"Ci sono semplicemente troppi elettori anziani e il loro numero sta crescendo. Il loro voto non dovrebbe essere un privilegio perpetuo...", questo un brano dell'ultima affermazione di Beppe Grillo che troviamo sul suo blog e che ci riportano testate come Il Corriere della Sera, il Messaggero, Il Sole 24 Ore, Repubblica, ecc.*
Premesso che se non dovessero più votare, non dovrebbero neppure essere eletti (!), questa ipotesi, seppur intesa come provocazione, è un'offesa a circa 13 milioni di Italiani e all'art 48 della Costituzione.
Il voto non è un "privilegio", una concessione, ma un diritto sacrosanto conquistato dal nostro Paese, da coloro che oggi Grillo vorrebbe emarginare.
Non circoscriviamola ad una boutade da spettacolo, ma la dichiarazione di un leader politico, più esattamente del partito di maggioranza relativa che ha espresso il Presidente del Consiglio; e io temo che possa anche trovare terreno fertile tra quegli esaltati pronti a seguire qualsiasi "estemporaneità".
Ha dunque ben ragione Giorgia Meloni nell'appellarsi al Quirinale affinché il Capo dello Stato intervenga con risolutezza censurando e condannando una simile affermazione.
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