venerdì 28 luglio 2017

INARRESTABILE L'EMIGRAZIONE ITALIANA

Dalla piccola Valle d'Aosta all'operosa Lombardia continuiamo a espatriare. Aumentano infatti di anno in anno gli Italiani che prendono la residenza all'estero e negli ultimi tempi la regione che maggiormente vi contribuisce è la Lombardia per numero mentre, in rapporto alla popolazione, sono significativi gli esodi da Sicilia, Campania, Veneto e Lazio. Ecco l'elenco degli iscritti all'AIRE, Anagrafe Italiani Residenti all'Estero, al 1° gennaio 2017 per complessive 123.717 unità.  Per chi è interessato all'Emirazione italiana consiglio la lettura di  https://unavaligiadisperanze.blogspot.it/


274   Val d'Aosta

784   Molise

1.067   Basilicata

1.399   Umbria

2.878    Liguria

2.937   Sardegna

3.097   Abruzzo

3.164   Marche

3.497   Trentino A.Adige

3.780   Friuli V.Giulia

5.195   Calabria

6.176   Puglia

6.490   Toscana

8.002   Campania

8.969   Piemonte

9.008   Emilia Romagna

11.059   Lazio

11.453   Sicilia

11.593   Veneto

22.895   Lombardia
totale 123.717

il 1° genn 2016
         erano 4.811.163   gli iscritti all'AIRE 
    diventano 4.934.880   al 1° gennaio 2017 pari all'8,13%    della nostra popolazione

mercoledì 26 luglio 2017

VITALIZI, approvato il pdl Richetti

Con 348 voti a favore, 17 contrari e 28 astenuti, la Camera ha approvato oggi il progetto di legge che riconduce i vitalizi di cui godono oltre 2mila parlamentari al sistema contributivo, come i comuni mortali che vivono di un  lavoro fuori dai palazzi del potere, saranno equiparati alle pensioni dei dipendenti pubblici. Il risultato interesserà anche i consiglieri regionali, per cui, una volta approvato anche dal Senato, tutte le regioni, sia ordinarie che a statuto speciale, si dovranno adeguare.

Resta comunque l'anomalia che un parlamentare può beneficiare della pensione, una volta compiuti i 65 anni di età, dopo aver ricoperto la carica per almeno 5 anni mentre un ex lavoratore dipendente può aspirare a € 650 mensili se ha meno di 20 anni di contributi: decisamente un privilegio intollerabile rispetto ai lavoratori autonomi o dipendenti.
E NON LO SI DEFINISCA POPULISMO PERCHE' VORREBBE DIRE CHE NON SI HANNO ARGOMENTI VALIDI DA OPPORRE. 

martedì 25 luglio 2017

VITALIZI: si vada allo STOP.

FINALMENTE, domani 26 luglio, dopo oltre un mese va in aula il ddl, a firma Matteo Richetti (PD) che prevede l'applicazione della pensione solo su base contributiva a deputati e senatori e l'abolizione dei vitalizi finora in essere. Da parte del M5s sembra si voglia fare dei distinguo per avere la paternità dell'iniziativa che assegnerebbe a Roberta Lombardi.
Ma per favore, non ci si arrovelli in macchiavellismi, non si facciano barricate per la mia, la sua o la tua paternità del disegno di legge: domani a Montecitorio ci aspettiamo che si blocchino i vitalizi di tutti i parlamentari.
"Il vitalizio è un'ingiustizia. Se non riuscissimo ad approvare questa legge ad esultare sarebbero coloro che mantengono il privilegio" ha affermato Richetti. Sono infatti privilegi inaccettabili e quindi non c'è comma o controcomma costituzionale che possa mantenere in vita un vero e proprio abuso pagato dai contribuenti, che spesso faticano a saldare affitti o spese condominiali, bollette di luce e gas!
Auspico un orientamento trasversale verso l'approvazione e confido nel buon senso, quando non nella decenza morale di tutti i sedicenti "onorevoli".
Leggo che, mentrela Lega è favorevole a questo ddl, Forza Italia e Alternativa Popolare  sarebbero contrari e allora la campagna di stampa dovrà essere esplicita affinchè la gente, l'elettorato lo sappia e confini questi partiti a livelli di prefisso telefonico.

