Conte.
Ho pensato a lungo, come rappresentante di un mondo multidisciplinare che mi concede una prospettiva sicuramente allargata, a come contribuire a rendere visibile un mondo invisibile agli occhi della politica, senza cadere in una difesa corporativa di interessi di parte che avrebbe potuto costituire un elemento miope della lettura o eccessivamente sbilanciato nella difesa di spazi. Questo poiché ritengo lo sport elemento nodale, fondamentale e indivisibile del Sistema Paese. Indivisibile? Si. Non devono esistere steccati culturali e d’importanza tra lo sport di vertice e quello di base, quello di massima prestazione e quello spontaneo, attività motoria e competizione, quello per gli anziani e per i giovani nelle nostre scuole, quello nei parchi e quello… a casa.
Esiste lo sport è un’unica parola, origina da Desport (divertimento) e vale per tutto ciò che è inteso come “pratica finalizzata al miglioramento dell’individuo”.
Cosa è invece accaduto? Che ogni organismo sportivo, si è principalmente impegnato nel capire come il blocco delle attività non si dovesse tradurre in un danno al movimento che esso rappresentava. Conclusione: è mancata una risposta di sistema. Come spesso nel nostro Belpaese.
E, nella mancanza di una risposta di sistema, siamo stati muti testimoni anche di bassezze e corporativismi. Non è questa la sede per un mero e sterile elenco. E - anche per una questione di rispetto in questi momenti delicati - non sia momento nemmeno per beghe da cortile. E neppure, vogliamo entrare nella parte dei capponi che approfittano per beccarsi a vicenda ben stretti nelle mani di Renzo mentre si reca dal dottor Azzeccagarbugli. Ma un esempio proprio non possiamo esimerci dal farlo. Tra le varie iniziative intraprese per stimolare il Governo a comprendere pienamente le istanze provenienti dal mondo dello sport – che alla fine è valso la citazione del nostro gruppo in Gazzetta Ufficiale, Decreto “Cura Italia”, con un lavoro di ricerca congiunto con Fitness Network Italia – abbiamo rafforzato anche la campagna di informazione, che ci aveva dato già ampio riscontro, prenotando pagine sui principali quotidiani: Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, Tuttosport...
La nostra azione è stata protesa a tutelare tutta la filiera partendo dalle Asd, Ssd, passando per gli operatori e arrivando ai praticanti, a prescindere da quale attività essi svolgessero.
Qualcuno ci ha accusato di “comprare spazi” (cambio merci questo sconosciuto?) come se questo appunto rappresentasse oggi una priorità da mettere su carta, magari dopo averci pensato anche un po’ su. Non è tempo, ripeto, di vestali senza un sorriso, pronte a fare le prime della classe o di scolaretti rapidi a nascondere il pallone nell’ora di ricreazione e, ad abundantiam, Sacerdoti del politicamente corretto. Quali catastrofi (ora mi riferisco a quelle di natura economica per le nostre strutture e per gli operatori che vi operano) devono accadere perché si capisca che lo sport non ha bisogno di divisioni e di difese del proprio orticello? O che lo sport è a servizio di un bene più grande per il nostro Paese e va trattato da adulto e da persone con un comportamento adulto?
Giriamo pagina. C’è una corsa a rivendicare il merito delle misure, ci sono più organizzazioni che stanno dicendo “È grazie a noi...”. Non interessa sottolineare chi ha il merito di quello che è possibile realizzare e per quanto riguarda le misure che è possibile adottare, l’importante è che queste ci siano.
Ma cosa hanno prodotto, alla fine, tutte queste rivendicazioni (compresa la nostra): misure insufficienti. A fronte di quelle ottenute dallo sport professionistico, che ha già avuto agevolazioni enormi che lo sport di base non ha minimamente ottenuto. Fanno risparmiare al Calcio, abbiamo stimato, 600 milioni: e tutti gli altri? Noi non ci fermiamo: continueremo a premere alle porte del Sistema. Abbiamo protocollato, ancora una volta, la richiesta di un incontro al Governo e preparato emendamenti al Decreto “Cura Italia”.
