Da qualche giorno, sulla presunta complicità di Carolina Kostner nell'assunzione di sostanze dopanti da parte dell'ex fidanzato Alex Schwazer, si sta scrivendo molto e, forse, non sempre in linea con i fatti.
Carolina si è affermata e confermata campionessa in decine e decine di gare e, parallelamente, anche esempio di "campionessa pulita".
D'altronde, se la foglia non cade lontano dal suo albero, non posso pensare che la bolzanina si sia discostata dalla linea di serietà della sua famiglia.
L'accusa che le è stata mossa è di "complicità"; tuttavia non è dato sapere
quanto, nel privato, la pattinatrice si sia adoperata per dissuadere
Alex.
A questo voglio credere: da uomo, da ex pattinatore e da giornalista che
evita sempre di seguire l'onda del primo giudizio. Potrebbe non essere
semplice trovare altre parole, ma quando avverrà mi limiterò a trascrivere i termini
della sentenza dell'eventuale colpevolezza (se ci sarà, appunto) perchè
quel Tricolore che Carolina ci ha fatto ammirare deve continuare a
sventolare, per lei e per tutti noi che le siamo grati per gli entusiasmi che ci ha donato.
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