"Il bando alle vetture a gasolio in vigore da febbraio renderà inutilizzabili quasi 600 mila automezzi costruiti tra il 1999 e il 2010 e complicherà la vita a molte persone e categorie lavorative. Molte le alternative strategiche per combattere l'inquinamento. Ma si preferisce la solita scorciatoia dei divieti"
Questo il sommario che, sotto il titolo Diesel Ko! Ma la verità? che, a firma Giorgio Goggi introduceva un articolo pubblicato sul numero di Via! Magazine (dicembre 2018) edito dall'Automobile Club Milano.
Si potevano leggere tutte le conseguenze negative che la Zona B di Milano, vale a dire il progressivo fermo degli autoveicoli a gasolio, avrebbe provocato su migliaia di cittadini. A titolo personale aggiungo che si è trattato di un infierire su chi non può permettersi di cambiare l'auto; iniziativa di chi, invece, per il proprio ruolo, viaggia con vetture pagate dai contribuenti.
A conferma dell'autorevolezza delle sue tesi Goggi (docente di urbanistica e già assessore del Comune di Milano) illustrava anche le soluzioni alternative ad un inquinamento attribuibile solo in parte al traffico cittadino. Ma tant'è che la giunta di Sala ha voluto privilegiare la demagogia alla ragione.
Si può solo auspicare che le programmate prossime limitazioni vengano posticipate o, meglio ancora, mitigate.
Intanto non mi sembra che l'intensa campagna propagandistica per orientarci verso l'auto elettrica, o almeno ibrida, ci abbia detto come saranno smaltite le batterie al litio una volta che le vetture saranno rottamate.
E veniamo a quest'altro sommario che troviamo a pag 8 di Via! Magazine - ottobre 2019:
"Monopattini elettrici: un mezzo ad alto tasso di pericolosità e vietato dal Codice. Il Governo è intervenuto con poche regole, ma ben confuse. La moda dilaga, infatti scorrazzano liberamente sotto gli occhi degli agenti del traffico che ...lasciano fare."
Introduce l'articolo"Sarà pure una moda, ma pare incoscienza" a firma di Maurizio Gussoni, direttore responsabile della rivista.
Che dire? Ancora una volta l'Automobile Club Milano, lontana da benevoli accondiscendenze, mette in campo tutta la propria competenza per un'autorevole analisi della situazione viabilistica che sfugge a quei politici che difettano nel cogliere e gestire la mobilità, vale a dire il primo realistico confronto che ognuno di noi ha aprendo l'uscio di casa.
A loro un suggerimento: prestino occhio e riflessione a queste letture che fanno testo, ne trarrebbe maggiore vantaggio la collettività che hanno voluto amministrare.
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