Mentre si festeggiano 48 neo-dottori in Medicina e Chirurgia, tra cui Massimo Stella, figlio del professor Roberto Stella morto per Covid, l'ateneo varesino consolida il proprio orientamento internazionale
Da un sondaggio effettuato nel 2018 dall'Università dell'Insubria su 626 propri laureati, si è appreso che 270 sono emigrati nella vicina Svizzera, 66 nel Regno Unito, 47 in Germania, 44 negli Usa, 29 in Francia, 26 in Spagna, 14 in Australia e Irlanda, 12 Paesi Bassi, 8 in Lussemburgo, 7 in Belgio e Polonia. Altri suoi laureati si sono trasferiti in Danimarca, Malta, Canada, Finlandia, Grecia, Giappone, Brasile e Norvegia.
Il loro impiego è stato prevalentemente rivolto a biologia, biotecnologia molecolare, economia, fisica, informatica, matematica e medicina, a dimostrazione che l'Università dell'Insubria offre corsi di laurea attuali, che sanno rispondere alle aspettative del mondo del lavoro.
Significativo anche rilevare come taluni corsi di questo ateneo, che ha sedi a Como, varese e Busto Arsizio, prevedano il rilascio di doppio titolo con prestigiose università straniere consorziate: Francia, Germania, Repubblica Ceca, Svezia e Svizzera . Lì gli studenti possono trascorrere un periodo di studio al termine del quale conseguiranno il titolo dell'Università dell'Insubria che quello dell'università partner.
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