È il momento di un’amara considerazione: senza competizione il sistema sportivo italiano è sparito dalla scena. Al massimo si parla degli sportivi sui social, dei campionati da riprendere e del rinvio degli Europei. Eccolo il limite del nostro ordinamento sportivo. Dello Sport = Benessere non importa nulla a nessuno.
La speranza – e sarà anche il nostro impegno – è che da questo periodo emergenziale, si generino i frutti per una rivoluzione culturale, per una rivisitazione del nostro ordinamento sportivo, che “restituisca” agli italiani lo sport nella sua più estesa concezione: a partire dalle scuole, passando per la virtuosa attività di tutti gli Enti e di ogni singola palestra sul territorio, per chi organizza una gara podistica e chi una finale di Champions. Tutto è sport, tutto contribuisce alla formazione del nostro tessuto sociale, dei nostri giovani e contribuisce tanto al bene collettivo che al benessere individuale.
Proprio da un momento come questo, in cui lo sport cosiddetto organizzato è in ginocchio e l’Italia continua a fare attività nelle proprie case, autodisciplinandosi, c’è spazio anche per alimentare un dibattito e proiettarci verso un futuro senza quei lacci e lacciuoli che hanno compresso l’attività sportiva fino ad oggi. In un Sistema in cui la cosiddetta “organizzazione” è stata demandata ai soggetti federali ai quali lo Stato attraverso il Coni ha riconosciuto la possibilità di disciplinare ogni singola attività sportiva: ogni volta che ricorre la parola Boxe, piuttosto che Ciclismo, Nuoto, Equitazione, Canottaggio o Atletica leggera, l’attuale sistema sportivo tende ad indicare che le attività svolte al di fuori degli ambiti federali siano illegittime. Sono centinaia le diffide che, ogni giorno, le federazioni esercitano rivendicando l’esclusiva titolarità della propria disciplina. Sebbene le leggi dello Stato stabiliscano il contrario. Come emerso, peraltro, da recenti e altisonanti pronunciamenti da parte dell’Antitrust.
A forza di dividere lo sport dall’attività motoria, i cui confini sono stati sempre estremamente labili, siamo arrivati alla concezione di massa che chi si muove da solo non stia facendo sport e di fatto quello che in questi giorni stanno facendo le persone dentro le case non sia sport ma attività motoria: quando la stessa racchiude in sé la gran parte dei principi fondamentali propri dello sport, come la motivazione, la performance, concetti che sono riconoscibili in un fine sociale che si raggiunge attraverso il miglioramento della qualità della vita.
Senza considerare che tutto ciò genera anche un problema di natura fiscale. Le agevolazioni, per una Asd, scattavano fino a tre anni fa nel momento in cui la stessa veniva iscritta al registro CONI attraverso un organismo sportivo (federazioni o enti di promozione sportiva). Sempre con il limite, però, della concezione dello sport organizzato.
A questo punto, cosa ha fatto il CONI sulla spinta dell’Agenzia delle Entrate? Ha ristretto sensibilmente il range di definizione delle discipline sportive a 365 partendo da un’ipotesi iniziale di circa 7mila. Comprimendo, di fatto, il campo delle attività e subordinandole ulteriormente alle federazioni, così ancora più nevralgiche nel campo dell’organizzazione di eventi e attività sportive.
Vogliamo difendere la rivoluzione culturale di quello che sta avvenendo in questi giorni.
Tutti quanti si sono trincerati dietro “attività motoria” come se questa non avesse la dignità di essere chiamata “Sport”.
