ESODATI: LA TROVATA DEL GOVERNO
La panacea arriverà mettendo le mani nelle tasche di pensionati?
Il Governo sta per varare un provvedimento particolarmente discutibile e per certi versi iniquo: fermare l'adeguamento al costo della vita per tutte le migliaia di pensioni dai 2880 eur (lordi). I denari risparmiati serviranno a sanare il proprio errore sugli esodati. Ma stavolta non è "colpa" del Governo tecnico: relatori in commissione sono stati Brunetta (Pdl) e Baretta (Pd). Va però detto che il peccato originale sta nell'innalzamento dell'età pensionabile senza avere dei numeri precisi (chi doveva fornirli?) sui lavoratori usciti o uscenti dall'attività. E' stato un errore di tale gravità che in un'azienda avrebbe comportato l'invito a guadagnare la porta...
Perchè iniquo? Perchè non puoi correggere un tuo errore togliendo a migliaia di pensionati la legittima rivalutazione del suo assegno pensionistico.
E di fronte alle legittime proteste non ci vengano a dire che "è solo colpa del governo dei tecnici" perchè poi i provedimenti passano da Camera e Senato dove sono votati dai politici.
Leggo su un sito che un giornalista invita il ministro ad attingere dalle pensioni che impropriamente definisce "d'oro": "Cara Fornero i soldi prendili qui". 2900 eur lordi al mese non è una pensione d'oro, come definire allora quelle dei parlamentari e dei dirigenti dello Stato?. Le pensioni su cui il Governo (su documento dei politici!!!) stanno per intervenire è, il più delle volte, il frutto di un legittimo accantonamento per un lungo periodo (anche oltre 40 anni) di lavoro subordinato, senz'altro non certo da baby pensionato (ricordo la schiera degli ex dipendenti pubblici che si somo ritirati in pensione da quarantenni dopo aver versato contributi per 19 anni 6 mesi e 1 giorno, e talvolta anche meno).
I pensionati su cui cadrà il provvedimento (per rimediare ad un errore del ministro Fornero e deio suoi consiglieri), insieme a tutti coloro che percepiscono una pensione oltre le tre volte di minima (480 eur lordi è la minima), hanno già subito il fermo degli aumenti annuali e rappresentano ancora quel flusso di spesa quotidiana che tiene a galla l'economia.
Si ricordi che i versamenti di contributi all'INPS, sebbene obbligatori, rappresentano un contratto tra il lavoratore e l'ente di previdenza e non si individuano le ragioni perchè lo Stato debba alterarlo.
Non dimentichiamo che, appena nato, questo "governo dei tecnici" ha varato il grave provvedimento sui tagli delle pensioni mentre non ha potuto usare identica mannaia con soggetti privilegiati.
Il Governo placherà quindi una piazza, ma se si ribellasse un'altra?
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