Ci voleva Inter-Napoli di mercoledì 26 dicembre per capire che è sempre più netto il divario tra gli imbecilli da stadio e la schiera dei tifosi.
La dimostrazione arrivata all'80' mentre si è ancora sullo 0-0: il difensore napoletano Koulibaly viene ammonito per fallo sul nerazzurro Politano, dalla curva interista piovono ululati ed insulti al giocatore azzurro di origine senegalese, cori che si erano già registrati al 20' e al 33', tanto che lo speaker di San Siro aveva ammonito sulla possibilità di sospensione della partita.
Grida che hanno oltraggiato tutti coloro che vedono nel calcio un gioco, una gara che, seppur dai rilevanti risultati, mi si perdoni l'utopia, deve essere un leale confronto tra 22 atleti e il caloroso, vivace sostegno delle rispettive tifoserie.
Ecco, io sono tra questi e, oltre a disapprovare quell'insulso comportamento (peraltro biasimato dalla stragrande maggioranza degli spettatori), reputo che, fatte le debite proporzioni, abbia sbagliato anche l'arbitro Mazzoleni nell'espellere Kalidou Koulibaly reo di averlo applaudito in scherno al cartellino giallo; invece l'applauso era parso, ai più, rivolto a quella frangia di spettatori che l'avevano insultato. La gara era sullo 0-0 e il Napoli restava con 10 giocatori.
Se un direttore di gara deve essere professionale fino in fondo, lo deve essere anche nel giudicare comportamenti e reazioni in campo: la partita andava sospesa già nel primo tempo.
Auspico che l'AIA valuti appropriatamente il suo cartellino rosso, ma nel frattempo ecco che il giudice sportivo Mastrandrea infligge 2 giornate di squalifica al difensore francosenegalese.
Si aggiungano anche le 2 gare a porte chiuse per l'Inter che penalizzeranno tutti quei suoi tifosi che vanno allo stadio solo per seguire la partita.
No, facendo così si esasperano ulteriormente gli animi e oso anche temere che in futuro frange di ultrà possano organizzarsi per innervosire qualche calciatore avversario per indurlo a reazioni che possano portare alla sua espulsione.
Si rifletta...
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