Pietro MAZZO |
Era un amico, e tra loro, che si conoscono e si stimano da venticinque anni, l'Amicizia si scrive sempre con l'iniziale maiuscola.
Una visita inattesa, informale, di quelle tra Amici che non hanno bisogno di planning o scheduling, ma un semplice: "Dai, vieni che ti aspetto; guarda che mi trovi in pantofole".
Di lì a poco: "Eccomi, Presidente, solo due minuti, il tempo di consegnarle questo; ci tenevo da tanto".
Il "questo" si prospetta come una cosa fragile così l'ospite e Mazzo la tolgono con delicatezza dalla scatola e alla sorpresa per il dono, una coppa azzurra forgiata da maestri vetrai, si aggiunge la commozione per la dedica:
"Pietro Mazzo, una Vita di Vittorie. 20 febbraio 2020"
Quella data è forse una ricorrenza, un anniversario?
No, Mazzo aveva già festeggiato i suoi 90 anni lo scorso 11 gennaio attorniato dall'adamantino amore dei figli Mauro e Roberto.
E allora?
Allora niente, è un giorno come tanti perché quella dedica esprime l'ammirazione per ognuno dei giorni della sua vita fatta davvero di vittorie; la prima vittoria contro quelle bombe su Milano, nel 1942, lo allontanò da morte certa.
Una prescienza della volontà Divina?
Forse, certamente fu poi una vittoria riuscire ed emergere, grazie ad un costante impegno quotidiano anche nel conseguire il meritato diploma di ragioniere lavorando e studiando, nel costruire una famiglia, dando esempi positivi, nell'avviare un'azienda che è ora magistralmente condotta dai figli. Dal mecenatismo sportivo alle idee lungimiranti nella aggregazione sociale e sportiva che l'hanno eletto a figura di spicco, di esemplare riferimento nella vita pubblica monzese. E quando qualche evento ha voluto mettersi di traverso ecco che il suo stile ne è uscito vittorioso.
Lo stile Mazzo è una somma di elementi che si esprimono nella sua capacità di dialogare, rievocare, suggerire, guidare, senza mai ostentare o imporre.
E poi, immancabile, il suo "grazie" anche quando la gratitudine deve essere tua.
Sì, per lui è difficile spiegare cosa è il "fare del bene" perché gli è innato e lo frequenti perché da lui hai solo da imparare.
La sua è dunque una Vita di Vittorie; ora si aspetta che l'undici nerazzurro gli doni un'altra vittoria, la soddisfazione per il 19° scudetto; e allora c'è da scommettere che indosserà, uno sull'altro, i tre accappatoi (uno bianco, uno azzurro ed uno rosso, tutti con lo stemma ufficiale della sua Inter), immancabile compagnia d'ogni mattina.
Per i curiosi: anche le pantofole erano nerazzurre.
Allora, mister Antonio Conte, vogliamo deluderlo?
Avanti così, Presidente, ammirevole artefice di una Vita di Vittorie, nelle relazioni di ogni giorno e nello Sport.
(foto di Gianmaria Italia © proprietà riservata)
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