mercoledì 22 luglio 2020

IMU, i nostri emigranti costretti al "paga sempre e comunque"

Cade l'ultimo tenue baluardo che poteva tenere la casa dei nostri emigranti esente dall'IMU.
Piccola cronistoria: prima del governo Monti gli immobili che venivano lasciati sfitti in Italia dagli emigranti non pagavano l'IMU.
Per "salvare l'Italia" la manovra di Monti (d.l. 201/2011) mise in discussione questa esenzione lasciando facoltà ai singoli comuni di applicare o meno l'imposta nell'aliquota "altri fabbricati", quindi la più costosa, anche alle case di proprietà degli Italiani emigrati.
Per "fare cassa", non c'è altra spiegazione, ne approfittarono subito le giunte di Roma (Alemanno) e Milano (Pisapia) mentre moltissimi altri comuni, compresi capoluoghi di regione come Ancona, Bari, Napoli,Venezia e Torino) lasciarono immutata la gratuità.
Ci pensò Renzi, con la legge 80 del 23 maggio 2014, a togliere quelle eccezioni, o quasi.
Quasi perché tutti gli emigranti avrebbero dovuto pagare l'aliquota di "seconda casa", fatta eccezione per gli emigranti in pensione. E eurodeputati alleati di quel governo sottolinearono la sensibilità verso i nostri connazionali.  Io, invece, stigmatizzai quell'esenzione perché la ritenevo una presa in giro domandando: ma dove trovi un nostro emigrante che si tiene vuota e sfitta una casa in Italia e continua a vivere all'estero? Ovvio pensare che i sacrifici posti nel costruirsela avrebbero poi meritato un loro utilizzo una volta raggiunta l'agognata pensione.
Bene, anche quella piccola schiera di emigranti in pensione, se proprietaria di una casa in Italia, dovrà pagare l'IMU come "altri fabbricati".
La motivazione? Con questa agevolazione l'Italia era stata accusata di non rispettare il principio di non discriminazione, favorendo esclusivamente i cittadini italiani residenti all'estero e non anche gli stranieri in possesso di un immobile in Italia.
Ma i nostri europarlamentari gliel'hanno spiegato che gli immobili comprati in Italia dagli stranieri sono solo case vacanze?
Mancava questo ultimo schiaffo a chi, all'estero, porta onore all'Italia mentre  qui i nostri governanti inventano redditi e bonus che svuotano le casse dello Stato giustificandoli come aiuti alla ripresa economica?
Come possono giustificare, infatti, quello sui monopattini elettrici che sono quasi tutti made in Cina?
Cos'altro inventeranno ora perché i nostri emigranti paghino ancora di più?


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