Suggerisco la lettura di questo articolo del 16.2.2016 a firma Poalo Bracalini
http://www.ilgiornale.it/news/politica/vitalizio-dei-politici-non-finisce-mai-va-eredit-coniugi-fig-1225224.html


lunedì 24 luglio 2017

LOMBARDIA, ragioni per l'autonomia



Incontrare il Professor Stefano Bruno GALLI è sempre motivo di nuova conoscenza, di arricchimento culturale. Stavolta l’occasione è la presentazione, al Municipio 7 di Milano, del suo ultimo libro dove mi ha fatto onore di affiancarlo.

Gianmaria Italia e Stefano Bruno Galli (foto M.Praderio)


Queste le riflessioni che ho tratto dall’incontro pubblico che è stato preceduto dal saluto di Marco Bestetti, presidente del Municipio 7.
Italia, Bestetti e Galli (foto M.Praderio)
La lettura del libro INTERVENTI INTRAPRENDENTI, Lombardismo Autonomismo Federalismo è una proficua occasione per capire meglio le ragioni del referendum consultivo per l’Autonomia indetto dalla Regione Lombardia per il 22 ottobre 2017.
Gli “Interventi intraprendenti” sono la raccolta di alcuni editoriali, esattamente 24, scritti dal Prof Stefano Bruno Galli dal settembre 2013 al gennaio 2017
Commentando  di volta in volta l’attualità di un evento, esprimono nei fatti e nelle cifre la necessità che la Lombardia abbia una sua autonomia, una regione a statuto speciale affinché sia messa la parola fine ad “un saccheggio fiscale da parte dello Stato centrale”.
L’ambizione all’autonomia non è un progetto campato per aria, ne troviamo riferimento nell’articolo 116, comma 3, della Costituzione. Esso stabilisce che, con legge dello Stato, alle Regioni possono essere attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia. Il procedimento richiede l’iniziativa della Regione interessata, il parere degli enti locali (obbligatorio ma non vincolante), il rispetto dei principi previsti da un altro articolo della Costituzione, il 119 (che riguarda l’autonomia finanziaria), l’intesa tra Stato e Regione.
Un importante argomento di riflessione è il residuo fiscale, calcolato come differenza tra le tasse pagate (al netto di entrate regionali anche non fiscali a seconda di come viene calcolato) e la spesa pubblica complessiva ricevuta, è la prova di questa aspirazione. D’altronde, da una ricerca di Eupolis Lombardia leggiamo che “vi sono ingenti differenze tra le regioni italiane, con residui fiscali positivi al Nord, soprattutto nelle regioni a statuto ordinario, Lombardia in testa, e negativi al Sud”; per eliminare tale stortura lo studio propone tre strade: superamento dei criteri di ripartizione delle risorse statali basato sulla spesa storica, la rimodulazione della struttura impositiva e dei meccanismi perequativi, l’individuazione di nuovi margini di autonomia regionale che consentano di trattenere una maggiore quantità di risorse”.
Il residuo fiscale della Lombardia è in continuo aumento: già due anni fa, secondo uno studio della CGIA di Mestre, era di 53,9 miliardi di euro, Panorama l’ha recentemente quantificato in quasi 57 miliari, pari a 5.641 euro pro capite.
Galli riprende un pensiero dell’ideologo Gianfranco Miglio (nel gennaio 2018 si celebrerà il centenario  della nascita): “Non è certo una preferenza filosofica, o ideologica, che mi spinge a cercare soluzioni di tipo federale alla crisi del nostro Paese, ma la semplice constatazione che il centralismo, in Italia, ha giocato tutte le proprie carte e ha perso la partita.“
la raccolta degli editoriali (foto G.Italia)
 non è solo l’aspirazione per l’autonomia il tema che il libro trasmette, ma anche un marcato sentimento di amore e di difesa della Lombardia; Galli lo esprime esplicitamente nel contestare al regista Paolo Virzì il film Il Capitale umano uscito nel 2013, una pellicola che tanto ha fatto discutere e che il Professore definisce “una colossale truffa ideologica, una vera e propria mistificazione culturale inaccettabile”.

