Ho appena sentito una affermazione dell'imprenditore Gian Luca Brambilla su Tagadà-La7.
Lui, imprenditore monzese tuttodunpezzo, ha appena dichiarato che occorre tagliare gli stipendi statali di certi personaggi che non sto a ripetere perché io ne dimenticherei alcuni ...o tanti
La mia opinione, guardando quanto guadagnano i nostri giovani laureati in Italia (e domandiamoci perché i talenti espatriano), è che la loro retribuzione vada commisurata al valore dell'individuo, ma anche a quanta concorrenza può esserci sul mercato per analoga capacità e competenza.
Mi e vi domando quindi:
certi strapagati boiardi di Stato valgono davvero le centinaia di migliaia di euro del loro emolumento annuo, sia per le specifiche capacità che per il peso sulla concorrenza?
Io credo che non siano insostituibili e comunque fuori dall'ordinamento del nostro Paese non troverebbero analoga retribuzione.
Quindi, dato che il loro stipendio proviene dai contributi, cioè da quanto pagano gli Italiani, invito ad essere misurati, parsimoniosi, senza eccedere; rispetto le loro capacità ma si può vivere decorosamente anche con 100/120mila euro all'anno, c'è chi manda avanti una famiglia con la metà.
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