Ma oggi, dentro casa, quella che va classificata come attività sportiva, siamo obbligati a farla tutti. Quelli che si sono scambiati la palla tra una finestra e l’altra, uno dei tanti video virali circolati in rete, praticavano una disciplina assimilabile al tennis. Esasperando all’ennesima potenza, non si sarebbe potuto, poiché non regolamentata.
Questa emergenza può rappresentare un punto di ripartenza?
Vogliamo immaginare un nuovo sistema di sport?
È possibile immaginare luoghi, impianti che possano ospitare tutte le attività sportive o motorie senza alcun tipo di condizionamento obsoleto, autentica catena per tutto il sistema?
Per cui, continuando a esasperare questo concetto, vogliamo definire sport tutto ciò che è movimento o tutto ciò che è movimento finalizzato al benessere e viceversa anche al risultato?" Claudio Barbaro
Omaggio al maestro Zavoli
Ministra AZZOLINA, sul Covid nessuna discrezionalità
sabato 1 agosto 2020
Sbarchi, ora Conte non può più prendersela con Salvini
venerdì 31 luglio 2020
Salvini sotto processo? Un boomerang per chi l'ha voluto
La spiegazione è semplice: mandarlo sotto processo per un'accusa che riguarda l'esercizio della sua funzione crea un serio precedente, oltretutto Salvini operò come ministro del nostro governo (presidente Giuseppe Conte) a tutela di interessi nazionali. E chi non è animato da un preconcetto livore politico vada a rileggersi le cronache di quei giorni in cui la nave, dopo avere effettuato i salvataggi (zona Malta), preferì puntare sulle coste italiane di Lampedusa ignorando la disponibilità del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez che aveva attivato il porto di Algeciras. Inoltre la Spagna aveva già diffidato la Open Arms ad effettuare i soccorsi in mare perché quel compito è deputato alla Capitaneria di porto.
Perché allora la scelta dell'Italia? Solo ideologica e strumentale.
Aggiungo due particolari di non poco conto:
- la risoluzione del Consiglio d'Europa n° 1821 del 28.6.2011, richiamandosi alla Convenzione Search And Rescue), stabilisce "luogo sicuro" quello dove viene garantita la protezione fisica delle persone "adottando le disposizioni necessarie affinché lo sbarco abbia luogo nel più breve tempo ragionevolmente possibile". Ripeto: perché prendere la rotta verso l'Italia?
- dove era la dichiarata emergenza sanitaria quando i medici, dopo avere visitato i primi sbarcati, ne riscontrarono uno solo, peraltro affetto da otite?
Orsù, un poco di senso della Nazione.
Sarebbe ora che l'Italia rifletta sulla decisione del Senato (149 a 141) perché basta guardarsi attorno per capire dove alloggia la tanto declamata "accoglienza umanitaria" sbandierata più da certi partiti e loro clientes che dall'opinione pubblica.
Abbiamo un governo così prono alle direttive UE che fa passerella con la demagogia dell'accoglienza mentre grava di IMU le case degli emigrati italiani.
Inqualificabile!
giovedì 30 luglio 2020
Ma che si dice in tv?
Che dire? Forse per il selezionato giornalista quella mamma non era una persona?
E quando senti dire (o leggi): "Morta una bimba di soli due anni"... Allora se ne aveva già dieci pace all'anima sua?
Ma non basta perché sono numerose le occasioni in cui conduttori e ospiti si esprimono con frasi e strafalcioni che lasciano sconcertati, per non parlare di opinioni che, purtroppo, non hanno un valido contradditorio.
Il fatto più grave è che la televisione è tuttora ritenuta la fonte della Cultura ..."l'hanno detto in tv" e così superficialità e ignoranza trovano terreno fertile.
domenica 26 luglio 2020
Coronavirus, riconoscenza di MATTARELLA agli Italiani all'estero
Grazie Presidente; frattanto, per favore, solleciti il nostro Governo a ringraziare i nostri emigranti per l'onore che portano ogni giorno all'Italia con la loro operosità e il loro valore.