Sommando quei 123.717 ai 4.811.163 registratisi all'AIRE alla fine del 2015 otteniamo una cifra oltremodo significativa, quando non preoccupante.
Preoccupante anche perchè il dato ottenuto (4.934.880) è del 1 gennaio 2017, quindi ormai superato da quel flusso migratorio in costante, inarrestabile aumento.
Si pensi infatti ai numero degli ultimi tre anni:
nel 2013 sono espatriati 94.126 connazionali (in dettaglio 16.418 venivano dalla Lombardia, la seconda regione fu il Veneto con 8.743)
nel 2014 salirono a 101.297 (18.425 erano lombardi, la seconda regione fu la Sicilia con 8.765)
nel 2015 emigrarono in 107.529 di cui 20.088 Lombardi (che saliranno a 22.895 nel 2016), 10.374 Veneti e 9.823 SicilianiLa Lombardia si conferma la prima regione esportatrice con 22.895 seguita dal Veneto (11.593), dalla Sicilia (11.453), dal Lazio (11.059), dal Piemonte (8.969) e dalla Campania (8.002).
All'interno ci queste cifre enormi ci sarà pure qualche migliaio di pensionati che ha scelto di trascorrere gli anni della vecchiaia lontano dall'Italia, ma è davvero ben poca cosa, non incide sui motivi prevalenti di questa emigrazione: in Italia manca lavoro, mancano stimoli, prospettive e i nostri giovani si mettono in gioco sapendo che il fare le valigie, prepararsi al confronto con altre realtà e competitività ...non è un gioco.
Occorre essere dei talenti, non solamente "cervelli in fuga".
Invito alla letura del mio https://unavaligiadisperanze.blogspot.it/
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