O meglio, continua ad ignorare il sensibile quanto acuto ed estremamente "vero" Giovannino Guareschi.
Non c'è infatti una sola strada intitolata al giornalista, umorista e caricaturista parmense che, come scrittore, è in assoluto l'autore italiano più tradotto; per trovarne qualcuna occorre andare nel sui hinterland: Opera, Vimodrone..., ma Milano no.
E proprio oggi che la celeberrima Brescello è sommersa dalle acque, e a migliaia sarà venuta in mente quell'esondazione del Po che unì sinistri e destri, Peppone e Don Camillo (Il ritorno di Don Camillo), il Comune di Milano ha preferito intitolare due opere di Citylife (una via ad Anna Maria Ortese e una galleria ad Anna Castelli Ferrieri) a due persone certo validissime, ma se una strada deve essere un "monumento" a perenne memoria. come continuare a dimenticare Guareschi? Speriamo se lo ricordino l'anno prossimo, nel 2018, quando ricorrerà il 50° dalla morte (22 luglio 1968).
Se per la politica non sarà così allora forse vuole dire che per Giovannino Guareschi basta la memoria e l'affetto della gente. Ma sì, forse è meglio, così il suo nome inciso su targhe in marmo non sarà imbrattato da qualche writer.
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