"Gesù in una canzoncina di Natale? Giammai, lo si ometta!"
E' accaduto in una scuola primaria di Riviera del Brenta dove delle insegnanti, per non offendere la sensibilità di qualche bimbo di altre religioni, hanno tolto la parola Gesù da un brano che i bimbi avrebbero cantato in una recita.
Ma non hanno avuto partita vinta perché un'alunna di 10 anni si è ribellata a questa fantasiosa quanto deprecabile decisione; scritta una petizione e raccolte le firme di quasi tutti i suoi compagni, l'ha presentata come protesta formale e ha vinto: Gesù rimarrà (...non solo in quel brano).
Quella bimba va lodata pubblicamente, altrettanto i suoi genitori che l'hanno educata a ragionare con la propria testa e a difendere i propri diritti.
Sono arcistufo di apprendere notizie di immaginarie suscettibilità di credenti di altrui culti religiosi, magari senza neppure conoscerli. E poi, quale sarebbe l'offesa?
Nessuno si è mai fermato a riflettere che nessun ebreo ha mai protestato alla vista di un Crocefisso appeso a qualche parete di edificio pubblico? E, teoricamente, dovrebbero essere i primi. No, in qualche scuola italiana si "educa" in questo modo; mi aspetto provvedimenti esemplari da parte dell'Ufficio Scolastico Provinciale (ex Provveditorato) di Venezia se no sarò io ad offendermi.
Nessun commento:
Posta un commento