Concludendo, l’immagine che se ne trae dalla lettura del libro Interventi intraprendenti e, soprattutto, dall’incontro col Prof Galli, è che la Lombardia non può essere il cavallo che tira più degli altri, la mucca da spremere per compensare chi fornisce meno latte o il figlio eccellente da presentare per far fare bella figura all’intera famiglia; non va  dimenticato che la nostra regione, con il Baden Wurttenberg (Stoccarda), il Rodano-Alpi (Lione) e la Catalogna è uno dei 4 motori d’Europa.
Gli incontri pubblici del Prof Galli richiamano sempre molto interesse

venerdì 21 luglio 2017

EMIGRAZIONE, è l'Italia che va...

L'AIRE ha reso noto il numero dei nostri connazionali che hanno preso residenza all'esterno nel 2016: sono ben 123.717 mentre nel 2015 furono 107.529
Sommando quei 123.717 ai 4.811.163 registratisi all'AIRE alla fine del 2015 otteniamo una cifra oltremodo significativa, quando non preoccupante.
Preoccupante anche perchè il dato ottenuto (4.934.880) è del 1 gennaio 2017, quindi ormai superato da quel flusso migratorio in costante, inarrestabile aumento.
Si pensi infatti ai numero degli ultimi tre anni:
nel 2013 sono espatriati 94.126 connazionali (in dettaglio 16.418  venivano dalla Lombardia, la seconda regione fu il Veneto con  8.743)
nel 2014  salirono a 101.297 (18.425 erano lombardi, la seconda regione fu la Sicilia con 8.765)
nel 2015 emigrarono in 107.529 di cui 20.088 Lombardi (che saliranno a 22.895 nel 2016), 10.374 Veneti e 9.823 Siciliani
La Lombardia si conferma la prima regione esportatrice con 22.895 seguita dal Veneto (11.593), dalla Sicilia (11.453), dal Lazio (11.059), dal Piemonte (8.969) e dalla Campania (8.002).
All'interno ci queste cifre enormi ci sarà pure qualche migliaio di pensionati che ha scelto di trascorrere gli anni della vecchiaia lontano dall'Italia, ma è davvero ben poca cosa, non incide sui motivi prevalenti di questa emigrazione: in Italia manca lavoro, mancano stimoli, prospettive e i nostri giovani si mettono in gioco sapendo che il fare le valigie, prepararsi al confronto con altre realtà e competitività ...non è un gioco.
Occorre essere dei talenti, non solamente "cervelli in fuga". 
Invito alla letura del mio  https://unavaligiadisperanze.blogspot.it/

martedì 18 luglio 2017

Basta cibo da casa, obbligo della mensa scolastica?

Certo che i senatori, forse per dimostrare quanto siano utili dopo che il referendum non ha cancellato il loro ruolo, stanno cercando un altro momento di visibilità ma, come spesso accade in questi casi, di polemica.
Parlo dell'obbligatorietà per gli alunni di frequentare la mensa scolastica eliminando la libera facoltà per l'alunno di mangiarsi il pasto portato da casa. Quel cibo che ha reso celebre per almeno due generazioni la schiscetta.
A parer mio si sta commettendo un errore che può avere ripercussioni anche gravi ma che i superpagati inquilini di Palazzo Madama, che stanno discutendo in commissione l'art 5 del disegno di legge che riguarda tutta la ristiraziuone collettiva, probabilmente ignorano.
Non si dimentichi che i bambini sono abituati ad una certa alimentazione, che dovrà certamente essere la più ricca possibile, ma che risponde anche ai suoi dettati fisiologici, si è pensato ai diabetici, ai ciliaci, ecc.?
Che succederà quando, come già più volte accaduto, una famiglia non sarà in grado di pagare la retta della refezione scolastica? Lasciamo dunque che il loro figlio/figlia mangi quello che porterà da casa, ci vuole tanto a capirlo?
Cari senatori, ma non avevate altri argomenti da trattare piuttosto che impegolarvi in una matassa di lana caprina che sarà fonte di altre polemiche?

