giovedì 24 giugno 2021
Asili a Trento, aprire un mese in più
"La scuola dell'infanzia non è un centro estivo, non è un parcheggio", "Insulto all'infanzia, ai diritti dei bambini", "Schiaffo morale alla professionalità degli insegnanti", o ancora "Offesa all'intelligenza dei genitori e presa in giro dei loro diritti".= Sono alcune frasi che in questi giorni sono state udite o lette su cartelli esposti da insegnanti delle scuole materne e loro sindacalisti a Trento, in piazza Dante proprio davanti al Palazzo della Provincia.= Già il leggere che insegnanti paragonino il proprio luogo di lavoro ad un parcheggio è il vero schiaffo alla loro profesisonalità, alla dedizione che riservano ai bimbi loro affidati; comunque andiamo avanti e cerchiamo il perchè.= La spiegazione la troviamo nel titolo dato dal quotidiano L'Adige: Maestre d'asilo in piazza contro l'apertura a luglio.= Perchè? La Giunta provinciale ha deciso di prolungare l'attività scolastica a 11 mesi per venire incontro a tutte quelle madri che stanno riprendendo il lavoro dopo la crisi, i danni all'occupazione inferta loro dal Covid.= Ma, sul lato pratico, anche a tutte le altre famiglie che debbono trovare una sistemazione ai loro bimbi nelle settimane in cui le scuole dell'infanzia sono chiuse: ecco che allora serve un ..."parcheggio" che sostituisca la scuola.= E qui l'uomo della strada, quello che per nella sua quotidianità deve coniugare operosità al prodotto (al salario) tutte quelle "operosità, intelligenze, e schiaffi morali" sanno si arioso, di astratto quando la ragione della protesta è il non voler prolungare in luglio l'attività lavorativa. Ed è sempre l'ignaro uomo della strada che si sorprende (e magari indigna) nell'apprendere che ci sono lavoratori impegnati 10 mesi, ma pagati per 12.= Questa la sostanza; che poi le settimane non trascorse ad accudire i bimbi siano invece nell'aggiornamento professionale e nell'attività sindacale (entrambe legittime) è un poco stridente: se l'oggetto del mio impiego sono i bambini, tutto il resto deve essere dietro le quinte.= Oggi il mondo del lavoro (quando ce l'hai) ha leggi spietate: devi essere presente, devi produrre.= E lo sanno bene quelle decine di migliaia di lavoratori in ansia perchè la loro azienda sta tagliando l'organico o, addirittura, chiudendo. Sono migliaia di famiglie italiane nelle cui case si cominceranno a rimandare o cancellare acquisti pur necessari, a posticipare i pagamenti delle bollette, degli affitti o delle spese condominiali; si attenderà con angoscia la scadenza del mutuo che dovrà essere pagato per non perdere la casa.= Ecco, l'intelligenza dei genitori si traduce in questa conclusione: se io debbo lavorare per sperare di continuare ad avere lo stipendio, per favore, lavora anche tu che sai di averlo garantito.=
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