lunedì 1 dicembre 2014

ANCORA CON 'STO ONOREVOLE

Vi è mai capitato di assistere al collegamento televisivo con la Camera durante le varie sedute? Alla base dello schermo appare la scritta di chi sta parlando, il suo nome è immancabilmente preceduto da On., come se fosse un titolo.
Siccome la televisione "fa testo", lo fa ancor più una fonte ufficiale che è quella della Camera e così ho scritto al suo ufficio stampa chiedendo se il titolatore sapeva che, Storia alla mano, onorevole NON è mai stato un titolo; era quindi un errore che precedesse il nome del parlamentare.  Ho altresì precisato che non è neppure un sinonimo di deputato.
C'è una tale voglia di distinguersi, di essere un gradino più in alto degli altri che si fanno (o si lasciano)  chiamare onorevoli persino i consiglieri comunali di Roma.
Credo che non si possa neppure denunciare chi se ne fregia (e sarebbe ridicolo) perchè,  non essendo mai stato sancito, non possono neppure ricorrere gli estremi dell'art 498 del c.p.
Fu un appellativo adottato in occasione del primo governo dell'Italia unita (1861) per rendere più pratico il rapporto tra i parlamentari  dove, come ben si sa, c'erano degli insigniti di titolo nobiliare, di
titoli accademici e ufficiali. Una soluzione saggia per operare "in correntezza" senza tema di offendere alcuno.
Un appellativo che potremmo benissimo assimilare a Gentile Signora, Egregio Signor ...che mi parrebbe tanto più elegante e rispettoso.

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