sabato 8 luglio 2017

PANDOLFELLI, una penna che onora l'Italia



Fra i nostri connazionali che da anni hanno trasferito la loro residenza all’estero c’è Giovanna PANDOLFELLI. Più precisamente in Lussemburgo dove, quale presidente della benemerita Associazione Dante Alighieri, promuove la Cultura italiana in tutte le sue forme.
Già docente di italiano per stranieri e traduttrice, è autrice di narrativa, saggi, poesie e articoli. Si occupa di transculturalismo, multilinguismo, migrazione, arte, musica e cultura femminile. Ha pubblicato Guanti bianchi - racconti dedicati a tutti i bilingui nell’anima (DrawUp 2016) e, per bambini, Le avventure di Arpetta in versione bilingue (Didattica attiva 2017).
La professoressa  Pandolfelli, proprio per questa sua lunga ed approfondita esperienza,  è ben consapevole di cosa significhi vivere altrove e racconta con grande empatia le difficoltà ma anche le speranze degli stranieri che vivono in Italia e degli italiani che vivono all’estero. Questi racconti ci fanno riflettere e ci aiutano a capire quanto sia importante aprirsi verso gli stranieri e cercare di vedere la realtà attraverso i loro occhi.

Plaudo allora e ben volentieri parlo del suo ultimo lavoro, un libro dal titolo
TERRA, MARE e ALTROVE
La terra, il mare, l’altrove sono i luoghi in cui l’autrice conduce il lettore facendolo viaggiare, facendogli scoprire paesi e posti diversi e aprendolo a nuove realtà.
Un viaggio che ci permette di esplorare noi stessi e i nostri atteggiamenti verso gli altri. Un libro che parla di migrazione, di ieri e di oggi, di luoghi fisici e metaforici e di scontri. Non più confini nazionali, ma orizzonti culturali, non più punti di partenza e di arrivo, ma luoghi di passaggio e di attraversamento, non più emigrati e immigrati, ma migranti
Il libro verrà presentato a Roma venerdì 14 luglio presso la libreria Griot, Via Santa Cecilia, 1A

sabato 1 luglio 2017

Lo spopolamento mette in crisi i piccoli comuni

Un articolo pubblicato ieri da Repubblica mette in evidenza le difficltà di bilancio di molti piccoli comuni, prevalentemente montani, che soffrono per lo spopolamento e, contemporaneamente, registrano un alto numero di emigranti che, ormai in pensione, non sono più soggetti a pagare l'imu per le case lasciate nel paese d'origine: introiti che vengono meno nelle rispettive tesorerie comunali.
E' stato allora interessato il deputato del PD Giuseppe Romanini che ha presentato un'interrogazione parlamentare rivolta ai ministri Minniti e Padoan affinchè vengano varate misure per compensare i minori introiti. Ovviamente non intaccando le attuali esenzioni riservate ai nostri emigranti in pensione.
Non è mio compito dare lezioni di bilancio ad amministratori pubblici (se fossero privati avrebbero già intrapreso iniziative, ma si sa che nel pubblico la via più semplice sembra essere quella di aumentare imposte e tasse o chiedere aiuti al Tesoro. Lasciamo perdere).
Ho scritto sia alla sindaca di uno dei comuni che aveva sollevato il problema e al deputato che mi ha prontamente risposto, e lo ringrazio, ribadendo le dette intenzioni ma escludendo il volere mirare alle esenzioni di cui ora beneficiano, in termini di imu, tasi e tari, i nostri emigranti.
Per chi volesse leggere l'intera corrispondenza rimando al mio  http://unavaligiadisperanze.blogspot.it/