Con 348 voti a favore, 17 contrari e 28 astenuti, la Camera ha approvato oggi il progetto di legge che riconduce i vitalizi di cui godono oltre 2mila parlamentari al sistema contributivo, come i comuni mortali che vivono di un lavoro fuori dai palazzi del potere, saranno equiparati alle pensioni dei dipendenti pubblici. Il risultato interesserà anche i consiglieri regionali, per cui, una volta approvato anche dal Senato, tutte le regioni, sia ordinarie che a statuto speciale, si dovranno adeguare.
Resta comunque l'anomalia che un parlamentare può beneficiare della pensione, una volta compiuti i 65 anni di età, dopo aver ricoperto la carica per almeno 5 anni mentre un ex lavoratore dipendente può aspirare a € 650 mensili se ha meno di 20 anni di contributi: decisamente un privilegio intollerabile rispetto ai lavoratori autonomi o dipendenti.
E NON LO SI DEFINISCA POPULISMO PERCHE' VORREBBE DIRE CHE NON SI HANNO ARGOMENTI VALIDI DA OPPORRE.
figurati se non fosse stato così non sarebbe passato
RispondiElimina